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Eppur si muove

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Eppur si muove

Messaggioda Gab il 04/02/2009, 9:52

Eppur si muove ..

Alle primarie svoltesi in Toscana c'e' stata un'ampia partecipazione. Piu' di centomila votanti.
Circa + 30% rispetto al 14 ottobre 2007.

Segno che la gente c'e' quando bisogna scegliere, quando si ha la possibilita' di contare.
Molte sono state le batoste inflitte ai candidati di partito. Molti outsider hanno preso tantissimi voti.

Chi e' nel partito ma non viene sponsorizzato dal partito vince (spesso).
Altro passetto verso il rinnovamento del partito?
Altro segnale che la gente e le capacit' nel partito ci sono , basta dargli la possibilita' di esprimersi.

Gab

da l'Unita.it
Primarie in Toscana, record di votanti. Più che in ottobre
di Vladimiro Frulletti

Eppure si muove. Nonostante divisioni e scontri anche nel Pd qualcosa che funziona c’è. Le primarie.
Il primo segnale era arrivato qualche settimana fa dall’Emilia-Romagna. A metà gennaio (domenica 18) per le primarie in 6 comuni in provincia di Rimini e due nel bolognese andò a votare un sacco di gente. Nei comuni romagnoli più del doppio di quelli che votarono per Veltroni. A Riccione addirittura il triplo.

I centomila toscani
Ora se ne avuto un altro dalla Toscana. Sempre, comunque, lontano dai corridoio romani. Alla domenica di primarie, nonostante il tempo da lupi, più di centomila persone (103mila certificano dal Pd toscano) sono andate negli otre 460 seggi (quasi tutti in Case del popolo e circoli Arci) per scegliersi il candidato a sindaco o a presidente della Provincia in primarie a volte del solo Pd a volte della coalizione di centrosinistra. Un’affluenza altissima che supera (del 30% dicono sempre quelli che nel Pd toscano fanno i conti) il 14 ottobre 2007 quando fu eletto Veltroni segretario nazionale del Pd. Tanto che il vicepresidente del Senato Vannino Chiti parla di «una bella lezione di democrazia» che «dimostra, ancora una volta, come i cittadini, se realmente coinvolti, siano disponibili a partecipare e a decidere». E non a caso Chiti, che Veltroni aveva inviato a Firenze a rimettere ordine in un Pd dilaniato proprio dalle primarie, si augura che «le primarie divengano la via normale per designare i nostri candidati alle cariche più significative nelle istituzioni» dal sindaco al Presidente del Consiglio.

Nei comuni si raddoppia
Punte di partecipazione record ci sono state soprattutto nei 35 comuni dove c’era da scegliere il nome dell’aspirante sindaco. In certi casi, come nella patria della Piaggio a Pontedera, ma anche a San Miniato, Cecina, Rosignano, Certaldo e Castelfiorentino, gli elettori rispetto al 2007 sono raddoppiati.
Un po’ più bassa l’affluenza nelle primarie per la provincia che hanno interessato Siena, Arezzo e Pistoia. Ma i numeri rimangono comunque notevoli per un ente che non suscita nei cittadini un grandissimo entusiasmo. A Siena ad esempio hanno votato in 21mila 500 e si è imposto, con 14mila voti l’ex segretario del Pd Simone Bezzini. Oltre 20mila alle urne a Arezzo e lunghe fila al seggio per i cittadini stranieri presso la Camera del Lavoro. A Arezzo ha vinto Roberto Vasai con più di 12mila voti. Mentre a Pistoia la sfida tutta rosa tra tre donne ha chiamato alle urne 20mila persone (alla vigilia il Pd se ne aspettava la metà) che hanno dato la vittoria della segretaria del Pd Federica Fratoni (8mila 457 voti) che ha battuto per 1900 voti l’avvocato Cecilia Turco. Terza l’ex assessore provinciale Daniela Gai poco sotto i 3mila consensi.

Manciulli: primarie e partito
Che tanta partecipazione si registri in realtà dove il Pd ha una struttura “solida” non è un caso per il segretario dei democratici toscani Andrea Manciulli. «Già nel 2007 l’affluenza in toscana era stata alta, ora la superiamo. È la dimostrazione - fa notare Manciulli in polemica con i sostenitori del partito “liquido” - che partito e partecipazione possono coesistere». Fra poco comunque ci sarà la riprova. Il 15 febbraio ci saranno le primarie a Firenze, Prato (comune e provincia) e Grosseto (solo provincia). A Firenze sono in corsa 5 aspiranti sindaco per il centrosinistra. I deputati Lapo Pistelli e Michele Ventura, il presidente della provincia Matteo Renzi, l’assessore Daniela Lastri (tutti del Pd) e il presidente del consiglio comunale Eros Croccolini per la Sinistra. Anche se poi il vero esame sarà il 6 e 7 giugno quando ci saranno le elezioni vere.
03 febbraio 2009



Un po’ più bassa l’affluenza nelle primarie per la provincia che hanno interessato Siena, Arezzo e Pistoia. Ma i numeri rimangono comunque notevoli per un ente che non suscita nei cittadini un grandissimo entusiasmo.
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Re: Eppur si muove

Messaggioda Paolo65 il 04/02/2009, 10:47

Non si sta muovendo un bel nulla. Tutte le scelte politiche a livello nazionale, che oggi include anche la rottura probabile con i Radicali, stanno a dimostrare che il PD ha imboccato una strada errata che porterà alla sua rovina.

