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Sorridere...

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Re: Sorridere...

Messaggioda Iafran il 05/12/2014, 10:58

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... a/1251471/

Maria Elena Boschi come Nilde Iotti. Turco: “Tailleur, rossetto e femminilità”

"Allora avea ragiune 'o fidanzato mie ca si credev mieglio 'e Napulion"
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Re: Sorridere...

Messaggioda franz il 06/12/2014, 0:35

1. Mafia a Roma, Alemanno: "Ho sbagliato nella scelta della squadra."
2. Mafia a Roma, Alemanno: "Me la cavo meglio con le squadracce." (Augusto Rasori)

http://www.acidolattico.org/
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Re: Sorridere...

Messaggioda flaviomob il 06/12/2014, 17:18

Immagine

Somiglianze...


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Sora Cesira colpisce ancora

Messaggioda franz il 07/12/2014, 16:57

De raccontis scandalorum urbe romana ad operam ladronis infamonis et corruptis assessorii fraciconii

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Re: Sorridere...

Messaggioda flaviomob il 12/12/2014, 0:03

Il procuratore Pignatone: “A Roma operano più mafie”. Confronta le tariffe!

http://www.spinoza.it/2014/12/11/pena-capitale/


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Re: Sorridere...

Messaggioda flaviomob il 17/12/2014, 11:07

La Mafia a Roma? È il dado in cucina
di Francesca Fornario | 16 dicembre 2014


- Caro il mio Matteo, Carminati e Buzzi erano pappa e ciccia, come dicono a Roma.

- Maremma! Te tu ti rendi conto che follia?! I fascisti con le Coop! È la cosa più incredibile che ho visto durante questo mio primo anno da segretario del partito democratico!

- Già un anno che sei segretario del Pd? È volato via in un attimo. Il Pd.

- Questa storia di Mafia Capitale non ci voleva. Mi ritrovo con questi del partito romano coinvolti in un’inchiesta per associazione mafiosa, estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e non so quali altri reati. Ma ora basta, farò pulizia! Costringerò Marino a spostare la Panda.

- Ben detto!

- M’hanno spiegato i miei che Buzzi lo conoscono tutti. È del giro nostro, sai, gestiva una cooperativa per l’accoglienza degli immigrati, il recupero dei tossicodipendenti, ha finanziato la campagna a mezzo Pd…Me l’hanno pure portato a una cena elettorale! Ma io non è che sto lì a guardare la fedina penale degli invitati, controllo che siano buone le banconote da cinquecento euro e via…
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- Beh, anche Carminati, a destra, lo conoscono tutti. Il Nero, il cecato. Ricicciava sempre fuori lui, dalla Strage di Bologna all’omicidio Pecorelli. Un camerata vero, pieno di armi e pugnali…

- E ora sono soci in affari. Incredibile! Appena ho letto le carte ho capito che a Roma per il partito c’era bisogno di un commissario.

- Montalbano?

- Spiritoso. Ci ho messo Orfini che è uno che questi signori delle tessere li conosce bene. Dicono che in giro ci sono migliaia di tessere false del Pd.

- Di gente che era stata convinta a iscriversi a un partito di sinistra? Deve essere come aprire il portafoglio e ritrovarsi con i soldi del Monopoli.

- Orfini mi ha giurato che farà ordine. Sta chiamando uno per uno tutti gli iscritti.

- E cosa gli rispondono?

- Il numero da lei chiamato è inesistente.

- La cosa ironica, per voi del Pd che avete cercato di farlo fuori in tutti i modi, è che Marino ne esce pulito. Ma perché ha rifiutato la scorta?

- Dice che si sente tranquillo. Ora che mezzo Pd romano è controllato a vista dalla polizia.

- Se può consolarti, caro il mio Matteo, il centrodestra ne esce peggio. Alemanno indagato per associazione mafiosa… Ha detto di essersi circondato delle persone sbagliate… Non sapeva che erano mafiosi, credeva che fossero fascisti!

- Eh, eh!

- Ha detto proprio «A Roma ho sbagliato a scegliere la squadra». Serviva quella Antimafia! Te lo ricordi, caro il mio Matteo, quando Alemanno sognava di prendere il posto di Berlusconi?

