Il primo ministro Viktor Ponta , tra l'altro sotto inchiesta per corruzione, si dimette affermando: «Ho l’obbligo di constatare la legittima rabbia esistente all’interno della società e di assumermi le mie responsabilità. Spero che le dimissioni mie e del governo servano a riportare tranquillità nella popolazione»
E' pensabile che qualcosa di simile possa accadere qui da noi?
Intanto ho l'impressione che in Italia ci sia più rassegnazione e meno indignazione di fronte alle responsabilità politiche dei governanti. Le proteste, quando ci sono, hanno generalmente un carattere più corporativo e di parte: ci si indigna per questa o quella riforma voluta dal governo ed in genere la protesta è più che altro finalizzata alla difesa di interessi particolari, come quelli degli insegnanti, dei tassisti o dei pubblici dipendenti.
Non parliamo poi della eventualità che si arrivi addirittura alle dimissioni di un governo.
Ci tocca invidiare anche la Romania?
LA PRESSIONE POPOLARE
Romania, dopo il rogo in discoteca
si dimette il premier Viktor Ponta
Ad annunciarlo in televisione è stato il presidente del Partito socialista, PSD, Liviu Dragnea. Martedì sera ventimila persone erano scese in piazza per manifestare contro il governo per l’incendio in discoteca di venerdì scorso: morte 32 persone, 130 i feriti
Il premier rumeno, Viktor Ponta, che è sotto processo per corruzione, ha presentato le sue dimissioni: con Ponta si dimette l’intero governo rumeno. Lo ha reso noto il suo partito, il socialdemocratico PSD. Ponta è accusato di evasione fiscale, riciclaggio di denaro e falso, ma è anche sotto enorme pressione popolare dopo l’incendio che venerdì scorso ha causato 32 morti e 130 feriti in un discoteca che non rispettava i necessari requisiti di sicurezza. «Ho l’obbligo di constatare la legittima rabbia esistente all’interno della società e di assumermi le mie responsabilità. Spero che le dimissioni mie e del governo servano a riportare tranquillità nella popolazione», ha affermato Ponta. Anche il sindaco del municipio di Bucarest dove si trova la discoteca andata a fuoco venerdì sera si è dimesso. «Mi assumo la responsabilità morale» della tragedia, ha detto Cristian Popescu Piedone, messo anch’egli sott’accusa nelle manifestazioni di protesta popolari svoltesi ieri sera a Bucarest e in altre città della Romania. Piedone, che fa parte di un piccolo partito liberale alleato nella coalizione di governo, si è dimesso poco dopo l’annuncio delle dimissioni dell’intero esecutivo fatto dal premier Victor Ponta.
Più di 20 mila persone hanno manifestato a Bucarest martedì sera contro il governo in seguito all’incendio della discoteca che venerdì aveva causato nella capitale la morte di 32 persone e il ferimento di altre 130. La manifestazione si è svolta in parallelo ai funerali di un fotografo e blogger di 36 anni che, con un atto di eroismo, era morto lanciandosi tra le fiamme per salvare una donna. Alle esequie di Claudiu Petre hanno partecipato centinaia di persone. Dal canto loro i manifestati avevano chiesto le dimissioni del premier Victor Ponta, del ministro dell’Interno, Gabriel Opres, e del presidente della circoscrizione dove si trova il locale andato a fuoco. Il presidente romeno Klaus Iohannis, sulla sua pagina Facebook, ieri sera aveva scritto che i manifestanti «hanno ragione: qualcuno deve assumersi la responsabilità politica. Il prossimo passo spetta ai politici, che non possono ignorare questo sentimento di rivolta». L’altro ieri era stato annunciato un primo arresto, per omicidio colposo, di uno dei responsabili del locale perché non avrebbe garantito le necessarie misure di sicurezza. Oggi Ponta, spinto dalla pressione popolare, ha deciso di cogliere l’invito della piazza a dimettersi.
4 novembre 2015 (modifica il 4 novembre 2015 | 12:09)