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Marino e i matrimoni gay

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Marino e i matrimoni gay

Messaggioda Robyn il 18/10/2014, 18:37

La regolazione delle coppie di fatto non è una materia di competenza concorrente ma di competenza esclusiva.Allo stesso tempo sulle coppie gay non bisogna lasciarsi prendere dall'isterismo perche la regolazione non ha niente a che vedere con una ideologia ma si tratta semplicemente di assicurare diritti a chi non li ha e poi le persone gay,lesbiche,trans sono minoranze a cui bisogna assicurare una protezione legislativa.Marino mi pare che abbia celebrato dei matrimoni civili non religiosi.Per quando riguarda i matrimoni religiosi alle coppie gay non si possono obbligare le chiese a celebrarli ma allo stesso tempo neanche può esistere un divieto perche esistono delle chiese che lo celebrano.In sintesi serve fare una legge sul modello delle civil partnership
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Re: Marino e i matrimoni gay

Messaggioda flaviomob il 19/10/2014, 12:17

Marino non ha celebrato dei matrimoni: innanzi tutto perché aveva davanti coppie già sposate (all'estero), poi perché non può farlo per legge. Ha solo permesso di mutare lo stato di famiglia nella città in cui ora risiedono (Roma). Facendo anche incazzare qualche vescovo e, per questo, mi sta sempre più simpatico! :D


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dal Manifesto:

Nozze gay, Marino ci mette la firma

—  Luca Kocci, ROMA, 18.10.2014

Ieri sposi. La trascrizione dei matrimoni contratti all’estero di 16 coppie omosex. È festa in Campidoglio. Ma Alfano non ci sta: «È solo un autografo, intervenga il prefetto»

La cerimonia di "trascrizione" ieri in Campidoglio



«Oggi ci sen­tiamo meno soli e meno clan­de­stini, la nostra città ci ha rico­no­sciuto per quello che siamo».

Al di là dei vis­suti e delle emo­zioni per­so­nali, è que­sta la con­vin­zione delle 16 cop­pie omo­ses­suali che ieri mat­tina in Cam­pi­do­glio si sono viste tra­scri­vere, diret­ta­mente dal sin­daco, nel regi­stro dello stato civile, il matri­mo­nio che ave­vano cele­brato all’estero in anni pre­ce­denti.
Non si tratta ancora del regi­stro delle unioni civili – la deli­bera che lo isti­tui­sce potrebbe arri­vare nell’aula con­si­liare già nelle pros­sime set­ti­mane – ma, tec­ni­ca­mente, di un’estensione dello stato di fami­glia. Un atto sim­bo­lico quindi, che non ha valore giu­ri­dico, ma un forte signi­fi­cato poli­tico: per­ché l’amministrazione capi­to­lina rico­no­sce que­sti cit­ta­dini come cop­pia e per­ché pun­gola Par­la­mento e governo a varare una legge nazio­nale che regoli le unioni fra per­sone omosessuali.

Che da que­sto punto di vista l’atto sia signi­fi­ca­tivo lo dimo­strano più di tutto i ten­ta­tivi della destra di bloc­carlo e di dele­git­ti­marlo.
«Marino firma auto­grafi», rea­gi­sce sul suo pro­filo face­book il mini­stro degli Interni Alfano che qual­che giorno fa aveva rilan­ciato il divieto ai sin­daci, total­mente igno­rato, di pro­ce­dere alle tra­scri­zioni e invi­tato i pre­fetti, con una cir­co­lare, ad annul­larle qua­lora fos­sero state effet­tuate. «Il sin­daco Marino ha fir­mato tra­scri­zioni per nozze gay – pro­se­gue il tito­lare del Vimi­nale –. Riba­di­sco: per l’attuale legge ita­liana, ciò non è pos­si­bile. La firma di Marino non può sosti­tuire la legge e non ha dun­que alcun valore giu­ri­dico. In pra­tica, il sin­daco Marino ha fatto il pro­prio auto­grafo a que­ste, peral­tro rispet­ta­bi­lis­sime, coppie».

