mariok ha scritto:Questi sono i compiti di "routine", ma non basta. Soprattutto nei periodi per vari motivi, eccezionali.
Il mercato va naturalmente dove il ritorno economico è maggiore e si realizza nel minore tempo possibile. Ragiona tendenzialmente, per sua natura, nel breve termine, difficilmente nel lungo.
Spontaneamente è difficile per esempio che si abbia una robusta ricerca pura (non applicata). Così come le cosiddette malattie rare difficilmente trovano cure efficaci, in quanto i costi della ricerca non trovano copertura (se non a tempi lunghi) dalla domanda.
Oggi gli USA sarebbero fuori dal mercato dell'auto, se Obama non avesse deciso di investirci svariati miliardi di dollari.
No semplicemente ha investito (in realtà con un prestiti limitato nel tempo) per salvare un produttore (ma non gli altri).
Sarebbe fallito A e gli altri avrebbero assorbito quel mercato.
Non è che il mercato dell'auto era solo Chrysler. C'è anche Ford (quasi 5 milioni di autoveicoli prodotti), GM (oltre 9).
In realtà comunque il mercato non ragiona. Non è un essere senziente. Lo personalizziamo troppo, non siamo in un film di walt disney. A ragionare siamo noi, che produciamo e compriamo. Miliardi tra produttori e consumatori.
Sulla ricerca devo dire che ... spontaneamente sono sorte da secoli università le quali anche in ottica di mercato (attirando capitali privati) fanno ricerca. Vado a memoria ma mi pare che una delle maggiori università politecniche USA abbia una dotazione di capitali che supera tutto il budget universitario (pubblico) francese.
Sulle malattie rare hai ragione me vedi qui ci stiamo spostanto su argomenti di nicchia. Importanti, come la vita di ognuno, ma di nicchia. In pratica mi stai pero' dicendo che l'eccezione conferma la regola.