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PD e Renzi in calo di consensi

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: PD e Renzi in calo di consensi

Messaggioda Iafran il 19/11/2014, 14:33

Salemi ha scritto:“Ma per far inghiottire simili riforme idiote e antipopolari alla cittadinanza, la devi spaventare come si fa con i bambini. Altrimenti gli italiani, se non fossero stati dei bambinoni deficienti, non avrebbero accolto con le fanfare i tre commissari dissimulati che abbiamo inviato loro in successione: il fratello Mario Monti, il parafratello Enrico Letta, l’aspirante fratello Matteo Renzi”. Per non parlare del “venerabilissimo” Mario Draghi, governatore della Bce, affiliato a ben cinque superlogge. Ecco l’elenco degli italiani nelle Ur-Lodges: Mario Draghi, Giorgio Napolitano, Mario Monti, Fabrizio Saccomanni, Pier Carlo Padoan, Massimo D’Alema, Gianfelice Rocca, Domenico Siniscalco, Giuseppe Recchi, Marta Dassù, Corrado Passera, Ignazio Visco, Enrico Tommaso Cucchiani, Alfredo Ambrosetti, Carlo Secchi, Emma Marcegaglia, Matteo Arpe, Vittorio Grilli, Giampaolo Di Paola, Federica Guidi. Berlusconi, invece, avrebbe creato una Ur-Lodge personale, la Loggia del Drago.

Erano nati i partiti per liberarsi dall'influenza delle diverse "sagrestie", ora si preferiscono le società segrete (da quelle onorabili a quelle onorabilissime) per liberarsi dall'influenza della politica seria.
Ma devono averci pensato bene: perché non fare un tutt'uno e governare i cittadini che non avrebbero più né santi, né politici a cui votarsi e che si assoggetterebbero a portare acqua alle piscine degli attici di lor signori?
L'affiliazione al club delle società segrete non comporta prove impegnative: bisogna fare baciamani ai fratelli e dare frustate ai cittadini.

Ecco spiegati tutti i retroscena e le assurdità politiche dell'ultimo ventennio, fino a Renzi.
Il potere logora chi non ce l'ha in Italia: allora, tutti ad affiliarsi a qualche loggia ... la luce vale la candela, fino a quando ci saranno poveri cristi da torchiare! :x
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Re: PD e Renzi in calo di consensi

Messaggioda ranvit il 19/11/2014, 16:28

Ma vuoi vedere che il Creato l'ha creato la Massoneria??? :lol: :lol: :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: PD e Renzi in calo di consensi

Messaggioda Salemi il 19/11/2014, 21:48

- Matteo, Non stai sereno?
- Staino: “Renzi non è più lui. Si èincupito, è nervoso, tratta male le persone. Il suo cerchio magico comincia
somigliare a quello di Bossi e Berlusconi”
- Ghisleri: “Per lui è uno stillicio. Perde consensi ogni settimana.

“Sono segni di debolezza. Lui ha la fortuna di quella faccia sorridente, che fa tutto facile. Ma le cose non sono andate come pensava. E adesso la gente gli tira le uova. Ho sempre pensato che lui sarebbe stato talmente intelligente da riuscire a coinvolgere anche la sinistra e il sindacato. E invece no: si è messo tutti contro”...

Wanda Marra per "il Fatto Quotidiano"


“Adesso non è il momento delle polemiche. Si scavi il fango dalle città, si tiri via la melma delle pratiche burocratiche, si realizzino le opere da fare. Vi aspetto, un sorriso”. Torna dall’Australia, Matteo Renzi. Ed è subito E-News. Vuole essere ricapitolativa e fiduciosa. È piuttosto lunga e recriminatoria.

Dalla riforma elettorale al Jobs Act (“quando la cortina fumogena del dibattito ideologico si abbasserà, vedrete che in molti guarderanno al Jobs Act per quello che è: un provvedimento che non toglie diritti, ma toglie solo alibi”), passando per l’Europa e le cene di finanziamento (“Quando io sono arrivato i dipendenti in forza al Pd erano 161, adesso sono 146 e io non ho fatto neanche un’assunzione. Le spese del passato ovviamente si fanno sentire”). Nel nuovo stile renziano resta il “pensierino della sera” e il “sorriso finale”. Manca il tono leggero e persuasivo.

