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Mafia a Roma....

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Mafia a Roma....

Messaggioda ranvit il 02/12/2014, 12:59

MAFIA E APPALTI - Maxi-operazione a Roma. Sono 28 gli arrestati, tra cui l'ex Nar Carminati. Tra i 37 indagati anche l'ex sindaco Alemanno


http://www.huffingtonpost.it/2014/12/02 ... _ref=italy
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Mafia a Roma....

Messaggioda pianogrande il 02/12/2014, 17:56

Quando sarete stufi di leggere questo slogan avvisatemi.

Cambiare l'Italia cominciando da Roma.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Mafia a Roma....

Messaggioda trilogy il 03/12/2014, 1:46

Inchiesta mafia, scattano le prime dimissioni: il presidente del Consiglio comunale Coratti e l'assessore Ozzimo

Il presidente dell'assemblea capitolina Mirko Coratti, indagato nella maxi-inchiesta della Procura di Roma su un'organizzazione di stampo mafioso, si è dimesso dall'incarico, dichiarandosi, tuttavia, «totalmente estraneo a quanto emerge in queste ore dalle indagini».[..]

[..]Si dimette anche l'assessore Ozzimo. Un altro dei 100 indagati ad essersi dimesso dal suo ruolo istituzionale è Daniele Ozzimo (Pd), assessore alla casa: «Sono estraneo ai fatti ma per senso di responsabilità rimetto il mio mandato»[..]

[..],è Indagato anche il responsabile della Direzione Trasparenza del Campidoglio, Italo Walter Politano, accusato di associazione di stampo mafioso. A quanto si apprende domani domani sarà rimosso dal suo incarico. Nominato dal sindaco Ignazio Marino il 15 novembre 2013, Politano è di fatto referente al Comune di Roma del Commissario nazionale anticorruzione Raffaele Cantone.[..]

articolo: http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CAMPIDO ... 4939.shtml
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Re: Mafia a Roma....

Messaggioda flaviomob il 03/12/2014, 9:08

L’ex sindaco Alemanno e l’ex direttore di gabinetto di Veltroni tra gli indagati. Manette per 37, in tutto 76 nomi a registro. Sequestrati 200 milioni

Il bubbone è scoppiato. L'operazione "Terra di mezzo" che ha portato stamattina a Roma all'arresto di 37 persone, per associazione mafiosa e corruzione, conferma il quadro trasversale di consorterie criminali, politica, imprenditoria ed eversione nera che Report aveva tra i primi tratteggiato già un anno fa con l'inchiesta "Romanzo capitale" realizzata da Paolo Mondani (qui sopra una clip dall'inchiesta).

Tra gli indagati spicca il nome dell'ex sindaco Gianni Alemanno, accusato di associazione mafiosa (guarda il video dell'arrivo dei ros). Colpisce la presenza nell'ordinanza di Luca Odevaine, ex direttore di gabinetto del sindaco Veltroni, e altri politici sia del Pd sia del centrodestra, come Mirko Coratti, presidente del consiglio comunale di Roma e Luca Gramazio di Forza Italia, per finire con Salvatore Buzzi presidente della coop rossa 29 giugno, indicato dagli inquirenti come il braccio imprenditoriale dell’organizzazione.

Indagato Gennaro Mokbel, noto faccendiere implicato in numerose vicende oscure.

Agli arresti anche Franco Panzironi ex ad di Ama, Riccardo Mancini ex amministratore di Eur spa e Massimo Carminati, detto "er cecato", da più fonti indicato come il capo della malavita romana.

Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati dalla GDF beni per 200 milioni di euro.
- See more at: http://www.rai.it/dl/Report/extra/Conte ... FPcVp.dpuf


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Re: Mafia a Roma....

