Si sta diffondendo, io credo, in Italia, un senso di insofferenza per il trascinarsi di vecchi assetti strutturali e di potere, e insieme di determinazione, forte come da lungo tempo non si vedeva, a non fermarsi per strada nel perseguire riforme e cambiamenti, in varia misura avviatisi”. E’ una frase che parla a chi frena il cammino delle riforme in nome dei vecchi schemi, è un ragionamento di forte sostegno all’impostazione del governo Renzi, parole che avvertono chi difende antichi corporativismi, invitando a sintonizzarsi con la società ormai ‘insofferente’ verso i “vecchi assetti strutturali e di potere”, appunto. Che si riferisca ai magistrati, ai sindacati o ad altre corporazioni, Napolitano non lo specifica. Ma ad ogni modo, lui, il presidente tradizionalista, sorprendentemente suona la campanella di un tempo e di un sistema finiti.
http://www.huffingtonpost.it/2014/10/23 ... _ref=italy
Come dice Angela Mauro:
Il discorso è di quelli alti, che segnano un’epoca, una biografia, tracciano quasi una filosofia.
Grande Napolitano!