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Buone notizie

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Buone notizie

Messaggioda flaviomob il 26/01/2016, 1:37

http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... ref=fbplmi

Milano, più in teatro che allo stadio: il Piccolo batte Inter e Milan. Già 25mila abbonati


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Buone notizie

Messaggioda pianogrande il 26/01/2016, 16:12

Scusate la domanda sicuramente ingenua ma come può un teatro avere 25.000 e più abbonati?
Non credo proprio che abbia abbastanza posti e quindi saranno abbonamenti per una fruizione limitata.
L'abbonato del Milan e dell'Inter lo è per l'intera stagione (almeno per il campionato) e quindi le due cose non mi sembrano confrontabili.
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Re: Buone notizie

Messaggioda flaviomob il 26/01/2016, 22:58

Credo che come abbonamenti si riferiscano a carnet di biglietti da quattro spettacoli in su. In più il Piccolo Teatro di Milano si articola, mi pare, in tre sale. Comunque sia, un vero record: mi pare che i tre teatri abbiano una capienza totale inferiore ai duemila posti. Certo che non sono dati confrontabili: San Siro ne ha ottantamila!

https://www.piccoloteatro.org/pages/big ... bbonamenti


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Re: Buone notizie

Messaggioda pianogrande il 27/01/2016, 0:53

Quindi e moltiplicando il numero di abbonamenti per il numero di ingressi la storia "più al teatro che allo stadio" diventa quell'animale con le corna che ben conosciamo.

Non lo dico perché la cosa mi faccia piacere ma per correttezza di informazione.
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Re: Buone notizie

Messaggioda flaviomob il 27/01/2016, 3:04

Bufala sì, ma DOP!


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Re: Buone notizie

Messaggioda mariok il 27/01/2016, 10:29

Se questa è una bufala, suggerirei comunque di tenere in vita il 3d con altre "buone notizie".

Ne suggerisco io due: una riguarda Milano,una Napoli.

Milano. La candidata alle primarie Francesca Balzani, sponsorizzata dal sindaco uscente Pisapia, ha promesso tram gratis per tutti.

Napoli. De Magistris ha presentato la nuova partecipata del comune, "Napoli riscossione", dando un valido contributo ad incrementare il numero (10.964 - dato Istat a giugno 2015) di quelle già esistenti, proprio mentre il governo tenta, con esiti ancora incerti, di tagliarle.


Mi sembrano proprio due "ottime" notizie.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Buone notizie

Messaggioda flaviomob il 28/01/2016, 21:13

La Balzani: un milione di autobus senza glutine.

Peccato che, più seriamente, abbia tagliato 20 mln ai servizi sociali milanesi da assessora.

Se tutto va bene siamo rovinati.


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Re: Buone notizie

Messaggioda franz il 29/01/2016, 8:24

mariok ha scritto:Milano. La candidata alle primarie Francesca Balzani, sponsorizzata dal sindaco uscente Pisapia, ha promesso tram gratis per tutti.

Non so se sia una notizia buona o brutta ma ... "non esistono corse gratis" :-)

Non esistono corse gratis
di Luciano Capone
Tram a costo zero per tutti, il populismo della Balzani per Milano, le alternative

Era difficile immaginare che una proposta del genere sarebbe partita da Milano e per giunta dalla custode dei conti della città.
Ma in campagna elettorale il populismo arriva nei posti più impensabili e diventa un'arma formidabile in mani insospettabili. Così Francesca Balzani, vicesindaco e assessore al Bilancio della giunta Pisapia e ora candidata a sindaco nelle primarie del centrosinistra, si è trasformata, seppure in modi più sobri e urbani, in Cetto La Qualunque: "Mezzi pubblici gratis per tutti". O meglio, l'offerta è limitata a tram e bus: "Voglio arrivare alla gratuità di tutti i mezzi pubblici di superficie.
Bisogna ripensare il trasporto pubblico locale nell'ottica della città metropolitana". Giuseppe Sala, l'altro candidato favorito, l'accusa di "demagogia" e risponde con una battuta: "Perché non anche, per equità, cappuccino e brioche per chi prende la metropolitana?". Ma la Balzani replica che la sua è una promessa realizzabile perché "i mezzi di superficie sono quelli con l'impatto più ridotto in termini di entrate".