“Non è più lui. Si vede lontano un miglio. Mia madre ha 94 anni e vede continuamente la televisione. M’ha chiesto: ‘Che è successo a Renzi?’ S’è incupito, è nervoso, tratta male le persone”. Parla Staino, vignettista, che Renzi lo conosce da sempre, anche se è sempre stato dall’altra parte della barricata. “Sono segni di debolezza. Lui ha la fortuna di quella faccia sorridente, che fa tutto facile. Ma le cose non sono andate come pensava. E adesso la gente gli tira le uova”.

C’è poi un problema di rapporti: “Lui stesso non lega: il suo cerchio magico comincia ad assomigliare a quello di Bossi e di Berlusconi. Io ho sempre pensato che lui sarebbe stato talmente intelligente da riuscire a coinvolgere anche la sinistra e il sindacato. E invece no: si è messo tutti contro, ha cercato la rottura subito”.

Lo dice con rammarico: “Io sono tra quelli che ha sperato che ce la facesse. Però, sta perdendo tempo. Con tutti questi problemi economici che ci sono, con questo disagio sociale, lui che fa? Un peggioramento dell’articolo 18. Fa ridere i polli pensare che questo possa risolvere qualcosa”. La mette pure sul filosofico: “L’abolizione ideale dei corpi intermedi porta diritti a Tor Sapienza, con un populismo feroce”.


Che la dura realtà abbia avuto un impatto difficile sul presidente del Consiglio lo pensano in molti. “Voglio vedere lei a fare il premier, con i soldi che non ci sono. Mentre piove, e tutti danno la colpa a lei”, commenta Marco Belpoliti, critico letterario e autore di un libro su Berlusconi che ha fatto scuola come Il corpo del capo: “Governare questo paese è come scendere con gli sci subito dopo che ha nevicato. È difficile restare in piedi”. E i sondaggi in calo? “Non sono altro che la registrazione di stati d’animo. Noi siamo nella dittatura degli stati d’animo ”.

Alessandra Ghisleri, sondaggista di fiducia di Berlusconi, più che di cambi di comunicazione parla di “evoluzione”: “Renzi è diventato un presidente pressato dalle difficoltà fisiche ed economiche di questo paese”. Le rilevazioni “registrano un calo costante, uno stillicidio. Anche se il premier resta al 46-47%”.

I sondaggi, spiega, vivono di momenti: “Ora c’è la Tasi da pagare. E poi, a parte gli 80 euro, non c’è stata nessuna misura forte. Prima la gente vedeva il bicchiere mezzo pieno, ora vede quello mezzo vuoto”.


Mauro Calise, editorialista de Il Mattino (ultimo libro: Fuorigioco. La sinistra contro i suoi leader, Laterza, 2013) la mette così: “Se c’è del nervosismo in più questo proviene da una debolezza: Renzi ha capito che la partita non si gioca in Italia, ma in Europa. C’è un malessere incontrollabile, ha cercato di spalmare ottimismo e di incidere in Europa, ma non ci è riuscito quanto si aspettava”.

Il premier, da parte sua, non rinuncia a battere su tasti universali. Ancora la E-news: “Si chiamava Reyaneh. Aveva 26 anni. Si è difesa dal suo stupratore e per questo è stata condannata a morte e giustiziata. Questa è la sua lettera testamento”.
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Re: PD e Renzi in calo di consensi

Messaggioda Iafran il 20/11/2014, 1:00

ranvit ha scritto:Ma vuoi vedere che il Creato l'ha creato la Massoneria???

Penso che tutti abbiano scoperto l'acqua calda (l'esistenza della massoneria), a meno che non si vuol far sapere.
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Re: PD e Renzi in calo di consensi

Messaggioda flaviomob il 20/11/2014, 1:11

“Governare questo paese è come scendere con gli sci subito dopo che ha nevicato. È difficile restare in piedi”.


E glielo ha detto il medico, di governarlo?


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: PD e Renzi in calo di consensi

Messaggioda mariok il 20/11/2014, 12:14

Pian piano le grandi speranze si consumano. E tra poco, inevitabilmente, esse si sentiranno tradite: per un uomo politico non c’è quasi nulla di peggio.
Io aggiungerei anche : per un paese non c'è quasi nulla di peggio.

