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Responsabilità civile, giudice di Treviso: “Troppo rischioso

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Responsabilità civile, giudice di Treviso: “Troppo rischioso

Messaggioda gabriele il 13/06/2015, 21:25

Responsabilità civile, giudice di Treviso: “Troppo rischioso emettere la sentenza”. E rinvia la legge alla Corte costituzionale

Il magistrato avrebbe dovuto prendere una decisione sulla colpevolezza del locatario di un capannone al cui interno erano stati trovati quintali di sigarette di contrabbando. Ma lui ha sospeso il processo: "Troppi elementi indiziari, così ogni scelta è difficile e rischiosa. La nuova normativa mina il cuore dell'attività giurisdizionale perché il giudice sarà portato alla decisione meno rischiosa"
di F. Q. | 13 giugno 2015

Non se l’è sentita di pronunciare una sentenza per timore della nuove legge sulla responsabilità civile. Così ha rinviato tutto alla Corte Costituzionale. Protagonista della vicenda, raccontata dal Corriere del Veneto, è il magistrato Cristian Vettoruzzo che avrebbe dovuto prendere una decisione al termine di un dibattimento sulle responsabilità del locatario di un capannone, all’interno del quale erano stati trovati 47 quintali di sigarette di contrabbando. Per l’accusa è tutto chiaro: l’imputato va condannato a 2 anni. Per la difesa lo stesso: l’imputato va assolto. Il giudice si riserva per la decisione, ma a inizio maggio sospende il processo e spedisce gli atti alla Corte costituzionale. Nel processo, spiega, ci sono troppi “elementi indiziari” e così la valutazione di questi diventa “difficile e rischiosa in ordine alla correttezza dell’esito del giudizio”. Ed è in casi come questi, aggiunge il magistrato nell’ordinanza con cui ha trasmesso gli atti alla Consulta, che si “manifestano i riflessi negativi e costituzionalmente illegittimi della nuova disciplina delle responsabilità civile dei magistrati introdotta con la legge del 27 febbraio 2015″.

Il riferimento è appunto alla legge diventata definitiva 4 mesi fa sulla quale anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva auspicato un supplemento di attenzione per “valutare gli effetti concreti”. La legge prevede, in sintesi, la possibilità da parte dello Stato di rivalersi sul giudice che, “per dolo o per colpa grave”, nel corso del suo operato abbia danneggiato un cittadino. E questa nuova normativa, secondo il giudice Vetttoruzzo, rischia di “incidere sul principio del libero convincimento del giudice che, per essere indipendente, deve essere libero di valutare le prove, senza temere conseguenze negative a seconda dell’esito del suo giudizio”. Al contrario la disciplina scelta dal legislatore a febbraio prevede “come possibile fonte di responsabilità civile anche la valutazione dei fatti e delle prove” e quindi “mina il cuore dell’attività giurisdizionale”.

La conclusione, continua Vettoruzzo, come spiega il Corriere, è che “per forza di cose se sa che la sua attività di valutazione potrà comportargli una responsabilità civile per danni, il giudice sarà portato, quale essere umano, ad assumere la decisione meno rischiosa che, nel processo penale, è spesso identificabile nell’assoluzione dell’imputato”. Perciò rischia di essere leso il principio per cui “il giudice è soggetto soltanto alla legge”. Un concetto ribadito, ricorda il giudice, da una sentenza della stessa Corte costituzionale secondo la quale l’attività dei magistrati deve restare “libera da prevenzioni, timori, influenze che possano indurre il giudice a decidere in modo diverso da quanto a lui dettano scienza e coscienza”.

Per questo serve, secondo il magistrato, “reintrodurre la clausola di salvaguardia nell’azione di rivalsa esercitata dallo Stato nei confronti del magistrato”. L’altro elemento di illegittimità costituzionale, per il giudice di Treviso, è l’eliminazione del cosiddetto “filtro” alle richieste di risarcimento. Infine l’ultimo aspetto incostituzionale sarebbe la sanzione della “trattenuta”, in caso di rivalsa, di un terzo dello stipendio, mentre per gli altri dipendenti è di un quinto.

