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Pompei e Alitalia

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda Robyn il 27/07/2015, 21:16

No basta il 50%+1 dei lavoratori che dice si allo sciopero vietare gli scioperi durante la stagione estiva è un sistema che prevarica che porta alla sopraffazione e come dire che puoi scioperare quando ci sono le ferie e le attività sono ferme e al minimo.Quando dici che il welfare non può invadere e sovrastare il capitalismo perche può impedire il normale funzionamento mi sembra giusto ma allo stesso tempo non rispetti il principio di reciprocità dove il capitalismo non può prevaricare il welfare e la legislazione del lavoro,meglio,non stai nel limbo.Senza il diritto di sciopero i lavoratori non avrebbero ottenuto quello che hanno adesso.Il turismo nel nostro paese è sceso perche abbiamo rovinato interi paesaggi naturalistici non valorizziamo il patrimonio artistico.Per ex esistono molti castelli abbandonati non è che ci vuole molto a metterci dentro una sala cinematografica un piccolo pub una sala internet dati in gestione in cambio della pulizia e della manutenzione ordinaria fermo restando il carattere di bene pubblico dove tutti possono accedere
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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda flaviomob il 28/07/2015, 0:48

-Come mai i turisti continuano a fermarsi in Italia dopo il malcontento di Pompei?
-Beh, non possono partire, c'è lo sciopero Alitalia!


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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda gabriele il 28/07/2015, 9:04

Pompei, assemblea sindacale ‘selvaggia’ era autorizzata da giorni. Soprintendente stupito? Diede ok. Ecco il documento
Cronaca
L'atto ufficiale che ilfattoquotidiano.it pubblica in esclusiva rivela che la protesta dei lavoratori era stata comunicata in anticipo e approvata dal funzionario che poi si dichiarerà "pugnalato alle spalle". Era stato concesso anche l'uso dell'auditorium dalle 9 alle 11. Ma sui mezzi di informazione è passata solo la versione dello sciopero a sorpresa
di Thomas Mackinson | 28 luglio 2015

Non era “improvvisa” e tantomeno “selvaggia”, come è stato raccontato, l’assemblea sindacale che il 23 luglio ha lasciato duemila turisti fuori dai cancelli di Pompei, scatenando una bufera sui sindacati “irresponsabili”. Il documento che ilfattoquotidiano.it pubblica in esclusiva dimostra il contrario: a dispetto della versione ufficiale, l’assemblea di venerdì 24 luglio era stata comunicata per tempo a tutti i soggetti pubblici interessati e soprattutto regolarmente autorizzata proprio da quel Soprintendente che l’indomani si dichiarerà invece “sorpreso” e “pugnalato alle spalle” dai lavoratori.



Il documento risale al 21 luglio, due giorni prima che si sollevasse un caso nazionale, con il presidente del Consiglio Matteo Renzi furibondo e il ministro Dario Franceschini che profetizza “danni irreparabili al Paese”. In due pagine il documento racconta però un’altra storia. E’ l’autorizzazione di quella riunione. L’oggetto non lascia dubbi: “Assemblea sindacale del personale degli Scavi di Pompei, Ercolano, Boscoreale e Stabia”. Poi la data: 21 luglio, cioè due giorni prima del “fattaccio” assurto a scandalo nazionale. A firmare la comunicazione è “Il soprintendente prof. Massimo Osanna”, cioè lo stesso funzionario che l’indomani si dichiarerà tradito dalla “protesta a sorpresa” e sarà descritto dalla stampa come un eroe per aver “personalmente aperto i varchi ponendo fine allo scempio”. La polarizzazione dell’opinione pubblica da parte dei media è immediata: da una parte ci sono i servitori della Patria come lui, dall’altra un manipolo di rivoltosi disponibili a sabotare il cammino del Paese verso l’emancipazione dal sindacalismo più feroce.

Peccato che la versione ufficiale, data in pasto ai giornali e all’opinione pubblica, sia già da riscrivere. Intanto le assemblee del 23 e 24 luglio proclamate dalle varie sigle – come dimostra il documento – erano state regolarmente comunicate e quindi autorizzate. Tanto che ai “rivoltosi del sindacato” la Soprintendenza aveva pure concesso l’uso dell’Auditorium tra le 9 e le 11 del mattino. Lo stesso soprintendente ne dà comunicazione ai soggetti interessati, perché possano predisporre le misure necessarie allo svolgimento dell’assemblea e a garantire i servizi essenziali. “I Direttori degli Uffici Scavi – si legge – in collaborazione con il responsabile del servizio di sicurezza – assicureranno le presenze del numero minimo essenziale di addetti necessari alla tutela dei monumenti durante le ore di assemblea”.

