Stevin ha scritto:"Trucidare" ha un significato ben preciso? Vediamo ... "trucidare" si applica agli attentati terroristici sul territorio di Israele (quante vittime hanno fatto in 40 anni in totale? 200? A quando risale l'ultimo?) mentre non si applica quando uno dei più potenti eserciti del mondo bombarda con fosforo bianco ospedali e scuole con lo scopo di fare più vittime possibile e seminare il terrore?
Forse sta emergendo il concetto che la vita di un Israeliano vale la vita di 100 Palestinesi. E' forse da qui che deriva la corretta applicazione del verbo trucidare, non vale la pena utilizzarlo per poco più di un migliaio di morti bruciati e cinquemila ustionati e amputati ridotti a larve umane.
Non è solo questione di numeri. Se io vado con un mitragliatore in un centro commerciale e uccido venti persone, ha un certo senso dire che le ho trucidate. Perché lo volevo fare, volevo prendere gente a caso e ucciderla senza che avesse possibilità di difendersi. L'intenzione è rilevante anche nel caso degli stati. La guerra di secessione americana ha fatto molto più di 1200 mori, ma nessuno (a parte chi come te vuole fare della retorica a buon mercato) dice che si sono trucidati. Così ad esempio nel caso della seconda guerra mondiale, ha un senso dire che i nazisti hanno trucidato ebrei, zingari, slavi, ecc. Ma nessuno dice che hanno "trucidato" i francesi, anche se ne hanno uccisi più di 1200. Si dice che hanno trucidato gli abitanti di Stazzema, non che hanno "trucidato" gli inglesi, nonostante gli inglesi abbiano subito molti ma molti più morti, sia civili sia militari.
Alcuni atti terroristici, come i missili lanciati a casaccio su israele o prima gli uomini bomba negli autobus, avevano l'unico scopo di uccidere chi casualmente passava di là. Israele ha cercato di limitare il numero di vittime civili, e non ha cercato di uccidere così a gratis un po' di palestinesi a casaccio. Se Israele avesse avuto l'intento di trucidare i palestinesi di gaza, lo scopo di fare più morti possibili come dici tu, parleremmo ora di centinaia di migliaia di morti, non era "difficile" farli (Hamas li farebbe volentieri se avesse i mezzi), ma è evidente a tutti che una cosa del genere non è mai passata per la testa di nessuno.
Questo non vuol dire che la guerra sia buona e giusta, non scusa certi crimini di guerra del passato e non è neanche un argomento a favore di Israele. Si potrebbero pure dare tutte le colpe della situazione agli israeliani, ma comunque non reggerebbe porre la situazione nei termini in cui la metti tu.
Naturalmente le parole possono essere sfumate in vari significati e quindi è inutile (e a molti che d'abitudine non prestano molta attenzione alle parole che dicono e scrivono sembra sempre ridicolo il mio atteggiamento) che io mi attacchi tanto al termine trucidare, vorrei solo far capire che equiparare de facto cose molto diverse, o giudicare un massacro e una trucidazione solo quando lo fa israele, è poco corretto e d'altronde non porta da nessuna parte.
Per quanto riguarda la democrazia, anche in presenza di libere elezioni non c'è democrazia senza verità.
E gli Israeliani sono tenuti ben all'oscuro da quello che realmente è successo, succede e succederà. Se avessero idea della reale portata di ciò che è successo a Gaza o in Libano, forse il loro sostegno vacillerebbe.]
E la verità chi la decide? Tu? A me pare che tu ondeggi sempre tra il mentire e una pesante distorsione dei fatti, quindi comunque non saresti un buon candidato per tale decisione, a meno che «democraticamente» non si decidesse che anche per questa decisione c'è una verità, e coincidesse ancora con quello che dici tu.
La democrazia è una cosa, il bene, la verità e quant'altro sono altre cose, forse più facili da ottenere in democrazia che altrove, ma non certo garantite. Altrimenti è troppo comodo, come in effetti accade, accusare di antidemocraticità una politica ogni volta che non ci piace perché la maggioranza non ha le nostre opinioni.