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La manovra sale a 30 miliardi

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

La manovra sale a 30 miliardi

Messaggioda gabriele il 14/10/2014, 10:45

La manovra sale a 30 miliardi, 18 andranno a ridurre le tasse
Per le imposte sulla casa allo studio il ritorno delle detrazioni generalizzate: 200 euro per tutti più 50 a figlio. Prevista una riserva speciale di 2,5 miliardi per far fronte a eventuali contestazioni della Ue

di ROBERTO PETRINI

ROMA - La legge di Stabilità 2014 sale a 30 miliardi. Serviranno per tentare di rilanciare il paese allo stremo, al terzo anno di recessione consecutiva, e per fare un'operazione di riduzione di tasse, come annunciato ieri dal presidente del Consiglio, "mai tentata", da 18 miliardi. L'Italia si gioca il tutto per tutto perché buona parte della manovra sarà in deficit: spinta positiva per moltiplicare la crescita e arrestare la deflazione, ma fumo negli occhi a Bruxelles.

Il pacchetto, che sarà varato dal consiglio dei ministri di domani, è pronto: il premier ne ha annunciato l'architettura ieri parlando agli industriali a Bergamo e i tecnici sono al lavoro al ministero del Tesoro per limare gli ultimi dettagli della prima manovra del governo firmata Renzi-Padoan.
L'entità delle risorse che il governo ha deciso di immettere nell'economia è rilevante e, per evitare - come ha spiegato Padoan - di aggravare ancora di più la recessione si basa sostanzialmente per meno della metà su tagli (circa 13,3 miliardi), in parte sul ricorso al deficit (11,5 miliardi) e in misura minore su entrate fiscali di vario genere (circa 5 miliardi).

Dove andranno le risorse? In primo luogo serviranno alla conferma del taglio dell'Irpef sui bassi redditi: il celebre bonus di 80 euro per chi guadagna sotto i 1.500 euro al mese che costa 10 miliardi e che ci sarà anche nel 2015. Misura che potrebbe essere affiancata da quella, a costo zero, dell'anticipo delle liquidazioni dei lavoratori in busta paga a neutralità fiscale. Obiettivo: spinta ai consumi.

In seconda battuta nelle priorità della "Stabilità" ci sono le aziende: Renzi ha annunciato che il taglio dell'Irap sarà più consistente di quanto si è pensato fino ad oggi, e raggiungerà i 6,5 miliardi. Sara probabilmente una operazione che inciderà sulla componente lavoro dell'imponibile fino ad azzerarlo: un aspetto che ha sempre sollevato malumori e contestazioni di vario genere. L'altra misura, volta a favorire le assunzioni di giovani, riguarda una sorta di fiscalizzazione degli oneri sociali che consentirà alle imprese di pagare zero contributi sui nuovi assunti per un triennio (1,5 miliardi).

L'emergenza che viene dai territori e dai Comuni ormai a secco di risorse per gli investimenti dovrebbe essere fronteggiata con un miliardo: sarà allargato il cosiddetto "patto di stabilità interno" nella parte che pone un tetto a investimenti dei Comuni. Stessa filosofia per la scuola: un miliardo per docenti e interventi straordinari di manutenzione. Nel capitolo emergenze, quella più importante del lavoro: a 1,5 miliardi per il decollo del nuovo sussidio di disoccupazione universale. Uno sforzo viene fatto anche nei confronti delle famiglie numerose che avranno circa 500 milioni probabilmente in termini di assegni ai figli o detrazioni Irpef.

Resta invece in bilico ma non è detto che non possa entrare una misura dell'ultima ora: la reintroduzione della detrazione generalizzata sulla tassa sulla casa, com'era con l'Imu nel 2012, pari a 200 euro per tutti con l'aggiunta di 50 euro a figlio. L'operazione avverrebbe a ridosso del pagamento della rata Tasi del 16 ottobre che sta provocando nuovi disagi ed esborsi.

