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Falso in bilancio, il governo salva la legge ad personam di

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Falso in bilancio, il governo salva la legge ad personam di

Messaggioda gabriele il 15/01/2015, 9:11

Falso in bilancio, il governo salva la legge ad personam di Berlusconi

Dopo i proclami di riforma, un emendamento dell'esecutivo al ddl anticorruzione in discussione al Senato ripropone letteralmente lo stesso testo voluto dalla maggioranza berlusconiana nel 2003, denuncia l'M5S. Con la non punibilità sotto il 5% dell'utile e dell'1% del patrimonio netto che salvò l'allora premier nel processo Sme
di Mario Portanova | 14 gennaio 2015

Prima il governo annuncia di voler cambiare la normativa sul falso in bilancio, che con una delle prime “leggi ad personam” la maggioranza di centrodestra modificò nel 2003, riuscendo anche a far assolvere l’allora premier Silvio Berlusconi in un processo milanese per quel reato. Ora, denuncia il Movimento 5 Stelle, presenta un emendamento al ddl anticorruzione in discussione al Senato, depositato in origine da Piero Grasso, che ripropone esattamente alla lettera lo stesso testo del 2003, tutt’oggi in vigore.

Il governo ha presentato un emendamento, subito messo all’indice sul blog di Grillo, secondo il quale chi falsifica il bilancio in misura inferiore al 5% dell’utile o dell’1% del patrimonio netto, non è penalmente perseguibile. Peccato che il testo riprenda alla lettera la “riforma” berlusconiana incriminata, cioè l’attuale formulazione dell’articolo 2621 del codice civile. Che recita: “La punibilità è comunque esclusa se le falsità o le omissioni determinano una variazione del risultato economico di esercizio, al lordo delle imposte, non superiore al 5 per cento o una variazione del patrimonio netto non superiore all’1 per cento”. Eppure era stato il Guardasigilli Andrea Orlando, seduto di fianco a Matteo Renzi nell’ormai celebre conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri sulla giustizia del 29 agosto 2014, ad annunciare che il governo sareebbe intervenuto sul falso in bilancio a suo tempo “depotenziato” per contrastare più efficacemente la “criminalità economica”.

“In un primo momento”, si legge nella nota del gruppo grillino al Senato, “con il pacchetto anticorruzione in esame in Commissione Giustizia, la maggioranza aveva presentato un testo che conteneva modifiche all’attuale art. 2621 e reintroduceva il reato di falso in bilancio, inasprendo le pene fino a 6 anni. Ma soprattutto, andava ad eliminare quelle cause di non punibilità che all’epoca Berlusconi aveva introdotto”. Oggi “all’improvviso, è spuntata la magica manina che ancora una volta ha cambiato le carte in tavola: con un emendamento presentato al testo base della Commissione, il governo ha mantenuto quelle cause di non punibilità che erano state introdotte da Berlusconi”.

Il caso è sorto intorno al disegno di legge 19 su corruzione, riciclaggio e falso in bilancio che accorpa tra le altre il ddl anticorruzione presentato dal Pd Piero Grasso nel suo debutto da senatore, prima di assurgere alla presidenza di Palazzo Madama. Un testo la cui discussione era stata bloccata nel giugno scorso da un intervento del governo, che per bocca del ministro Andrea Orlando aveva annunciato l’arrivo di un proprio testo in materia. Più volte, nei mesi scorsi, Grasso aveva forzato il suo aplomb istituzionale chiedendo all’esecutivo di Renzi come mai l’avvio della discussione tardasse tanto, proprio mentre imperversavano casi giudiziari come Expo, Mose, Mafia Capitale… L’intervento governativo si è fatto attendere fino all’8 gennaio, quando è arrivato in Senato sotto forma di un elenco di emendamenti che la Commissione giustizia ha iniziato a esaminare. E oggi è emerso il testo incriminato.

Immagine

L’articolo 7 del ddl 19, infatti, riscrive l’articolo 2621 (quello “berlusconizzato” nel 2003) cancellando le soglie di punibilità: chi falsifica il bilancio rischia da uno a cinque anni di reclusione indipendentemente dall’entità della somma nascosta. L’emendamento governativo contestato dai 5 Stelle, siglato con il numero 7.10000, da un lato aumenta le pene da due a sei anni, ma dall’altro letteralmente copia e incolla dalla vecchia legge le soglie di non punibilità.

