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PD "perde" Venezia ed Arezzo

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: PD "perde" Venezia ed Arezzo

Messaggioda Robyn il 15/06/2015, 14:00

trilogy no alla linea dura per quando riguarda il controllo dei flussi se per controllare i flussi bisogna colpire la dignità dell'immigrato siamo fuori strada ma poi la linea dura alimenta il razzismo e la xenofobia.Serve invece una linea diversa cioè destinare aiuti a quei paesi con cui si sono stabilite intese che in qualche modo trattengano gli immigrati che non rientrano nello status di rifugiati e le intese vanno stabilite soprattutto con paesi che rispettano la libertà e in cui c'è la democrazia e che trattano umanamente gli immigrati.L'immigrazione deve essere slegata da calcoli elettorali perche se è così i massmedia non devono più parlarne per evitare di alimentare comportamenti isterici,deliranti,razzisti,xenofobi e irrazionali
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: PD "perde" Venezia ed Arezzo

Messaggioda mauri il 15/06/2015, 18:37

la democrazia per fortuna permette l'alternanza, poi nei comuni gli elettori votano persone che conoscono e che magari vedono tutti i giorni come giustamente affermate anche voi, società civile, 5stelle ha esaurito l'onda lunga e mi dispiace poteva essere una ricchezza per il paese
una affluenza sotto al 50 è significativo di che cosa?
va bene chi vinca vinca non me ne frega un... oppure tanto non cambia niente anche renzi parla parla e poi...razzola male
disamore verso politici corrotti e un andazzo che non cambia, vedi roma mafiosa
la liguria è stata persa per le solite divisioni che affliggono la sinistra...ma non cambiano mai? non impariamo siamo gnucchi o sono loro i dirigenti delle teste di legno...
venezia beh dopo il mose e sindaco pd corrotto era ovvio che i veneziani volessero giustamente cambiare
il pd sta subendo una metamorfosi e nessuno sa che cosa uscirà scarafaggio o ape?
mi auguro ape operosa
ciao mauri
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Re: PD "perde" Venezia ed Arezzo

Messaggioda gabriele il 15/06/2015, 19:45

Robyn ha scritto:trilogy no alla linea dura per quando riguarda il controllo dei flussi se per controllare i flussi bisogna colpire la dignità dell'immigrato siamo fuori strada ma poi la linea dura alimenta il razzismo e la xenofobia.Serve invece una linea diversa cioè destinare aiuti a quei paesi con cui si sono stabilite intese che in qualche modo trattengano gli immigrati che non rientrano nello status di rifugiati e le intese vanno stabilite soprattutto con paesi che rispettano la libertà e in cui c'è la democrazia e che trattano umanamente gli immigrati.L'immigrazione deve essere slegata da calcoli elettorali perche se è così i massmedia non devono più parlarne per evitare di alimentare comportamenti isterici,deliranti,razzisti,xenofobi e irrazionali


Robyn, attenzione! Aiuto? Forse hanno bisogno del contrario. Dobbiamo lasciarli in pace. Solo così possono combattere le loro battaglie di libertà. Aiutarli, purtroppo, significa moltissime volte influenzare per i nostri scopi.


MAG 2015
18.18
I fondi europei rischiano di aiutare la dittatura eritrea

Reporter sans frontières ha chiesto all’Unione europea di condizionare gli aiuti all’Eritrea, erogati dal Fondo europeo di sviluppo (Fes), a un significativo aumento delle libertà fondamentali, tra cui la libertà di informazione. Con l’undicesimo Fes l’Eritrea otterrà infatti 312 milioni di euro di aiuti da ora fino al 2020, anche se il paese del corno d’Africa continua a violare i diritti umani, la libertà di espressione e di informazione, e detiene arbitrariamente, spesso senza sottoporli ad alcun processo, decine di prigionieri politici tra cui molti giornalisti.

Era eritrea la maggior parte dei migranti vittime del naufragio dell’ottobre del 2013 al largo di Lampedusa, una delle più grandi catastrofi nel Mediterraneo. E dei migranti arrivati in Italia nel 2014, il 18 per cento è eritreo. Secondo i dati diffusi dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), più di 305mila eritrei, circa il 5 per cento della popolazione, sono fuggiti dal paese negli ultimi dieci anni.