- Come no!

- Sarà stato allora che ha cominciato a circondarsi di mafiosi. Poi è stato travolto da parentopoli e non se n’è fatto più niente. Ah, quanti ne ha piazzati! Centinaia di persone, parenti di amici, ex camerati, esponenti dell’estrema destra assunti per chiamata diretta nelle municipalizzate romane. Gli inquirenti si sono insospettiti quando hanno notato che l’organigramma dell’Atac era a forma di albero genealogico.

- Ex terroristi neri promossi manager pubblici. E ora te li ritrovi a fare affari con le cooperative rosse che si occupano di zingari e carcerati! Io proprio non mi capacito…

- È il regno di mezzo, caro Matteo, dove tutto si mischia.

- Sarà, ma a me fa impressione. Perché me li ero sempre immaginati come mondi distinti, antropologicamente diversi, come gli spettatori di Canale5 e quelli di Raitre o, se vogliamo fare un paragone con la politica, quelli con il Moncler e quelli con le Clarks.

- C’è la Mafia a fare da collante. Caro il mio Matteo, in tanti anni che faccio politica una cosa l’ho imparata: la Mafia, in politica, è come il dado in cucina. Lega gli ingredienti. I socialisti con i liberali, i Fascisti con le Coop. Un po’ di Mafia e tutto si tiene insieme.

- La verità è che tutte le volte che imbarco un ex comunista mi metto nei casini! Faccio ministro del lavoro Poletti, il presidente della Legacoop e quello che mi combina? Si fa fotografare a cena con Alemanno, Salvatore Buzzi e uno del clan Casamonica! Lui s’è difeso dicendo che quelli non li ha mai più frequentati.

- Lui Casamonica?

- Spiritoso. Intanto io così calo nei sondaggi a vantaggio di Salvini.

- Ma se siamo riusciti ad applicare il federalismo molto meglio di lui! Siamo passati dalla trattativa Stato-Mafia alla trattativa Comune-Mafia! E senza spargere una goccia di sangue! Perché a Roma la Mafia tratta con la politica senza usare la violenza.

- Invece che farti saltare in aria la macchina, le fanno scadere il permesso.

- Ma tu non preoccuparti, Matteo: noi tiriamo dritti per la nostra strada.

- Mica tanto. Lo hai visto che scherzetto mi hanno fatto in commissione? Mi hanno mandato sotto il Governo con il voto dei dissidenti Pd e un paio di Forza Italia.

- Impallinato dal fuoco amico!

- Ti rendi conto che figura? Un paio di Forza Italia che mi votano contro!

- Stai tranquillo, Matteo, sono solo due o tre cani sciolti: in Commissione fanno casino per farsi notare, ma poi in aula abbassano la cresta e noi andiamo avanti con le riforme. - Me lo prometti? Perché ogni tanto ho la sensazione che voi stiate facendo di tutto per perdere tempo.

- Eh?

- Ogni tanto ho l’impressione che voi facciate di tutto per allungare i tempi della discussione .

- Eh?

- Niente, dico che ogni tanto ho come la sensazione che voi ricorriate a qualunque mezzuccio pur di allungare i tempi della discussione.

- Non ti sento, sto entrando in galleria.

- Ma non eri a casa, in vestaglia?

- Ho un tunnel in camera da letto. Per quando verranno a prendermi.

- Però prima facciamo le riforme, eh?

- Eh?

- No, dico, prima facciamo le riforme!

- Eh?

- L’Italicum!

- No, Buzi e Carminati non c’entrano niente con la storia dell’Italicus. Questa è gente che lo fa per i soldi, non per gli ideali.

- No, dicevo l’Italicum, ti ricordi che…

- È la teoria del mondo di mezzo, caro il mio Matteo, dove tutti si incontrano. Mentre una volta ci stavano la destra e la sinistra.

- I Fascisti e le Coop insieme in affari. Non c’è più religione! Ma tornando all’Italicum…

- Parliamone domani, Matteo, ora è tardi. Domani ne parliamo.

- Promesso?

- Sì, sì, ti chiamo io. Ora vai a dormire, Matteo. Buonanotte.

- Buonanotte, Denis.

- Buonanotte, Matteo.