Da dove arriveranno le risorse? Il perno della manovra è lo spostamento dell'asticella del deficit dal 2,2 previsto al 2,9 per cento: con questa operazione si liberano 11,5 miliardi. Prudenzialmente il ministro dell'Economia Padoan ha previsto una riserva speciale di 2,5 miliardi per eventuali contestazioni da parte della Commissione europea a fronte del rinvio di due anni al 2017 del pareggio di bilancio. Ieri comunque l'Ufficio parlamentare di bilancio, organismo previsto dal Fiscal compact, ha dato il disco verde al Def e ha riconosciuto l'esistenza di "circostanze eccezionali" per il rinvio del pareggio.

Il capitolo dei tagli o spending review, investe l'intera pubblica amministrazione, centrale e periferica. In tutto per quest'anno circa 13,3 miliardi: cinque verranno dai ministeri, 3 dalle Regioni, 1,8 dai Comuni e 3,5 dalle Province. Non è escluso un intervento sulle municipalizzate e un piccolo intervento sulla sanità al di fuori del pacchetto gestito dalle regioni.

Le tasse non aumenteranno, ha garantito Renzi. Ma questo non significa che il comparto fiscale non sarà toccato. La vecchia partita delle detrazioni fiscali dovrebbe dare 1,2 miliardi: si lavora al taglio progressivo, in base a fasce di reddito, della percentuale del 19 per cento per alcuni oneri detraibili a partire dalle spese mediche e sanitarie.

La lotta all'evasione dovrebbe far conto del dispositivo elettronico messo a punto da Rossella Orlandi all'Agenzia delle entrate oltre a nuove norme come la reverse charge cioè l'autofatturazione dell'Iva a carico dell'acquirente di grandi servizi e dell'edilizia. Aumento delle tasse anche per le slot machine, le macchinette mangiasoldi dalle quali Renzi è intenzionato a prelevare 1,5 miliardi.

http://www.repubblica.it/economia/2014/ ... -98036493/


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qualcuno spieghi a Petrini che gli 80 euro non sono tagli all'IRPEF! :lol:
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Re: La manovra sale a 30 miliardi

Messaggioda ranvit il 14/10/2014, 11:07

qualcuno spieghi a Petrini che gli 80 euro non sono tagli all'IRPEF!

E qualcuno dovrà poi spiegare a te che nominalmente non lo sono ma nei fatti si!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La manovra sale a 30 miliardi

Messaggioda gabriele il 14/10/2014, 11:56

ranvit ha scritto:qualcuno spieghi a Petrini che gli 80 euro non sono tagli all'IRPEF!

E qualcuno dovrà poi spiegare a te che nominalmente non lo sono ma nei fatti si!


Incredibile ma vero. Contabilità creativa! Non lo sono "nominalmente" ma lo sono nei fatti! Chapeau! :lol:
Alla faccia del diritto tributario e alle aliquote imposte per legge!
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Re: La manovra sale a 30 miliardi

Messaggioda franz il 14/10/2014, 12:32

Essendo una deduzione (un tecnicismo che in Itaia è stato portato all'eccesso) e non una detrazione (come sarebbe piu' giusto fare) comunque comporta un alleggerimento del carico fiscale. Mi risulta pero' che questo alleggerimento (minor onere) per ora è a carico delle imprese. Sono loro che pagano lo stipendio e devono calcolare se il dipendente ha diritto agli 80 euro.
Se ha diritto, allora il datore di lavoro deve pagare 80 euro in piu' in busta ogni mese.

Chi tira fuoi i soldi? Subito: il datore di lavoro, il qale poi come sostituto d'imposta farà i conto con lo Stato.
Dovevo darti tot ma ti do' tot meno tutti i vari 80 euro che ho anticipato.
In pratica è difficile dire quanto siano o no tagli all'IRPEF.
Sono tagli al gettito IRPEF (compensati da inasprimenti su altri fronti, sempre per il reddito) ma per ora sono anticipi che i datori di lavoro devono dare al dipendente.

Le regole di buona e sana fiscalità vorrebbero che un abbassamento dei tributi per i reddito bassi sia prevista per TUTTI e non solo per alcune categorie di contribuenti o ina sola. Invece si è intervenuti solo per i dipendenti perché si voleva fare in fretta (per via delle elezioni europee) e gli unici che lavorano velocemente sono le imprese. A loro pero' l'onere sia di anticipare i soldi, sia di addossarsi i costi per adeguare i programmi che fanno gli stipendi e calcolano poi il conguaglio.