Messaggioda flaviomob il 03/12/2014, 9:23

“Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno”

Un bigino da stampare e da tenere in tasca per la prossima strabica rivolta in stile Tor Sapienza:

Per la “cupola” di Roma l’emergenza immigrati era una miniera d’oro: i fondi per i centri d’accoglienza sono un piatto ricco e il sodalizio criminale ipotizzato dagli inquirenti fa in modo che parte di questi finanziamenti finisca nelle tasche delle cooperative amiche. Gli inquirenti lo chiamano “Sistema Odevaine“: “La gestione dell’emergenza immigrati è stato ulteriore terreno, istituzionale ed economico, nel quale il gruppo riconducibile a Buzzi si è insinuato con metodo eminentemente corruttivo – si legge nell’ordinanza di applicazione delle misure cautelari firmata dal gip Flavia Costantini – alterando per un verso i processi decisionali dei decisori pubblici, per altro verso i meccanismi fisiologici dell’allocazione delle risorse economiche gestite dalla P.A.”.

Un sistema studiato per far arrivare i soldi pubblici ai gestori amici “che si dividono il mercato“. E il mercato dei fondi statali per i centri di accoglienza per gli immigrati è immenso. Gli inquirenti parlano della “possibilità di trarre profitti illeciti immensi (…) paragonabili a quelli degli investimenti illeciti realizzati in altri settori criminali come lo smercio di stupefacenti. Le intercettazioni parlano chiaro. Al telefono con Pierina Chiaravalle, Salvatore Buzzi, numero uno della cooperativa “29 giugno” e braccio operativo dell’organizzazione, domanda: “Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno”.

Il centro del sistema è Luca Odevaine. Ex vice capo di gabinetto del sindaco Walter Veltroni e capo della polizia provinciale di Roma, “Odevaine è un signore che attraversa, in senso verticale e orizzontale, tutte le amministrazioni pubbliche più significative nel settore dell’emergenza immigrati”, scrivono i pm. Perché è così importante la sua figura? “La qualità pubblicistica di Odevaine risiede nell’essere appartenente al Tavolo di coordinamento nazionale insediato presso il Ministero dell’Interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione” e al contempo è “esperto del presidente del C.d.A. per il Consorzio “Calatino Terra d’Accoglienza”» , ente che soprintende alla gestione del C.A.R.A. di Mineo“. Un’intercettazione in cui Odevaine parla con il suo commercialista fotografa il suo ruolo: “Avendo questa relazione continua con il Ministero – spiega l’ex vice capo segreteria di Veltroni – sono in grado un po’ di orientare i flussi che arrivano da… da giù… anche perché spesso passano per Mineo… e poi… vengono smistati in giro per l’Italia… se loro c’hanno strutture che possono essere adibite a centri per l’accoglienza da attivare subito in emergenza… senza gara… (inc.) le strutture disponibili vengono occupate… e io insomma gli faccio avere parecchio lavoro…”.

Odevaine è ben pagato, secondo Salvatore Buzzi. Parlando con Giovanni Campennì, il braccio operativo dell’organizzazione spiega: “Mò c’ho quattro… quattro cavalli che corrono… col PD, poi con la PDL ce ne ho tre e con Marchini c’è… c’ho rapporti con Luca (Odevaine, ndr) quindi va bene lo stesso… lo sai a Luca quanto gli do? Cinquemila euro al mese… ogni mese… ed io ne piglio quattromila”.

Il piatto è ghiotto anche nella sola città di Roma e la cupola è talmente potente da deviare in sede di bilancio pluriennale risorse in favore delle strutture di accoglienza. Gli inquirenti sottolineano la “capacità del sodalizio indagato, di interferire nelle decisioni dell’Assemblea Capitolina in occasione della programmazione del bilancio pluriennale 2012/2014 e relativo bilancio di assestamento di Roma Capitale, avvalendosi degli stretti rapporti stabiliti con funzionari collusi dell’amministrazione locale, al fine di ottenere l’assegnazione di fondi pubblici per rifinanziare “i campi nomadi”, la pulizia delle “aree verdi” e dei “Minori per l’emergenza Nord Africa”, tutti settori in cui operano le società cooperative di Salvatore Buzzi”.