Torna quindi la questione delle “soglie”, come già successo con la contestatissima norma “salva-Berlusconi” contenuti nella delega fiscale approvata dal governo il 24 dicembre e poi bloccata dal premier Matteo Renzi sotto una valanga di polemiche. La norma berlusconiana del 2003, infatti, non depenalizzava il reato di falso in bilancio, ma fissava delle soglie di falsità al di qua delle quali non esisteva punibilità. Grazie alla nuova norma, nel 2008 l’allora Cavaliere uscì assolto dal processo Sme con la significativa formula “il fatto non è più previsto dalla legge come reato”. Oltre dieci anni dopo quella pionieristica legge ad personam, denunciano i 5 stelle, il governo Renzi ne ricalca esattamente le orme.

I TESTI A CONFRONTO

L’articolo 2621 del codice civile, legge ad personam berlusconiana del 2003
La punibilità è comunque esclusa se le falsità o le omissioni determinano una variazione del risultato economico di esercizio, al lordo delle imposte, non superiore al 5 per cento o una variazione del patrimonio netto non superiore all’1 per cento.

L’emendamento 7.10000 depositato dal governo l’8 gennaio
La punibilità è comunque esclusa se le falsità o le omissioni determinano una variazione del risultato economico di esercizio, al lordo delle imposte, non superiore al 5 per cento o una variazione del patrimonio netto non superiore all’1 per cento.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01 ... i/1339830/
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Re: Falso in bilancio, il governo salva la legge ad personam

Messaggioda gabriele il 15/01/2015, 9:12

Quand'è che il PD dirà basta a questo schifo?
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Re: Falso in bilancio, il governo salva la legge ad personam

Messaggioda mariok il 15/01/2015, 10:33

E' veramente scandaloso. Fa tutto parte del patto del Nazzareno? Se è così, mi sembra un'ingenuità da parte di Renzi sperare che la cosa passasse inosservata.

Altra stranezza è che le opposizioni interne, invece di rompere l'anima su dettagli della legge elettorale o della riforma del senato, tacciano (almeno finora) su fatti come questo.

Non ci sono dubbi che un qualunque accordo col caimano, qualcosa di poco trasparente dovesse contenerla. Ma che si arrivasse a questo punto, supera ogni immaginazione!

Povera Italia e poveri noi! Stretti tra l'incudine degli inciuci con Berlusconi (fatto peraltro non nuovo, checché ne dicano le verginelle che oggi criticano Renzi) ed il martello di pazzi scatenati come Grillo e Salvini.
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Re: Falso in bilancio, il governo salva la legge ad personam

Messaggioda pianogrande il 15/01/2015, 13:06

Era quello che i "pazzi scatenati" volevano.

Governate con Berlusconi che noi ci godiamo l'opposizione.

Tanta spudoratezza, però, è davvero ingenua da parte sia di Renzi che di Berlusconi.

Credo che questo emendamento non passerà e alla fine, però, in qualche modo il caimano e la sua gang andranno accontentati con danno per il paese (speriamo il minimo) e gioia dei professionisti dell'opposizione (toh. inventiamoci questo nuovo termine).
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Falso in bilancio, il governo salva la legge ad personam

Messaggioda gabriele il 15/01/2015, 14:28

pianogrande ha scritto:Era quello che i "pazzi scatenati" volevano.

Governate con Berlusconi che noi ci godiamo l'opposizione.

Tanta spudoratezza, però, è davvero ingenua da parte sia di Renzi che di Berlusconi.

Credo che questo emendamento non passerà e alla fine, però, in qualche modo il caimano e la sua gang andranno accontentati con danno per il paese (speriamo il minimo) e gioia dei professionisti dell'opposizione (toh. inventiamoci questo nuovo termine).



Mai dare precise responsabilità alle "manine" che agiscono di nascosto...

Mi sono sempre chiesto quale fosse il limite per quelli di sinistra...ebbene, il limite non c'è. Mandano giù tutte le schifezze più aberranti pure di affermare il fatto che votano il meno peggio. Almeno quelli di destra di queste schifezze, in un modo o in un altro ne hanno un ritorno nel brevissimo termine...
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Re: Falso in bilancio, il governo salva la legge ad personam

Messaggioda flaviomob il 18/01/2015, 2:50

Falso in bilancio: è da ridere, se non ci fosse da piangere
di Bruno Tinti | 17 gennaio 2015

Ma perché nessuno glielo dice Renzi che il suo ministro della Giustizia di Giustizia non capisce niente? Ha senso assumersi orgogliosamente la paternità degli inciuci? Per di più affrontando con superba faciloneria questioni tecniche di cui sfuggono significato e conseguenze. Prendiamo l’ultima schifezza, il falso in bilancio riveduto, corretto e rimasto tale quale. Orlando e Renzi lo sanno cosa sono le soglie di punibilità e a che servono? Evidentemente no, però – se hanno pazienza – leggendo qui lo possono capire.