Sulla stessa liena anche altre rifoprme renziane.
Sentite cosa ho trovato su Internet (una vecchia conoscenza cper chi frequantava le nostre ML degli anni 90)


Alberto Lusiani, su FB ha scritto:La decontribuzione per i nuovi assunti non funzionera' come non ha funzionato la detassazione degli straordinari. Sono espedienti all'italiana, per illudere a investire, intraprendere e operare in un contesto statale, fiscale, burocratico e giudiziario che rimane oppressivo e tossico. Le cifre complessive della manovra del governo Renzi prevedono nonostante l'espediente una pressione fiscale sul PIL in aumento nel 2015.

Paesi civili come Svezia e Germania non hanno "riformato" con espedienti all'italiana, ma hanno cambiato le regole _per tutti_ non per solo per pochi anni e per i neoassunti, gradualmente, hanno ridotto tasse e spesa pubblica, hanno migliorato lo Stato. Queste sono riforme che possono funzionare, sono complesse, faticose e graduali. Gli espedienti all'italiana, con spesa pubblica in aumento per continuare a pagare falsi invalidi, forestali incendiari, dirigenti pubblici, politici e giudici costituzionali piu' costosi del mondo non possono funzionare.

Se il governo Renzi fosse capace a ridurre veramente le tasse, poi, e' totalmente sbagliato concentrare chirurgicamente la riduzione delle tasse su specifici settori dell'economia (come neoassunti per i primi tre anni). Sono metodi da politicante incompetente alla ricerca di comperare voti con spesa pubblica riconoscibile. Gli incentivi alle imprese sarebbero di licenziare il piu' possibile, specie i lavoratori anziani, con qualunque espediente, per poter assumere nuovi lavoratori con decontribuzione. In presenza di decontribuzione mirata, c'e' incentivo a creare nuove imprese a basso valore aggiunto, per loro natura temporanee (es. consegna a domicilio di pizze) che utilizzano esclusivamente neoassunti decontribuiti per fare concorrenza sleale ad attivita' legali che pagano tutte le orrende tasse italiane.

Insomma la decontribuzione temporanea per i neoassunti e' l'ennesimo intervento distorsivo e nocivo dello Stato nell'economia. Se il governo volesse veramente rilanciare consumi e investimenti deve riformare lo Stato per renderlo meno costoso e piu' efficiente, e convincere i sudditi di stare procedendo in questa direzione. E' complicato, faticoso, e rende frutti solo gradualmente, ma funziona, al contrario degli espedienti all'italiana.
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Re: La manovra sale a 30 miliardi

Messaggioda ranvit il 14/10/2014, 12:45

Se il governo volesse veramente rilanciare consumi e investimenti deve riformare lo Stato per renderlo meno costoso e piu' efficiente, e convincere i sudditi di stare procedendo in questa direzione. E' complicato, faticoso, e rende frutti solo gradualmente, ma funziona, al contrario degli espedienti all'italiana


Potremmo essere d'accordo in linea teorica ma, a parte il fatto che mi risultano provvedimenti simili anche in altri Paesi, ci si dimentica forse che non siamo in una situazione normale...e non si puo' attendere anni pe avere risultati 8-)
D'altra parte questo stesso Governo sta pensando di riordinare la tassazione dei Comuni in particolare per gli immobili: è una questione di momenti/situazioni.


PS Poi, se e quando il Sig. Lusiani sarà al Governo, vedremo se farà come dice....della serie "tra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare" :lol:
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Re: La manovra sale a 30 miliardi

Messaggioda gabriele il 14/10/2014, 13:31

franz ha scritto:Essendo una deduzione (un tecnicismo che in Itaia è stato portato all'eccesso) e non una detrazione (come sarebbe piu' giusto fare) comunque comporta un alleggerimento del carico fiscale. Mi risulta pero' che questo alleggerimento (minor onere) per ora è a carico delle imprese. Sono loro che pagano lo stipendio e devono calcolare se il dipendente ha diritto agli 80 euro.
Se ha diritto, allora il datore di lavoro deve pagare 80 euro in piu' in busta ogni mese.

