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La pistola fumante del patto del Nazzareno?

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Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

Messaggioda Robyn il 10/01/2015, 14:11

Le pene devono essere poste in relazione alla gravità del reato commesso da qui l'inutilità della percentuale.Se si tratta di un reato lieve un'errore di ortografia una dimenticanza il giudice può applicare la sanzione amministrativa cioè la multa,se siamo invece fra un reato lieve ed uno un pò più grave può applicare per un periodo indefinito la detenzione domiciliare se invece il reato è grave la detenzione
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Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

Messaggioda flaviomob il 10/01/2015, 17:24

Per me è sufficiente per chiedere le DIMISSIONI DEL GOVERNO.

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Corriere 6.1.15
«Così hanno stravolto il decreto»
L’ex presidente della Consulta Gallo: hanno cambiato il testo a Palazzo Chigi
Gallo, il capo del team tecnico dell’Economia: norma sbagliata, tenuti all’oscuro
di Dino Martirano

«Il testo era pulito» dice Franco Gallo, ex presidente della Consulta e supertecnico a cui Padoan affidò la redazione del decreto attuativo della delega fiscale. Il suo testo di ottobre non aveva l’articolo 19 bis «aggiunto a Palazzo Chigi» il 24 dicembre

Il giurista che ha preparato la riforma per il Tesoro: un errore, non si sa chi sia stato


ROMA Al ministero dell’Economia e delle Finanze lo schema di decreto legislativo che attua la delega fiscale, al quale in extremis verrà aggiunto il vagoncino della soglia di non punibilità sotto il 3% del reddito dichiarato, ha avuto una gestazione apparentemente tranquilla e trasparente. Ma ora è su Via XX Settembre che si addensano minacciosi nuvoloni carichi di veleni.
La commissione tecnica affidata all’ex presidente della Consulta Franco Gallo e all’ex sottosegretario Vieri Ceriani (governo Monti) viene insediata al Mef a luglio 2014 e già in ottobre consegna un testo scritto al ministro Pier Carlo Padoan. In quella prima versione, conferma Gallo che è stato ministro delle Finanze nel governo Ciampi e il cui nome circola da tempo anche per la corsa al Quirinale, non c’era traccia dell’articolo 19 bis comparso in corso d’opera il 24 dicembre a Palazzo Chigi.

«Il testo era pulito. Ho avuto notizia dell’introduzione del detto artic olo 19 bis, nel testo elaborato dalla commissione da me presieduta, solo dopo la seduta del Consiglio dei ministri del 24 dicembre nel quale è stato approvato, appunto, il decreto legislativo». D’altronde Gallo, da luglio a ottobre, lavora con magistrati del massimario della Cassazione, ufficiali della Guardia di Finanza e funzionari della Agenzia delle Entrate: e tutti, davanti alle ipotesi teoriche per addolcire la pillola di «un Fisco buono con i contribuenti», escludono la strada della soglia a percentuale della non punibilità.

Sintetizza il presidente Gallo, entrando nel merito di quella che già qualcuno definisce «la grazia mascherata per Berlusconi»: «Ovviamente è una scelta politica e noi tecnici non dobbiamo fare altro che consegnare il nostro lavoro alla politica, che poi decide. Però ci vuole trasparenza, e a questo punto non si capisce chi sia stato a Palazzo Chigi a modificare il decreto con un‘operazione additiva ed emendativa. Io però quella norma la ritengo radicalmente errata, tecnicamente e in termini di politica legislativa, perché porta con sé la previsione di una soglia di non punibilità per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante artificio. E questo non è accettabile. Non solo perché tocca Berlusconi. La frode di per sé richiede una punizione».

Gallo conferma che il testo varato dalla sua commissione è quello trasmesso da Padoan a Palazzo Chigi: «Certo, se gli uffici del Mef su altri aspetti hanno cambiato qualcosa, anche in direzione meno garantista, potevano pure farmi una telefonata...».
Sta di fatto che mentre l’ex presidente della Consulta difende il ministro Padoan, anche i suoi telefoni hanno un sussulto. Perché il sito Dagospia spara nel primo pomeriggio la notizia di un presunto vertice in Via XX Settembre per confezionare l’articolo «salva Berlusco ni», inteso come merce di scambio per ottenere i voti di FI nella corsa al Colle di Padoan: «Presenti alla riunione il ministro, l’avvocato del Cavaliere Coppi, il sottosegretario Lotti e il presidente Gallo».
Gallo è il primo a smentire: «Non so se mettermi a ridere. Smentisco nel modo più categorico di aver partecipato alla fantomatica riunione. Lotti poi non lo conosco neanche, il ministro Padoan non lo vedo da mesi, Coppi è un collega di facoltà e al ministero non ci vado da ottobre». Al professor Franco Coppi, che parla di «notizia falsa», va il primato della migliore battuta: «Io al ministero per suggerire la norma? Se fosse vero, l’avrei scritta certamente meglio. E non temo di essere smentito perché ora non si riescono a individuare neanche gli autori di una norma che, solo perché favorirebbe Berlusconi, va cancellata». Infine arriva la nota del Tesoro: «Notizia destituita di qualsiasi fondamento e frutto esclusivo di fantasia o volontà di diffamazione...».
Il presidente Gallo, ora, ritornerà al Mef già domani per una riunione straordinaria della commissione: «Ci vediamo, così passiamo in rassegna le modifiche apportate rispetto al nostro testo...». Di sicuro, anche se dallo stesso Renzi è stato annunciato uno slittamento della normativa, la soglia di non punibilità del 3% sarà al centro del dibattito.


