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Stipendi d'oro

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Stipendi d'oro

Messaggioda trilogy il 10/08/2015, 12:20

Cisl, scoppia il caso dei mega-stipendi. Dirigente li denuncia ma verrà espulso
Nel dossier firmato da Fausto Scandola un atto d’accusa corredato di nomi e cifre: retribuzioni che sfiorano i 300mila euro l’anno


di MATTEO PUCCIARELLI

MILANO - È un lungo sfogo di un dirigente sindacale inviato via mail a troppe persone e questo, probabilmente, gli costerà l'espulsione dalla Cisl: la raccomandata infatti gli è già arrivata a casa. Un atto d'accusa corredato di nomi e cifre che fanno una certa impressione, vista la crisi generale del sindacato e quella ancor più complessiva del mondo del lavoro: ci sono sindacalisti dell'organizzazione guidata da Annamaria Furlan che si portano a casa stipendi che neanche Barack Obama, superando di slancio pure il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sfiorando i 300mila euro annui.

Il mini-dossier firmato dal veneto Fausto Scandola sta creando più di un imbarazzo al sindacato cattolico, anche perché a seguito di una vicenda simile, di fatto, dovette lasciare il suo posto l'ex numero uno Raffaele Bonanni; il quale, giusto poco prima della pensione, si era ritoccato all'insù il compenso, mossa utile per aumentare il successivo assegno a carico dei contribuenti. "I nostri rappresentanti e dirigenti ai massimi livelli nazionali della Cisl - scrive Scandola - si possono ancora considerare rappresentanti sindacali dei soci finanziatori, lavoratori dipendenti e pensionati? I loro comportamenti, lo svolgere dei loro ruoli, come gestiscono il potere, si possono ancora considerare da esempio e guida della nostra associazione che punta a curare gli interessi dei lavoratori? ".

Ecco qualche nome e cifra in lista: Antonino Sorgi, presidente nazionale dell'Inas Cisl, nel 2014 si è portato a casa 256mila euro lordi: 77.969,71 euro di pensione, 100.123,00 euro di compenso Inas e 77.957,00 euro come compenso Inas immobiliare. Valeriano Canepari, ex presidente Caf Cisl Nazionale, nel 2013 ha messo insieme 97.170,00 euro di pensione, più 192.071,00 euro a capo della Usr Cisl Emilia Romagna: totale annuo, 289.241,00 euro. Ermenegildo Bonfanti, segretario generale nazionale Fnp Cisl, 225mila euro in un anno, di cui 143mila di pensione. Pierangelo Raineri, gran capo della Fisascat Cisl, 237 mila euro grazie anche ai gettoni di presenza in Enasarco, più moglie e figlio assunti in enti collegati alla stessa Cisl.

Di mezzo, nella denuncia, ci va anche la stessa Furlan. Il 9 luglio scorso - è sempre la denuncia di Scandola, che racconta - il comitato esecutivo nazionale confederale della Cisl approva all'unanimità un nuovo regolamento presentato dalla segretaria generale. Dove si parla di trasparenza, fissando finalmente delle regole precise sugli stipendi. Confrontando tutti i livelli della Cisl cosa ne esce fuori? Che l'aumento tabellare tra il 2008 (anno di inizio di una crisi non ancora conclusa) e il 2015 è pari al 12,93 per cento. A conti fatti, va detto, sarebbe l'inflazione. Se Furlan nel 2008 portava a casa un totale lordo di 99mila euro, ora potrebbe arrivare a 114mila. Sarà questo lo stipendio massimo consentito. Al mese fanno 3.326 euro netti più un altro 30 per cento di indennità.

Il regolamento in questione prevede la decadenza dall'incarico per chi non si metterà in regola. Ma prima di diventare "legge" "deve essere recepito attraverso una deliberazione dei comitati esecutivi. Fino a tale adempimento non potrà essere invocato e applicato né dalle strutture né dai singoli dirigenti".