Sarà anche concreta, ma per adesso si tratta solo di una boutade dato che nel suo programma (come peraltro anche in quello di Sala) non c'è un solo numero o dato quantitativo in tutti i punti del programma. E non si tratta certo di un dato pardon per il gioco di parole trascurabile, sia perché tutti dovrebbero essere consapevoli che non esistono corse gratis, neppure in tram, sia perché la conseguenza più frequente dei servizi gratuiti offerti dal pubblico è che finiscono per costare più di quando sono a pagamento.

Secondo le stime di Pierfrancesco Maran, assesso ai Trasporti nella stessa giunta della Balzani ma sostenitore di Sala, il costo della gratuità dei mezzi di superficie è superiore ai 200 milioni di euro l' anno, "stiamo parlando di una cifra nettamente superiore ai costi futuri di M4 (la linea metropolitana) e forse pure di una eventuale M6. Stiamo parlando del 6/7 per cento del bilancio comunale!".

Chissà cosa ne pensa Francesco Giavazzi, supporter della Balzani che da anni dalle colonne del Corriere della Sera tuona contro il socialismo municipale e l'inefficienza dei sussidi pubblici. Di certo sarà saltato sulla sedia un altro sostenitore della Balzani, il professor Marco Ponti, che insegna economia dei trasporti al Politecnico di Milano e che ha appena pubblicato per l'Istituto Bruno Leoni un libro scritto con Stefano Moroni e Francesco Ramella sugli "sperperi e abusi nel settore dei trasporti" intitolato "L'arbitrio del principe".

Nel libro, presentato ieri alla biblioteca del Senato, vengono messi in ribaltati alcuni assunti dati per scontati quando si parla di mezzi pubblici: l'idea che il trasporto pubblico favorisca sempre i più deboli, che sia sempre più rispettoso dell'ambiente, che riduca sempre la congestione stradale, "miti che portano a un eccesso di spesa pubblica in direzioni in cui non esiste una reale domanda e necessità". Insomma, l'idea alla base dei tram gratis alla fine presenta conti salati. E d'altronde è ciò che accade quotidianamente nell'attuale sistema di trasporto pubblico locale, che macina perdite su perdite proprio a causa dei ricavi per chilometro tra i più bassi d'Europa.
In Italia, dove il prezzo del biglietto è tra i più bassi del continente, il costo coperto dai passeggeri è meno del 30 per cento del totale. Nel Regno Unito, che pure la Balzani cita come modello, questa percentuale è superiore all'80 per cento, in Germania al 60, in Svezia al 50, Francia al 40. E ovviamente tutti hanno costi operativi e del personale inferiori: "Far andare un autobus costa allo stato molto di più che in altri paesi europei e abbiamo le più basse tariffe del continente, il che la dice lunga sulla voragine vera del settore perché i biglietti coprono solo il 30 per cento dei costi", è l'analisi ancora attuale di Ponti.

Gli sprechi del trasporto pubblico locale sono stati anche un capitolo importante del lavoro del commissario alla revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli: "Per effetto delle inefficienze e dell' inadeguatezza dei ricavi, il settore sopravvive solo grazie a massicci trasferimenti di denaro pubblico, 6-7 miliardi l'anno, anche se questo non basta a evitare perdite". E infatti le aziende pubbliche del settore, oltre all'enorme massa di sussidi, riescono a fare anche deficit per 1 miliardo (solo l'Atac di Roma fa 300 milioni di perdite). Naturalmente la soluzione proposta da Cottarelli, che poi è la stessa di Ponti, è quella di agire da un lato sulla riduzione dei costi e dall' altro sull' aumento di biglietti e abbonamenti, anche perché tariffe così basse sono di fatto un sussidio ai turisti e a chi è abbastanza ricco da potersi permettere di pagare il costo reale delle corse. Il contrario dei mezzi gratuiti per tutti.

Tra l'altro, spreco di soldi pubblici a parte, il "tram gratis" della Balzani uscirebbe fuori dai binari della riforma dei servizi pubblici locali del ministro Marianna Madia, che nella bozza prevede proprio uno spostamento del peso dei costi dalla fiscalità generale a chi usufruisce del servizio.

L'obiettivo della riforma è far salire la quota dei costi coperti dai passeggeri dal 30 al 40 per cento in generale, mentre per le città metropolitane come Milano la percentuale dovrebbe salire al 50 per cento. Questo vuol dire che per mantenere la sua promessa la Balzani dovrebbe far pagare il biglietto di chi va in tram e autobus a chi prende la metropolitana.

