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Il nocchiere

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il nocchiere

Messaggioda Salemi il 05/11/2014, 3:06

da flaviomob il 30 minuti fa
E il suo secondo governo cadde per la gravissima corruzione di De Gregorio da parte di Berlusconi.
=
Era per Berlusconi un passaggio obbligato.
La domanda che ci si deve porre è: “Può il capo dell’opposizione mettere in piedi il Lodo Alfano e sottoporlo a firma del capo dello Stato?”
La risposta è ovviamente NO. Per fare questo occorre vincere le elezioni ed andare a governare. E dato che governava Prodi bisognava a tutti i costi fa cadere il governo Prodi.
Era così urgente??? Certamente si.
Gaetano Pecorella, FI, avvocato e consigliere di Berlusconi, principe del Foro di Milano, conosceva alla perfezione il modus operandi del collegio giudicante del processo Mills. E a Berlusconi, Pecorella aveva consigliato di mettere in piedi a tutti i costi qualcosa che estromettesse che lo estromettesse da quel processo, altrimenti sarebbe andato incontro a condanna sicura (a quell’epoca non era stato ancora condannato).
Da qui la necessità assoluta di far cadere il governo Prodi, vincere le elezioni, e provvedere al lodo Alfano.
Un Lodo completamente incostituzionale come giudicherà la Consulta nel settembre 2009, che fece perdere la faccia a Napolitano che lo aveva ritenuto costituzionale. Le motivazioni del caso Mills ci faranno sapere che la Corte ha comunque ritenuto Berlusconi il mandante. Ma con il Lodo Alfano era stato tirato fuori dal processo Mills per soli quattro giorni d’anticipo. Altrimenti sarebbe stato condanno già allora.
Si comprende quindi che Gaetano Pecorella aveva visto giusto e che Berlusconi doveva fare di tutto per salvarsi. La corruzione di De Gregorio aveva questo scopo. Far cadere Prodi a qualsiasi costo. Il tempo allora stringeva. Valeva la pena rendere milionario De Gregorio e salvarsi dalla condanna sicura del processo Mills.
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Re: Il nocchiere

Messaggioda ranvit il 05/11/2014, 10:32

Al contrario sta minchia!
Prodi ridusse debito pubblico e cuneo (un misero intervento che non produsse alcun risultato concreto) aumentando le tasse ai lavoratori dipendenti. E non ci fu alcun particolare successo nella lotta alla corruzione! Punto! 8-)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il nocchiere

Messaggioda Iafran il 05/11/2014, 15:55

Salemi ha scritto:da flaviomob il 30 minuti fa
E il suo secondo governo cadde per la gravissima corruzione di De Gregorio da parte di Berlusconi.
=
Era per Berlusconi un passaggio obbligato.

Ne convengo (non aspetto certo la confessione del "mago della corruzione e dei raggiri").
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Re: Il nocchiere

Messaggioda flaviomob il 05/11/2014, 23:02

E allora votati il tuo Craxi, Ranvit! :cry:


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Il nocchiere

Messaggioda Salemi il 06/11/2014, 17:47

Perché ai devoti Testimoni di Renzi questa notizia non è piaciuta?
E' datata almeno 48 ore, ma stamani gli indigeni devoti l'hanno tirata in ballo.
=
Renzi & B, dagli anni ’80 una storia italiana
Lo zio di Matteo in affari miliardari con Fininvest
Anticipazione dal libro “L’Intoccabile” di Davide Vecchi. “Frequentavo il Cavaliere e Dell’Utri, ero amico
di Mike Bongiorno. Gli portai mio nipote e lui lo prese alla Ruota della Fortuna”. Dove vinse 48 milioni
Nicola Bovoli, fratello della madre di Matteo, aveva un contratto da 7 miliardi di lire col Biscione: aveva inventato “Quizzy”, il telecomando-gioco. Da qui nasce la celebre partecipazione dell’attuale premier alla trasmissione di Mike Bongiorno. La strategia-Carrai e gli altri sponsor e uomini-macchina del leader di Pontassieve nel libro “L’Intoccabile” (Chiarelettere) di Davide Vecchi.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11 ... o/1195779/
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Re: Il nocchiere

Messaggioda ranvit il 06/11/2014, 18:35

E quindi?????????????????????????????
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il nocchiere

Messaggioda Iafran il 06/11/2014, 20:11

"Da cosa nasce cosa e dall'uovo nasce il pulcino che poi diventa gallina, che poi fa l'uovo ..." (secondo il pensiero dei pragmatici italiani).

