da franz il 16/10/2014, 11:06
Tornando ai 30 miliardi, faccio mio, perché condivido (a parte i giudizi personali) quanto trovato in rete su FB:
I contenuti della legge finanziaria 2015 saranno ben definiti solo al momento delle votazioni conclusive alle Camere. Ora siamo agli annunci che spesso in Italia consistono in propaganda e disinformazione. Forse comunque i punti principali annunciati si salveranno dal bailamme che ci attende nei prossimi mesi.
Renzi twitta di 18 miliardi di tasse in meno, in realta' sono solo 3 miliardi di tasse in meno rispetto al 2014.
Infatti 10 dei 18 miliardi di sgravi sono semplicemente la continuazione del bonus 80 euro gia' iniziato nel 2014 e sempre promesso come stabile e strutturale.
Le voci principali degli 8 miliardi dei 18 che rimangono sono l'azzeramento IRAP sul costo del lavoro (5 miliardi) che e' una buona cosa, e la decontribuzione per i nuovi assunti (stanziati 2 miliardi mi pare, Ricolfi stima potranno essere usati solo per il 10% dei nuovi assunti nel 2014).
Ci sono pero' anche 5 miliardi in piu' di nuove tasse (rendite finanziarie e altre misure), quindi se facciamo un bilancio solo sul fronte delle tasse la riduzione rispetto al 2014 (a regime dopo la partenza del bonus 80 euro) e' di soli 3 miliardi. Twittare 18 miliardi lo giudico una pagliacciata.
Ovviamente ridurre le tasse senza ridurre la spesa corrisponde solo a rimandare le tasse al futuro pagamento del deficit (con gli interessi). Viene ridotta la spesa? Il meglio che i geni ora al governo si sono inventati sono 15 miliardi di tagli lineari non ben definiti. Saranno probabilmente tagli a servizi reali ai cittadini, non tagli agli sprechi dello Stato, seguendo la tradizione seguita finora. Ma attenzione, questi 15 miliardi sono tagli rispetto ad una spesa pubblica prevista comunque in aumento sul 2014 (per meccanismi vari difficilmente derogabili tra cui polpettine avvelenate lasciate in eredita' da Monti e Letta). Quindi lo Stato assorbira' altre risorse: 11 miliardi di maggior deficit 2015 (da 2.2% a 2.9%) e 3.8 miliardi di recupero promesso di evasione fiscale.
Se vogliamo fare un bilancio piu' onesto di quello propagandato io direi:
- spostamento di tasse di 5 miliardi da IRAP a rendite finanziarie
- diminuzione di tasse di 3 miliardi compensata da recupero promesso di evasione
- spesa pubblica in aumento di 11 miliardi circa
Tutti questi conti sono su cifre nominali. Sarebbe piu' corretto e onesto fare i conti su cifre reali scontando l'inflazione attesa, che comunque ora sembra essere molto contenuta.
Aggiungerei che in una situazione in cui il PIL ristagna, aumentare il defict (da 2.2% a 2.9%) e quindi il debito, nonchè spesa pubblica (+11miliardi) e tasse da evasione (che vanno nel computo della pressione fiscale) non mi pare un buon segnale per i mercati, già abbastanza in fibrillazione.
Voi direte "chi se ne frega dei mercati" ma se lo spread sale, aumenta la spesa pubblica (interessi).
Bisogna quindi vedere se i 15 miliardi di meno tasse (10 dal bonus di 80 euro e 5 dall'IRAP) rilanceranno i cosmuni, innescando la crescita. I 5 miliardi di nuove tasse sulle rendite finaziarie escono comunque dalle tasche degl iitaliani e quindi sarebbe il caso di fare i conti sul netto (aa livello macroeconomico). Il bonus di 80 euro per ora ha avuto un impatto minimo sui consumi. Chi dice zero, chi 0.1%, chi 0.4%. Ma l'impatto sui conti pubblici è invece noto 10 miliardi. Anche se l'impatto sui consumi (a spanne 800 miliardi) fosse dell'1% avremmo 8 miliardi, meno della spesa (10).
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)