Del tutto sbagliata anche l'inciucio con la DX per le europee. Quel 4% non doveva essere appoggiato dal PD, non avendo il Parlamento Europeo alcun potere; il quale poteva e doveva rimanere un luogo accessibile anche i piccoli partiti. Quel 4% è stato un accordo dovuto alla paura di Veltroni di prendere una legnata ancora più pesante alle europee.

Gli ultimi fatti mi hanno indotto a non votare per le europee per questo partito, che di rifomista non ha nulla e che sento sempre più lontano.

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Re: Eppur si muove

Messaggioda ranvit il 04/02/2009, 11:28

Questa volta Paolo non sono affatto d'accordo con te!

Lo sbarramento è sacrosanto : basta con i piccolissimi partiti che creano solo problemi!
Al Parlamento europeo poi, sono del tutto insignificanti.
Le istanze vere possono essere rappresentate anche stando dentro a partiti piu' significativi ed ampi.

Debbo anzi dire che negli ultimissimi giorni Veltroni comincia a muoversi bene.
Male invece D'Alema, Bersani e Letta!

Vittorio
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Re: Eppur si muove

Messaggioda pierodm il 04/02/2009, 13:11

Toscana ed Emilia Romagna: siamo sempre lì.
Andare in queste regioni per consolarsi è un bel rifugio, come farsi una canna per vedere la vita in rosa. Non so fino a quando.

A Vittorio vorrei dire che una cosa è dire che il sistema bipolare richiede di accorpare e unire le forze, altra cosa è dire che le forze più piccole non contano una mazza, che sono insignificanti e che creano solo difficoltà: questo è solo disprezzo distribuito in modo indiscriminato.
Le forze più piccole - cioè sotto i limiti del famoso "sbarramento" - sono pur sempre formazioni che rappresentano ciascuno un milione e forse due di elettori: più del vecchio Partito Radicale, per esempio, e più dei lettori dei principali giornali italiani, i quali però hanno un peso molto grande in termini di "opinione".
D'altra parte - se ragioniamo di significati, di autorevolezza, di forza - si vede bene che i "grossi" partiti, che per essere tali accorpano e includono di tutto, sono paralizzati dalle correnti interne e vedono la propria autorevolezza incrinata da contraddizioni paradossali - paralisi della quale poi ci scandalizziamo, dimenticando da dove deriva o attribuendola a chissà quale complotto.
Quindi, in realtà, succede che la frammentazione, uscita dalla porta con i partiti minori, rientra dalla finestra: le correnti interne qualche volta cercano infatti di recuperare quell'elettorato che è rimasto senza rappresentanza - nel nostro caso a sinistra - entrando in conflitto con quelle correnti che invece cercano di conquistare consensi "al centro".
In tutto questo tira e molla, il criterio finisce per essere solo quello della convenienza elettorale, con buona pace per la sostanza di queste varie posizioni, che diventa assolutamente marginale: si fa la guerra ad un indirizzo specifico che appare troppo "moderato", o ad un altro che appare troppo "radicale", indipendentemente dall'effettiva utilità dell'uno o dell'altro. La cosa grave non è il fenomeno in sé, per quanto sia "faticoso", ma è grave il fatto che avviene all'interno di uno stesso partito.

Infine, una riflessione.
Mi chiedevo una decina e più di anni fa perché mai la sinistra non avesse il coraggio di correre da sola, rinnovandosi decisamente in chiave socialista e presentandosi all'elettorato apertamente come fanno gli altri socialisti europei.
Me lo chiedevo in un momento in cui gli altri partiti erano in crisi gravissima, sulla scia di tangentopoli.
Mi sembra veramente paradossale che questo decisionismo così "coraggioso" venga adottato adesso, correndo ostinatamente "da soli", quando la situazione è assolutamente meno favorevole e le forze avverse si sono potentemente riorganizzate, al punto da essere dominanti: riorganizzate non solo sul piano partitico, ma soprattutto su quello ideologico e comunicativo, creando un clima del tutto favorevole alle posizioni di destra, vecchia e nuova.
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Re: Eppur si muove

Messaggioda ranvit il 04/02/2009, 13:58

Piero,
quello che dici è vero...in parte. In genere infatti (qualche eccezione c'è, vedi radicali) i piccoli partiti sono esattamente come i grandi : litigiosi e divisi in tante correnti, quasi una per ogni testa. In piu' quasi sempre sono figli di qualche potentato trombato, vedi Mastella; oppure di qualche qualunquista di giornata vedi Di Pietro e Lombardo.
E' vero che la frammentazione esce dalla porta e rientra dalla finestra. Ma allora tanto vale che la si abbia solo in presenza di partiti grandi. Quella dei piccoli è veramente ridicola e dannosissima per il Paese.