I diretti interessati, invece, confermano quelle cifre, ma provano a spiegarle. "Quei 289mila euro non sono lo stipendio lordo ma il costo aziendale finale - commenta Canepari - io alla fine portavo a casa 5800 euro al mese. Avendo due diversi incarichi di cui uno di vertice in una società che gestiva 60 milioni di euro. Quindi una grande responsabilità ". Mentre Sorgi ammette che quella "può sembrare una somma esosa" ma "la pensione me la sono guadagnata e non devo rendere conto a nessuno" e gli altri due incarichi "sono in enti con bilanci da decine di milioni. Su quei compensi ci pago anche un sacco di tasse".

Gigi Petteni, arrivato da poco in segreteria nazionale dopo aver guidato la Cisl lombarda, ammette che il problema c'è: "Per questo il nuovo gruppo dirigente farà un'ulteriore assemblea organizzativa dove si obbligheranno i nostri sindacalisti a mettere online i compensi e a versare alla categoria di appartenenza i gettoni di presenza negli enti bilaterali ". Resta il fatto che Scandola, iscritto alla Cisl

dal 1968, si è visto notificare l'espulsione. Ha ancora altri 10 giorni di tempo per fare appello. In caso dovrà spiegare come ha avuto i Cud dei dirigenti tirati in ballo. Il suo dito indicava la luna, ma - evidentemente - non è stato capito del tutto.

http://www.repubblica.it/economia/2015/ ... refresh_ce
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Re: Stipendi d'oro

Messaggioda franz il 10/08/2015, 15:46

Confrontando tutti i livelli della Cisl cosa ne esce fuori? Che l'aumento tabellare tra il 2008 (anno di inizio di una crisi non ancora conclusa) e il 2015 è pari al 12,93 per cento. A conti fatti, va detto, sarebbe l'inflazione. Se Furlan nel 2008 portava a casa un totale lordo di 99mila euro, ora potrebbe arrivare a 114mila. Sarà questo lo stipendio massimo consentito. Al mese fanno 3.326 euro netti più un altro 30 per cento di indennità.

Driblando l'italiano dialettale ("uscire fuori"? e cosa mai potrebbe "uscire dentro"?) emerge che la contingenza è stata abolita per i lavoratori (ed i 3 sindacati erano d'accordo, solo il PCI era contrario) ma è rimasta nella CISL. Non so se è rimasta per gli altri sindacati.
La notizia è comunque di quelle forti ed atroci. mentre il paese arranca per la crisi costoro si portano a casa stipendi che manco Obama incassa.
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Sindacati, ecco il vero scandalo (non solo della Cisl)

Messaggioda franz il 12/08/2015, 9:44

Sindacati, ecco il vero scandalo (non solo della Cisl)
11 - 08 - 2015 Oscar Giannino

Il caso di Fausto Scandola, espulso della CISL su richiesta ai probiviri della segreteria nazionale del sindacato, mostra con evidenza perché serva finalmente una legge sui doveri del sindacato: innanzitutto quelli democratici verso i suoi iscritti, e di trasparenza verso tutti i cittadini. Purtroppo, la materia dello scandalo mostra anche perché la legge non ci sarà.

Scandola, iscritto alla CISL dal 1968, ha pubblicamente chiesto alla sua organizzazione come possano davvero dirsi rappresentanti dei lavoratori dei dirigenti sindacali – dei quali ha fatto nomi e cognomi – che, sommando compensi per il proprio ruolo e quelli per incarichi ricoperti grazie al proprio ruolo, arrivano a sfiorare i 300mila euro lordi di reddito annuo. Cioè più del Capo dello Stato italiano, ovviamente più di Obama, nonché più del massimo consentito per legge a qualunque dirigente pubblico. E ben 15 volte tanto, rispetto al reddito medio degli italiani.

Qual è il motivo dell’espulsione di Fausto Scandola? E’ accusato di aver condotto un’indagine riservata su dati personali coperti da privacy, e di ingenerare danno pubblico al sindacato. In un paese dove il sindacato fosse tenuto a obblighi di trasparenza, lo scandalo sarebbe l’espulsione. Perché il problema non è Scandola, che andrebbe anzi nominato alla testa dell’organo di controllo nazionale del suo sindacato. Il problema sono le migliaia di dirigenti delle confederazioni sindacali – ben oltre 20 mila – che queste cose le sanno benissimo, e che tacciono oggi come hanno taciuto ieri per anni. Perché per moltissimi di loro la carriera di dirigente sindacale è stata una pacchia.