E a giorni potrebbe arri­vare l’annullamento da parte del pre­fetto Peco­raro, che ha inti­mato al sin­daco di «can­cel­lare le tra­scri­zioni, altri­menti prov­ve­derò ad annul­larle». Severe anche le sco­mu­ni­che della Cei e del Vica­riato di Roma: la tra­scri­zione dei matri­moni delle cop­pie omo­ses­suali cele­brati all’estero – afferma la nota della dio­cesi di Roma – è «una scelta ideo­lo­gica, che cer­ti­fica un affronto isti­tu­zio­nale senza pre­ce­denti» fon­dato su una «misti­fi­ca­zione soste­nuta a livello media­tico e politico».
Pro­te­stano in quat­tro gatti

La cro­naca della gior­nata comin­cia pre­sto. Alle nove del mat­tino il Cam­pi­do­glio è blin­dato. Mili­tia Chri­sti e altri movi­menti cat­to­lici inte­gra­li­sti ave­vano annun­ciato mani­fe­sta­zioni di pro­te­sta, ma non si fanno nem­meno vedere. In piazza Vene­zia creano un po’ di caos al traf­fico alcuni mili­tanti del Nuovo cen­tro destra con le loro ban­die­rine e car­telli con l’articolo 29 della Costi­tu­zione. Sotto il Marco Aure­lio a cavallo, qual­che altro con­te­sta­tore. Alla fine, messi tutti insieme, saranno poco più dei pro­ver­biali quat­tro gatti.

Una gio­vane donna fran­cese, in piazza del Cam­pi­do­glio per par­te­ci­pare a un matri­mo­nio civile di alcuni amici, si informa sulla pre­senza della poli­zia che blocca gli ingressi. Quando apprende il motivo, resta sor­presa: «Ma come, in Ita­lia non c’è una legge per le unioni omo­ses­suali?», chiede. Arriva Fran­ce­sco D’Ausilio, capo­gruppo Pd in Comune: «Quello di oggi è un gesto poli­tico dell’amministrazione per dare con­cre­tezza alle bat­ta­glie sui diritti civili. Nes­sun atto buro­cra­tico potrà fer­mare il cam­bia­mento, già in atto, e impe­dire il diritto di tutte e tutti a costruire un pro­prio pro­getto fami­liare. Chi ancora dice no è fuori dal tempo».

La sala della Pro­to­mo­teca è gre­mita: ci sono parenti e amici delle 16 cop­pie, «fami­glie arco­ba­leno» con i loro bam­bini, atti­vi­sti dei movi­menti lgbt, cro­ni­sti e tele­ca­mere di mezzo mondo. L’atmosfera è di festa. Alle 11 arriva Marino, accom­pa­gnato dal vice­sin­daco Nieri e dall’assessora alle pari oppor­tu­nità Cat­toi e accolto dall’applauso dei pre­senti. «Oggi per molti di voi, per me, per l’amministrazione è un giorno spe­ciale. Ma dob­biamo fare ancora tanta strada per­ché diventi in giorno nor­male», dice il sin­daco nel suo breve saluto. «Tra­scri­vere i vostri matri­moni nel regi­stro dello stato civile di Roma è un atto impor­tante per la vita di tante e tanti, ma nel futuro noi vor­remmo non limi­tarci a tra­scri­vere un diritto, ma a scriverlo».

Poi si comin­cia. «Le signore Gras­sa­do­nia e Ter­rasi sono pre­gate di acco­mo­darsi. Avete con­tratto matri­mo­nio nel 2009 a Bar­cel­lona…», legge Marino, e così per 16 cop­pie, 11 for­mate da due uomini – ma c’è anche una trans – e 5 da due donne, tutte spo­sate (in Canada, Usa, Spa­gna, Por­to­gallo…), molte con neo­nati e bam­bini piccoli.
Una poe­sia di Neruda

