La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

79mila contratti a tempo indeterminato in soli due mesi

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: 79mila contratti a tempo indeterminato in soli due mesi

Messaggioda gabriele il 30/04/2015, 13:09

Falsa partenza per il Jobs Act, a marzo la disoccupazione risale al 13%

La riforma del lavoro è entrata in vigore lo scorso 7 marzo: "Troppo presto per valutare gli effetti" dicono i tecnici dell'Istat, ma le persone in cerca di lavoro sono 3,3 milioni. Vola il tasso di disoccupazione giovanile: è al 43%

MILANO - Falsa partenza per il Jobs Act. Il contratto a tutele crescenti che di fatto ha cancellato le tutele previste dall'articolo 18 è entrato in vigore lo scorso 7 marzo, ma non è servito a spingere la discesa del tasso di disoccupazione. Anzi, proprio a marzo i senza lavoro sono tornati a crescere di 0,2 punti percentuali (da febbraio) al 13%. Lo comunica l'Istat nei dati provvisori, precisando che la risalita arriva dopo i cali registrati a dicembre e a gennaio e la lieve crescita a febbraio. Si tratta del livello più alto dal novembre scorso (13,2%).

A preoccupare è soprattutto il calo degli occupati: dopo la diminuzione di febbraio, il mese scorso i lavoratori sono diminuiti dello 0,3%, con 59 mila unità in meno rispetto a febbraio, tornando sul livello dello scorso aprile. Lo comunica l'Istat. Rispetto a marzo 2014, l'occupazione è in calo dello 0,3% con 70 mila unità in meno. Il tasso di occupazione scende al 55,5%. E questo nonostante il ministero del Lavoro abbia annunciato che a marzo sono stati registrati 92mila nuovi contratti. D'altra parte gli stessi tecnici dell'Istituto fanno notare come sia "presto per vedere i risultati del Jobs Act".

La disoccupazione giovanile a marzo risale oltre il 43%: il tasso segna un aumento di 0,3 punti percentuali a quota 43,1%, dal 42,8% di febbraio; si tratta del livello più alto da agosto scorso. A marzo le persone in cerca di occupazione sono 3,302 milioni, in aumento dell'1,6% da febbraio. Nello stesso mese gli occupati sono 22,195 milioni, in calo dello 0,3% su base mensile, stabile a 25,497 milioni la forza lavoro.

Nel dettaglio, rispetto a marzo 2014, l'occupazione è in calo dello 0,3% (-70 mila) e il tasso di occupazione di 0,1 punti. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni mostra un lieve calo nell'ultimo mese (-0,1%), rimanendo su valori prossimi a quelli dei tre mesi precedenti. Il tasso di inattività si mantiene stabile al 36%. Su base annua gli inattivi diminuiscono dell'1,0% (-140 mila) e il tasso di inattività di 0,2 punti.

In particolare, analizzando la situazione per generi, a marzo il numero di occupati diminuisce rispetto a febbraio sia per la componente maschile (-0,4%) sia, in misura minore, per quella femminile (-0,1%). Il tasso di occupazione maschile, pari al 64,5%, diminuisce di 0,2 punti percentuali, mentre quello femminile, pari al 46,7%, rimane invariato.

Il lieve calo del numero di inattivi nell'ultimo mese è determinato dalla componente femminile (-0,3%) mentre risulta in crescita quella maschile (+0,2%). Il tasso di inattività rimane invariato registrando una lieve crescita per gli uomini (+0,1 punti) e un lieve calo per le donne (-0,1 punti).

Eurozona. Si ferma il calo del tasso di disoccupazione nell'Eurozona. Secondo Eurostat a marzo è dell'11,3%, lo stesso dato di febbraio, mentre un anno fa era all'11,7%. Anche nella Ue a 28 resta al 9,8% (stessa percentuale di febbraio, era al 10,4% 12 mesi prima). Secondo la stima di Eurostat nella Ue-28 a marzo i disoccupati sono 23,748 milioni, di cui 18,105 milioni nella zona euro. Rispetto allo stesso mese del 2014 i senza lavoro sono diminuiti di 1,523 milioni nell'Ue-28 e di 679mila nell'Eurozona. I tassi di disoccupazione più bassi sono quelli di Germania (4,7%), Gran Bretagna (5,5% a gennaio 2015) e Austria (5,6%), mentre i più elevati sono in Grecia (25,7% a gennaio 2015), Spagna (23%) e Ungheria (18,2%).