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Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

Messaggioda franz il 10/01/2015, 17:55

Di sicuro, anche se dallo stesso Renzi è stato annunciato uno slittamento della normativa, la soglia di non punibilità del 3% sarà al centro del dibattito.

Non è la soglia numerica (1,2,3,4%) il problema, è il concetto ad essere aberrante.
Chiedere le dimissioni del governo?
Cosi' se cade il govenro la norma rimane fintanto che arriva un nuovo governo (mesi) e Berlusconi puo' sperare di salvarsi.
Geniale.
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Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

Messaggioda Robyn il 10/01/2015, 18:32

Le pene vanno poste in relazione alla gravita del reato perche chi ha commesso reati lievi non può essere messo sullo stesso piano di chi ha commesso un reato grave,questa è la regola giurisprudenziale applicata nel nostro paese.La percentuale del 3% favorirebbe l'evasione perche il messaggio che si manda è posso evadere tanto non mi fanno niente solo una multa quindi da qui la necessità della discrezionalità del giudice.In ogni caso la scusa di una norma del genere è l'attrazione di investitimenti esteri,ma con certe norme si possono attrarre solo investimenti esteri di cattiva qualità che calpestano le regole della democrazia invece servono norme che attraggano investimenti che rispettano le regole.Legare le pene alla gravità del reato significa far evaporare il contrasto apparente tra legalità e garanzie che non sono separate
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Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

Messaggioda franz il 10/01/2015, 19:04

Robyn ha scritto:Le pene vanno poste in relazione alla gravita del reato ...

Esatto, e questo in uno stato di diritto lo decide il giudice, non il governo o il parlamento attraverso soglie percentuali.
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Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

Messaggioda mariok il 10/01/2015, 19:31

A me sembra un altro pasticcio all'italiana. Ci si impicca su falsi problemi, probabilmente creati ad arte per distrarre dalle questioni vere.

Quello che mi sembra eclatante in questo paese è che i furbi e gli spregiudicati la fanno sempre franca.

E ciò è vero anche in campo fiscale. Su 807 miliardi di evasioni accertate tra il 2000 e il 2012, ne sono stati incassati appena 69 miliardi!

Mi sembra quindi chiaramente inutile inventarsi pene pecuniarie se poi più del 90% degli evasori non pagano quanto accertato.

E' evidente quindi che la galera dovrebbe colpire i furbi che, con fallimenti pilotati o vere e proprie bancarotte fraudolente, evadono due volte.
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Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

Messaggioda franz il 10/01/2015, 20:46

mariok ha scritto:E ciò è vero anche in campo fiscale. Su 807 miliardi di evasioni accertate tra il 2000 e il 2012, ne sono stati incassati appena 69 miliardi!

Questo pero' è un proxy della inefficenza della macchina tributaria.
Se scopri un'evasione di 8 anni fa, ormai i soldi non ci sono piu'.
Quindi batti i tamburi della propaganda ("scoperti "n" fantastiliardi di evasione!!!!) ma incassi due cicche ed un bastoncino di liquirizia già succhiato. L'evasione va scoperta il prima possibile. Massimo un anno o due. Se vuoi incassare. E qui è un problema di tecnica ed organizzazione tributaria. Quella italiana è feroce nei proponimenti ma un colabrodo nei fatti.
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Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

Messaggioda Robyn il 11/01/2015, 14:20

A parte queste cose per il fisco serve il pagamento con carte bancomat pay pal carte di credito questo sistema permette di recuperare l'evasione e di diminuire le imposte e di cambiare il rapporto fisco-contribuente.Si pone però un problema di dati sensibili,di privacy,perche le transazioni gli spostamenti sono dati relativi alla privacy alle cose che riguardano la vita privata del cittadino e senza privacy si consegna un potere immenso a chi può utilizzare questi dati per altri fini.Se esiste un problema di privacy chi custodisce la riservatezza dei dati personali,tutela della privacy ed eventualmente la distruzione di questi dati dopo un pò di di tempo?Il garante per la concorrenza?Il ministero dell'economia?L'agenzia per le entrate?
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Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

Messaggioda franz il 11/01/2015, 16:18

In Italia si fa grande gara per creare enti (ANAS, PRA, USL) con la loro burocrazia e struttura piramidale, buona per piazzare i falliti della politica, e recentemente anche agenzie.
Vedere alla voce http://it.wikipedia.org/wiki/Agenzia_%2 ... ubblico%29
Anche un'agenzia ha attributi di autonomia ed una sua piramide dirigenziale.
Tutte cose da abolire. Enti inutili, agenzie inutili.
Tutte cose che devono essere fatte direttamente da uffici dello Stato, sotto stretto controllo del ministero competente.
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Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

Messaggioda flaviomob il 11/01/2015, 16:29

Renzi ha detto che la norma è sospesa. Quindi se il governo va a casa, la norma incriminata resta sospesa. Se poi è un bugiardo, motivo in più per mandarlo a casa.


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