Queste soglie nascono nel 1982, con i reati tributari: sono talmente tanti che è impossibile celebrare tutti i processi. Attenzione, tutti i processi per i reati che si scoprono; che sono una piccola parte (il 10 %) di quelli che si commettono. Sicché si decide di alleggerire lo strumento penale: sarà utilizzato solo per le evasioni più rilevanti quelle al di sopra di una certa “soglia” (fissa, uguale per tutti, non percentuale); per quelle più piccole, sotto la “soglia”, se ne occuperà l’Agenzia delle Entrate che oltre a riscuotere le imposte dovute, irrogherà sanzioni amministrative, le multe.

Il sistema dunque sanziona tutta l’evasione fiscale (scoperta): parte con la Giustizia penale e parte con quella amministrativa. Ma le “soglie fantasiosamente immaginate dall’avv. Ghedini in Tribuna le a Milano, mentre difende va B. imputato di falso in bi lancio, respinte con perdite perché non previste dalla legge, quindi introdotte con legge dallo stesso B., oggi riproposte dal duo dinamico, semplicemente depenalizzano questo reato. In altre parole se la posta falsificata è inferiore al 5 % del risultato di esercizio, o all’ 1 % del patrimonio netto, il bilancio è falso sì; ma è un falso lecito; nessuna sanzione, penale o amministrativa è prevista.

La cosa più assurda è che tanto più è ricco il falsificatore, tanto più è elevato il falso; ma, purché inferiore alle soglie, non costituisce reato. Invece un piccolo falsificatore, che però superi le soglie lui sì che può essere condannato. Orlando e Renzi non lo sanno (ma Renzi dovrebbe, laureato in Legge, ha studiato Diritto penale) ma stanno applicando a rovescio una vituperata teoria giuridica nazista: la colpa d’autore (Tater schuld). Secondo questa teoria ciò che merita punizione non è tanto il delitto ma il modo di essere di chi lo ha commesso: si punisce qualcuno perché è molto cattivo indipendentemente dalla gravità del reato.

Ovviamente è un’aberrazione: la legge punisce il reato in funzione della sua gravità; e prevede una pena variabile tra un minimo e un massimo; entro questi limiti si tiene conto della personalità del reo e si determina la misura della pena, più o meno alta. Con le soglie previste da Orlando (e prima ancora e non a caso da B) succede che, quanto più è ricca una persona, tanto meno è meritevole di pena. Sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. La riforma copia carbone ha mantenuto la procedibilità a querela: vuol dire che non si può procedere (tranne si tratti di società quotate) anche per un falso gravissimo, se i soci della società o i creditori non sporgono querela.

I soci: avete mai visto un ladro che si autodenuncia? I soci che non fanno parte del Consiglio di Amministrazione e che nulla sanno della gestione della società; e i creditori: come fanno a sapere che il bilancio è falso? Magari lo scoprono dopo un anno o due: con una prescrizione di 7 anni e mezzo, meglio che risparmino i soldi dell’avvocato, non ce la faranno mai. Soprattutto il falso in bilancio riformato (!) mantiene la natura (inventata da Ghedini, lui sa benissimo ciò che fa) di reato di danno: occorre, perché sia reato, che il falso abbia cagionato un danno ai soci o ai creditori.

Che siano danneggiati i soci che lo hanno fatto è da escludere: il falso gli serviva per procurarsi un vantaggio: ottenere finanziamenti, distribuire dividendi, pagare meno imposte. Restano i soci eventualmente fregati e i creditori. Ma siamo sempre lì: chi glielo dice che il bilancio è falso? E quando se ne accorgono? Insomma: avrà qualche significato il fatto che, dal 2000 (legge Ghedini / B), di processi per falso in bilancio non se ne sono fatti più? Questa è la non contestabile dimostrazione che una legge del genere di fatto lo depenalizza.

