Per me significa che il lavoratore continua pagare i suoi contributi mentre il datore di lavoro no, fino al massimo annuale indicato (8.060,00) e fino al raggiungimento di altri massimi nazionali indicati piu' sotto nella circolare.
- Codice: Seleziona tutto
L’esonero contributivo è riconosciuto nel limite delle risorse indicate dal comma 120 della
Legge di stabilità 2015, pari a:
- 2 milioni di euro, per l’anno 2015;
- 15 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2016 e 2017;
- 11 milioni di euro, per l’anno 2018;
- 2 milioni di euro, per l’anno 2019
Quindi, datato quanto stabilito da INPS nella circolare applicativa non ci sarà penalizzazione per il lavoratore ma la misura è estremamente limitata. Nel caso in cui ogni esonero raggiungesse il massimo di 8'000, i due milioni stanziati finanzierebbero l'esonero di 250 neo assunti. Infatti la circolare spiega che se il massimo viene raggiunto, non si risponde piu' affermativamente alle domande di esonero, dando immediata comunicazione. Per il "chi paga" quindi direi genericamente la fiscalità generale ma in dettaglio bisognerebbe vedere la legge che fondi ha stanziato. Per ogni voce di spesa va indicata la relativa fonte di finanziamento. Se fosse una tassa sulla benzina, sapresti che facendo il piano finanzi l'esonero.
Francamente - ignoranza mia - non sapevo che la misura fosse cosi' limitata economicamente (poche centinaia di casi all'anno). In pratica l'ennesima misura che fa rumore ma è una bolla di sapone. Cosa vuoi che cambino 250 o 500 o 2000 assunti in piu'? Fosse stata piu' vasta o andavano stanziati piu' fondi (e non ci sono) oppure il costo sarebbe stato per forza di cose una carenza di contributi versati.
Diciamo comunque che non è questo esonero a creare le decine o centinaia di migliaia di posti di lavoro di cui stiamo parlando e che tutti auspichiamo.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)