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Siamo in guerra?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Fuoco a volontà.

Messaggioda pianogrande il 21/11/2015, 1:48

Sì, siamo in guerra.
Siamo in guerra contro una organizzazione e non contro uno stato come nelle guerre tradizionali.

http://www.repubblica.it/esteri/2015/11 ... ref=HREA-1

Insomma una operazione di polizia più che una guerra.
Siamo autorizzati dall'ONU.
Ah! Però!
L'ONU autorizza "qualsiasi misura".
Definizione per me abbastanza demenziale.
Che significa qualsiasi misura?

Bombardamenti, guerra batteriologica, guerra chimica, saccheggio, uccisione dei prigionieri, bastonate.... mah!

L'ONU dà sempre conferma della sua assoluta irrilevanza.

Cosa è diventata l'ONU?
Una specie di catasto o di pubblico registro delle varie potenze?

Al massimo è un ufficio notarile.
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Re: Siamo in guerra?

Messaggioda ranvit il 21/11/2015, 11:36

Dedicato a chi mesta sempre ....a prescindere :oops:

«gli stati membri che hanno la capacità di farlo, di prendere tutte le misure necessarie, nel rispetto delle leggi internazionali, quelle umanitarie e relative ai rifugiati, e dei diritti umani, per sradicare i “santuari” che l’Isis ha creato in parti significative dell’Iraq e della Siria».

http://www.lastampa.it/2015/11/21/ester ... agina.html
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Siamo in guerra?

Messaggioda pianogrande il 21/11/2015, 12:55

Grazie della precisazione.
Forse avevo letto qualcosa di troppo conciso.
Meglio così.

http://www.repubblica.it/economia/rubri ... ref=HRLV-4

Intanto l'Europa ritira fuori quello che in una situazione di normale amministrazione poteva essere "impensabile" e cioè il nord e sud, il noi e loro.
E così si comincia a discutere su una mini Shengen costituita dagli stai virtuosi del nord che lasciano fuori i pasticcioni del sud.

Peccato che di quei virtuosi, come l'articolo fa notare, faccia parte anche il colabrodo Belgio.

fatte anche altre considerazioni, l'articolo arriva a dire che le affinità tra i paesi che vorrebbero chiudersi sono sopratutto di tipo culturale.

La riflessione che viene a me è che è troppo comodo avere degli stati cuscinetto a sud (tra i no buoni è compresa anche la Francia) e fare le persone serie in centro Europa.

La guerra le fa venire fuori tutte e tutti cercano di rifarsi una verginità che in tempo di pace sarebbe costata molta più fatica.

Tutti ci sentiamo più bravi e più buoni e vogliamo un nuovo ordine in cui ricominciare da capo.
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Re: Siamo in guerra?

Messaggioda trilogy il 21/11/2015, 12:58

Intanto a Bruxelles è massima allerta 4 :?

[..]Nel testo dell'allerta si mette in guardia la popolazione per "un'imminente e molto grave minaccia nella regione di Bruxelles che richiede l'assunzione di specifiche misure di sicurezza così come di raccomandazioni alla popolazione". Tra queste "evitare posti con alte concentrazioni di persone nella regione di Bruxelles: concerti, stazioni ferroviarie e aeroporti, trasporti pubblici, le zone ad altra concetrazione commerciali". Si chiede anche di "facilitare i controlli di sicurezza" e di "non contribuire a diffondere voci infondate ed attenersi e seguire solo le informazioni ufficiali dalle autorità locali e della polizia". Il comunicato si conclude sottolineando che "non saranno forniti ulteriori elementi perchè sono in corso indagini. Mentre nella prossime ore ci sarà un aggiornamento dal governo". Come misura precauzionale, sono state chiuse tutte le stazioni della metropolitana della capitale. Chiuso anche il più grande cinema di Bruxelles, la multisala Kinepolis, e annullati i concerti delle due maggiori sale da concerti, l'Ancienne Belgique e Cirque Royale. Sospesi i campionati di calcio di prima e seconda divisione.
http://www.repubblica.it/esteri/2015/11 ... ref=HREA-1
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Re: Siamo in guerra?

Messaggioda pianogrande il 21/11/2015, 13:31

In questi casi non si può che collaborare per la propria sicurezza e quella degli altri.

In tempi più lunghi si potrà andare ad analizzare per colpa/responsabilità di chi la situazione sia precipitata in questo modo.

Credo ci sia (come quasi normale in questi casi) una bella lotta, per i politici, tra il rispondere sulle responsabilità relative alle azioni passate e il rifarsi una verginità per il futuro.

Sempre su tempi più lunghi, bisognerà verificare se da questa storia usciremo più liberi o con libertà più limitate.