All’epoca dei fatti alla guida del dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della salute del Comune di Roma (che gestisce la questione immigrati) c’era Angelo Scozzafava, con il quale la “cupola” aveva ottimi rapporti: “Le indagini hanno evidenziato l’ipotesi di una remunerazione dell’attività funzionale di costui da parte di gruppo criminale – scrivono gli inquirenti – con la promessa dell’assegnazione di un appartamento in una cooperativa” perché “Scozzi” come lo chiamano i sodali, “si fa promotore di attività a favore del gruppo presso altri organi dell’amministrazione comunale, per spingere su finanziamenti a favore del campo nomadi“. Ma dopo le elezioni comunali del 2013 le cose cambiano: il 14 giugno 2013 Buzzi raccontava al telefono a Carminati di trovarsi al Campidoglio “in giro per i Dipartimenti a saluta’ le persone”. La decisione veniva accolta favorevolmente accolta dall’ex Nar che riteneva necessario “vendere il prodotto amico mio, eh. Bisogna vendersi come le puttane ades…adesso”. A quel punto Buzzi raccontava la difficoltà di muoversi nell’ambito della nuova situazione politica romana in quanto in quel momento “solo in quattro sanno quello che succede e sono nell’ordine Bianchini, Marino, Zingaretti e Meta“, e Carminati rispondeva in maniera eloquente: “E allora mettiti la minigonna e vai a batte co’ questi, amico mio”.

http://www.giuliocavalli.net/2014/12/02 ... ende-meno/


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Re: Mafia a Roma....

Messaggioda flaviomob il 03/12/2014, 14:12



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La Questione Immorale

Messaggioda gi.bo. il 03/12/2014, 14:28

La questione immorale
—  Norma Rangeri, 2.12.2014

L’Italia non è sem­pre ultima. Van­tiamo il pri­mato di un ex pre­si­dente del con­si­glio ai ser­vizi sociali per frode fiscale. E siamo stati messi sul podio dalla Com­mis­sione Ue sulla cor­ru­zione in Europa che stimò in 60 miliardi (più o meno il 4% del Pil) l’ammontare del valore di quella di casa (non cosa) nostra elen­can­done spie­ta­ta­mente le sin­gole voci (con­flitti di inte­resse, leggi ad per­so­nam, pre­scri­zione dei pro­cessi, col­lu­sioni tra poli­tica, impren­di­to­ria e criminalità…).

Dun­que non pos­siamo mera­vi­gliarci troppo se oggi abbiamo anche la Capi­tale del paese nelle mani di un’organizzazione mafiosa, «romana e ori­gi­nale» come spie­gano i magi­strati per distin­guerla dalle «mafie meri­dio­nali». Dopo due anni di lavoro, l’inchiesta coor­di­nata dal pro­cu­ra­tore Giu­seppe Pigna­tone, effi­ca­ce­mente bat­tez­zata «terre di mezzo», ci resti­tui­sce un qua­dro del malaf­fare romano che non rispar­mia nes­suno. Ex e attuali ammi­ni­stra­tori del Pd e del Pdl, cri­mi­na­lità dell’eversione nera, pezzi grossi delle aziende muni­ci­pa­liz­zate con inte­ressi nei rifiuti, nei cen­tri di acco­glienza degli immi­grati, dei campi nomadi, del verde pub­blico. Per un ven­ta­glio di accuse impres­sio­nante (estor­sione, usura, cor­ru­zione, false fat­tu­ra­zioni, rici­clag­gio, tur­ba­tiva d’asta).

In un paese fon­dato sull’evasione fiscale e sulla nega­zione dei diritti a chi lavora one­sta­mente, sol­le­vare la que­stione morale fa stor­cere il naso ai poli­tici e a gran parte della stampa nazio­nale (due terre di mezzo che si sosten­gono a vicenda). Ma i fatti hanno la testa dura e rimuo­vere quel che tutti sanno e tutti vedono non è una buona medi­cina. Come anche l’inchiesta di Roma dimo­stra, si tratta di un malaf­fare tra­sver­sale, che riguarda destra e sini­stra, che coin­volge i poli­tici di ieri e di oggi (vedi l’altro caso cla­mo­roso alla cro­naca in que­sto momento: quello dell’ex asses­sore pd al dema­nio, Di Ste­fano, pro­mosso al seg­gio par­la­men­tare). E rag­giunge tali livelli che nes­suno se ne può tirare fuori.