Invece, da qualche altra parte si è scritto che non ci sarebbe nieeente di male a frequentare certe discutibili compagnie (soprattutto se si desidera portarle sulla retta via) o a fare visita a qualche mugnaio se si prendono tutte le precauzioni per non sporcarsi di farina. ;)
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Re: Il nocchiere

Messaggioda ranvit il 06/11/2014, 20:13

Alda Merini: “Non mettermi accanto a chi si lamenta, io mi sposto di un passo, sono altro, sono altrove"
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il nocchiere

Messaggioda Iafran il 06/11/2014, 20:17

Guarda dove metti i piedi ... si sente uno strano odore. :lol:
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Re: Il nocchiere

Messaggioda Salemi il 06/11/2014, 21:46

da ranvit il 39 minuti fa
E quindi?????????????????????????????
=
E quindi, ad esempio ha consentito agli indigeni devoti alla setta dei Testimoni di Renzi di evitare di discutere degli avvenimenti interni di ieri. Dove nella più assoluta normalità un premier spregiudicato ha ricevuto un capo partito pregiudicato in compagnia di un senatore rinviato a giudizio nell’inchiesta P3. Oltre al solito Letta Gianni. Mancava solo don Totò ‘u curtu, a cui non deve essere arrivato in tempo il permesso rilasciato dal magistrato di turno. Il mondo da queste parti, da un ventennio cammina alla rovescia.
E’ il caso di dire che si stava meglio quando si stava peggio. E’ caso di dire ridateci la vecchia Dc. Alla tanto deprecata Dc, dal punto di vista storico, si possono attribuire una serie cospicua di fatti e misfatti tutt’altro che commendevoli. Ma non che i vecchi Dc non avessero il senso dello Stato. Che non fossero dotati dal saper esibire un senso minimo di etica che potesse garantire ai governati il senso dello Stato. A partire dal 1994, si ribalta tutto di 180 gradi. Diventa completamente normale che due uomini legati alla mafia fondassero un partito alla luce del sole. Forza Italia. Violante, allora presidente della Commissione antimafia sapeva benissimo chi erano Berlusconi e Dell’Utri. Trascorre quindi un ventennio passato a normalizzare la demolizione dello Stato, introducendo una cultura più vicina all’ordinamento delle cosche che a quello dello Stato italiano. Nella normalizzazione accade, ad esempio, che il Parlamento decreta per due volte, che Ruby Rubacuori è la nipote di Mubarak. Tutto normale per tutti. Sia per le cosi dette istituzioni che per l’elettorato che accetta passivamente la degenerazione palese di voler ridurre l’ex Stato italiano a Repubblica delle Banane. Questo riguarda ovviamente uno degli attori ricevuti ieri dal premier. L’altro attore, solo quattro giorni fa è stato rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulla P3. Anche qui tutto normale. C’è da chiedersi cosa avrebbe avuto da dire Gaetano Salvemini di fronte a questo tipo di spettacolo reiterato negli ultimi 10 mesi, che neppure ai tempi Giolitti avrebbe mai osato mandare in scena in questo modo plateale e sfacciatamente villano con la prosopopea del marchese del Grillo. Eppure Salvemini accusò Giolitti di essere il ministro della malavita. Qua la malavita fa tutto alla luce del giorno e per tutti va bene così.
Ma accusando il Fatto di essere diventato “Chi”, ha permesso anche agli indigeni locali di evitare di parlare del supplemento di contumelie da parte di Junker.
Ovviamente, poi, anche questo articolo contiene tematiche non eludibili.
Dal mio osservatorio, questa intervista è alquanto veritiera in generale perché il sig. Nicola Bovoli, cita per primo dopo un ventennio intriso di menzogne, una notizia evitata da tutti i media per favorire le supercazzole berlusconiane. Forse il sig. Bovoli non lo sa, ma la vera versione della discesa in campo era già stata pubblicata circa 20 anni fa dal quotidiano romano La Repubblica.
“Ha conosciuto Berlusconi?
Certo. Dal punto di vista politico non condivido nulla, ma come imprenditore era un genio. È stato costretto a impegnarsi per salvarsi: lui non voleva fare politica. Lo chiamò Craxi per dirgli che era tutto finito, così B. è dovuto intervenire anche perché le sue aziende non andavano bene, poi ha risolto ed è andato avanti 20 anni difendendo i suoi interessi.”