Anche le Nazioni Unite, in un rapporto della commissione di inchiesta sui diritti umani in Eritrea dello scorso marzo, hanno definito quella messa in atto dal regime di Asmara come una “repressione spietata”, dopo aver indagato per quattro mesi sulle violazioni dei diritti umani commesse dalle autorità del paese africano. “Sorprende che di fronte a tutto ciò migliaia di eritrei lascino il loro paese?”, si chiede il rapporto che evidenzia come pur di sfuggire alla situazione disastrosa in casa loro, gli eritrei siano disposti ad “affrontare la morte per attraversare confini, deserti e mari”, e molti nemmeno riescono ad arrivare “dall’altra parte”.

“È sbalorditivo che l’Unione europea sostenga il regime di Isaias Afewerki con tutti questi aiuti senza chiedere nulla in cambio in materia di diritti umani e libertà di espressione”, ha detto Cléa Kahn-Sriber responsabile di Reporter sans frontières Africa e ha aggiunto: “Chiediamo all’Unione europea di condizionare i suoi aiuti al governo eritreo alla garanzia di un maggior rispetto dei diritti umani, al rilascio dei giornalisti prigionieri e all’autorizzazione al pluralismo dei mezzi di informazione”.

Contrariamente alle promesse del governo di intraprendere riforme democratiche, il regime eritreo, il cui presidente è al potere dal 1991, è diventato più oppressivo e ha più giornalisti in carcere di qualsiasi altro paese africano. Fin dalla chiusura di tutti i mezzi di comunicazione privati, nel 2001, il governo ha esercitato il suo totale controllo sull’informazione, bloccando anche le trasmissioni radiofoniche indipendenti internazionali come quelle di Al Jazeera.

Le condizioni dei diritti umani in Eritrea sono definite “vergognose” nel rapporto di Human rights watch del 2014. “Il servizio militare illimitato, torture, detenzioni arbitrarie e dure restrizioni della libertà di espressione, associazione e religione causa la fuga di migliaia di eritrei dal paese ogni mese”, si legge ancora nel rapporto.

http://www.internazionale.it/notizie/20 ... opea-fondi
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Re: PD "perde" Venezia ed Arezzo

Messaggioda gabriele il 15/06/2015, 19:48

mauri ha scritto:venezia beh dopo il mose e sindaco pd corrotto era ovvio che i veneziani volessero giustamente cambiare
il pd sta subendo una metamorfosi e nessuno sa che cosa uscirà scarafaggio o ape?
mi auguro ape operosa


Non è proprio così semplice:


Comunali 2015, il mea culpa del Pd. Guerini: “Sconfitta che brucia”. Cacciari: “A Venezia suicidio perfetto”

Dalla caduta del capoluogo veneto fino a Nuoro, Arezzo e Matera. Il vicesegretario: "Luci e ombre, ma non possiamo brindare". L'ex sindaco: "Casson persona onesta ma non ha la capacità di intercettare voti". Salvini: "Renzi, stiamo arrivando". Alfano: "Si può arrivare al ballottaggio anche senza la Lega"
di F. Q. | 15 giugno 2015

Cacciari lo chiama il “suicidio perfetto”. Guerini ammette che la sconfitta “brucia”. Renzi ancora non si sente, ma i retroscena dei giornali lo danno almeno consapevole della caduta ma con responsabilità da ricercare altrove. Ci sono molti segnali che, dopo i ballottaggi delle Comunali, fanno suonare la sirena perché questa volta ha perso davvero tutto il Pd. Il crollo rovinoso di Venezia con Felice Casson vincitore delle primarie e alfiere della sinistra Pd, la resa ad Arezzo (democristiana e boschiana), la demolizione del sindaco uscente di Nuoro Alessandro Bianchi travolto dal rivale sostenuto da liste civiche e Partito Sardo d’Azione, la bocciatura di un altro primo cittadino in carica, Salvatore Adduce, a Matera. E poi lo 0-3 in Toscana (il Pd ha perso anche Viareggio e Pietrasanta, in Versilia) e lo 0-5 in Veneto (Portogruaro, Castelfranco Veneto, Rovigo e Lonigo le altre sconfitte), segno che non era tutta colpa di Alessandra Moretti alle Regionali e forse non è tutta colpa di Casson oggi.

