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Torna la sinistra che non ama il suo popolo

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Torna la sinistra che non ama il suo popolo

Messaggioda mariok il 22/10/2014, 11:49

STEFANO MENICHINI 22 OTTOBRE 2014

Torna la sinistra che non ama il suo popolo

«Gli italiani rimbambiti che credono a Renzi»: torna così, in un editoriale del Fatto, lo stereotipo che ha rovinato la sinistra per vent'anni. E dal quale dovranno guardarsi la Cgil e Landini.

Alla fine ci siamo arrivati, del resto era abbastanza ineluttabile. Era nell’aria, nel clima di fastidio e ripugna verso il presuntuoso giovanotto rampante. Nello stupore col sapore acido verso i successi elettorali suoi e poi del suo partito. Nella frustrazione di un establishment intellettuale che senza capire perché e per come s’è visto improvvisamente tagliato fuori, senza più vecchi amici nei palazzi che contano, senza risposte nel telefonino agli sms finti-amichevoli, senza quella confidenza col potere e col potente che è sempre stata la formula dell’osmosi tra giornalismo d’èlite e politica.

Abbiamo toccato la frontiera più avanzata dell’antirenzismo, che mettendo nel mirino le ambizioni del cosiddetto “partito della Nazione” finisce per sparare sulla nazione medesima, colpevole di offrirsi come preda al raider di Rignano. Purtroppo su questo fronte avanzato del rancore ci conduce un direttore che pensavamo alieno ai tic dello snobismo di sinistra. Invece tocca proprio ad Antonio Padellaro, forse in debito d’ossigeno dopo che i suoi appelli alla pacificazione tra Santoro e Travaglio sono stati travolti in diretta nella prediletta piazza televisiva.

Ma eccoci. Siamo all’analisi del successo di Matteo Renzi secondo un giornalista politico che pure è cresciuto nel chiaroscuro della Prima repubblica. Perché Renzi «stravince»? «Perché ha rimbambito di balle un paese stremato» e perché «propone l’eterna paccottiglia nazionalpopolare che piace alle mamme trepidanti (bonus bebè), ai piccoli e grandi evasori, ai proprietari di fabbrichette e a quelli che “di questi sindacati non se ne può più».
Capito? Copia-incolla da un commento di vent’anni fa sul boom di Berlusconi, e l’analisi del voto al Pd è fatta. E oggi, come allora, colpevoli di tutto sono questi imbecilli di italiani sempre pronti a farsi incantare. Rimbambiti. Tele-idioti, vittime un tempo di Mike Bongiorno come oggi di Barbara D’Urso. Incapaci di intendere, di volere e soprattutto di votare.
Chissà che cosa hanno fatto di male al direttore del Fatto le mamme trepidanti. Chissà perché ce l’ha coi proprietari di fabbrichette. Chissà dove vede i favori agli evasori fiscali. Una cosa è sicura: di fronte al Renzi rampante si riapre il baule del fastidio della sedicente sinistra dura e pura verso qualsiasi cosa odori di popolare, di normale, di ordinario, di comprensibile e immediato come sono i messaggi di Renzi e come sono le persone che a quanto pare li recepiscono e li apprezzano.
Eppure a me pare di ricordare come veniva scudisciata, la sinistra “di prima”, per il fatto di aver perso contatto ed empatia con gli operai, con le donne, con i giovani. La scioccante scoperta che questo naturale “popolo di sinistra” votava piuttosto per Berlusconi o per Bossi. Era vent’anni fa, e da allora per anni non abbiamo fatto altro che girare con la sociologia e la politologia intorno a questo inquietante scenario. Facendo colpa ai capi del centrosinistra di lontananza dalle masse, di eccesso di litigiosità, di un linguaggio astruso e politicista.
E oggi? Oggi che, forse più per demerito altrui che per meriti propri, arriva a sinistra un nuovo gruppo dirigente capace di capovolgere questo destino, e di ritrovare l’attenzione e il consenso di lavoratori, giovani, donne, di voti e di persone in carne e ossa dati per dispersi, ecco che gli italiani di cui si piangeva la lontananza diventano tutti «rimbambiti» affamati di «paccottiglia». Lo erano prima quando votavano Forza Italia, lo sono adesso che votano Pd.
È con questo vezzo profondamente elitista che Padellaro, e altri come lui, si pongono in attesa della manifestazione della Cgil di sabato affidando a Susanna Camusso la missione salvifica di dare voce, volto e forza agli italiani che non si bevono le promesse di Renzi e in quanto tali sono gli unici meritevoli di appoggio e simpatia.
Capitò già a Sergio Cofferati, un destino del genere. Si sa come andò a finire. Perché fatalmente non può che finire male, quando si pretende dal sindacato (anzi, da un sindacato) di svolgere un ruolo tutto politico e perfino morale che non è il suo. Per di più schiacciandolo contro il suo più grande limite: l’essere appunto rappresentante di una parte sola del mondo del lavoro, neanche maggioritaria. E quindi accettare di mettere in piazza una divisione tra italiani intelligenti e per bene, e italiani scemi ed evasori: esattamente il racconto dal quale la Cgil, per il proprio bene, dovrebbe fuggire.
E dal quale vuole uscire saggiamente Maurizio Landini, sul quale si appuntano le aspettative di leadership politica della sinistra-sinistra che già bruciarono Cofferati e che di volta in volta si sono consumate addosso a Bertinotti, a Vendola, a Ingroia, a Tsipras. Il capo della Fiom, per quanto se ne sa, ha come obiettivo – largamente alla sua portata – la guida dell’intera Cgil e si innervosisce quando gli si parla di partiti e aggregazioni: lo considera, a ragione, un indebolimento del lavoro che sta facendo adesso.
Soprattutto però Landini non si presta all’atteggiamento, snobistico fino al disprezzo, espresso da editoriali come quello del Fatto. Non si presta perché lui non è di quello stampo, e soprattutto perché casomai proprio sulla reazione ai tic anti-popolari della sinistra politica e sindacale Landini ha costruito un’intesa quasi antropologica con Matteo Renzi, vedremo se e quanto destinata a riaffiorare quando sarà passato l’autunno del conflitto su Jobs Act e dintorni.
Saranno faticosi, questi giorni di avvicinamento al doppio appuntamento della Leopolda a Firenze di San Giovanni a Roma. Eventi completamente diversi, non confrontabili, eppure destinati a venire raccontati in parallelo, contrapposti. Renzi sarà abile a sottrarre se stesso e il proprio gioiellino toscano al confronto con la prevedibile grande affluenza sotto le bandiere della Cgil.
Una volta di più, però, il problema non è come se la caverà Renzi, che se la caverà sempre e comunque bene. Il problema è se e come possa cavarsela quel pezzo di sinistra che rimane attardata e confinata negli atteggiamenti che l’hanno già condannata a sconfitte e frustrazioni. Se insomma come possa salvare se stessa, visto che rimane comunque un pezzo importante e indispensabile dell’Italia che si appassiona e partecipa.
@smenichini