Ora più d’uno, dal sito di Pompei, chiede un’operazione-verità al Governo. Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Confsal-UNSA chiede “innanzitutto una correttezza intellettuale e morale nel ricostruire i fatti che hanno portato alla fila per l’accesso al sito di Pompei nei giorni scorsi e di non strumentalizzare l’esercizio delle libertà sindacali. Quello che viene chiamato scandalo, non è altro che un’assemblea richiesta da tre organizzazioni sindacali e regolarmente autorizzata dal Sopraintendente”.

Che trasmette l’autorizzazione a tutti gli uffici competenti: i responsabili degli scavi, della sicurezza, personale, informatica, ufficio stampa, questore di Napoli, vari commissariati di polizia. Insomma, lo sapevano proprio tutti, anche se passa la versione dello “sciopero selvaggio”, anche grazie ai titoli del Tg1 della sera: “Brutta sorpresa, e non è la prima volta, per i turisti in visita a Pompei. Per un’improvvisa assemblea sindacale, i cancelli sono rimasti chiusi. E’ stato il soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia che ha personalmente riaperto i cancelli permettendo di entrare agli oltre duemila turisti in attesa”. Dettaglio: dal documento si evince anche il tentativo del Soprintendente di posticipare il problema: “Si chiede alle organizzazioni sindacali di valutare l’opportunità di un differimento in orario successivo alla presenza dei visitatori”. Per uno che non ne sapeva proprio nulla, non è poco.

di Thomas Mackinson | 28 luglio 2015

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... o/1911737/
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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda franz il 28/07/2015, 21:10

Due giorni non sono un "congruo anticipo". Forse due o tre settimane.
Ci sono pullman turistici con una pianificazione precisa, fatta con settimane d'anticipo e concordata con i tour operator.
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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda pianogrande il 28/07/2015, 21:38

Se il servizio viene interrotto non è assemblea ma sciopero (o sciopero con assemblea).

Mi ripeto ma così funzionava in fabbrica.

Interrompere il servizio con una assemblea (credo proprio retribuita) mi sembra assolutamente inammissibile.
Le assemblee possono anche essere più di una per scaglionare la partecipazione.
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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda franz il 28/07/2015, 22:39

pianogrande ha scritto:Se il servizio viene interrotto non è assemblea ma sciopero (o sciopero con assemblea).

Mi ripeto ma così funzionava in fabbrica.

Interrompere il servizio con una assemblea (credo proprio retribuita) mi sembra assolutamente inammissibile.
Le assemblee possono anche essere più di una per scaglionare la partecipazione.

Quoto l'articolo:
Lo stesso soprintendente ne dà comunicazione ai soggetti interessati, perché possano predisporre le misure necessarie allo svolgimento dell’assemblea e a garantire i servizi essenziali. “I Direttori degli Uffici Scavi – si legge – in collaborazione con il responsabile del servizio di sicurezza – assicureranno le presenze del numero minimo essenziale di addetti necessari alla tutela dei monumenti durante le ore di assemblea”.

Invece i cancelli sono rimasti chiusi e 2000 turisti sono rimasti fuori.
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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda flaviomob il 28/07/2015, 22:47

Se l'assemblea era prevista ed autorizzata, chi non ha garantito i servizi "minimi"? E' responsabilità dei lavoratori o della dirigenza?


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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda pianogrande il 29/07/2015, 0:26

flaviomob ha scritto:Se l'assemblea era prevista ed autorizzata, chi non ha garantito i servizi "minimi"? E' responsabilità dei lavoratori o della dirigenza?


I servizi minimi (ad esempio, la sicurezza) vanno concordati in anticipo con i nomi dei "comandati" ma questa è una procedura da sciopero quindi con interruzione del servizio ma non di ciò che non è interrompibile.
Per una assemblea non ho mai visto fermarsi la produzione (l'acceso dei turisti, in questo caso).
Normalmente, i singoli responsabili regolavano gli addetti su assemblee scaglionate.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Pompei e Alitalia

Messaggioda mariok il 29/07/2015, 8:29

flaviomob ha scritto:Se l'assemblea era prevista ed autorizzata, chi non ha garantito i servizi "minimi"? E' responsabilità dei lavoratori o della dirigenza?



Secondo me di entrambi. Comunque ciò conferma la necessità di cambiare profondamente la natura giuridica del rapporto di lavoro nel pubblico. Questi problemi non si risolvono ogni volta con una leggina ad hoc.

Qui c'è da ridefinire il concetto di riforma, termine usato troppo spesso a sproposito per definire impropriamente leggi e leggine che non cambiano niente di sostanziale.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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