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Stretta finale sulla Grecia

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Stretta finale sulla Grecia

Messaggioda trilogy il 23/02/2015, 10:49

Come sempre la campagna elettorale è una cosa, la realtà un'altra.
Ma non darei tutta la colpa a Tsipras. Gli elettori prima hanno sostenuto il programma elettorale basato sulla spesa pubblica, poi si sono precipitati a svuotare i bancomat avendo ben chiare le conseguenze.
La Grecia ha bisogno di attrarre investimenti privati, ma i suoi grandi imprenditori vivono e investono a Londra...
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Re: Stretta finale sulla Grecia

Messaggioda franz il 23/02/2015, 13:51

Giusto.
Un partito in fondo non fa che presentare un programma.
Che siano "meno tasse per tutti", oppure "eliminerò ICI", in democrazia sta ai cittadini farsi illudere o non cedere ai sogni irrealizzabili o - peggio - che se vengono realizzati portano i conti del paese allo sfascio. La responsabilità principale è di chi vota. Anche i venditori/spacciatori di sogni o di fumo hanno le loro responsabilità ma sono minori.

Il problema caso mai è un altro, e ci riguarda molto da vicino.

Come tutti avranno notato Tsipras ha vinto con il 36% dei voti ma sulla base di una legge elettorale decisamente simile alla nostra, ha avuto un premio di maggioranza che lo ha portato a pochi seggi dalla soglia di governo. Da noi invece con una percentuale un po' piu alta (40%) si ottengono pero' i 340 seggi, che sono una forte maggioranza. Insomma non c'è nemmeno bisogno di coalizzarsi con un partiino da zerovirgola.

Naturalmente nel paese gli altri cittadini, quelli del 64%, continuano ad esistere e ... votano con il bancomat.
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Re: Stretta finale sulla Grecia

Messaggioda franz il 23/02/2015, 19:19

Un aggiornamento. Greci in piazza contro Tsipras.

http://www.cnbc.com/id/102445830#.
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Re: Stretta finale sulla Grecia

Messaggioda mariok il 24/02/2015, 11:55

Grecia, la lista degli impegni arrivata a Bruxelles. Via libera dell’Ue: “E’ un buon punto di partenza”
Previsti impegni per 7,3 miliardi. Oggi il parere dell’Eurogruppo. Borsa, sprint di Atene

24/02/2015
La lista di riforme che la Grecia aveva promesso di inviare entro la mezzanotte di ieri a Bruxelles, Francoforte e Washington, ovvero a Commissione Ue, Bce e Fmi è slittata a stamattina, ma è arrivata. Per l’Eurogruppo che oggi esprimerà un parere di merito, la lista è la condizione indispensabile per concedere il prolungamento dei prestiti per quattro mesi e con esso anche il tempo chiesto da Atene per trovare il compromesso tra le promesse fatte in campagna elettorale e la realtà degli impegni vincolanti.

L’OK DELL’UE
Per l’Ue la lista di Atene «è sufficientemente completa per essere un valido punto di partenza per una positiva conclusione della revisione del programma, come chiesto dall’Eurogruppo» ed «è incoraggiata dal forte impegno a combattere evasione fiscale e corruzione». Così fonti Ue: «ulteriori specifiche sono attese prima della fine di aprile». Le fonti indicano che la lista «con un primo elenco di riforme» del governo greco é stata inviata con una lettera del ministro Yanis Varoufakis al presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, e ai rappresentanti di Commissione, Bce e Fmi «attorno a mezzanotte», indicano fonti della Commissione europea. L’invio è stato preceduto da «un costruttivo dialogo» tra le autorità greche e le tre istituzioni «per tutto il weekend». ma - viene sottolineato - «la chiave per una positiva conclusione della `revisione´ del programma sarà la pronta e determinata applicazione di tutti gli impegni di riforma».

