di Fabio Salamida - dic 7, 2014
Report, la trasmissione condotta da Milena Gabanelli, è ormai da anni un punto di riferimento per molti italiani, tanto che la giornalista fu addirittura indicata dalle “Quirinarie” grilline come candidata alla Presidenza della Repubblica, ma rifiutò la proposta.
Le puntate dell’approfondimento in onda su RaiTre sono quello che viene definito “giornalismo d’inchiesta”, una metodologia di lavoro che in tv è utilizzata anche da “Le Iene” e “Striscia la Noizia” (che però impostano i servizi dando un taglio comico) e in parte da “Presa Diretta” di Iacona.
Ma Report ha uno stile tutto suo, se di stile si può parlare. Nei video mandati in onda le interviste e le inquadrature vengono tagliate e incollate, spesso senza rispettare la cronologia delle dichiarazioni e omettendo parte di esse. Una sorta di finzione teatrale utilizzata per rendere più chiare le tesi sostenute dalla Gabanelli e dal suo staff. Tesi che molte volte corrispondono alla realtà dei fatti, altre volte la forzano.
In più occasioni, infatti, la conduttrice ha poi dovuto rettificare le inesattezze e le mancanze dei servizi nelle puntate successive. Anche qui la mimica diviene quella della recita, con tanto di espressione infastidita e quell’aria di chi dice: “devo dirlo per forza ma tanto ho ragione io”.
Chi non si è fidato del “metodo Report” è stato Emanuele Lanfranchi, capo dell’ufficio stampa del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Come spesso è avvenuto in questi anni, Giorgio Mottola, giornalista della trasmissione, è stato mandato a intervistare Zingaretti su un argomento – in questo caso i risparmi raggiunti dall’amministrazione regionale – per poi trattarne in realtà un altro, ovvero la nomina dei dirigenti esterni.
Una sorta di “polpetta avvelenata” per raggirare l’interessato e ottenere tagli da poter manipolare con un montaggio da far invidia a Blob. Ma Lanfranchi non ci sta e dopo aver visto il trailer della puntata, da giornalista prepara la sua contro inchiesta, utilizzando a sua volta il “metodo Report”.
Richiama così Mottola e registra l’intera telefonata, ottenendo l’ammissione da parte dell’intervistatore: nella trasmissione non si parlerà dei risultati positivi raggiunti dalla giunta Zingaretti, del miliardo di tagli agli sprechi, del taglio di 500 poltrone e della riduzione delle società, del taglio dei vitalizi. È assai probabile che le dichiarazioni del presidente della Regione Lazio saranno montate ad arte in un servizio che denuncerà i soliti soprusi della “casta”, magari utilizzando in sottofondo le celebri note di Morricone scritte per la fortunata serie “La Piovra”.
Lanfranchi posta poi l’intera telefonata (qui riportata) sulla sua pagina Facebook, ottenendo in poche ore 11.400 visualizzazioni. Un’inchiesta nell’inchiesta che getta un’ombra sull’attendibilità della puntata di Report che andrà in onda stasera e su un modo di fare giornalismo che spesso degenera in qualcosa che giornalismo non è più.
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