E, tanto per concludere con un’ovvietà: il falso in bilancio è la mamma di tutti i reati contro l’economia. Procura i soldi “neri” per pagare la corruzione e il voto di scambio; e senza di lui non si può commettere evasione fiscale. Stando così le cose, le vanterie di Orlando (l’avevamo previsto proprio così, siamo noi che lo vogliamo così) equivalgono a spararsi in un piede. Se proprio devi fare le porcate, falle di nascosto e spera che non ti scoprano. Ma forse hanno ragione loro. Forse alla gggente di tutto ciò non gliene importa nulla: sperano solo che, un giorno, un bel falso in bilancio capiti di farlo anche a loro.

il Fatto Quotidiano, 17 gennaio 2015


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Re: Falso in bilancio, il governo salva la legge ad personam

Messaggioda mariok il 18/01/2015, 19:27

Orlando se ne assume la paternità. Allora non è solo colpa di Renzi e del patto del Nazzareno :o

Gli inciuci col caimano in realtà hanno origini lontane... dal famoso patto della crostata. Ma le opposizioni interne del PD puntano sul fatto che gli italiani hanno la memoria corta :lol:
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Re: Falso in bilancio, il governo salva la legge ad personam

Messaggioda annalu il 18/01/2015, 21:36

So di essere ignorante in questioni finanziarie e fiscali, ma nella mia ignoranza la definizione "falso in bilancio" mi fa pensare ad una azione compiuta in malafede allo scopo di imbrogliare, cosa del tutto diversa da errori nelle dichiarazioni delle tasse o simili.
Sono d'accordo sulla depenalizzazione dei reati minori (anche finanziari), purché non si tratti di reati compiuti con la piena intenzionalità di delinquere. Il "falso in bilancio" mi sembra far parte dei reati non depenalizzabili, in quanto se si "falsifica" qualcosa, credo sia impossibile non sapere che si sta commettendo un reato.
Sbaglio? Può darsi, ma vorrei che mi venisse data una spiegazione in proposito. Se invece avessi per caso capito bene, non posso accettare che venga depenalizzato un reato commesso nella piena consapovelezza di delinquere.

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Re: Falso in bilancio, il governo salva la legge ad personam

Messaggioda franz il 19/01/2015, 8:19

annalu ha scritto: Il "falso in bilancio" mi sembra far parte dei reati non depenalizzabili, in quanto se si "falsifica" qualcosa, credo sia impossibile non sapere che si sta commettendo un reato.
Sbaglio? Può darsi, ma vorrei che mi venisse data una spiegazione in proposito. Se invece avessi per caso capito bene, non posso accettare che venga depenalizzato un reato commesso nella piena consapovelezza di delinquere.

Pienamente d'accordo.
Ci sono modi diversi di fare un bilancio falso. Per esempio omettendo importi. Puo' essere per dimenticanza come per volontà.
L'altro modo è indicando importi errati (e qui puo' essere sia dolo che involontario, basta un'inversione di cifre) ma è chiaro che se a sostegno degli importi errati si producono documenti artefatti la volontà di dolo è inequivocabile.
Il problema riguarda la correttezza verso la concorrenza. Una ditta che fosse "autorizzata" ad un certo volume proporzionale di falso comprometterebbe la correttezza dei rapporti d'affari con chi non lo fa e questa compromissione sarebbe piu' grande in proporzione al fatturato.
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Re: Falso in bilancio, il governo salva la legge ad personam

Messaggioda gabriele il 19/01/2015, 9:25

franz ha scritto:
annalu ha scritto: Il "falso in bilancio" mi sembra far parte dei reati non depenalizzabili, in quanto se si "falsifica" qualcosa, credo sia impossibile non sapere che si sta commettendo un reato.
Sbaglio? Può darsi, ma vorrei che mi venisse data una spiegazione in proposito. Se invece avessi per caso capito bene, non posso accettare che venga depenalizzato un reato commesso nella piena consapovelezza di delinquere.

Pienamente d'accordo.
Ci sono modi diversi di fare un bilancio falso. Per esempio omettendo importi. Puo' essere per dimenticanza come per volontà.
L'altro modo è indicando importi errati (e qui puo' essere sia dolo che involontario, basta un'inversione di cifre) ma è chiaro che se a sostegno degli importi errati si producono documenti artefatti la volontà di dolo è inequivocabile.
Il problema riguarda la correttezza verso la concorrenza. Una ditta che fosse "autorizzata" ad un certo volume proporzionale di falso comprometterebbe la correttezza dei rapporti d'affari con chi non lo fa e questa compromissione sarebbe piu' grande in proporzione al fatturato.


https://it.wikipedia.org/wiki/Falso_in_bilancio

Depenlizzare vuol dire dare la possibilità ai furbetti di far quel che vogliono. Basta poco a capire...
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