Piu' in generale credo che sia ora che anche l'Italia si avvii verso un bipolarismo/bipartitismo : lo chiede l'assoluta necessità di semplificazione del quadro politico necessario, e direi indispensabile, alla inprocrastinabile modernizzazione del Paese.
Se c'è una cosa positiva del berlusconismo, bisogna riconoscerlo, è questo. Il punto è che a destra l'hanno capito, a sinistra si continua a menare il can per l'aia.

Vittorio
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Re: Eppur si muove

Messaggioda Paolo65 il 04/02/2009, 14:53

In Italia i moltissimi partiti hanno spesso rappresentato un ostacolo alla governabilità. Pe questo sono d'accordo per uno sbarramento, per il bipolarismo e ancora di più per il bipartitismo.

Però so bene che ci sono milioni di italiani che non si sono trovati rappresentati nè dal PDL nè dal PD.

Il Parlamento europeo può rappresentare il luogo idealeper dare voce a questi italiani senza indebolire la governabilità della maggioranza che in quel momento governa l'Italia.

Aggiungiamoci a questo ragionamento il motivo che ha spinto Veltroni ad accordarsi con la DX e la probabile rottura con i Radicali, unico fronte politico riformista di questo paese, per comprendere che il PD ha ormai imboccato una strada pessima dalla quale io mi dissocio.

Paolo
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Re: Eppur si muove

Messaggioda pinopic1 il 04/02/2009, 15:21

Allora: nel 2004 gli elettori dei pariti minori di sinistra o CS erano circa il 15% (a parte l'IDV). Una parte di questi alle ultime politiche ha votato per il PD. In una situazione di emergenza quegli elettori hanno optato per il voto "utile": si trattava di fare un tentativo disperato per non lasciare il governo a Berlusconi. Alle europee il voto utile non può funzionare; invece è più probabile che quegli elettori vogliano punire Veltroni considerandolo un traditore e un inciucista; e su questo batterà la propaganda degli esclusi.
Non so se Veltroni poteva fare diversamente. Ma il problema adesso è tutto suo.

Come considerazione politica dico:
se Veltroni e altri vogliono un partito più "centrale" allora devono ammettere l'esistenza di una sinistra a sinistra del PD; ma allora devono lasciar perdere il bipartitismo.
se invece vogliono il bipartitismo allora devono farsi carico anche dell'elettorato rappresentato da quei partiti; nel linguaggio e nei programmi.
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Re: Eppur si muove

Messaggioda Paolo65 il 04/02/2009, 15:31

Pinopic, ci siamo trovati e ci troviamo distanti su molti punti.

Anche in questo caso stiamo criticando il PD e Veltroni da opposte visioni, le quali però fanno capire che questo partito sta ormai scontentando molti,troppi elettori.

Il punto centrale è che il PD non ha un'identità e si sta barcamenando,sempre peggio,nel mare agitato della politica nostrana, inciuciando con la DX per questioni di potere e litigando(si fa per dire)con la stessa in modo confuso ed incoerente.

Io non vedo più alcun motivo per dargli il mio voto,ma resto in attesa di un qualche cambiamento di rotta per "ravvedermi".

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Re: Eppur si muove

Messaggioda pinopic1 il 04/02/2009, 15:57

Forse non ho capito la tua posizione. Ma non puoi pensare che debbano esserci dei partiti che si presentano solo alle europee.
Io dico che quegli elettori, che ci sono e ci saranno sempre, o li rappresenta il PD o si lascia che abbiano una loro autonoma rappresentanza parlamentare.
Nel primo caso è possibile il bipartitismo, nel secondo no.

Il problema della mancata identità del PD dipende secondo me dal fatto che in troppi non sono ancora entrati nella logica del partito a "vocazione maggioritaria" pur volendolo fare. In un sistema bipartitico, ci sono un partito che raccoglie dal centro alla sinistra e uno che raccoglie dal centro alla destra. Non ci sono due partiti che differiscono per il taglio dei capelli dei due leader o per l'abbigliamento.

Detto questo però, e visto che non abbiamo ancora il bipartitismo, una soglia di sbarramento al 4% non mi sembra eccessiva.
Però Veltroni si espone agli attacchi della sinistra e perderà voti; non è una critica, ma una preoccupazione.
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Re: Eppur si muove

Messaggioda ranvit il 04/02/2009, 17:13

In questo caso concordo con pinopic...
Al contrario di lui pero', non mi interessa piu' di tanto che elettori della sinistra-sinistra non votino Pd. E' scontato ed è un'area che ci sarà sempre. Ma è bene che restino fuori dal centrosinistra : la loro visione della società è molto distante (io la giudico velleitaria ed inconcludente) e insieme non c'è verso di governare il Paese. Inoltre impediscono l'allargamento del Pd agli elettori "centrali"....unici veri depositari delle chiavi per ottenere la maggioranza e andare al governo.

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