Questo è vero. Una domenica mattina della primavera del 1993, Bettino Craxi si recò a Villa San Martino, per convincere Berlusconi ad entrare in politica per salvare la sue aziende e salvare se stesso dalle numerose inchieste avviate dalla Procura milanese. Il CAF era stato fatto fuori. In parte dalla magistratura ordinaria, in parte da Mani Pulite. I grandi protettori Craxi, Andreotti, Forlani, che avevano permesso l’affermazione delle sue aziende negli ultimi 15 anni, grazie a cospicue mazzette in cambio, non potevano più fornire la dovuta protezione. Soprattutto sbarrando sistematicamente per oltre 10 anni l’azione ispettiva della Guardia di Finanza del Comando di via Fabio Filzi in Milano, verso le aziende del Gruppo Fininvest.
Riguardo all'indebitamento, risulta poi, dal tradizionale rapporto con cui Mediobanca analizza ogni anno le dieci
maggiori aziende italiane, che le aziende del gruppo Berlusconi avevano nel 1992, ben 7.140 miliardi di lire di
debiti (4.475 finanziari e 2.665 commerciali), mentre il loro capitale netto ammontava a 1.053 miliardi.
Essendo questa una situazione ad alto rischio di bancarotta, peggiorata dal fatto che nel 1993 gli introiti
pubblicitari televisivi registrarono una crescita pari a zero (dopo molti anni di aumenti elevati e ininterrotti), le
banche creditrici cominciarono in quel periodo a richiedere il saldo dei conti.
Alla fine l’ebbe vinta Bettino e Berlusconi si attrezzò per entrare in politica. Qualche mese dopo Craxi fuggiva ad Hammamet.

Ma a fronte di un’intervista del sig. Nicola Bovoli, al giornalista e scrittore Davide Vecchi per il libro “L’intoccabile”, che riguarda la vera storia di Matteo Renzi, pressoché veritiera emerge un classico all’italiana. L’ombra della mafia.

Ha conosciuto anche Marcello Dell’Utri?
E non credo che abbia avuto rapporti con la mafia, è un uomo di infinita cultura, è impossibile: non può essere un mafioso.
Ora è in carcere con una condanna in via definitiva. Non la stupisce il legame profondo tra Berlusconi e Renzi?
Non lo giudico. Servono l’uno all’altro, ciascuno fa il proprio interesse.

Che Marcello Dell’Utri sia un’uomo di infinita cultura non c’è dubbio alcuno, perché tutte le testimonianze degli ultimi 20 anni vanno in questa direzione. Ma il fatto che sia un’uomo di grande cultura non esclude necessariamente a priori i suoi legami con la mafia. Sono due cose completamente separate. Anche i sassi sanno che Dell’Utri era il mandatario della mafia palermitana nel Nord Italia. Nel 1974 viene inviato alla Edilnord di Milano. Azienda nominalmente di Berlusconi, ma di fatto dei fratelli Graviano, ora in carcere. Ma come ha sostenuto l’ex ministro Lunardi il 21 agosto 2001 a Palermo: “Con la mafia bisogna convivere”. (http://www.repubblica.it/online/politic ... mafia.html) Quindi non sarà di certo il sig. Bovoli a mettere se stesso e il nipote nei guai affermando la presenza della mafia, attraverso Dell’Utri. Oppure Berlusconi.
Infatti, tutti noi abbiamo regolarmente in casa uno stalliere legato alla Famiglia di porta Nuova di Palermo.

Berlusconi servono uno all’altro. Vero. Ma quali sono i contenuti di questo intreccio d’interessi?????

Per varie ragioni l’ex centrosinistra ha accusato di tutto Berlusconi nell’ultimo ventennio. Adesso invece tutto va ben madama la marchesa.

Gli italiani sono fatti così. Soprattutto ora lo fanno con estrema disinvoltura i Testimoni di Renzi che arrivano a giustificare tutto quanto riguarda i rapporti con Berlusconi e Verdini. Se guardiamo i numeri di questo Paese e i suoi comportamenti, ci si rende conto che non c’è più niente da fare.
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