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Dal 2018 stop ai costi del roaming

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Dal 2018 stop ai costi del roaming

Messaggioda franz il 28/01/2015, 8:12

Dal 2018 stop ai costi del roaming
Dopo i ritardi accumulati dal semestre italiano, l'abolizione delle spese aggiuntive
per navigare in Internet fuori dai confini nazionali ha una nuova data.


Niente più roaming dal 2018. La Presidenza lettone dell’Ue sta lavorando per trovare un accordo sulle nuove regole comunitarie in materia di roaming e net neutrality e pare che i negoziati tecnici potrebbero concludersi entro la fine di febbraio. Riga ha già preparato una bozza di compromesso, alla quale seguiranno le trattative tra Stati membri e Parlamento europeo per arrivare ad adottare il pacchetto Kroes sul Mercato unico delle tlc entro l’estate.

Lo slittamento italiano

Gli accordi per l’abolizione del roaming sono un traguardo che l’Ue avrebbe già dovuto raggiungere: “Sono fiduciosa che entro Natale 2015 i costi del roaming saranno aboliti per sempre”, aveva dichiarato la commissaria Ue all’agenda digitale Neelie Kroes. La data limite per far diventare il territorio europeo un’unico spazio con un’unica tariffa era stata fissata infatti per il 15 dicembre 2015. A far slittare il termine però era stato il governo italiano che, durante il semestre di Presidenza appena concluso, aveva proposto di rinviare l’abolizione. L’obiettivo era quello di venire incontro alle richieste delle telco, garantendo ai gestori più tempo per potersi adattare alla nuova situazione. Il documento presentato dal governo Renzi inoltre proponeva alcuni meccanismi di “salvaguardia” per le telco: le tariffe sarebbero state sì le stesse anche all’estero ma fino ad un certo volume, calcolato su base nazionale dalle authority delle tlc. Una volta superato il limite sarebbero state applicate le tariffe “extra”. Due proposte (lo slittamento e gli “extra”) che non erano piaciute ai consumatori che infatti avevano accusato il governo italiano di pensare più agli interessi degli operatori di Tlc che a quelli dei cittadini dell’Unione europea.

Il piano di Riga

Ora Riga sembra aver trovato una soluzione: da un lato ha definito i tempi di abolizione del roaming (si parla di uno slittamento di un anno e mezzo al massimo), dall’altro ha provato a venire incontro sia a consumatori che telco proponendo un programma in due fasi. In un primo tempo si applicherebbero appunto le tariffe “extra” ipotizzate dal governo italiano, per arrivare poi alla soppressione totale entro il 2018. Ma la presidenza lettone ha proposto anche la revisione dei prezzi all’ingrosso: prima verrebbero modificati i costi che gli operatori subiscono per offrire il roaming e solo dopo i prezzi al dettaglio. L’idea dovrebbe incontrare il favore di tutti, perché consentirebbe alle telco di non subire perdite. L’unico neo è che, considerando i vari step intermedi, i tempi di abolizione del roaming si allungano: da qui lo slittamento al 2018. Anno in cui il “roam like home” sarà, si spera, davvero in vigore: in qualsiasi stato dell’Ue sarà possibile utilizzare il cellulare, sia per le chiamate che per la navigazione su internet, senza i costi aggiuntivi che oggi vengono addebitati appena si passa la frontiera.

I traguardi già raggiunti

Un passo importante in questa direzione era stato fatto a fine giugno, quando l’Ue aveva imposto il taglio dei costi di roaming. Il costo della navigazione su internet in un altro Paese europeo era stato più che dimezzato, passando da 45 a 20 centesimi per megabyte. Mentre per chiamate ed sms il taglio superava il 20%: il costo per effettuare una chiamata era passato da 24 a 19 centesimi al minuto, quello per ricevere una chiamata invece era sceso da 7 a 5, quello per inviare un sms da 8 a 6. Ma sono anni che Bruxelles lavora con l’obiettivo di equiparare le tariffe: dal 2007 ad oggi il costo di chiamate ed sms all’estero si è ridotto del 90%, mentre quello per la navigazione su dati è sceso di 25 volte rispetto al 2010.

La neutralità della Rete

Per quanto riguarda la net neutrality, invece, al momento la Presidenza lettone non ha fatto grandi passi avanti. Nella prima bozza si specifica che Riga vuole partire dalle “basi solide” poste dal governo italiano per poi “continuare con approccio basato sui principi”, quindi senza entrare nei dettagli di cosa debbano fare gli operatori. Pare che entro la fine del mese la nuova presidenza potrebbe presentare una seconda bozza e che l’intesa tra i 28 stati membri dovrebbe arrivare entro breve.

http://www.corriere.it/tecnologia/mobil ... 491a.shtml
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