Sul punto, in giornata, è stato interpellato anche il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini che intervistato da Radio Vaticana ha spiegato “che l’applicazione concreta e la giurisprudenza, che dovrà orientarsi verso un’interpretazione alla luce dei principi costituzionali, consentiranno di fugare molti dubbi” sulla responsabilità civile dei magistrati. “Mi auguro – ha aggiunto – che prevalga la cautela, come sembrerebbe stia prevalendo in questi primi mesi di vigenza della nuova disciplina nei cittadini, nelle parti, nell’avvocatura e anche la serenità nella magistratura”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... e/1775214/
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Re: Responsabilità civile, giudice di Treviso: “Troppo risch

Messaggioda Robyn il 13/06/2015, 22:36

La responsabilità civile dei magistrati è un'altro incentivo all'illegalità.Si parlava solo di un'apertura parziale del filtro ma poi si è scelto di eliminarlo.I paesi anglosassoni stanno lontano dalla responsabilità civile perche l'hanno già sperimentata.La responsabilità civile dei medici portava ad un'aumento della spesa farmaceutica perche il medico per prevenirsi somministrava medicinali oltre il necessario spesso con conseguenze ancora più negative per la salute.Più che responsabilità civile è molto importante la preparazione e naturalmente reprimere gli abusi dei magistrati dei medici laddove si verificano
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Re: Responsabilità civile, giudice di Treviso: “Troppo risch

Messaggioda pianogrande il 13/06/2015, 22:49

Questa assomiglia a una forma di sciopero.

Non si blocca un processo per incostituzionalità di una legge che non interviene nel giudizio.
Non si tratta cioè della legge in base alla quale l'imputato è sotto accusa.

Siamo ormai il paese dove c'è anche il tribunale di quartiere e condominio.

Tutto è in perenne discussione e in perenne attesa di giudizio.

Se quel tale aveva le sigarette di contrabbando ed è dimostrato, quale è il problema?

Detto questo, ribadisco che sulla responsabilità civile dei giudici non sono affatto d'accordo e non ricomincio la discussione da capo.

Ciò non toglie che questo comportamento lo considero inammissibile.
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Re: Responsabilità civile, giudice di Treviso: “Troppo risch

Messaggioda Robyn il 14/06/2015, 6:42

Sono d'accordo bisogna cercare regole condivise affinche queste siano stabili nel tempo e siano certe non si parla solo di regole per la giustizia ma anche nel lavoro e istituzionali,ma questo non si fà accettando a occhi chiusi quelle degli altri.E molto facile vincere schierandosi con il più forte e schierarsi con il più forte in Italia significa schierarsi con la criminalità organizzata quando invece per cambiare davvero bisogna avere il coraggio di andare controcorrente.Queste cose mi ricordano un pò le frasi di Berlinguer che non si diceva contrario affinche i partiti laici lanciassero segnali a strati della borghesia ma questo non poteva trasformarsi in un semplice trasferimento di clientele allo stesso tempo il consenso si conquista se non si rimane attaccati alle vecchie certezze cioè al conservatorismo perche così si fà il gioco dei poteri forti.Altro esempio lampante in passato era stato uno scontro in tv fra un'esponente dei verdi molto giovane e Casini per il caso rifiuti in campania dove la criminalità aveva riempito le piazze di spazzatura perche ostile alla differenziata.Casini demonizzando questo esponente dei verdi si era in realtà schierato dalla parte della criminalità facendo il suo gioco pensando di averne dei benefici da un punto di vista elettorale lo stesso fà Poletti con confindustria e con il Job Act"ci vedremo in parlamento".Probabilmente era anche la gestione Bassolino che non era adeguata al suo compito
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Re: Responsabilità civile, giudice di Treviso: “Troppo risch

Messaggioda gabriele il 14/06/2015, 9:58

pianogrande ha scritto:Questa assomiglia a una forma di sciopero.