- I fascisti con le Coop… ma com’è possibile?! Due mondi così distanti…

- Non ci pensare, Matteo. Dai, attacca.

- No, attacca tu…

- No, tu.

-Però domani facciamo le riforme insieme, eh?

il Fatto Quotidiano, 15 Dicembre 2014


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Re: Sorridere...

Messaggioda flaviomob il 21/12/2014, 0:49



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Re: Sorridere...

Messaggioda franz il 24/12/2014, 23:10

Grillo smaschera la Germania: “Lo spread tedesco è sempre ZERO!”
http://www.lercio.it/grillo-smaschera-l ... mpre-zero/
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Re: Sorridere...

Messaggioda flaviomob il 26/12/2014, 17:04

- Amore, il regalo?
- Amore, sono io il tuo regalo!
- Hai tenuto lo scontrino?


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Libidine iperliberista

Messaggioda franz il 28/12/2014, 11:07

A volte sono preda di impulsi irrefrenabili tipici del bieco profittatore, vampate inebrianti da capitalista sfrenato. Non è colpa mia. Succede quando leggo quegli articoli e quei commenti sull’Italia dove da 30 o 40 anni si pratica il neoliberismo, anzi l’iperliberismo selvaggio. Al pensiero di questo nirvana del laissez-faire i miei spiriti animali si scatenano. Normalmente un barlume di lucidità sopravvive e mi catapulto ai corsi per “Iperliberisti Anonimi” dove, tra i poster di Che Guevara e i discorsi di Vendola ai congressi della Fgci, riacquisto l’equilibro declamando odi a Ceausescu in rumeno arcaico.

Un giorno ferale però collassai. Mi venne voglia di aprire una fabbrica, uno di quei luoghi esotici dove quelli che salgono sulle gru agognerebbero lavorare. Mi misi in contatto con la rete clandestina di NoisefromAmerika e incontrai un nemico del popolo in carne ed ossa, Marco Esposito. Lui mi spiegò come dare sfogo ai miei impulsi peggiori. La storia completa potete leggerla qui. http://noisefromamerika.org/articolo/fatiche-sisifo

Scoprii che nell’Eden dell’iperliberismo tutto si ottiene con impressionante semplicità per gli sfruttatori. Soprattuto se hai un’idea innovativa puoi farti beffe di lacci e lacciuoli. Per il brevetto è una passeggiata in tre semplici mosse:

a) incaricare una società specializzata per vedere se esistono brevetti simili (è compito della Camera di Commercio, ma se ne infischiano, mica possono piegarsi ai diktat degli iperliberisti e fare qualcosa di utile);

b) compilare il Mod. O e i fogli aggiuntivi;

c) inserire i disegni, la descrizione e spiegare l’innovazione a un parterre di burocrati.

L’Ufficio Brevetti consiglia di rivolgersi a un consulente, che prende fra i 5.000 e i 10.000 € per fare il lavoro dell’Ufficio Brevetti (anzi te lo suggeriscono loro stessi un “consulente fidato”, altrimenti il brevetto te lo scordi). Se tutto va bene con appena 18 mesi e un salasso indebito di 10.000 € sei a posto. Ora puoi chiedere i soldi al nonno (la banca iperliberista ti ride in faccia), che essendo baby pensionato da 30 anni ha potuto lavorare in nero e accumulare un gruzzoletto.

Poi ristrutturi un capannone e foraggi un notaio (appena 2.500 € per avere la fotocopia di un vecchio statuto e un atto costitutivo con i nomi cambiati). Quindi affidi la ristrutturazione a un’azienda edile, che si dovrà attenere a qualche piccola regola (ovviamente iperliberista):

– organigramma aziendale con relative mansioni ed eventuali deleghe;

– valutazione dei rischi ex art.4 c.2 D.Lgs 626/94 – art 17-28 D.Lgs 81/08 – autocertificazione art. 29 c.5 D.Lgs 81/08;

– valutazione del rischio rumore art. 190 D.Lgs 81/08 – vibrazioni art. 102 D.Lgs 81/08;

– valutazione del rischio chimico art. 223 D.Lgs 81/08;

– valutazione del rischio cancerogeno art 236 D.Lgs 81/08;