Ogni tanto, negli anni, le confederazioni dichiaravano delle cifre di compenso dei vertici apicali. Fino ai tempi di Epifani segretario della Cgil, la sua retribuzione mensile lorda era dichiarata di poco superiore ai 3mila euro (netti, dunque sui 75 mila euro lordi annui), e la dozzina di membri della segreteria nazionale confederale sotto i 3mila euro. Leggermente superiore quella di Angeletti alla Uil, e dei suoi membri della segreteria rispetto a quelli Cgil. Mentre il capo della Fiom, Landini, ancora oggi starebbe sotto i 3mila euro, visto che nel 2013 ne dichiarava 2250 (sempre netti), aggiungendo che era la retribuzione più alta di tutta la FIOM: alla quale va comunque riconosciuto che, sotto la gestione Landini, è diventata la federazione sindacale che pubblica on line la maggior quantità di dati rispetto all’intero universo sindacale italiano, buste paga comprese.

In realtà, eccezion fatta per la FIOM, le cifre fornite dalle confederazioni sono sempre state del tutto non controllabili. La vicenda del predecessore della Furlan, Raffaele Bonanni travolto proprio dall’emergere della sua incredibile crescita di retribuzione negli ultimi 5 anni di guida della CISL, avrebbe dovuto rappresentare un punto di svolta.

Che puntualmente non è avvenuta. Bonanni è andato a casa e sparito in silenzio, dopo che dai 118mila euro lordi del 2006 passò vertiginosamente ai 336mila dell’ultimo anno di guida CISL. E naturalmente facendo media piena a fini previdenziali degli ultimi 5 anni di maxi-salari, perché non soggetto alla riforma Dini né Fornero e potendo contare su pensione dunque pienamente retributiva. Della Furlan, l’attuale leader Cisl, conosciamo la retribuzione 2008, che era di 99mila euro lordi, e siamo in attesa di capire ora a quanto è salita: visto che il 9 luglio scorso la CISL ha approvato un nuovo regolamento nazionale, per il quale la retribuzione massima dovrà essere quella del segretario confederale. Quanto alla trasparenza, la Furlan afferma che “verrà messo tutto on line”. Potete stare certi che non sarà così. E non solo perché, come sappiamo oggi grazie a Scandola espulso dalla CISL, Bonanni non era certo solo, a veleggiare intorno a quelle cifre. Il fatto è che anche per le precedenti regole vigenti in Cisl avrebbe dovuto esserci un tetto al cumulo retributivo, che come si vede non era affatto rispettato: tanto, senza obblighi di accountability pubblica, basta la privacy a coprire tutto.

Quindi, ancora una volta i nuovi impegni CISL saranno scritti sull’acqua. ridicolmente ci direbbero solo i compensi diretti per gli incarichi sindacali, e non quelli complessivi per gli incarichi in società consorzi e quant’altro ottenuti grazie ai ruoli sindacali: è la privacy all’italiana, bellezza. In nessun paese civile viene riservata a chi svolge ruoli pubblici, ma da noi invece è così. Per questa stessa ragione, non possiamo sapere i nomi dei 17.319 sindacalisti che hanno beneficiato della norma contenuta nel decreto 564 del 1996, sulle cosiddette ‘pensioni d’oro’, norma che ha permesso a dirigenti e dipendenti sindacali di avere una pensione integrativa attraverso il pagamento anche di un solo mese di contributi da parte delle organizzazioni sindacali.

Nessun obbligo di bilancio consolidato consente di aggirare con enorme facilità il quesito di quanto pesi la retribuzione di dirigenti e quadri sindacali sul totale delle risorse delle confederazioni. Un dato che i loro iscritti dovrebbero considerare di elementare informazione democratica, esattamente come ogni dipendente Fiat sa quanto guadagna Marchionne. La Furlan dice ora che l’impegno diverrà girare alle strutture territoriali e aziendali il 70% delle entrare della CISL: ma di quali entrate, quelle derivanti dagli iscritti, o quelle a cui si perviene sommando CAF, patronati e immobili? Perché se sommiamo la stima di entrate che le tessere di iscritti lavoratori (oltre 6 milioni) e pensionati (di più) producono ai tre sindacati confederali, arriviamo intorno ai 900 milioni dai primi e 300 dai pensionati, circa 1,2 miliardi. Ma la somma si moltiplica, sommando i proventi da CAF, patronati, e redditi dalla gestione di – si stima – oltre 10 mila immobili di Cgil, Cisl e Uil.

