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Renzi: “Boldrini fuori da perimetro istituzionale. Certe val

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Renzi: “Boldrini fuori da perimetro istituzionale. Certe val

Messaggioda gabriele il 05/03/2015, 18:14

Renzi: “Boldrini fuori da perimetro istituzionale. Certe valutazioni non le spettano”
Politica

Il presidente del Consiglio, intervistato da L’Espresso, sostiene che la terza carica dello Stato e Maurizio Landini siano espressione di un movimento a lui ostile. Sugli accordi dice: “Tratto con B, Grillo si marginalizza”
di F. Q. | 5 marzo 2015

Avanti un altro. E’ rimasto “scottato” dall’atteggiamento di Silvio Berlusconi sull’elezione di Sergio Mattarella, individua Renato Brunetta come responsabile della rottura del patto del Nazareno, dice che con Beppe Grillo non tratta perché è lui che “si marginalizza”, definisce la battaglia della minoranza Pd sulla legge elettorale “incomprensibile”. E se con Maurizio Landini ha ingaggiato un duello già da settimane, ora tocca a Laura Boldrini. Il capo del governo Matteo Renzi, in un’intervista all’Espresso, mette nel mirino la presidente della Camera colpevole di aver criticato la scelta di utilizzare eventualmente un decreto per la riforma della Rai: “Non c’è urgenza”, aveva detto la Boldrini. Ma la terza carica dello Stato era stata protagonista di un intervento anche sulla riforma del lavoro, perché aveva rilevato come il governo avesse ignorato parte dei pareri non favorevoli delle commissioni di Camera e Senato sul Jobs act. Secondo il capo del governo, dunque, la Boldrini è uscita “dal suo perimetro di intervento istituzionale con valutazioni di merito se fare o no un decreto che non spettano al presidente di un ramo del Parlamento”. “Non mi spiego – aggiunge Renzi – certe posizioni che ha preso negli ultimi giorni”. Quindi indica i comportamenti della presidente della Camera come quelli di una leader della sinistra, al pari di Maurizio Landini: “Non capirei – risponde il capo del governo – certe contestazioni che ho ricevuto in alcune fabbriche da parte della Fiom se non in base a un disegno politico”.

“Io ho mantenuto il patto, B no. Grillo? Si marginalizza”
Quanto alle relazioni con le altre forze politiche per le riforme istituzionali il capo del governo aggiunge che “Berlusconi è il capo del principale partito dell’opposizione, dato che Grillo si tiene fuori da tutto, si marginalizza da solo. Ma sono rimasto molto scottato dall’atteggiamento di Berlusconi sull’elezione di Mattarella“. Il presidente del Consiglio spiega cos’è successo prima dell’elezione del capo dello Stato: “A Berlusconi abbiamo detto: ti diamo un nome nostro che puoi votare, molti dei suoi lo hanno fatto. Se gli avessimo dato una terna, come nel 2013, gli avremmo consegnato il diritto di scelta. Saremo anche di destra, come dice qualcuno di voi, ma almeno questo errore non lo abbiamo fatto”. Quindi la conclusione è che “io ho mantenuto il patto, Berlusconi no. Penso perché costretto da Brunetta. E da qualche stratega illuminato di Palazzo Grazioli. Dal primo giorno il capogruppo di Forza Italia alla Camera, a differenza del Senato, ha remato contro le riforme e il patto del Nazareno. Brunetta ha lavorato per fare fuori le colombe”. Verdini è tra le colombe? “Verdini è un pragmatico, che conosce la prima regola della politica: i rapporti di forza. Sa che abbiamo i numeri anche da soli. Io l’ho sempre detto a Berlusconi: il patto con te lo faccio per un atto politico, non per una necessità numerica. Lui ha cambiato idea, i colloqui tra Brunetta e una parte della minoranza del Pd lo hanno convinto che sulla riforma costituzionale mi sarei fermato”. Ma ora Renzi si augura che “Forza Italia torni alla ragionevolezza: questa norma l’abbiamo scritta insieme. Come spiegheranno il voto contro?”.

@matteorenzi a Espresso: ‘Io ho mantenuto il patto, Berlusconi no. Penso perché costretto da Brunetta’. Troppa grazia Matteo, troppa grazia…

— Renato Brunetta (@renatobrunetta) 5 Marzo 2015

“Bersani sull’Italicum è incomprensibile”
Ma sulle riforme istituzionali una risposta è indirizzata anche alla minoranza del Partito democratico e in particolare a Pierluigi Bersani: “La sua battaglia su dettagli della legge elettorale è incomprensibile. So che nel Pd c’è una parte che dice di no a tutto per principio. Faccio le riunioni? Troppo poco. Non le faccio? Vuol dire che decido da solo”. E ribadisce di “rispettare” l’ex segretario democratico “ma non abbiamo mai trovato un canone di feeeling personale. I suoi suggerimenti su tante questioni sono preziosi”. Scendendo nel merito delle riforme istituzionali il presidente del Consiglio rivendica che “stiamo facendo un grandissimo lavoro: riorganizzare lo Stato significa superare il Senato, le province e scommettere sull’innovazione tecnologica e la semplificazione”. E non è all’ordine del giorno un accorpamento delle Regioni: “Non ho niente in contrario, ma il tema non è all’ordine del giorno. Non ci sono i numeri in questa legislatura, non siamo riusciti neppure a inserire nella riforma della Costituzione un emendamento sulle macro-regioni”.