UNA DEMOCRAZIA DA RIFONDARE
Tante speranze (quasi) tradite
di Ernesto Galli della Loggia

Jobs act, legge di Stabilità, Italicum, illazioni sul Quirinale, e poi tutto il resto che ogni giorno ammannisce la politica italiana, fatta di progetti di legge discussi per anni, di sentenze del Tar, di pronunce del Csm, di dibattiti tra i partiti più o meno sempre eguali. Ma non è solo la politica italiana. È questa in genere la politica democratica: fatta di riti un po’ stucchevoli, di discussioni pompose che preludono di regola a compromessi al ribasso realizzati da figure perlopiù mediocri. E infatti finora è stata più o meno quasi sempre questa la politica anche negli altri Paesi d’Europa: in quell’Europa dove, non a caso, siede oggi alla testa dell’Unione un grigio politicante lussemburghese come Jean-Claude Juncker, abile a restare per decenni al potere tra servizi segreti ed evasori fiscali.
Ma almeno nel nostro continente, e qui da noi in modo particolare, tutto l’universo storico in cui questa politica delle democrazie - grigia e costosa, ma per molto tempo efficace - è stata iscritta, scricchiola. Il mito della continua crescita economica non è più che un mito; il lavoro sta cessando di avere un valore coesivo tra individui e strati sociali: aumenta sempre più il divario tra chi ha e chi non ha, così come la differenza tra i destini dei singoli o tra ciò che significa vivere in un luogo o in un altro, mentre la secolarizzazione aggredisce alla radice l’intero mondo valoriale e simbolico dei tradizionali rapporti tra gli individui (dalla parentela alla genitorialità). In tutta Europa, insomma, si profila una crisi profonda dai contorni ancora imprecisi ma di sicuro inquietanti. Improvvisamente la democrazia si è trovata davanti un ospite inatteso: la povertà in crescita. Mentre masse sempre più ampie appaiono ideologicamente allo sbando, mentre si afferma dovunque e ad ogni occasione un rabbioso sentimento di rivolta contro le élites .
L’Italia vede tutti questi fenomeni aggravati dalla congenita inconsistenza, non solo organizzativa, del nostro Stato - mangiato dal partitismo, dalle corporazioni, dall’ordinamento regionale e dalla malavita, spesso uniti in un unico intreccio - corroso dalla sostanziale latitanza della legge. La disintegrazione ormai fisica della Penisola a cui assistiamo in queste ore appare quasi il segno di una metafora e insieme di un presagio. Naturalmente di fronte a tutto ciò c’è chi pensa che ogni cosa finirà comunque per aggiustarsi (anche se non si sa come). Ma forse è più ragionevole chiedersi se l’Europa che abbiamo conosciuto non sia ormai entrata nella prospettiva di una vera e propria nuova fase storica, segnata tra l’altro dai terremoti che dal Medio Oriente all’Europa sud orientale, all’Africa subsahariana, stanno sconvolgendo tutti gli scenari nelle nostre vicinanze. Una nuova fase storica che per la democrazia ha il valore di una sfida. Se non vorrà essere travolta, infatti, essa dovrà trovare la forza e la capacità di rinnovarsi profondamente. Di uscire dalla normale amministrazione, dalle pratiche e dalle procedure collaudate, da molte delle sue idee consuete; dovrà probabilmente mettere in discussione i preconcetti dei quali si è fin qui nutrita e sottrarsi alla deriva esasperatamente « discutidora » che l’insidia in permanenza; dovrà andare oltre l’orizzonte cautamente «mediano» che finora è stato perlopiù il suo. Sarà obbligata, in altre parole, a fare la cosa forse per lei più difficile: e cioè passare dalla «politica» al «politico». Vale a dire mettere da parte una prassi orientata alla «via di mezzo», al «c’è sempre qualcosa per tutti», e viceversa provare a pensare la realtà in modo inedito e radicale (che vada alla radice delle cose), organizzando in tal senso anche il meccanismo delle decisioni: senza vietarsi ad esempio di immaginare pure regole e istituti nuovi.
Alla fine, riscoprire il «politico» dovrebbe voler dire per la democrazia innanzi tutto questo: riscoprire e riformulare il concetto di sovranità, e con esso la necessità creativa imposta periodicamente dalla vicenda storica. La sfida che essa dovrà affrontare in futuro consisterà probabilmente nel restare se stessa, con i suoi principi costitutivi - il consenso, le libertà individuali e il «governo per il popolo» - ma avere il coraggio di osare, di uscire dalle forme del suo stesso passato, di trovarsi vesti nuove, un nuovo soffio ispiratore.
I leader democratici, quando sono veri leader, servono per l’appunto a una tale opera di rifondazione. E io credo che proprio in quest’ottica molti italiani, con maggiore o minore consapevolezza, hanno guardato a Matteo Renzi. L’impressione, però, è che il presidente del Consiglio non sia riuscito finora a compiere lo scatto necessario per andare nella direzione auspicata. Che egli, ad esempio, fatichi molto a mettersi al di sopra della baruffa quotidiana dei tweet, delle dichiarazioni, delle schermaglie; che neppure per un giorno riesca a sottrarsi all’attrazione fatale del triangolo romano delle Bermuda (Parlamento - Palazzo Chigi - largo del Nazareno) e al gorgo del chiacchiericcio politicistico che vi staziona. La sua eloquenza - scoppiettante quando si trattava di mettere nell’angolo gli avversari da «rottamare» - non si è mostrata finora capace di trovare i toni di drammatica verità e di serietà che sarebbero necessari a indicare davvero un nuovo cammino al Paese; e quindi di trasmettergli quella scossa anche emotiva senza la quale esso non potrà mai rimettersi in piedi. L’ispirazione che anima Renzi è volata finora troppo bassa, ha avuto una voce troppo tenue, per dare vita ad una visione del destino della nazione e della società italiana che preluda davvero alla loro rinascita entro una rinnovata forma democratica. Almeno finora è andata così. Intanto però il tempo passa. Pian piano le grandi speranze si consumano. E tra poco, inevitabilmente, esse si sentiranno tradite: per un uomo politico non c’è quasi nulla di peggio.
20 novembre 2014 | 08:05
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: PD e Renzi in calo di consensi

