pianogrande ha scritto:La libertà di voto, presa da sola, può non significare gran che per il livello di democrazia se non si svolge in un contesto di libertà di espressione, di associazione, di informazione, di struzione..... La democrazia non è (solo) la libertà di voto. Staremmo freschi!
Anche sotto (sotto) il fascismo si votava.
Si votava per il partito unico, come sotto il comunismo.Ti sfugge che si votava in modo simle anche nell'URSS. Ma erano elezioni farsa.
A testimonianza ulterorie (casi mai servisse) che fascismo. nazionalosocialismo e comunismo pari sono sul profilo delle libertà democratiche.
La libertà di voto è attiva e passiva. Significa non solo poter votare per chi è in lista ma libertaà per tutti di canddarsi.
Cosa messa oggi in massimo rischio dall'italcum (tanto per guardare in casa nostra) sia per le soglie di sbarramento sovietiche, sia per la eliminazione della possibilità di voto diretto per senato e province.
Tu comincia a dare libertà attiva e passiva d voto, poi ne riparliamo
http://it.wikipedia.org/wiki/Elettorato_attivohttp://it.wikipedia.org/wiki/Elettorato_passivo
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)