Dopo la tra­scri­zione, durante la foto di rito, qual­cuno esulta, altri sol­le­vano l’atto come un tro­feo, in segno di vit­to­ria. Alla fine il sin­daco legge una poe­sia di Neruda: «Se saprai starmi vicino, e potremo essere diversi… Allora sarà amore e non sarà stato vano aspet­tarsi tanto». Fuori, in piazza del Cam­pi­do­glio, tenuti a distanza da un cor­done di poli­zia, una qua­ran­tina di con­te­sta­tori. Gri­dano «Ver­go­gna», «Buf­foni». «La vostra cul­tura e con­tro natura», «Marino Fami­glio­fo­bico», «La fami­glia non è una tra­scri­zione» si legge su stri­scioni rica­vati dal retro di vec­chi mani­fe­sti di Teo­doro Buon­tempo. Ci sono espo­nenti del “Comi­tato della fami­glia” che dicono di opporsi alla «disgre­ga­zione della fami­glia». «L’unica fami­glia che esi­ste è quella tra­di­zio­nale», aggiunge Daniele Pinti, con­si­gliere di Forza Ita­lia al VI muni­ci­pio. «L’ennesima buf­fo­nata del sin­daco che avrà 24 ore di glo­ria ma lunedì que­sto atto sarà annul­lato», aggiunge Gior­dano Tre­di­cine, vice-coordinatore regio­nale di Forza Ita­lia. E Luca Gra­ma­zio, capo­gruppo in Regione di Forza Ita­lia, accusa il sin­daco di «voler nascon­dere i danni della sua ammi­ni­stra­zione con que­sta buf­fo­nata e di pren­dere in giro sia la fami­glia tra­di­zio­nale sia le cop­pie omo­ses­suali per­ché l’atto sarà can­cel­lato dal prefetto».

Dall’alto della sca­li­nata della chiesa dell’Ara Coeli un grup­petto di atti­vi­sti lgbt grida «fasci­sti, andate a casa, andate a fare la cal­zetta». Sug­ge­ri­mento accolto: poco dopo i con­te­sta­tori del sin­daco ripie­gano gli stri­scioni e se ne vanno, fra ali di turi­sti che final­mente pos­sono salire in Campidoglio.


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Re: Marino e i matrimoni gay

Messaggioda Robyn il 19/10/2014, 12:38

La destra non può bloccare niente,lo stato è laico,il
concetto di laicità è trascritto anche nei testi sacri della chiesa
Per la costituzione italiana vige il principio di separazione tra lo stato e le chiese "art 7".Lo stato e la chiesa sono nel proprio ordine indipendenti e sovrani,per il principio liberale libera chiesa in libero stato,per la fede cattolica date a dio quel che è di dio date a Cesare quel che è di Cesare
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Re: Marino e i matrimoni gay

Messaggioda gabriele il 19/10/2014, 13:19

Robyn ha scritto:La regolazione delle coppie di fatto non è una materia di competenza concorrente ma di competenza esclusiva.Allo stesso tempo sulle coppie gay non bisogna lasciarsi prendere dall'isterismo perche la regolazione non ha niente a che vedere con una ideologia ma si tratta semplicemente di assicurare diritti a chi non li ha e poi le persone gay,lesbiche,trans sono minoranze a cui bisogna assicurare una protezione legislativa.Marino mi pare che abbia celebrato dei matrimoni civili non religiosi.Per quando riguarda i matrimoni religiosi alle coppie gay non si possono obbligare le chiese a celebrarli ma allo stesso tempo neanche può esistere un divieto perche esistono delle chiese che lo celebrano.In sintesi serve fare una legge sul modello delle civil partnership


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Re: Marino e i matrimoni gay

Messaggioda flaviomob il 25/10/2014, 10:40

...

i magistrati sono stati unanimi nel mettere nero su bianco un appunto in cui, analizzate tutte le leggi, si conclude che ''il prefetto non può fare ricorso al tribunale civile''. Possono farlo loro, eventualmente, ma sembra che per il momento non ne abbiano alcuna intenzione. Se proprio ci tiene, tuttavia, Pecoraro può sempre abbandonare la via della giurisdizione e percorrere quella amministrativa, emettendo un proprio provvedimento di annullamento. Che però, a quel punto, potrebbe essere impugnato dalle coppie davanti al Tar. E il rischio, per il prefetto, sarebbe quello di vederselo annullare, a sua volta, davanti al naso. Considerazioni, quelle della procura, che sono condivise anche da molti giuristi.

...
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CAMPIDO ... 2033.shtml

Alfano dovrebbe dimettersi. E' scandaloso.


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