Vedi ambientalista, quando c'è stata la guerra in Afghanistan, mi son bevuto tutte le palle che mi hanno raccontato in TV i lacchè di potere facente capo ai signori Bush e Cheney. Dai primi ministri, ai ministri, ai sottosegretari, ai giornalisti e agli "esperti"...
Me le bevevo con tale convinzione che credevo veramente che la guerra fosse stata fatta per quello che dicevano: democrazia, libertà, difesa, antagonismo al terrorismo...
Mi prendevano in giro.
Come multinazionali assetate di denaro, le amministrazioni dei paesi democratici, sulla scia di atti tremendi come l'attacco alle TwTw, hanno agito con estrema razionalità e hanno colpito popoli inermi con armi di sterminio. Hanno devastato e saccheggiato città usando qualunque arma gli andasse bene, fregandosene di tutto e di tutti, specialmente del loro senso del pudore, solo per soddisfare il più intimo e mefitico desiderio umano: la sopraffazione dell'uomo sull'uomo.
Hanno disseminato menzogne per tutto il mondo e per fare questo si sono avvalsi della miseria umana, anche della mia.
Anche oggi in molti credono in quelle menzogne. E' difficile non crederci. E' difficile convincersi che non era giusto fare così.
Il senso è assoluto: causa, azione. Il nesso è diretto.
Ma più ci allontana dal nesso e più si osservano i fili che collegano le cause alle azioni, più ci si rende conto che la guerra è qualcosa che va oltre i sentimenti che sembrano generarla. Ci si accorge che, come scrive Paolo, tutto è mosso da interessi economici. E allora la guerra è un ottimo mezzo per raggiungere fini che a noi subordinati non c'è dato sapere.
Come formiche in un formicaio caotico, cerchiamo di estrapolare qualche informazione qua e là dagli stessi lacchè che ci hanno rimpinzato la testa di bugie.
Grazie alle briciole di pane che ci vengono lanciate ci affanniamo a seguire un percorso logico che per forza di cose porta ad un risultato semplice, lineare, di causa-effetto: "la guerra è l'unica soluzione".
Ma il meccanismo è molto più complesso e razionale. Chi ci manda in guerra non ne partecipa ma ne raccoglie i frutti.
Se sapessimo come fare a capire questo, non ci sarebbero più guerre. Se sapessimo che "amatevi gli uni e gli altri, come io vi ho amati" non è uno slogan ma un vero e proprio traguardo umano, allora la guerra sparirebbe senza se e senza ma.
Scusate l'intromissione
Gabrive
ambientalistaPD ha scritto:ma quale libertà e democrazia, cerchiamo di aprire gli occhi una buona volta. la si è andati per le risorse naturali di cui tutta quella zona è ricchissima. bush è stato bravo a far intendere altro ma la verità è che si è andati in iraq per il petrolio (ha la terza riserva mondiale di petrolio)e in afghanistan per il gas del turkmenistan e guarda caso l'iran ha la seconda riserva mondiale del mondo di petrolio ed è uno dei maggiori produttori di gas e gli stati uniti cercano pretesti per fargli guerra. ma le ragioni della guerra ora non è che abbiano tutta questa importanza. si è li e si deve capire come portarla avanti, come vincerla possibilmente e come uscirne.
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.