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Caso Englaro

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Caso Englaro

Messaggioda franz il 25/01/2009, 17:34

matthelm ha scritto:Tutti miriamo ad una società più giusta.

Sicuramente ognuno in modo individuale lo fa, ma rispetto al suo criterio di giustizia.
Il risultato finale, democratico, non è detto che sia giusto per ognuno, ma è comunque l'espressione, volente o nolente, della maggioranza.
Nel mio criterio personale di giustizia per esempio c'è che devo poter decidere io a che fine andare incontro, sul piano medico, se arrivassi ad una soglia nella qualità della vita che reputo inaccettabile.
Oppure delegare i miei cari se io fossi incapace di una decisione.
In nessun caso il mio criterio di giustizia prevede che terze persone, da me non delegate ed autorizzate, possano decidere in un senso o nell'altro di un accanimento terapeutico, sia per volontà attiva sia per inerzia in quanto obiettori.
L'obiezione infatti è gran cosa ma come tutti i concetti ha dei limiti. Se durante la seconda guerra mondiale il fronte antinazista fosse stato composto unicamente da obiettori, oggi saremo messi male, molto male. Ci sono diritti (come l'obiezione di coscienza) ma ci sono anche dei doveri. Peccato che come al solito in Italia si pensi solo ai diritti ed alla loro rivendicazione, per cui si stendono fiumi di parole e di dimentichino del tutto i doveri nei confronti della collettività.
Tra i doveri c'è il rispetto della volontà dei malati, dei familiari.
Questo rispetto viene prima delle proprie convinzioni idelogiche e religiose, come le diatribe con i testimoni di geova (trasfusioni e dintorni) ben ci insegnano.

Ciao,
Franz
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Re: Caso Englaro

Messaggioda annalu il 26/01/2009, 9:57

Qualcuno, giorni fa, ha manifestato dubbi su qyale fosse la posizione degli italiani sul caso Englaro.
La risposta la troviamo su un sondaggio riportato da repubblica: si può notare come la maggioranza degli italiani, compresi i credenti, non sia affatto appiattita sulle posizioni vaticane.
Per foruna.

Demos: lo dice l'83%. E uno su due, se in coma, vorrebbe morire
I giudizi attraversano tutto lo spazio politico
Eluana, gli italiani senza dubbi
"La Chiesa non influenzi lo Stato"

di FABIO BORDIGNON


IL CONFINE tra la vita e la morte rappresenta un terreno estremamente delicato, in cui diverse prospettive medico-scientifiche, opposti convincimenti etici e religiosi si confrontano e si scontrano, attraverso una molteplicità di casi concreti. Tuttavia, dalle risposte del campione interpellato da Demos per La Repubblica (TABELLE), emerge un orientamento maggioritario, che si oppone all'accanimento terapeutico, privilegia la scelta individuale del malato (o della sua famiglia) e si spinge fino ad ammettere l'eutanasia. Per quanto l'identità cattolica attenui, in qualche misura, queste posizioni.

La lunga battaglia per Eluana Englaro porta l'attenzione su questioni che da tempo lacerano la società italiana. Oltre la metà degli intervistati (50,4%), se si trovasse in stato di coma per un periodo così lungo, preferirebbe essere "lasciata morire". Una persona su cinque lascerebbe la scelta ai propri cari (21%), mentre una quota appena inferiore (19%) vorrebbe essere comunque tenuta in vita. Nel momento in cui si parla, esplicitamente, di eutanasia, il dato cambia, ma lascia inalterato un orientamento generale che mette al centro la volontà del malato. Anche in questo caso, il numero di quanti ritengono giusto che la medicina possa "aiutare" il paziente a morire, in presenza di una malattia incurabile, supera la soglia del 50%. Non si tratta, peraltro, di un dato di oggi, ma che ormai da anni si ripresenta nell'atteggiamento dell'opinione pubblica.

La base dei favorevoli, infine, diventa ancora più ampia nel considerare il ricorso a uno strumento diverso, ma che va comunque nella direzione di dare più peso alla libertà individuale: il 79% degli intervistati, infatti, si schiera a favore del testamento biologico.

