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E adesso?

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Re: E adesso?

Messaggioda Robyn il 06/05/2015, 6:36

Io non sono per il proporzionale perche il proporzionale si presta alla marginalizzazione della sinistra riformista che poi altro non è stato che il sogno di Pier F Casini,Rocco Buttiglione,M D'Alema"sà com'è i tedeschi il popozzionale"gioco a cui si presta e aspira la sinistra radicale e la corte costituzionale per la costruzione della sinistra di opposizione e la democrazia bloccata.Attualmente l'Italicum è un proporzionale se pur con il premio il cui effetto è di creare divisione con un csx che spazia dal conservatirismo fino al non c'entra niente con il riformismo cosa che non si verificherebbe con il collegio che restituirebbe la sua funzione naturale alla sinistra riformista lib-lab
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Re: E adesso?

Messaggioda franz il 06/05/2015, 7:21

A rigor di logica matematica essendo il proporzionale (puro) un sistema che assegna i seggi in modo perfettamente proporzionale ai voti ricevuti, non si presta ad alcuna marginalizzazione.
Poi è chiaro che premi di maggioranza e soglie di sbarramento si prestano a marginalizzare le forze che prendono
meno voti e il sistema dei capi lista bloccati serve a potenziare le maggioranze interne, depotenziando le minoranze.
Ma nulla di questo è imputabile al proporzionale in se'.

Interessante questa simulazione su come sarebbero andate le ultime tre tornate elettorali se fosse stato in vigore l'italicum ora approvato.
http://www.repubblica.it/politica/2015/ ... 113604283/
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E adesso? Referendum?

Messaggioda franz il 06/05/2015, 7:40

Italicum, Azzariti: "Non sarà facile chiedere il referendum"
Intervista al costituzionalista della Sapienza: "Quattro punti critici"
di LIANA MILELLA

ROMA - Non è "amico" dell'Italicum. Tuttavia Gaetano Azzariti, costituzionalista della Sapienza, ritiene che questo "frutto della disinvoltura costituzionale " sia più difficile da mettere nell'angolo per com'è stato costruito. Considera "il referendum tramite il ritaglio della legge forse la via più impervia ". Anche se, "solo una volta definito il quesito si potrà prevedere l'esito dinanzi alla Consulta".

Da sempre la via più rapida per far cadere una legge elettorale è il referendum. Lo sarà pure per l'Italicum?
"Non è facile individuare le parti da sottoporre a questa procedura. La giurisprudenza costituzionale impone che l'abrogazione di una legge elettorale non comporti la "paralisi di funzionamento". Ciò significa che si possa votare con una legge in vigore".

L'Italicum è un fortino inattaccabile?

"No, questo è troppo. È vero però che bisognerebbe utilizzare una sofisticata tecnica di ritaglio in grado di cancellare le numerose criticità costituzionali della legge e al contempo proporre un nuovo sistema elettorale subito applicabile".

Non si può immaginare un referendum. Ma c'è chi ci sta pensando. La giudica una strada che sbatte sulla Consulta?

"Una legge fortemente incostituzionale costringe a cercare tutte le strade per approdare alla Corte. Quella del referendum è forse il sentiero più impervio, ma altre vie sono perseguibili e saranno perseguite".

Pensa che, come per il Porcellum, alla fine spunti l'Aldo Bozzi di turno, se non lui stesso, che andrà in Tribunale?
"È uno dei pochi fatti certi in uno scenario confuso e incerto. La sentenza sul Porcellum ha aperto le porte a questa ipotesi. Non voglio, né posso sostituirmi alla Corte, ma sono sicuro che la questione le verrà proposta. La Consulta affronterà di nuovo gran parte delle questioni che pensava, e noi tutti pensavamo, fossero risolte. Una nuova dichiarazione di incostituzionalità sarebbe la più profonda delegittimazione del sistema politico".

Quali sono gli svarioni che vede nell'Italicum?
"La Corte ha operato un bilanciamento tra legittimi strumenti di stabilizzazione dei governi, la "mitica" governabilità e le necessarie garanzie della rappresentanza. La legge assicura solo la prima annullando il necessario principio costituzionale della rappresentanza democratica".

I punti davvero critici?

"Sono i quattro pilastri d'argilla della legge: il premio attribuito anche a una lista dalla scarsissima rappresentanza reale;i capilista che per i partiti piccoli e medi riguarderà il 100% degli eletti; le pluricandidature che rimetteranno nelle mani del partito la scelta dell'eletto; la diversità delle norme tra Camera e Senato che introduce non tanto una semplice differenza, quanto un'assoluta irrazionalità del sistema".

http://www.repubblica.it/politica/2015/ ... 113551977/
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Re: E adesso?