LE MISURE
A quanto si apprende la Grecia «si impegna a non ritirare le privatizzazioni già completate e a rispettare, in base alla legge, quelle per cui è stato lanciato il bando», ma «rivedrà quelle non ancora lanciate puntando a migliorare i benefici a lungo termine per il Governo». Buoni pasto, energia e sanità per i poveri, possibile estensione dello schema pilota di salario minimo: queste le uniche misure per affrontare la crisi umanitaria contenute nella lista di riforme greca, che l’Ansa ha potuto vedere. Il governo specifica che «la lotta alla crisi umanitaria non avrà effetti negativi per il bilancio».

La lista di misure avrà come punti cardine una stretta anti-evasione e anti-corruzione, una riforma della burocrazia, dei debiti della pubblica amministrazione verso le aziende, e il nodo dei crediti deteriorati delle banche. Nello specifico, il governo Tsipras pensa a una patrimoniale per i greci più ricchi e gli oligarchi da 2,5 miliardi, mentre altri 2,5 verrebbero dal recupero crediti rateizzato di tasse arretrate, imprese incluse, per un totale di 5 miliardi di introiti fiscali. Atene intende poi colpire duramente il contrabbando, puntando a recuperare 1,5 mld dalla lotta a quello della benzina e altri 800 milioni dalle sigarette, per un totale complessivo di 2,3 miliardi. Sul fronte dell’evasione fiscale, invece, gli uomini del ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis sono al lavoro su misure che permetterebbero di recuperare, secondo le stime, ulteriori 2-2,5 mld all’anno. Queste cifre, però, non dovrebbero essere contabilizzate nel documento inviato alla Commissione in quanto i proventi della lotta all’evasione sono sempre incerti e Bruxelles di regola si basa su previsioni conservative. La lista dovrebbe poi contenere una serie di iniziative per rendere più efficiente e ridurre i costi della pubblica amministrazione, mentre non è chiaro se verrà reinserito, almeno in parte, il programma previsto di privatizzazioni bloccato da Tsipras. Dovrebbe inoltre esserci il blocco dei sequestri delle prime case per chi non riesce a pagare il mutuo.

LA BORSA
Dopo la chiusura di ieri per la festività ortodossa del “Lunedì delle ceneri”, partenza in forte rialzo per la Borsa di Atene: l’indice principale ha aperto in aumento di oltre il 5%. Bene anche i titoli di Stato: il rendimento del decennale ellenico scende di 22 punti base, il quinquennale di oltre 90 “basis point”.

http://www.lastampa.it/2015/02/24/econo ... agina.html
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Re: Stretta finale sulla Grecia

Messaggioda pianogrande il 24/02/2015, 12:12

Evasione fiscale, lotta al contrabbando, patrimoniale.
E intanto blocco delle nuove privatizzazioni e "aiuti umanitari" (definizione dove potrebbe entrare di tutto) che non avranno impatto negativo.
Certo che se mettiamo a confronto la buona volontà dell'Europa e quella della Grecia, cominceremmo a vedere i nostri contestatori ad oltranza come gente che fa più danno alla Grecia (evidenziando il problema) che all'Europa.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Stretta finale sulla Grecia

Messaggioda franz il 24/02/2015, 13:20

pianogrande ha scritto:Evasione fiscale, lotta al contrabbando, patrimoniale.

Misure come noto dal gettito molto incerto. È una costante che sia inferiore al preventivato.
In Italia ben lo sappiamo.
E sappiamo che invece le uscite sono sempre moto certe e spesso superiori alle previsioni.
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Re: Stretta finale sulla Grecia

Messaggioda flaviomob il 24/02/2015, 19:59

La borsa di Atene oggi sale del 10% e lo spread (greco) scende.

In Syriza ci sono dei mal di pancia, è ovvio perché ogni compromesso porta una parte di malcontento in ogni fazione.