http://www.repubblica.it/economia/2015/ ... 113199287/
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
Avatar utente
gabriele
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 2690
Iscritto il: 18/05/2008, 16:01

Re: 79mila contratti a tempo indeterminato in soli due mesi

Messaggioda Robyn il 30/04/2015, 20:57

L'Italia è un paese che ha un'alta tassazione,un'alto livello di corruzione e di evasione che sottraggono molte risorse all'economia reale e che altri paesi europei non hanno.Poi altri paesi hanno fatto dei tagli e li hanno reinvestiti riuscendo a portare la disoccupazione dal 12 al 5%,al contrario l'Italia ha molti privilegiati che pretendono la tutela dei loro privilegi e che desiderano che si colpiscano le fasce più fragili e deboli.Infine non c'è la certezza del diritto che non è fatta solo di regole chiare e semplici,ma stabili nel tempo.Invece in Italia la cornice delle regole del lavoro cambia continuamente perche si pensa di creare lavoro attraverso quelle,cosa impossibile.Infine manca una giustizia funzionante.D'altro canto cosa ci si può aspettare da un paese che si definisce liberale e che non lo è?
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11333
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Lavoro, Inps: +24% contratti a tempo indeterminato in 3 mesi

Messaggioda franz il 11/05/2015, 16:53

Nei primi tre mesi del 2015 sono stati quasi 268.000 i rapporti di lavoro instaurati con l'esonero contributivo previsto dalla legge di stabilità. Lo fa sapere l'Inps sottolineando che 206.786 sono state le assunzioni a tempo indeterminato e 61.184 le trasformazioni di contratti a termine. Il numero più alto si è avuto a marzo (115.317).

Attivati oltre 1,33 mln di contratti di lavoro mentre i rapporti cessati sono stati 1,012 mln con un saldo positivo di 319.873 unità (+138% sul 2014), fa sapere l'Inps spiegando che tra gennaio e marzo 2014 il saldo era stato attivo per 134.217 unità. Le assunzioni a tempo indeterminato sono state 470.785: +24,1% sulle attivazioni 2014.

La variazione netta per il lavoro a tempo indeterminato nei primi tre mesi 2015 è stata - sottolinea l'Inps - di 201.151 unità perchè le attivazioni complessive sono state 619.826 (oltre a 470.785 contratti a tempo indeterminato vanno conteggiate le 122.645 trasformazioni di contratti a termine e le 26.396 trasformazioni di rapporti di apprendistato) a fronte di 416.675 cessazioni.

L'Inps precisa che sono stati rilevati tutti i rapporti di lavoro attivati e cessati nel periodo, anche quelli in capo ad uno stesso lavoratore, con riguardo a tutte le tipologie di lavoro subordinato, incluso il lavoro somministrato e il lavoro intermittente. Sono esclusi i lavoratori domestici, quelli pubblici e i lavoratori agricoli. Nei giorni scorsi il presidente Inps, Tito Boeri aveva spiegato la differenza nei dati con quelli diffusi dall'Istat con il fatto che l'Istat fa ricerche a campione e quindi dà cifre differenti dal dato amministrativo e che l'Istituto include nell'occupazione anche quella autonoma e irregolare. In pratica se un collaboratore viene assunto a tempo indeterminato nei dati Inps risulta un contratto di lavoro in più mentre per l'Istat l'occupazione complessiva non aumenta.

Le attivazioni nei primi tre mesi del 2015 sono state 1,33 milioni grazie a 470.785 assunzioni a tempo indeterminato (+24,1% sul 2014) e 811.097 assunzioni a termine (-3,8% sul 2014) mentre le assunzioni in apprendistato sono state 50.380 (-15,4%). Nel complesso le attivazioni sono cresciute del 3,9% rispetto ai primi tre mesi del 2014 con un boom dei contratti a tempo indeterminato trainato dagli sgravi contributivi previsti dalla legge di stabilità (con un tetto di 8.060 euro l'anno per tre anni). Nel periodo sono invece diminuite le cessazioni (da 1.148.073 nei primi tre mesi del 2014 a 1.012.389 del primo trimestre 2015 con un -11,8%) portando il saldo tra assunzioni e cessazioni a 319.873 contratti in più. L'Inps sottolinea che nei primi tre mesi dell'anno sono aumentate le trasformazioni a tempo indeterminato di contratti a termine (122.645 con un +4,2%) e quelle di contratti di apprendistato (26.396 con un +8,8%).