Messaggioda pianogrande il 06/05/2015, 21:22

Questo schemino di repubblica mi sembra abbastanza chiaro.

http://www.repubblica.it/politica/2015/ ... 113539257/

La governabilità c'è (per maggioranza relativa o ballottaggio).

La rappresentanza è un po' massacrata dal quello sbarramento al 3%.

E' vero che bisogna scoraggiare i partitini a conduzione familiare ma il 3% mi sembra un po' troppo, anche tenendo conto che il premio o il ballottaggio sono già punitivi per le minoranze rispetto al proporzionale.

Comunque, una legge molto migliore di quella precedente.

Dopodiché, tutto si può migliorare ma sarei assolutamente contrario a un referendum.

P.S. non fuori tema
Civati, contario a questa legge, ci saluta.
Meglio così.
Ci aveva salutato da un pezzo.
L'avversario è meglio averlo di fronte.
Lui è "telegenico" e questo aiuta molto di più nel mestiere (sicuramente più facile) dell'opposizione.
Se ne va verso quel SEL che mi delude sempre di più.
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Re: E adesso?

Messaggioda mauri il 06/05/2015, 21:48

non so bisogna vedere nei fatti, comunque renzi ha mantenuto la promessa bella o brutta
un esempio di cosa accadrà lo vedremo tra poco eppoi si giudicherà
ciao mauri

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05 ... d/1654594/
Il "Toscanellum" è quasi gemello del nuovo sistema elettorale nazionale: se nessuno raggiunge il 40 per cento, ci sarà un secondo turno. E le opposizioni sperano in un "effetto Livorno". Rossi: "Una dispersione a sinistra credo ci sia". Ma il Pd: "Sicuri di vincere al primo turno". Il leghista Borghi: "In caso di vittoria pronti a nominare assessori anche di sinistra". Fattori (listone "rosso): "Nel caso nessun accordo con i democratici"
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Re: E adesso?

Messaggioda pianogrande il 06/05/2015, 22:13

Il ballottaggio dovrebbe mettere rimedio alle dispersioni.
A meno che la sinistra di opposizione non preferisca lasciar vincere la destra pur di rimanere all'opposizione dove si sta tanto bene.
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Re: E adesso?

Messaggioda franz il 07/05/2015, 18:12

Con buona probabilità ad un eventuale ballottaggio voterà meno del 50%
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Re: E adesso?

Messaggioda pianogrande il 07/05/2015, 18:45

franz ha scritto:Con buona probabilità ad un eventuale ballottaggio voterà meno del 50%


Fa parte della libertà di scelta di ognuno.
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Re: E adesso?

Messaggioda franz il 08/05/2015, 10:01

Discutendo di elezioni in UK
mariok ha scritto:
Da queste elezioni pare venga fuori che il Partito conservatore prenderà quasi il 50% dei seggi con circa il 36% dei voti, mentre l'Ukip di Farage con il 13% di consensi (3° partito per numero di voti) prenderà solo 2 seggi.

Eppure mi sembra che in Uk nessuno parli di deriva autoritaria, di uomo solo al comando e tante altre corbellerie simili circolate qui in Italia fino a provocare "aventini" delle opposizioni e psicodrammi con una quasi scissione a sinistra.

Giusta osservazione ma maggioritario e proporzionale sono due concetti diversi.
Nulla vieta, in un contesto maggioritario, che si verifichi un pari e patta e cioe' che conservatori e laburisti abbiano gli stessi seggi e debbano dipendere dall'apporto di forze minori per governare.
Infatti il governo attualmente in carica al N. 10 di Downing Street è un governo di coalizione (conservatori e lib-dem) e non c'è alcun uomo solo al comando. Intendo che potrebbe esserci ma il maggioritario di collegio non per forza conduce a questo esito.
L'italicum invece è un proporzionale truccato (con premio e soglie di sbarramento) in modo che dia un esito maggioritario, cosi' maggioritario che nessun sistema maggioritario puo' dare. In questo senso è una grande forzatura.
Poi fintanto che viene votato dal parlamento, pur a colpi di fiducia, cosa assurda, parlare di autoritarismo è fuori luogo.
Ma vorrei vedere un eventuale referendum, subito, cosa potrebbe fare.
Perché non dovrebbe decidere l'elettorato se una leggere elettorale va bene o no?
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Re: E adesso?

Messaggioda Robyn il 08/05/2015, 21:06

Alcuni critici del collegio uninominale sui massmedia con gli esisti incerti in uk già si erano affrettati a criticare questa legge elettorale prendendo la palla al balzo dicendo che era una legge superata.I parlamentari,una parte,non è che è critica con il collegio ma semplicemente lo osteggia per paura solo di non essere eletti
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