Messaggioda ranvit il 20/11/2014, 12:23

...non si è mostrata finora capace di trovare i toni di drammatica verità e di serietà che sarebbero necessari a indicare davvero un nuovo cammino al Paese; e quindi di trasmettergli quella scossa anche emotiva senza la quale esso non potrà mai rimettersi in piedi

Ne abbiamo avuti sin troppi di toni drammatici etc etc...non mi pare che abbiano risolto granche'. Certo la forma è importante, ma la sostanza ancora di piu'!
E' ancora presto per giudicare, ma in otto mesi Renzi ha fatto molto piu' che i vari Governi che si sono succeduti negli ultimi 20 anni!
Fra un anno circa cominceremo a vedere i frutti dell'azione di questo Governo....e giudicheremo. 8-)
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Re: PD e Renzi in calo di consensi

Messaggioda Salemi il 20/11/2014, 18:39

ranvit ha scritto:...non si è mostrata finora capace di trovare i toni di drammatica verità e di serietà che sarebbero necessari a indicare davvero un nuovo cammino al Paese; e quindi di trasmettergli quella scossa anche emotiva senza la quale esso non potrà mai rimettersi in piedi

Ne abbiamo avuti sin troppi di toni drammatici etc etc...non mi pare che abbiano risolto granche'. Certo la forma è importante, ma la sostanza ancora di piu'!
E' ancora presto per giudicare, ma in otto mesi Renzi ha fatto molto piu' che i vari Governi che si sono succeduti negli ultimi 20 anni!
Fra un anno circa cominceremo a vedere i frutti dell'azione di questo Governo....e giudicheremo. 8-)



[img]Fra un anno circa cominceremo a vedere i frutti dell'azione di questo Governo....e giudicheremo. 8-
[/img]


.....e aspetta e spera che quell'ora si avvicina,
quando saremo a Macallè noi ti daremo un'altra legge e un altro Re......


Tra le varie fiabe, Biancaneve, Cenerentola e La principessa sul pisello, sono ancora preferibili,....perché alla fine c'è sempre un fine positivo........
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Re: PD e Renzi in calo di consensi

Messaggioda Salemi il 20/11/2014, 18:39

ranvit ha scritto:...non si è mostrata finora capace di trovare i toni di drammatica verità e di serietà che sarebbero necessari a indicare davvero un nuovo cammino al Paese; e quindi di trasmettergli quella scossa anche emotiva senza la quale esso non potrà mai rimettersi in piedi

Ne abbiamo avuti sin troppi di toni drammatici etc etc...non mi pare che abbiano risolto granche'. Certo la forma è importante, ma la sostanza ancora di piu'!
E' ancora presto per giudicare, ma in otto mesi Renzi ha fatto molto piu' che i vari Governi che si sono succeduti negli ultimi 20 anni!
Fra un anno circa cominceremo a vedere i frutti dell'azione di questo Governo....e giudicheremo. 8-)



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Cos'é??? .....La nuova Pubblicità Progresso a cura del Ministero della Propaganda????
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Re: PD e Renzi in calo di consensi

Messaggioda ranvit il 20/11/2014, 20:04

Non c'è due senza tre....scrivi un altro post :lol:

E soprattutto, che ti piaccia o no: DEVI ASPETTARE :lol:
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