Per i nuovi rapporti a tempo indeterminato (470.785 nuovi contratti, 122.645 trasformazioni e 26.396 trasformazioni di rapporti di apprendistato) il saldo positivo rispetto alle cessazioni è di 203.151 unità. La retribuzione media teorica per i rapporti di lavoro nel complesso attivati tra gennaio e marzo è stata di 1.859 euro lordi mensili con un calo dell'1,1% sullo stesso periodo del 2014.

Le assunzioni a tempo indeterminato, tra nuovi contratti e trasformazioni, nei primi tre mesi del 2015 sono state 619.826, il 41% del totale delle attivazioni nel periodo. Lo rileva l'Inps spiegando che nel complesso i rapporti di lavoro attivati sono stati 1,3 milioni oltre a 149.000 stabilizzazioni di contratti a termine e di rapporti di apprendistato.

Nel primo trimestre 2015 - segnala l'Inps - aumentano, rispetto al corrispondente periodo del 2014, le assunzioni a tempo indeterminato (+91.277, da 379.508 a 470.785)), mentre diminuiscono i contratti a termine (-32.117) e le assunzioni in apprendistato (-9.188). Nel periodo considerato l'aumento complessivo delle nuove assunzioni sul 2014 è di 49.972 unità.

Nello stesso periodo diminuiscono di 135.684 unità le cessazioni di rapporti di lavoro, per cui il saldo netto dei rapporti di lavoro è pari a 185.656 unità. In pratica nei primi tre mesi del 2015 la variazione netta tra attivazioni e cessazioni è positiva per 319.873 unità, 185.656 in più rispetto al saldo attivo di 134.217 dei primi tre mesi del 2014. In genere nei primi mesi dell'anno le attivazioni sono superiori alle cessazioni mentre nell'ultimo periodo le cessazioni superano le attivazioni. Nei primi tre mesi del 2015 le nuove assunzioni a tempo indeterminato stipulate in Italia, rilevate da Inps, sono state 470.785, il 24,1% in più rispetto all'analogo periodo del 2014.

Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine, comprese le «trasformazioni» degli apprendisti, sono state 149.041 (l'incremento rispetto allo stesso periodo del 2014 è del 5%). Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili è passata dal 36,61 % del primo trimestre del 2014 al 41,84% del primo trimestre del 2015. In particolare, nel corso del mese di marzo 2015 la quota di nuovi rapporti stabili ha raggiunto la misura del 48,2%. Sul complesso delle assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel corso del mese di marzo 2015, oltre il 57% fruisce dell'esonero contributivo triennale introdotto dalla legge di stabilità 2015.
11 Mag 2015 16:17 - Ultimo aggiornamento: 16:24

http://economia.ilmessaggero.it/economi ... 7242.shtml
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Risalgono gli occupati, i senza lavoro scendono al 12,4% ad

Messaggioda gabriele il 03/06/2015, 20:50

Risalgono gli occupati, i senza lavoro scendono al 12,4% ad aprile

Aumenta il numero di occupati: 159mila in più rispetto a marzo, quando c'era stata una forte contrazione, ai livelli di fine 2012. Il tasso di senza lavoro scende di 0,2 punti e batte le attese degli analisti. Cala la disoccupazione giovanile: -1,6 punti al 40,9%. Nel trimestre gennaio-marzo disoccupazione al 13%, primo calo dal 2011. Renzi: "Avanti tutta"

MILANO - Buone notizie per il mercato del lavoro italiano, dopo la doccia fredda di marzo. "Dopo il calo degli ultimi due mesi, ad aprile 2015 gli occupati aumentano dello 0,7% (+159mila) rispetto al mese precedente, tornando ai livelli registrati a fine 2012. Bisogna tornare indietro di sette anni per vedere un balzo simile.

Il tasso di occupazione, pari al 56,1%, cresce nell’ultimo mese di 0,4 punti percentuali. Rispetto ad aprile 2014, l’occupazione è in aumento dell’1,2% (+261mila) e il tasso di occupazione di 0,7 punti". Sono questi i dati pubblicati dall'Istat sull'andamento del mercato del lavoro nel primo mese che ha visto interamente in azione il Jobs Act (scattato dalla seconda settimana di marzo), che si è aggiunto alla decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, in vigore già da inizio anno. Proprio alla riforma del lavoro, per altro, è arrivata oggi la spinta da parte dell'Ocse, che ha parlato di un "potenziale per migliorare drasticamente il mercato" italiano.