I giudizi in base alle intenzioni di voto mostrano come le divisioni su questi argomenti attraversino l'intero spazio politico. La quota dei favorevoli al testamento biologico è maggioritaria nell'elettorato di tutti i principali partiti. Ma avviene lo stesso, con la sola eccezione dell'Udc, anche per quanto riguarda l'eutanasia. Maggiori divergenze emergono, invece, a partire dalla frequenza alla messa. Tra chi partecipa in modo assiduo ai riti religiosi, circa una persona su tre ammette la "buona morte", ma già tra i saltuari il dato sale al 59% e cresce di altri dieci punti tra i non praticanti (68%). Sebbene le opinioni si leghino in modo stretto alla pratica religiosa, i risultati mettono in evidenza una posizione piuttosto netta e trasversale (maggioritaria anche tra i praticanti assidui): la Chiesa deve limitarsi a intervenire sulle coscienze dei fedeli, senza però "fare pressione" sullo Stato (83%).
Repubblica.it, 25 gennaio 2009.
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Re: Caso Englaro

Messaggioda matthelm il 26/01/2009, 10:14

Caro Franz, come risulta chiaro dall’affermazione tua che “tra i doveri c'è il rispetto della volontà dei malati, dei familiari” al bando altre valutazioni, tu sei favorevole all’eutanasia, io no. Questo è il punto. Diswcussione ideologica.

Tutto il resto ne viene di conseguenza, compresa l’obiezione di coscienza che è valida o no, secondo te, solo se è numericamente insignificante o favorevole alle proprie tesi.
Due pesi e due misure a seconda dove si vuol arrivare. Comprese le trasfusioni coercitive per i TdG ed in quel caso l’obiezione loro non conta (dico io giustamente).

Non ripeterò cose già scritte e dette da altri, aggiungo solo: Cosa bisogna fare per smontare l’idea quotidianamente instillata dalle foto abbinate ai servizi di Eluana, con inquadrature di reparti di terapia intensiva gremiti di apparecchiature ad alta tecnologia, mentre Eluana non è 'attaccata' a nulla; ha soltanto un sondino naso-gastrico che le consente addirittura di essere accompagnata quotidianamente a fare una passeggiata in carrozzina in giardino o lungo i corridoi della casa che la ospita? Cosa possiamo fare se la realtà descritta da articoli di alcuni giornali viene stravolta da un titolo che afferma l’esatto contrario? Non do mai patenti di malafede ad alcuno, anche se è dura non farlo. Una visione ideologica precostituita viene scaricata, come una colata di cemento, sui pareri di tutti i medici interpellati, per incanalare il punto di vista di lettori frettolosi verso l’unica prospettiva autorizzata: Eluana deve morire.

Quanto ha chango il solo suo affemare "non ci si rende conto della stupidità/follia di un argomentazione del genere?" mi basta ed avanza per non rispondergli.
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Re: Caso Englaro

Messaggioda Paolo65 il 26/01/2009, 10:18

Il sondaggio non mi meraviglia perchè la stragrande maggioranza delle persone non vorrebbero continuare un esistenza come quella di Eluana.

A mio parere una qualsiasi legge deve in ultima analisi lasciare all'individuo o a chi ne abbia cura, la libertà di decidere, di fronte a situazioni molto critiche come quelle di Eluana,se continuare a vivere oppure no.

Qualsiasi opinione però deve restare secondaria di fronte ad una sentenza della Magistratura: questa ha dato l'ok alla fine dell'alimentazione e nessuno può ostacolarla nè minacciare,come ha fatto Sacconi,le strutture sanitarie che intendono farlo.

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Re: Caso Englaro

Messaggioda chango il 26/01/2009, 12:11

matthelm ha scritto:Quanto ha chango il solo suo affemare "non ci si rende conto della stupidità/follia di un argomentazione del genere?" mi basta ed avanza per non rispondergli.


mi hai già risposto.
prendo atto che ritieni legittimo imporre i tuoi valori, la tua visione morale a chi non la pensa come te.
pura e semplice ideologia.
o fondamentalismo religioso.
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Re: Caso Englaro

Messaggioda matthelm il 26/01/2009, 13:52

Chango, Io non impongo i miei valori, li sostengo.
Il tuo relativismo per me è il nulla per cui chi vuole può drogarsi, pretendere che gli altri lo eliminino a richiesta e così via verso una società che voi ritenete “libera e matura” mentre poi rimarranno solo macerie su cui fare convegni e dibattiti per scoprire le cause di questo degrado ed incolpare sempre …quella società.