Il tram gratuito non è l'unica idea balzana della candidata del centrosinistra in tema di trasporti: l'attuale vicesindaco ha in mente anche un "prezzo calmierato a 10 euro per tutte le donne sole che prendono il taxi dopo le 24". Sussidi anche per i tassisti.
C'era una soluzione per i prezzi elevati dei taxi che funzionava ed era UberPop, che in campagna elettorale nessuno si sogna neppure di nominare. Alla tecnologia l'arbitrio del Principe preferisce il populismo dell'equo-taxi, che al "chi consuma paga" sostituisce il "paga chi non consuma”: Pantalone.
- See more at: http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx? ... 1qFoy.dpuf
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Re: Buone notizie

Messaggioda flaviomob il 29/01/2016, 13:52

A parte l'insostenibilità economica, un provvedimento del genere porterebbe ad un incremento dei passeggeri poco gestibile con le risorse attuali. E' vero che sui mezzi di superficie i controlli sono quasi inesistenti e quindi già oggi molti viaggiano senza biglietto; in metropolitana è quasi impossibile.


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Re: Buone notizie

Messaggioda mariok il 10/02/2016, 9:56

Posillipo, vista mare per 24 euro al mese

Affittasi Via Posillipo, media quadratura in stabile di pregio nella zona di piazza Salvatore di Giacomo. Canone mensile 11 euro e sessantuno centesimi, intrattabili. Non cedete alla tentazione di andare a rileggere, avete visto bene. C'è una casa a Posillipo che viene ceduta in fitto per poco più di undici euro, ma si tratta di una casa piccolina

Appena 61 metri quadri con affaccio all'interno. Se, invece, pensate a qualcosa di più ampio e di maggior prestigio, con balconi che s'affacciano direttamente sul mare, sul Vesuvio, su Capri, beh allora il prezzo sale: 127 metri quadri costano la bellezza di 24 euro e 51 centesimi.Ma c'è di più, dell'altro, tanto altro. Anzi, poco, molto poco, dipende dai punti di vista: 53 euro al mese per accaparrarsi 135 metri quadri in un palazzo storico di via Toledo; 24 euro per affittare 80 metri quadri in via Palizzi al Vomero; 71 euro per una casa che si trova di fianco al museo Filangieri e affaccia sulla chiesa di San Giorgio Maggiore. A proposito, molti degli inquilini di queste abitazioni hanno solo «contratti verbali», e non chiedeteci di sapere cosa significa, probabilmente una roba del tipo «stringiamoci la mano e siamo d'accordo, non c'è bisogno di firmare documenti tanto ci vogliamo bene». A proposito, sapete chi è il «padrone di casa» di tutti questi appartamenti?

Il Comune di Napoli, cioè tutti noi. Adesso, per piacere, resistete alla tentazione di pensare tutto il male possibile dell'Amministrazione in carica. Sappiate che proprio l'assessorato al Patrimonio ha messo nero su bianco i numeri che avete letto e che vi hanno fatto saltare sulla sedia. Il Comune li analizzerà uno per uno, assieme a tanti altri che man mano vengono fuori dagli incartamenti, e cercherà di capire come, e perché, a Napoli esistono case in luoghi di prestigio che negli ultimi vent'anni sono state affittate a un canone così ridicolo. Ma il giro d'orizzonte, ovviamente, non si fermerà solo agli affittuari «privati», la caccia si allargherà (si è già allargata) ai locali ceduti in fitto a partiti politici, circoli, associazioni politiche o culturali che per legge devono versare la metà del canone previsto: il fatto è che, troppo spesso, non pagano nemmeno quella metà prevista. Per adesso nel mirino ci sono circa sessanta strutture, equamente divise fra proprietari privati e associazioni, ma sappiate che si tratta di una piccola goccia nel mare del patrimonio del Comune che ammonta a circa 24mila abitazioni di cui solo 1.500 non rientrano nella cosiddetta Edilizia Residenziale Pubblica (che tradotto dal burocratese significa palazzoni dormitorio in periferia). E anche se volessimo isolare i soli 1.500 locali considerati di pregio, comunque quelle sessanta proprietà che sono finite nel mirino, rappresenterebbero una percentuale minima. Però vera, reale e anche un po' irritante per noi persone comuni.

A via Palizzi c'è una intera palazzina di proprietà del Comune, la riconoscete subito perché si trova di fianco alla fermata della funicolare, dettaglio che conferisce ulteriore valore all'immobile collegato con una linea diretta al centro del Vomero e anche alla metropolitana.

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