I dati di aprile. Il tasso di disoccupazione, sempre ad aprile, è così calato al 12,4%. Si tratta di un dato inferiore al 12,8% di cui parlavano in mattinata gli analisti di Intesa Sanpaolo, secondo i quali "è ancora presto perchè il tasso dei senza lavoro scenda significativamente al di sotto dei recenti massimi". L'Istituto ricorda che la diminuzione rispetto a marzo è stata di 0,2 punti: significa che il dato del mese scorso è stato rivisto al 12,6% dal precedente 13%, per effetto delle revisioni dovute al processo di destagionalizzazione. I disoccupati sono diminuiti dell'1,2% (-40mila a 3,161 milioni). Nei dodici mesi il numero di disoccupati è diminuito dello 0,5% (-17mila) e il tasso di disoccupazione di 0,2 punti. Da notare l'andamento positivo dell'agricoltura, che contribuisce con un terzo dei nuovi occupati (ma bisogna ricordare che si tratta spesso di contratti particolari).

Nelle comunicazioni sull'attivazione di contratti, che sono costruiti su diversa base statistica e fanno riferimento alle comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro e non su un'indagine come nel caso Istat, il ministero aveva parlato di 210mila nuovi contratti (risultato della differenza tra attivazioni e cessazioni). Si trattava però di un dato migliore a quello del 2014 per sole 7mila unità.

Di nuovo ai dati Istat, la crescita dell’occupazione registrata coinvolge anche i più giovani: gli occupati tra 15 e 24 anni sono 946 mila, in aumento del 5,7% rispetto a marzo (+51mila). Il tasso di occupazione giovanile, pari al 15,9%, cresce di 0,9 punti percentuali rispetto al mese precedente. Migliora anche il numero di giovani disoccupati, che cala leggermente su base mensile (-8mila, pari a -1,3%). L'incidenza dei giovani disoccupati sul totale dei giovani della stessa classe di età è all’11% (cioè poco più di un giovane su 10 è disoccupato). Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati) è al 40,9%, in diminuzione di 1,6 punti percentuali rispetto al mese precedente.

I dati trimestrali. L'Istat ha chiuso con la pubblicazione odierna anche i dati relativi al primo trimestre dell'anno: nel periodo gennaio-marzo, il numero di occupati è cresciuto di 133mila su base annua, con miglioramenti per uomini e donne e tutte le aree territoriali. Le politiche del governo trovano probabilmente riscontro nella sottolineatura dell'Istat per la quale il numero di lavoratori a tempo pieno torna a crescere in misura significativa, con un incremento di 104 mila unità (+0,6%). Non si tratta però di uno stop definitivo alla crisi: "Ininterrotta dal 2010, prosegue a ritmo meno sostenuto la crescita degli occupati a tempo parziale (+0,7%, 28 mila unità nel raffronto tendenziale) ma riguarda quasi del tutto il part time involontario, la cui incidenza arriva al 64,1% dei lavoratori a tempo parziale (era il 62,7% un anno prima)", dice ancora l'Istituto. Da sottolineare anche come sia decisiva, sulla nuova occupazione, l'incidenza dei lavoratori over 55, che scontano probabilmente l'impossibilità di accedere alla pensione.

In definitiva, nel periodo che va da gennaio e marzo il tasso di disoccupazione, "cresciuto ininterrottamente dal terzo trimestre del 2011, scende al 13% (-0,6 punti percentuali in confronto a un anno prima); la riduzione riguarda sia gli uomini sia le donne, interessa il Nord (-0,4 punti) e soprattutto il Mezzogiorno(-1,2 punti), ma i divari territoriali restano elevati (con valori dell’indicatore del 9,0% e 20,5% rispettivamente). Nelle regioni del Centro, invece, il tasso sale al 12,1% (+0,1 punti)".

L'Eurozona. Il tasso di disoccupazione è stato pubblicato anche a livello di zona euro: è sceso all'11,1% ad aprile rispetto all'11,2% registrato a marzo, secondo i dati diffusi oggi da Eurostat che segnala inoltre che la disoccupazione è diminuita anche su base annua, visto che si attestava all'11,7% nell'aprile del 2014. La disoccupazione giovanile della zona euro scende ad aprile al 22,3% rispetto al 22,6% di marzo e rispetto al 23,9% dell'aprile 2014.

http://www.repubblica.it/economia/2015/ ... 115926164/
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
Avatar utente
gabriele
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 2690
Iscritto il: 18/05/2008, 16:01