Io sostengo chi vuole migliorala, magari con errori e sottovalutazioni, non chi vuole banalizzarla e renderla amorfa ed insulsa.

Fondamentalismo relativista.
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Re: Caso Englaro

Messaggioda matthelm il 26/01/2009, 13:58

annalu ha scritto:Qualcuno, giorni fa, ha manifestato dubbi su qyale fosse la posizione degli italiani sul caso Englaro.
La risposta la troviamo su un sondaggio riportato da repubblica: si può notare come la maggioranza degli italiani, compresi i credenti, non sia affatto appiattita sulle posizioni vaticane.
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Annalu, i sondaggi vanno bene solo quando sono favorevoli alle proprie posizioni? Berlusconi docet!

La verità, talvolta, non corrisponde con la maggioranza. E meno male. E se poi questa verità è spacciata come tale ma non lo è cosa facciamo?
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Re: Caso Englaro

Messaggioda Paolo65 il 26/01/2009, 14:11

Il sondaggio corretto nel caso Englaro non è quello proposto dalla Demos.

Un sondaggio andrebbe fatto sullo Stato di diritto di questo paese,che non permette l'esecuzione di una sentenza di Cassazione.

Un altro bel sondaggio dovrebbe avere come quesito se un Ministro della Repubblica, può, dopo che c'è stata una sentenza della Cassazione, minacciare le strutture sanitarie se si adoperano ad eseguire la sentenza.

E' vero che c'è il relativismo etico ma c'è soprattutto in questa vicenda quello giuridico, dove le sentenze non valgono nulla manco fossero carta straccia.

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Re: Caso Englaro

Messaggioda annalu il 26/01/2009, 14:12

matthelm ha scritto:Annalu, i sondaggi vanno bene solo quando sono favorevoli alle proprie posizioni? Berlusconi docet!

La verità, talvolta, non corrisponde con la maggioranza. E meno male. E se poi questa verità è spacciata come tale ma non lo è cosa facciamo?

Ti sei espresso molto chiaramente: tu cerchi "la verità", una, unica, assoluta ed eterna.
Io non ho di queste pretese, non pretendo di essere portatrice di una qualsiasi verità, ritengo solo di avere il diritto di decidere della mia vita, e chiedo il rispetto delle mie scelte.
Per esempio, nel caso di Eluana, tu parli di Eutanasia, io di accanimento terapeutico.
Per te il "sondino" che nutre e idrata Eluana equivale a "dar da mangiare agli affamati", per me è una terapia ad un malato terminale che non ha speranza di recupero.
Le nostre opinioni sono quindi molto diverse, e la valutazione e le scelte sono diretta conseguenza di queste opinioni. Tra l'altro, questa situazione del tutto artificiale è molto nuova e recente, e non vedo perché si pretenda di poterne dare un'interpretazione univoca.

E poi, comunque, come dice Paolo, c'è una sentenza definitiva della Cassazione.
La tua "verità" è quindi tale da imporre di disattendere ad una sentenza?
Se questo è ciò che ritieni giusto, sei tu che richiedi una eutanasia:
L'eutanasia dello Stato di Diritto.

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Re: Caso Englaro

Messaggioda franz il 26/01/2009, 14:24

matthelm ha scritto:Caro Franz, come risulta chiaro dall’affermazione tua che “tra i doveri c'è il rispetto della volontà dei malati, dei familiari” al bando altre valutazioni, tu sei favorevole all’eutanasia, io no. Questo è il punto. Diswcussione ideologica.

Io sono favorevola alla mia, di autanasia, non alla tua.
Tu mi pare voglia impedire la mia. Grande differenza. Che la rende ideologica.
Se ognuno si occupasse delle sue scelte di libertà e non di quelle degli altri, la discussione rimarrebbe pratica.
Non sono io ad ideologizzarla, mi pare.

Ciao,
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