Anche Draghi e il FMI, stando alla stampa di oggi, hanno dei punti su cui sono perplessi.
Osservando però il quadro generale direi che

-La Grecia ha bisogno di tempo per mostrare discontinuità e cambiamento, ora ha ottenuto il minimo per respirare (quattro mesi)
-All'Europa conviene perderci qualcosina ma salvare il "bottino grosso" ed evitare default e grexit, nel lungo periodo non è detto che poi si riesca a recuperare anche qualcosa in più
-Quelli di Syriza saranno anche brutti rossi e cattivi, ma se falliscono loro rimangono solo i populisti neonazisti, i quali potrebbero entrare in "risonanza" con i lepenisti francesi e gli xenofobi nostrani (Lega, FN): allora sì che salta l'Europa.


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Re: Stretta finale sulla Grecia

Messaggioda annalu il 24/02/2015, 21:11

flaviomob ha scritto:La borsa di Atene oggi sale del 10% e lo spread (greco) scende.

In Syriza ci sono dei mal di pancia, è ovvio perché ogni compromesso porta una parte di malcontento in ogni fazione.

Anche Draghi e il FMI, stando alla stampa di oggi, hanno dei punti su cui sono perplessi.
Osservando però il quadro generale direi che

-La Grecia ha bisogno di tempo per mostrare discontinuità e cambiamento, ora ha ottenuto il minimo per respirare (quattro mesi)
-All'Europa conviene perderci qualcosina ma salvare il "bottino grosso" ed evitare default e grexit, nel lungo periodo non è detto che poi si riesca a recuperare anche qualcosa in più
-Quelli di Syriza saranno anche brutti rossi e cattivi, ma se falliscono loro rimangono solo i populisti neonazisti, i quali potrebbero entrare in "risonanza" con i lepenisti francesi e gli xenofobi nostrani (Lega, FN): allora sì che salta l'Europa.

Questa volta sono d'accordo, anche perché Tsipras, accettando il compromesso, ha dimostrato di essere molto meno "brutto rosso e cattivio" di quanto avesse promesso di essere, tanto che l'ala estrema di Syriza sta protestando.
A questo punto vanno aiutati il più possibile perché la Grecia risorga senza cedere al populismo. Quattro mesi saranno anche pochi, ma potranno bastare per far capire se si continua sulla strada del compromesso o le ali estreme riusciranno ad imporsi; in questo caso, è vero che l'alternativa a Syriza rimangono solo i populisti di destra, ma alla fin fine il populismo predominerebbe su tutto, ed è difficile decidere in anticipo quale tipo di populismo sia il peggiore.
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Re: Stretta finale sulla Grecia

Messaggioda franz il 24/02/2015, 21:25

Certo, la borsa sale perché tutto sommato il compromesso (che non è per forza di cose 50-50) indica che la parte fondamentale del precedente piano viene (volente o nolente) riconfermata. Ok, non si parla piu' di troika (termine inventato dalla stampa e assente in qualsiasi documento ufficiale) ma di "istituzioni".
Segno che per l'ennesima volta una certa sinistra si trincea dietro vittorie puramente nominalistiche. Beati loro.
L'accettazione del "compromesso" puo' indicare ragionevolezza ma anche che non c'erano alternative.
Ed in effetti l'unica possibile (blocco dei finaziamenti e conseguente uscita dall'euro e dalla UE) era impraticabile e quindi gioco forza era accettare un accordo.

PS: a margine segnalo una interessante discussione sulle spese militari greche a favore di germania e francia
http://noisefromamerika.org/articolo/da ... o-germania
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Re: Stretta finale sulla Grecia

Messaggioda mariok il 25/02/2015, 11:59

Perdere qualcosa a sinistra, ma guadagnare consensi al centro. Non mi sembra nulla di nuovo: è ciò che avviene dovunque la sinistra voglia essere forza di governo.