“Scuola? Prima dittatore poi accusano di non decidere”
Poi c’è il tema della scuola che si intreccia proprio con il modello di rapporto tra governo e Parlamento e quindi necessità di approvare i testi in tempi che non siano ere geologiche e l’esigenza di far discutere, modificare e migliorare i provvedimenti da parte delle Camere, opposizioni comprese. “Mettiamoci d’accordo – afferma – prima mi accusano di essere un dittatore che vuole fare tutto da solo, se presento un disegno di legge aperto alla discussione mi accusano di non decidere. Ci sono sei mesi prima di assumere i precari (della scuola, ndr), vediamo se la legge va avanti o se ci sarà il requisito di urgenza per un decreto” e però “sulla scuola ci siamo impegnati con il presidente della Repubblica e con le opposizioni a presentare meno decreti possibile“. Sul rapporto con i ministri il presidente dice che “il consiglio è un organo collegiale. Mi dicono che esagero, perché l’articolo 95 della Costituzione prevede la responsabilità dei ministri sui loro dicasteri. Ma in tutti questi anni si è esagerato in senso opposto. Non esiste che un ministro faccia un decreto e poi venga a comunicarcelo”.

“L’elicottero continuerò a prendere se sarà necessario”
Renzi parla anche delle polemiche sull’elicottero (“L’ho preso e continuerò a prenderlo. Tutte le volte che sarà necessario”) e manda un messaggio che provocherà qualche attimo di tensione tra gli alleati della maggioranza: “Sulle unioni civili – dice – dobbiamo procedere con la stessa determinazione che abbiamo messo sulla legge elettorale. Fare le cose di sinistra”. Per la riforma della Rai non ci sarà un decreto: “Mi piacerebbe che ogni rete avesse la sua identità. Dovranno avere un’identità culturale. Rai Uno generalista, su Rai Due l’innovazione e la sperimentazione, su Rai Tre la cultura. E non voglio più andare in giro per il mondo con cinque microfoni della Rai a intervistarmi. Ne basta uno“.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03 ... a/1478976/

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Mi dà l'ìdea che sia un po' troppo aggressivo...
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Re: Renzi: “Boldrini fuori da perimetro istituzionale. Certe

Messaggioda pianogrande il 05/03/2015, 19:54

Quello che conta non è l'aggressività.
Anzi, nel nostro paese è un requisito indispensabile se si vuole mandare avanti qualcosa davvero e non solo a chiacchiere.
Quello che conta è se quello che sta mandando avanti va bene o no per il paese.

Se "non capisce" gli oppositori significa che non condivide i loro argomenti; però non li insulta e non li denigra.

Cosa deve fare?

Andare d'accordo con tutti o cercare l'approvazione di tutti?

In politica (nella società in genere) valgono i rapporti di forza e lui, finché la forza glie lo consente, tira dritto per la sua strada.

Non è poi così aggressiva questa aggressività.
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Re: Renzi: “Boldrini fuori da perimetro istituzionale. Certe

Messaggioda flaviomob il 06/03/2015, 1:49

Poverino, ha il record dei voti di fiducia, ha svuotato il parlamento delle sue prerogative persino sulle riforme istituzionali che porta avanti quasi con un monopartito a colpi di clava... Nemmeno con la legge truffa osarono tanto... Speriamo che Mattarella inizi ad usare il mattarello.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Renzi: “Boldrini fuori da perimetro istituzionale. Certe

Messaggioda mariok il 06/03/2015, 9:23

Oltre 30 anni di commissioni bicamerali per le riforme costituzionali senza cavare un ragno dal buco.
10 anni di discussioni senza riuscire a riformare una legge elettorale definita unanimemente una porcata o portare a termine una qualunque riforma del lavoro.
30 anni di proposte di legge in tema di unioni civili finite regolarmente nel nulla.

Sono queste le cause della progressiva delegittimazione del parlamento, non gli sforzi di chi sta cercando disperatamente di portare a casa qualche risultato concreto.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Renzi: “Boldrini fuori da perimetro istituzionale. Certe

Messaggioda franz il 06/03/2015, 9:47

pianogrande ha scritto:Quello che conta è se quello che sta mandando avanti va bene o no per il paese.