Mi sembra un'analisi ineccepibile.

Per completezza, qui l'articolo di Padellaro. http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10 ... i/1163062/
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Torna la sinistra che non ama il suo popolo

Messaggioda gabriele il 22/10/2014, 12:05

Semplice. Non se la cava. Resterà a quel 1 virgola qualcosa percento di Ingroia
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Re: Torna la sinistra che non ama il suo popolo

Messaggioda ranvit il 22/10/2014, 12:37

Semplice. Non se la cava. Resterà a quel 1 virgola qualcosa percento di Ingroia



Cosi è! :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Torna la sinistra che non ama il suo popolo

Messaggioda flaviomob il 22/10/2014, 14:01

Renzi ha delle belle gatte da pelare: vuole disattendere gli impegni europei sul deficit, ha una maggioranza quasi minoranza al senato, cambia idea sul sistema elettorale ogni tre mesi e non gli riesce di rilanciare l'economia a botte di 80 euro; ora inizia a mettersi contro anche i "renziani" dell'ultima ora tra i "governatori", poi la CGIL gli manifesta contro e non è detto che non ci scappi lo sciopero generale.

Intanto fino a adesso di elezioni politiche il nostro amico gigliato non ne ha vinta manco mezza... e ora ha sempre più paura che se non si va a votare in fretta i "bluff" saltino fuori... auguri!


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Re: Torna la sinistra che non ama il suo popolo

Messaggioda pianogrande il 22/10/2014, 15:21

Da tutto quell'articolo, si ricava che il guaio dell'Italia sono gli italiani.

Forse Padellaro ha qualche rimedio in testa?

Potrebbe, semmai, farsene suggerire da Grillo che la cultura della bonifica la sta diffondendo a piene mani.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Torna la sinistra che non ama il suo popolo

Messaggioda ranvit il 22/10/2014, 15:59

Se si va alle elezioni Renzi stravince....se lo lasciano lavorare rimette in moto l'Italia e ale successive elezioni stravince... :D
Non c'è piu' spazio per i parolai inconcludenti ;)
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Re: Torna la sinistra che non ama il suo popolo

Messaggioda flaviomob il 22/10/2014, 20:00

Se va alle elezioni Renzi può vincere, ma in base al sistema elettorale può o meno ottenere la maggioranza nelle due camere e i numeri ballano di parecchio... se si va alle elezioni con la legge in vigore oggi, dopo l'intervento della Corte Costituzionale, è probabilissimo che nessuno anche stravincendo ottenga la maggioranza al senato!


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Re: Torna la sinistra che non ama il suo popolo

Messaggioda gi.bo. il 23/10/2014, 15:02

Anche Stefano Menichini come Paolo e’ stato folgorato, qualche tempo fa, sulla via di Damasco.

Dopo vent’anni al Manifesto e’ possibile avere certe conversioni ma allora una domanda mi viene piu’ che spontanea.