I greci mugugnano ma poi l’80 per cento dà fiducia a Tsipras
Il premier a Theodorakis: un combattente deve saper manovrare

25/02/2015
ROBERTO GIOVANNINI
INVIATO AD ATENE

È stata tutt’altro che una passeggiata, per Alexis Tsipras, la riunione del Consiglio dei ministri di ieri convocata per esaminare la lettera spedita dal titolare delle Finanze Yanis Varoufakis all’Eurogruppo e fare il punto della situazione. Tre ore di discussione con qualche tensione, tante domande e richieste di chiarimento da parte dei membri dell’Esecutivo, e anche le obiezioni e le critiche espresse apertamente dai rappresentanti dell’ala sinistra di Syriza, capeggiata dall’autorevole ministro della “Ricostruzione Produttiva” (si potrebbe dire dell’Industria) Panayiotis Lafazanis. Critiche e obiezioni che sono state - almeno per questa volta - riassorbite e contenute.

Alexis Tsipras sa benissimo che la lettera a Bruxelles c’entra ben poco con le proposte del “Manifesto di Salonicco”, il programma con cui Syriza ha vinto le elezioni. Cancellare il debito poteva essere un sogno; ma sotto la tremenda pressione della Germania e dei governi di centrodestra di Spagna, Portogallo e Irlanda, il leader di Syriza e il suo ministro delle Finanze Yanis Varoufakis hanno dovuto cedere quasi su tutto.

Ad Atene una parte del popolo che ha votato per Tsipras sta esprimendo grande delusione per l’esito di questa battaglia. Ma il premier sembra ancora in sintonia con la stragrande maggioranza dei greci. Lo dicono i sondaggi, come quello della televisione privata Skai, secondo cui ancora l’80% dell’elettorato sta con lui. Lo dice la gente per strada, riconoscendo che Tsipras & soci hanno combattuto duramente e in condizioni impossibili per portare a casa qualche risultato per 12 milioni di greci. Paradossalmente, sembrano far poca presa nell’opinione pubblica le critiche di Nea Dimokratia e Pasok. E ieri un editoriale dell’autorevole quotidiano conservatore “Kathimerini” - che invoca un governo di unità nazionale - dava atto a Tsipras di “aver ottenuto migliori condizioni” rispetto al suo predecessore Samaras.

È così, ieri il portavoce del governo Gavril Sakellaridis ha spiegato come alcuni punti del programma di Syriza ci siano nella lettera a Bruxelles. Non è del tutto vero, ma lo è quasi: ad esempio, si parla di una riforma che ripristini (”senza penalizzare la competitività”) la contrattazione collettiva e aumenti i salari; c’è la SmartCard per dare ai bisognosi cibo ed elettricità; c’è la promessa della tredicesima ai pensionati. E soprattutto il ripristino dell’accesso alla sanità pubblica per i disoccupati, cancellato nel 2013. Novità che valgono bene le concessioni fatte su privatizzazioni e tanti altri punti. Alla “Piattaforma di sinistra” di Syriza, guidata da Lafazanitis, Tsipras ieri ha assicurato che passata questa fase la musica cambierà. Una linea riassunta dal ministro dell’Interno Nicolas Voutsis, della corrente del premier: “non ci sono nuove misure di austerità, e ci sono tutti i punti di fondo di Salonicco - ha detto -. Il Memorandum è finito, è in Parlamento non avremo problemi”.

E infine, l’operazione simpatia. Due dei Grandi Vecchi della Grecia di sinistra avevano protestato contro l’accordo. Manolis Glezos, europarlamentare di 91 anni (nel 1941 salì sul Partenone per togliere la bandiera dei nazisti occupanti e mettere quella greca) ha chiesto scusa per aver detto di sostenere Syriza. L’altrettanto anziano compositore anti-Colonnelli Mikis Theodorakis aveva invitato Tsipras a “dire no” alla Germania. Ieri il premier è andato dal musicista, nella sua casa con vista sull’Acropoli. E gli ha chiesto (e metaforicamente, ha chiesto a tutti i greci) di avere fiducia. “Lei è un vecchio guerriero - ha detto Tsipras a Theodorakis - e sa benissimo che un combattente deve essere lucido e saper manovrare, se non vuole cadere nelle trappole predisposte dai nemici”.
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