Non si blocca un processo per incostituzionalità di una legge che non interviene nel giudizio.
Non si tratta cioè della legge in base alla quale l'imputato è sotto accusa.

Siamo ormai il paese dove c'è anche il tribunale di quartiere e condominio.

Tutto è in perenne discussione e in perenne attesa di giudizio.

Se quel tale aveva le sigarette di contrabbando ed è dimostrato, quale è il problema?

Detto questo, ribadisco che sulla responsabilità civile dei giudici non sono affatto d'accordo e non ricomincio la discussione da capo.

Ciò non toglie che questo comportamento lo considero inammissibile.


Credo fosse inevitabile che succedesse una cosa del genere. Ora la corte costituzionale dirimerà la questione.

Il problema non è questo meccanismo ma le tempistiche di risoluzione. Se la corte ci mette 1 - 2 - 5 - 10 anni a dare una risposta (vedi il porcellum: 8 anni per dare un giudizio), allora la giustizia è in fallo.
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Re: Responsabilità civile, giudice di Treviso: “Troppo risch

Messaggioda pianogrande il 14/06/2015, 10:30

E intanto la responsabilità civile dei giudici ce la teniamo perché la discussione ha preso la strada sbagliata.
Possibile che la magistratura non abbia metodi meno dilettanteschi per far valere le sue ragioni?
Intanto, la corte costituzionale dovrebbe dissociarsi da questi metodi (nel senso che il ritardo sull'iter del processo non è colpa sua) e l'ordinamento giudiziario dovrebbe rimettere in riga (ed energicamente) questo signore che non emette una sentenza con una motivazione che mi appare incredibile.
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Re: Responsabilità civile, giudice di Treviso: “Troppo risch

Messaggioda franz il 14/06/2015, 13:55

Scusate ma se nello stabilimento hanno trovato 47 quintali di sigarette di contrabbando, questo non è un indizio: è una prova.
Poi se l'azione inquirente non è riuscita a dimostrare un collegamento diretto e inequivocabile tra propretario del capannone ed i 47 quintali, allora lo si assolve per insufficenza di prove.

Quel giudice secondo me sta dicendo: vorrei tanto sbatterlo dentro e lo farei (sommando indizi come se fossero prove) ma ora temo che potrei essere trascinato in giudizio se sbagliassi e quindi me ne lavo le mani portando il tutto alla Corte Costituzionale.
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Re: Responsabilità civile, giudice di Treviso: “Troppo risch

Messaggioda pianogrande il 16/06/2015, 11:28

Ma la corte costituzionale non può decidere se condannarlo o no.
Il giudice chiama la corte costituzionale a metterlo in condizione di giudicare senza rischi di ritorsioni e questa è una provocazione, è una forma di astensione dal lavoro, è una richiesta di aiuto, tutto quello che vogliamo.
Tutto tranne che processo penale.
Solo se l'imputato avesse infranto una legge di dubbia costituzionalità il giudice potrebbe rivolgersi alla corte.
Se sbaglio correggetemi (il copyright non è mio ma non sapevo dirlo in altro modo).
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Re: Responsabilità civile, giudice di Treviso: “Troppo risch

Messaggioda flaviomob il 16/06/2015, 12:57

La legge sulla responsabilità civile dei magistrati è una porcata e gli effetti sono appunto quelli che vediamo.


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Re: Responsabilità civile, giudice di Treviso: “Troppo risch

Messaggioda pianogrande il 16/06/2015, 15:24

flaviomob ha scritto:La legge sulla responsabilità civile dei magistrati è una porcata e gli effetti sono appunto quelli che vediamo.


D'accordissimo sulla porcata.
Molto meno d'accordo che la strada per uscirne sia questa.
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