Guerini: “Sconfitte che bruciano”
Per il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini “dai ballottaggi vengono risultati con luci e ombre. L’analisi puntuale conferma che il Pd è nettamente il primo partito in Italia anche nel numero dei sindaci, ma non è sufficiente a farci brindare” e “giudicare positivo il risultato”. “Brucia la sconfitta di Venezia come quelle di città importanti quali Arezzo, Fermo, Matera, Nuoro”, sottolinea Guerini. “Aver riconquistato città simbolo come Mantova o Trani o confermato buoni amministratori a partire da Lecco non è sufficiente a giudicare positivo questo risultato”.

Cacciari: “E’ stato il suicidio perfetto”
“E’ stato il perfetto suicidio” dice Massimo Cacciari, per anni sindaco di Venezia. Un “perfetto suicidio” rileva Cacciari nato dall’errore sulla scelta della persona. “Ho predicato invano per un anno – dice all’Ansa – che quella che si andava profilando era una candidatura rischiosa”. “Nulla da dire sulla figura di Felice Casson – sottolinea – persona onesta ma che non aveva la capacità intrinseca di intercettare voti. E nulla centra sul risultato lo scandalo Mose perché se l’elettorato avesse dovuto guardare a quello avremmo preso l’1% ad essere generosi”. “E’ stato sbagliato il candidato – ribadisce -, ho provato a dirlo a Felice e poi a tutti gli altri, ma non c’è stato verso. Mentre dicevo che bisognava cambiare, rinnovare e mettere in campo forze giovani si è andati a quelle primarie che si sono dimostrate oscene”. Ora per Cacciari “bisogna ripartire con gente nuova, fuori ‘quadro’, guardiamo chi è entrato in consiglio a quelli che sono nelle municipalità sperando che lavorino uniti per far ripartire il centro sinistra anche se sarà una stagione lunga e faticosa”. “I vecchi – conclude Cacciari -, come avevo già fatto io, se ne stiano a casa”.


Salvini: “Renzi, stiamo arrivando”
Il ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio la butta in corner: “I risultati sono a macchia di leopardo, in alcune città vince il centrosinistra, in altre il centrodestra. E’ la politica, sono le scelte dei cittadini. L’unica cosa che mi preoccupa è l’astensionismo”. Ma il segretario della Lega Nord Matteo Salvini esulta: “L’alternativa a Renzi si avvicina – dice a Radio Padania – perché la sua poltrona traballa e inizia ad avere a paura”. Salvini legge come un segnale significativo la sconfitta del centrosinistra ad Arezzo, “la città del ministro Boschi”, dove il governo avrebbe preso “un bello sberlone”. “Ha voglia Renzi a dire che la sconfitta non è colpa sua… Se parliamo di Arezzo, ci accorgiamo che qua di impossibile non c’è più nulla”.


Alfano: “Si può arrivare al ballottaggio senza Lega”
Nel frattempo comincia a suonare la fanfara del centrodestra, in particolare l’ala governativa. C’è per esempio la gara a intestarsi il successo di Luigi Brugnaro, a Venezia. “Io sono l’unico esponente del centrodestra che il nuovo sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha incontrato prima delle elezioni” rivendica Angelino Alfano. “Venezia – aggiunge – dimostra che si può arrivare al ballottaggio senza Salvini e poi lui si aggrega”. Per Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica e sottosegretario all’Economia, “a Venezia non ha perso il Governo e non ha vinto il centrodestra. Ha perso, meritatamente, il Pd veneziano che si è arroccato a sinistra e soprattutto che aveva fallito in città, come per altro aveva riconosciuto pubblicamente in campagna elettorale anche Renzi”. Per Maurizio Sacconi Brugnaro “vince al centro”. “Le vittorie a Venezia, Arezzo, Lamezia Terme, Gioia Tauro e in tanti altri comuni – afferma Altero Matteoli – riprovano che il centrodestra unito vince e che Renzi non è imbattibile.

L’ex Orsoni: “Passaggio epocale”
Brugnaro sindaco, per l’ex sindaco Giorgio Orsoni, dimesso per essere finito ai domiciliari durante l’inchiesta Mose, “è senza dubbio un passaggio epocale”. “La città – dichiara al Corriere della Sera – che si è sempre vantata di essere governata dalla sinistra, si trova di fronte a questa novità assoluta. Io non la vivo come uno smacco. Anzi: penso che l’alternanza sia l’ essenza della democrazia”.
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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