Di solito questo lo si può giudicare compiutamente solo con un metro storico, più che politico-quotidiano.
Lo sapremo fra alcuni anni, almeno un decennio.
Il mio giudizio è che sta facendo troppo poco, ma sono consapevole che con il parlamento che si ritrova, eletto con il porcellum, e con le immancabili resistenze al cambiamento che l'Italia è bravissima a inventare ogni giorno, forse è il massimo che si puo' fare. Per il resto concordo con mariok.
Ultima modifica di franz il 06/03/2015, 10:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: Renzi: “Boldrini fuori da perimetro istituzionale. Certe

Messaggioda pianogrande il 06/03/2015, 10:24

Concordo anche io.
Un parlamento che non funziona, che addormenta tutto, popolato di assenteisti e gruppi di potere addetti ai muri, al filo spinato e ai trabocchetti è il più grande nemico della democrazia.

Identificare la democrazia con l'inconcludenza e la dittatura con l'efficienza, la democrazia con la debolezza e la dittatura con la forza, è sempre stato e purtroppo per noi rimane, un gioco facilissimo.
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Re: Renzi: “Boldrini fuori da perimetro istituzionale. Certe

Messaggioda gabriele il 06/03/2015, 11:53

pianogrande ha scritto:Cosa deve fare?
Andare d'accordo con tutti o cercare l'approvazione di tutti?


L'aggressività manifesta è un segnale. Renzi prima di tutto è un ottimo comunicatore e certi comportamenti non li perpreta a caso.

Con la mia uscita intendevo capire quali saranno le sue prossime mosse, alla luce anche di un PdR che, a quanto pare, non è poi molto disposto a perpretare la linea fin qui condotta dal suo predecessore che consisteva sostanzialmente nel voto di fiducia perpetuo.

Ad esempio, da quanto ho letto, Mattarella ha consigliato Renzi, per la riforma sulla scuola, di passare per il parlamento.

Un aspetto non da poco. Sta già facendo uscire allo scoperto il m5s, che molto probabilmente si sente più tutelato da un PdR politicamente garantista.

Si muovo altre forze interne alla sinistra. Landini & Co. Non da ultima la timida uscita della Boldrini. Per non dimenticarci dei motti interni allo stesso PD

Un fatto che destabilizza la politica di governo...
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Re: Renzi: “Boldrini fuori da perimetro istituzionale. Certe

Messaggioda pianogrande il 06/03/2015, 12:31

Credo che il presidente Mattarella voglia, e magari qualche timido segnale c'è, un parlamento attivo; una partecipazione attiva.

Attivo non è certo sinonimo di accondiscendente ma neanche di cabina di ibernazione.

Il primo segnale di attività è proprio "uscire allo scoperto".
Con le proprie idee/proposte e non soltanto con i piagnistei, le recriminazioni, gli insulti e il saltino sui banchi del governo sapendo che, in quel caso, non arrivano gli agenti coi manganelli (e qualche volta ci vorrebbero anche per dimostrare che non debbono essere solo gli operai a prenderle).

E quest'ultima immagine fa parte del gravissimo danno alla democrazia.
In un regime autoritario, col cavolo che gli sarebbe stato permesso.
In democrazia, il rispetto delle istituzioni non dovrebbe aver bisogno del manganello ma essere parte integrante del costume di un politico.
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Re: Renzi: “Boldrini fuori da perimetro istituzionale. Certe

Messaggioda gabriele il 06/03/2015, 13:41

pianogrande ha scritto:Credo che il presidente Mattarella voglia, e magari qualche timido segnale c'è, un parlamento attivo; una partecipazione attiva.


Io spero che voglio un parlamento al centro della politica italiana. Fino ad ora abbiamo avuto un parlamento passa carte che di certo con un repubblica parlamentare non ha nulla a che fare.

Ricordiamoci che la democrazia ha le sue prassi, le sue burocrazie e i suoi tempi. Tempi che, ovviamente, possono essere migliorati ma non certo azzerati dai troppi voti di fiducia
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Non sono lì per fare le vittime del sistema

Messaggioda pianogrande il 06/03/2015, 15:06

Il politica e di solito in tutte le cose della vita, le posizioni (più o meno centrali) bisogna sapersele guadagnare e poi conservare.

Vorrei vedere un parlamento più battagliero, più propositivo, più efficiente.
Non voglio un parlamento che stia al "centro della politica" perché così sta scritto su un pezzo di carta per quanto sacro e venerabile e oggetto di culto.
Quella del parlamento non può assolutamente essere una rendita di posizione e una difesa di privilegi come è stato negli ultimi decenni.

Quando si crea un vuoto (sopratutto in politica) qualcuno subito lo occupa e il parlamento, se c'è qualcosa che ha prodotto a tonnellate è proprio il vuoto.

Questo è il vero pericolo per la democrazia.

Il primo colpevole è proprio il parlamento.

Che me ne faccio di un parlamento vittima piagnucolosa invece che attore energico?
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