Re: Risalgono gli occupati, i senza lavoro scendono al 12,4%

Messaggioda pianogrande il 04/06/2015, 0:33

Finalmente si parla di numero di posti di lavoro e non di tipologia di contratto.
I posti di lavoro sono in aumento.
Questo è un dato sicuramente positivo e finalmente una buona notizia.
Merito di Renzi?
Non lo so.
Siccome, però, se il numero fosse diminuito la colpa sarebbe stata sicuramente di Renzi.... :lol:
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Risalgono gli occupati, i senza lavoro scendono al 12,4%

Messaggioda franz il 04/06/2015, 9:46

Nota redazionale. C'è un thread aperto dalla fine di marzo per discutere dell'andamento del mercato del lavoro:
79mila contratti a tempo indeterminato in soli due mesi
viewtopic.php?f=4&t=7739
Unifichero' questo thread con l'altro.
Faccio inoltre notare che nell'enfasi giornalistica di dare buone notizie (una volta tanto) i media si dimenticano che i dati sul mercato del lavoro non vanno analizzati un mese con l'altro a meno che non siano "destagionalizzati". Questo perché è tipico del mercato del lavoro avere un andamento altalenante. In estate alcune occupazioni legate al turismo ed all'agricoltura incrementano il numero degli occupati, in inverno questi dati calano, tutti gli anni. I numeri indicati qui sopra non sono destagionalizzati. Sul sito ISTAT trovate tutti i dati, destagionalizzati e non. Il dato destagionalizzato trimestrale indica un aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (ora 55.8%, era 55.5%) ma ci riporta ad un livello che avevamo nel primo trimestre 2013 (appunto 55.8%). Quello che va notato è che l'attuale 55.8% è frutto soprattutto dell'aumento dell'occupazione femminile.

http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSet ... CV_TAXOCCU
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Risalgono gli occupati, i senza lavoro scendono al 12,4%

Messaggioda flaviomob il 04/06/2015, 10:39

La riforma del lavoro incentiva le assunzioni diminuendo l'entità dei contributi versati per i nuovi contratti a tempo indeterminato, mi pare tre anni di contributi pensionistici "figurati".
Ciò incentiva le assunzioni ma costituisce di fatto un buco nella previdenza pensionistica che si dovranno smazzare le generazioni future... verranno cioè elargite pensioni contributive pari a tre anni lavorati in più per i quali non saranno mai versati i corrispondenti contributi. Chi paga?


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Risalgono gli occupati, i senza lavoro scendono al 12,4%

Messaggioda pianogrande il 04/06/2015, 12:11

flaviomob ha scritto:La riforma del lavoro incentiva le assunzioni diminuendo l'entità dei contributi versati per i nuovi contratti a tempo indeterminato, mi pare tre anni di contributi pensionistici "figurati".
Ciò incentiva le assunzioni ma costituisce di fatto un buco nella previdenza pensionistica che si dovranno smazzare le generazioni future... verranno cioè elargite pensioni contributive pari a tre anni lavorati in più per i quali non saranno mai versati i corrispondenti contributi. Chi paga?


Molto interessante questa considerazione.

Certo che se l'esenzione dai contributi non significa che questi vengono pagati dalla fiscalità generale, cadiamo in un figurativo che dovrebbe valere solo per gli anni ma non per l'ammontare della pensione.

Insomma, il governo si fa bello coi soldi dei lavoratori.
Poteva anche concedere cinque anni invece che tre.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Risalgono gli occupati, i senza lavoro scendono al 12,4%

Messaggioda franz il 04/06/2015, 14:22

pianogrande ha scritto:
flaviomob ha scritto: Chi paga?


Molto interessante questa considerazione.

Ma che domande fate?
Dato che tutti i nuovi contratti sono fatti con il sistema contributivo, paga il lavoratore.
Quando andrà in pensione tra 40 anni troverà che ne ha solo 37 di contributi versati e quindi riceverà una pensione inferiore.
Ma lo sa già adesso. Siete voi che non lo sapete (eppure leggete i giornali, mi pare).
Forse il lavoratore nella situazione attuale preferisce l'uovo oggi (lavorare) che la gallina domani (periodo contributivo pieno).
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Risalgono gli occupati, i senza lavoro scendono al 12,4%

Messaggioda gabriele il 04/06/2015, 14:39

franz ha scritto:Forse il lavoratore nella situazione attuale preferisce l'uovo oggi (lavorare) che la gallina domani (periodo contributivo pieno).


...se questo è progresso...
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
Avatar utente
gabriele
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 2690
Iscritto il: 18/05/2008, 16:01

PrecedenteProssimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 17 ospiti

cron