http://www.formiche.net/2015/08/11/cisl ... OF.twitter

(estratto di un articolo più ampio tratto da Leoni blog) http://www.leoniblog.it/2015/08/11/serv ... per-legge/
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Re: Stipendi d'oro

Messaggioda Robyn il 12/08/2015, 10:36

Le rappresentanze sindacali dovrebbero mettere un limite alle retribuzioni dei dirigenti sindacali e almeno per questo non dovrebbe valere la privacy perche la privacy non può essere utilizzata per coprire la trasparenza ma riguarda le cose più sensibili della persona è una protezione della libertà.A parte questo,si guarda quello che fà il sindacato e non si guarda che la famiglia Agnelli si è comprata tramite exor il 43% del Ft cosa pericolosa per la democrazia.L'elettorato del PD non è affatto contento dell'invasione nell'ambito pubblico che M Renzi stà facendo la Rai ne è un'esempio e la cosa che mi stupisce di più che i ciquestelle hanno tradito quello che era la loro battaglia iniziale cioè liberare la Rai dalle interferenze invece l'ha invasa.Allora c'è da chiedersi se la classe dirigente oltre ad essere completamente incapace è anche completamente inaffidabile.Per quando riguarda il sindacato ,quando anche il sindacato non funziona è l'intero paese che non funziona
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Re: Stipendi d'oro

Messaggioda franz il 12/08/2015, 13:20

Rimane aperta la domanda delle 100 pistole
a) colpa dell'Euro
b) colpa della Merkel
c) colpa del Neoliberismo
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Re: Stipendi d'oro

Messaggioda Robyn il 12/08/2015, 13:57

La crisi morale ha radici antiche.L'invadenza dei partiti nella Pa e in altri ambiti si credeva potesse attenuare le asprezze del marcato ma questa era solo una scusa perche il pentapartito utilizzava la Pa e le istituzioni per impedire al Pci di andare al governo e questo era possibile solo se si sfruttava a fini elettorali il mezzogiorno.Finita la pregiudiziale anticomunista è rimasta la pratica amorale.L'Italia è un paese tradizionalista nel senso che lascia cadere le tradizioni positive e mantiene quelle amorali negative,diciamo che conserva la tradizione
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Re: Stipendi d'oro

Messaggioda flaviomob il 13/08/2015, 2:40

La Merkel è democristiana. La CISL è democristiana. Renzi è democristiano e pure Berlusconi nel parlamento europeo sedeva tra i democristiani. Anche Juncker è democristiano e per 20 anni ha dominato il paradiso fiscale lussemburghese. Pure la mafia, guarda un po', votava per tanti anni la DC.

Qualcosina in comune, sotto sotto, ce l'hanno. ;)


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Stipendi d'oro

Messaggioda Robyn il 13/08/2015, 8:13

In Italia serve un forte partito laburista che allinei il welfare del nostro paese al resto dei paesi europei e questo contrasta con un paese troppo tradizionalista.Il problema dei democristiani è che sono troppo succubi del capitalismo.Il PD ormai è tre pezzi il 20% è della minoranza il 40% si affida a M Renzi il rimanente 40% non lo segue più ed è la spazio che forse finalmente si stà creando nel nostro paese per il laburismo ma ha bisogno di una leadership,Area che potrebbe dare risposta vera non solo al welfare ma all'insufficenza di liberalismo di cui il nostro paese soffre
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Re: Stipendi d'oro

Messaggioda Robyn il 13/08/2015, 9:13

ma che cosa ci dobbiamo fare con le trivelle gli inceneritori le centrali nucleari,quando abbiamo bisogno di soluzioni compatibili con l'ambiente e il paesaggio naturalistico.Letta aveva tirato fuori i rigassificatori perche credeva che in questo modo si combatteva contro il comunismo
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Re: Stipendi d'oro

Messaggioda franz il 13/08/2015, 15:51

ma cosa c'entra?
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