– valutazione del rischio biologico art. 271 D.Lgs 81/08;

– piano Operativo di Sicurezza art. 96 lett. g D.Lgs 81/08;

– Piano di Sicurezza e Coordinamento art. 100 D.Lgs 81/08;

– Pimus (Piano di uso, montaggio e smontaggio dei ponteggi) art. 134 all. XXIII D.Lgs 81/08;

– notifica preliminare art. 99 D.Lgs 81/08;

– nomina di:

i) Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione ai sensi art. 17 lett. b D.Lgs 81/08;

ii) Addetti all’emergenza, al pronto soccorso, alla prevenzione incendi art. 18 e 1 lett. B D.Lgs 81/08;

iii) Medico Competente art. 18 c.l lett. a D.Lgs 81/08;

iv) Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza art. 47 c.2 D.Lgs 81/08;

– Certificato Prevenzione Incendi;

– denuncia di installazione dispositivi di messa a terra e scariche atmosferiche ai sensi del D.P.R. 462/01;

– autorizzazione in deroga art. 65 D.Lgs 81/0;

– comunicazione degli infortuni (Inail – Ipsema) art. t 8 c. 1 lett. r;

Una deregulation talmente sfacciata non si era mai vista. Tutti questi provvedimenti sono ignominiosamente iperliberisti al punto che le fabbriche ormai spuntano con intensità prorompente, soprattutto al Sud. Finita la ristrutturazione (interna, per evitare la licenza edilizia, altrimenti senza ungere le ruote non apri nemmeno una cuccia per cani) inizi la produzione. Se hai bisogno di 14 operai, un impiegato amministrativo e una segretaria, si applicano tutte le norme dell’iperliberista Statuto dei Lavoratori, e comunque ti puoi deliziare con l’ultraliberista D.L. N° 81/08 sulla sicurezza; poi, se sei fortunato, dopo aver formato a tue spese gli operai, puoi anche aprire, a meno che l’Asl non bocci il tuo piano sulla sicurezza, a suo insindicabile giudizio, secondo i dettami dell’iperliberismo.

Fra stipendi, contributi, fitti, energia, ammortamenti, spese di avviamento, primo periodo e costituzione delle scorte di magazzino i primi due anni sei in perdita. A quel punto arriva la Guardia di Finanza ed è l’apoteosi dell’iperliberismo. Formalmente è tutto a posto, non hai chiesto il rimborso Iva sui macchinari e ti sei giocato l’esborso finanziario sui contributi, ma… hai chiuso in perdita, perché hai speso molto per la ristrutturazione e ti sei attribuito un compenso lordo di € 2.500,00 al mese.

La spesa non è sembrata congrua quindi arriva una bella multa, così ti passa la voglia di chiudere in perdita, perché è il sub-Comandante iperliberista Befera che in Italia decide se e quanto un imprenditore deve guadagnare. Non esistono parametri per decidere la congruità. L’Agenzia delle Entrate, che deve ottemperare ai target di recupero dell’evasione stabiliti (in segreto) a Roma, ti redarguisce iperliberisticamente: “Ma quale perdita, tu hai fatto utili perchè gli ammortamenti anticipati non te li voglio riconoscere, e poi secondo me tu dovresti prendere 1.500,00 € mensili, quindi hai detratto € 12.000,00 illegalmete. Ma visto che siamo in uno stato iperliberista dammi 100.000 € per farla finita altrimenti ti blocco il conto in banca e ti segnalo alla Centrale dei Rischi, così fallisci. Comunque se ti opponi paghi il 30% di quanto ho accertato (secondo il mio imprescrutabile criterio) in contanti senza fiatare e senza nemmeno vedere un giudice con il cannocchiale. Poi se hai ragione – vedremo fra 20 anni – dopo aver pagato una fortuna al commercialista (mica è un caso che Tremonti e Befera vadano d’amore e d’accordo) – non ti restituisco niente”.

Per disintossicarmi dalla libidine iperliberista questa volta mi sono trasferito in un paese comunista, il Vietnam, dove ho assunto tanti compagni operai e produco bellissime gru e ponteggi da esportare in Italia, complete di cuccette e bagni.

Fabio Scacciavillani
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