Natu­ral­mente è giu­sto evi­tare di scam­biare le accuse con le sen­tenze, ma fin dall’inchiesta mila­nese sul brac­cio destro dell’allora segre­ta­rio Ber­sani, Filippo Penati, ai più recenti scan­dali di Expo e Mose, fino alle cosid­dette “spese pazze” del con­si­glio regio­nale emi­liano, è evi­dente come la que­stione (im)morale attra­versi e coin­volga un sistema di potere che della poli­tica e delle isti­tu­zioni si è ser­vito, e si serve, per un uso di rapina delle risorse pub­bli­che. La que­stione (im)morale, in que­sto senso è que­stione politica.

Più la poli­tica diventa eser­ci­zio del potere, più le isti­tu­zioni si sepa­rano dai cit­ta­dini che dovreb­bero rap­pre­sen­tare. Più i par­titi diven­tano mac­chine elet­to­rali e i lea­der pro­dut­tori di mes­saggi, più le difese del corpo sociale si abbas­sano e la cosa pub­blica diventa preda di bande fame­li­che che divo­rano le risorse pub­bli­che tra­sfor­mando la con­vi­venza civile in una disca­rica morale.
http://ilmanifesto.info/la-questione-immorale/
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Re: La Questione Immorale

Messaggioda gi.bo. il 03/12/2014, 14:33

Ecco i nomi dei 37 arrestati per mafia nel Lazio
Dall’ex Nar Massimo Carminati all’ex ad dell’Ente Eur Riccardo Mancini: l’elenco del blitz

02/12/2014

Una vera holding criminale che spaziava dalla corruzione, per aggiudicarsi appalti, all’estorsione, all’usura e al riciclaggio. Un sodalizio radicato a Roma con a capo il redivivo ex Nar ed ex Banda Magliana Massimo Carminati. Ecco tutti i nomi dei 37 arrestati dell’operazione «Mondo di mezzo».

In carcere:
Massimo CARMINATI
Riccardo BRUGIA
Roberto LACOPO
Matteo CALVIO
Fabio GAUDENZI
Raffaele BRACCI
Cristiano GUARNERA
Giuseppe IETTO
Agostino GAGLIANONE
Salvatore BUZZI
Fabrizio Franco TESTA
Carlo PUCCI
Riccardo MANCINI
Franco PANZIRONI
Sandro COLTELLACCI
Nadia CERRITO
Giovanni FISCON
Claudio CALDARELLI
Carlo Maria GUARANY
Emanuela BUGITTI
Alessandra GARRONE
Paolo DI NINNO
Pierina CHIARAVALLE
Giuseppe MOGLIANI
Giovanni LACOPO
Claudio TURELLA
Emilio GAMMUTO
Giovanni DE CARLO
Luca ODEVAINE

Ai domiciliari:
Patrizia CARACUZZI
Emanuela SALVATORI
Sergio MENICHELLI
Franco CANCELLI
Marco PLACIDI
Raniero LUCCI
Rossana CALISTRI
Mario SCHINA

Rifiutata dal gip Costantini la richiesta della procura di misura cautelare nei confronti di Gennaro Mokbel e Salvatore Forlenza, che rimangono tuttavia indagati.
http://www.lastampa.it/2014/12/02/itali ... agina.html
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Re: La Questione Immorale

Messaggioda gi.bo. il 03/12/2014, 14:51

Mafia Capitale, il “libro nero” delle tangenti. E Buzzi disse: “Pago tutti"

Detentore di questo documento, secondo gli inquirenti, è Salvatore Buzzi, 59 anni, numero uno della cooperativa “29 giugno” e braccio operativo dell’organizzazione arrestato ieri. È lui che al telefono dice: "C’ho quattro cavalli col Pd e con Pdl... Marino siamo coperti, Alemanno coperti e con Marchini c’ho..."

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... i/1247111/
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Re: La Questione Immorale

Messaggioda gi.bo. il 03/12/2014, 15:01

Ha perfettamente ragione Nino Galloni quando scrive:
Una nuova Norimberga, in altri termini, appare proponibile, onde evitare che in un domani sempre più prossimo, ognuno dei responsabili di questi crimini possa dire quanto condivide il cambiamento e quanto è lontano dal presente e dal passato recente.

Però c'è ancora qualcuno che su queste proposte ha qualcosa da dire. :roll: Troppo giustizialista!

Hola
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