La necessità di riportare ordine e sicurezza deve essere assolutamente una contingenza.

Diversamente, si rischia, come in Egitto, di avere uno stato di emergenza perpetuo.
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Re: Siamo in guerra?

Messaggioda Robyn il 21/11/2015, 14:42

ma che significa ogni azione possibile?purtroppo si fà sempre confusione
Mi pare che la risoluzione delle nazioni unite dica con chiarezza che nell'ambito del diritto internazionale e dei diritti umani bisogna compiere tutte quelle azioni che neutralizzino la pericolosità del'Isis che minaccia la pace.La risposta dell'occidente non è e non sarà mai uguale e contraria a quella dell'Isis se l'Isis utilizza la ferocia l'occidente nell'ambito del diritto internazionale e dei diritti umani utilizza l'intelligenza e la fermerzza non utilizzerà mai l'odio che non può mai e in nessun caso appartenerci anche nelle situazioni più difficili
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Re: Siamo in guerra?

Messaggioda flaviomob il 21/11/2015, 14:50

Al contrario, dovremmo analizzare alla radice le cause dell'odio e delle guerre che infiammano il Vicino Oriente prima di agire. Dovremmo attivare il pensiero, per una volta. Abbiamo già visto che re-agire sull'onda emotiva si è dimostrato un pretesto per affaristi e politici a loro affini che ha permesso ulteriori violenze, ha implementato il commercio d'armi fuori controllo, ha incrementato l'odio.

Il fatto è che ai tempi della prima guerra in Iraq ci sentivamo invulnerabili, poi questa certezza si è incrinata con l'11-9 newyorkese e la risposta folle di Bush e Blair (quando li processeremo?) ha innescato una spirale maligna, violenta, irrispettosa dei minimi diritti umani. La conseguenza è che ora anche in Europa è crollato il senso di sicurezza. Oltretutto questa perversa china arriva dopo che ci hanno tolto quasi integralmente le forme di sicurezza sociale costruite faticosamente nel dopoguerra fino agli anni Settanta. Ora siamo soli, insicuri sul piano sociale e fragilissimi su quello dell'ordine pubblico. Ci sentiamo sempre più in pericolo di vita. Accerchiati.

Questa condizione è la premessa per ogni svolta autoritaria, per ogni forma di dittatura: sia diretta, come fu il fascismo, sia mascherata, come lo è la progressiva riduzione delle libertà per l'instaurazione di un perenne stato di emergenza.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Siamo in guerra?

Messaggioda trilogy il 21/11/2015, 16:23

Bello il video di questo francese finalmente uno che parla chiaro senza tanti sofismi..

http://www.lastampa.it/2015/11/20/multi ... agina.html

Quasi sei milioni di persone hanno visto il suo video su YouTube. Il musulmano Bassem di Vénissiesux, cittadina vicino a Lione, in maniera diretta, usando anche qualche parolaccia, ha registrato in auto il messaggio che è arrivato a molti musulmani francesi e non solo. Di mestiere fa l’elettricista e ha 35 anni. Intervistato da “Le Progres”, un giornale di Lione, Bassem ha spiegato che il messaggio ufficiale dell’associazione dei musulmani francesi era “troppo ufficiale, troppo asettico, distaccato”. Così ha deciso di parlare in maniera franca, con il gergo delle banlieues.“Devono essere i musulmani ad individuare i fanatici, nelle moschee e nei quartieri dove vivono” dice il giovane elettricista. “Non saranno la polizia e i servizi segreti a farlo, dobbiamo essere noi a denunciarli” continua. Secondo Bassem bisogna in alcuni casi arrivare anche alle maniere forti, essere disposti “a spaccargli la faccia, se necessario”. Bassem di Vénissiesux alla fine non è un violento. Nelle sue parole risaltano il rispetto dei valori della Repubblica e i principi di pace dettati dall’Islam. In rete moltissimi gli danno ragione, perché “c’è del marcio, ma questi pseudo musulmani non possono sporcare il nome di due miliardi di fedeli”.
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Re: Siamo in guerra?

Messaggioda pianogrande il 21/11/2015, 16:53

Bravissimo!

Nei sottotitoli non c'è proprio tutto.
Per esempio non c'è "Muslims de mes couilles" che invece si sente chiaramente mentre merde viene tradotto con "marcio".

Questo è un combattente dalla parte giusta.
Averne!
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Re: Siamo in guerra?

Messaggioda Robyn il 21/11/2015, 17:09

La lettera di una persona che ha perso una persona cara nell'attacco a Parigi
Non avrete mai il mio odio
http://www.giornaledilipari.it/non-avrete-il-mio-odio/
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