Se ha lavorato al manifesto, e tutti sappiamo cos’e’ il Manifesto, in qualche cosa doveva crederci per lavorare su questo giornale o no? Basta leggere alcuni suoi articoli del tempo.

Poi fino al 2000, all'Ufficio per la comunicazione istituzionale del comune di Roma, durante la seconda giunta Rutelli ( anche questo ex radicale e poi…poi…poi…).
Poi ancora dal 2000 al 2001 è consulente per la comunicazione e responsabile delle attività in rete della Presidenza del Consiglio (Governo Amato II).
Dopodiche partecipa alla fondazione di Europa.
Anche qui se non sei fermamente convinto della sua linea politica non ci entri a meno che non ti adatti.
Poi diventa consigliere d’amministrazione Rai in quota chissa’ di chi.?
Finita questa esperienza torna direttore del quotidiano Europa dopo che Rizzo Nievo lascia.
Anche qui se non ci credi veramente non ci entri.

La prima volta potresti anche esserti adattato nel senso che “abbiamo tutti famiglia” ma la seconda volta per forza ci devi credere.

Quindi, non e’ che voglia criticare le sue attuali posizioni. Posizioni le sue rispettabili come lo sono quelle di chi lo criticano o la pensano diversamente..

Quello che voglio mettere in evidenza e’ questo: Possibile che sia costui a fare queste affermazioni :Torna la sinistra che non ama il suo popolo”.

Da che pulpito vengono queste affermazioni?

Da una sua conversione di fede o da cos’altro’

Certo, io le auguro una lunga carriera nell’attuale suo giornale ma come sappiamo i tempi sono un po’ duri per tutti e non vorrei che nel prossimo futuro sentirlo un’altra volta ma da un pulpito diverso . Magari da quello de Il Fatto Quotidiano e dal suo “vecchio e retrogrado” Manifesto.

Non sarebbe molto simpatico questo ma siccome tutto e’ possibile in questo mondo ed inoltre abbiamo tutti una famiglia da mantenere, qualcosa pur dobbiamo scrivere per procuraci questa benedetta pagnotta.

E chissa’ cosa ci potrebbe preservare il prossimo futuro(che non Le auguro) nell’eventualita di cui sopra.

La storia del giornalismo e dei suoi editori, e’ piena di questi “drammi” personali.

Quindi, da che pulpito vengono queste ”omelie” sulla sinistra?

Non ci credi piu' nella sinistra o come la intendi questa tua sinistra?
Se non ci credi piu', allora lascia perdere e non fare commenti sul come deve essere.

Se invece questa sinistra la intendi in modo diverso devi pero' dimostrarmelo.

Se la tua dimostrazione di quello che dovrebbe essere la sinistra vien fuori da quanto si scrive ora su Europa credo proprio che su questo termine si debba per far chiarezza una volta per tutte anche se credo, sia proprio impossibile poiche e' lo stesso termine ad indurre a queste"tentazioni" . Ognuno se lo fa proprio come si fa co, termine riformista.
Anche Berlusca ha nel suo interno la sua sinistra e si dichiara riformista.

Dicono che coloro che stanno fermi sulla propria idea sono morti.
Credo che su questo ci sia un po’ di ragione ma correre in questo modo al contrario non e’ che sia il massimo

Tutto qui anche se questo potrebbe solo essere la 1° parte della risposta


hola
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Re: Torna la sinistra che non ama il suo popolo

Messaggioda mariok il 23/10/2014, 18:25

Tipico. Quando non hai argomenti nel merito delle questioni, non resta che screditare colui che le ha poste. ;)
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Re: Torna la sinistra che non ama il suo popolo

Messaggioda gi.bo. il 23/10/2014, 18:51

mariok ha scritto:Tipico. Quando non hai argomenti nel merito delle questioni, non resta che screditare colui che le ha poste. ;)

Di argomenti ne avrei a josa e penso alcuni di averli indicati in questi miei pochi post.

La mia sinistra e' quella di Bobbio per menzionarne Uno di recente. Ma pèotrei, in questo caso andare a ritroso e gli elenchi non mi mancherebbero. Per capirci, non ha mai ritenuto Giddens ed i suioi "seguaci",di sinistra. La stroria presente li ha gia' giudicati.

Per quanto riguarda Menichini,, non mi permetterei mai di screditarlo come giornalista. Sa fare il suo lavoro, almeno credo, e non ho alcuna competenza per giudicarlo su questo.

Altra cosa e' criticarlo quando fa queste affermazione perche' non ha le competenze per farlo. La posizione attuale che copre non giustifica le sue dichiarazione sul come fare la sinistra e dove trovare eventuali detrattori.

Come può permettersi di dare giudizi a persone additandole come persone che non amano il suo popolo?
Chi crede di essere per permettersi questo?

Per questo motivo mi son permesso, a mio modo, di "tracciare" la figura del Personaggio mettendo in evidenza da che pulpito arrivano le critiche..

Tutto qui. Dove ho cannato
?

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