Chi tira fuoi i soldi? Subito: il datore di lavoro, il qale poi come sostituto d'imposta farà i conto con lo Stato.
Dovevo darti tot ma ti do' tot meno tutti i vari 80 euro che ho anticipato.
In pratica è difficile dire quanto siano o no tagli all'IRPEF.
Sono tagli al gettito IRPEF (compensati da inasprimenti su altri fronti, sempre per il reddito) ma per ora sono anticipi che i datori di lavoro devono dare al dipendente.

Le regole di buona e sana fiscalità vorrebbero che un abbassamento dei tributi per i reddito bassi sia prevista per TUTTI e non solo per alcune categorie di contribuenti o ina sola. Invece si è intervenuti solo per i dipendenti perché si voleva fare in fretta (per via delle elezioni europee) e gli unici che lavorano velocemente sono le imprese. A loro pero' l'onere sia di anticipare i soldi, sia di addossarsi i costi per adeguare i programmi che fanno gli stipendi e calcolano poi il conguaglio.

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Alberto Lusiani, su FB ha scritto:La decontribuzione per i nuovi assunti non funzionera' come non ha funzionato la detassazione degli straordinari. Sono espedienti all'italiana, per illudere a investire, intraprendere e operare in un contesto statale, fiscale, burocratico e giudiziario che rimane oppressivo e tossico. Le cifre complessive della manovra del governo Renzi prevedono nonostante l'espediente una pressione fiscale sul PIL in aumento nel 2015.

Paesi civili come Svezia e Germania non hanno "riformato" con espedienti all'italiana, ma hanno cambiato le regole _per tutti_ non per solo per pochi anni e per i neoassunti, gradualmente, hanno ridotto tasse e spesa pubblica, hanno migliorato lo Stato. Queste sono riforme che possono funzionare, sono complesse, faticose e graduali. Gli espedienti all'italiana, con spesa pubblica in aumento per continuare a pagare falsi invalidi, forestali incendiari, dirigenti pubblici, politici e giudici costituzionali piu' costosi del mondo non possono funzionare.

Se il governo Renzi fosse capace a ridurre veramente le tasse, poi, e' totalmente sbagliato concentrare chirurgicamente la riduzione delle tasse su specifici settori dell'economia (come neoassunti per i primi tre anni). Sono metodi da politicante incompetente alla ricerca di comperare voti con spesa pubblica riconoscibile. Gli incentivi alle imprese sarebbero di licenziare il piu' possibile, specie i lavoratori anziani, con qualunque espediente, per poter assumere nuovi lavoratori con decontribuzione. In presenza di decontribuzione mirata, c'e' incentivo a creare nuove imprese a basso valore aggiunto, per loro natura temporanee (es. consegna a domicilio di pizze) che utilizzano esclusivamente neoassunti decontribuiti per fare concorrenza sleale ad attivita' legali che pagano tutte le orrende tasse italiane.

Insomma la decontribuzione temporanea per i neoassunti e' l'ennesimo intervento distorsivo e nocivo dello Stato nell'economia. Se il governo volesse veramente rilanciare consumi e investimenti deve riformare lo Stato per renderlo meno costoso e piu' efficiente, e convincere i sudditi di stare procedendo in questa direzione. E' complicato, faticoso, e rende frutti solo gradualmente, ma funziona, al contrario degli espedienti all'italiana.


Franz, gli 80 euro sono un "credito mensile". Nessuna detrazione, nessuna deduzione. Ti danno 80 euro lordi, entro certe soglie di reddito maturate lo scorso anno (80 euro entro i 24000, a scalare fino a 26000).
Quindi gli 80 euro lordi vanno a concorrere nella formazione di reddito. Il prossimo anno, per paradosso (ma neanche tanto), alcuni potrebbero superare la soglia fatidica dei 24000 ma pagare a conguaglio più tasse ricevendo ovviamente meno di 80 euro.
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Re: La manovra sale a 30 miliardi

Messaggioda ranvit il 14/10/2014, 15:39

Credo che ti sbagli....
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La manovra sale a 30 miliardi

Messaggioda gabriele il 14/10/2014, 15:44

ranvit ha scritto:Credo che ti sbagli....


allora parlaci tu con quelli che mi fanno la busta paga
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Re: La manovra sale a 30 miliardi

Messaggioda ranvit il 14/10/2014, 15:58

Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La manovra sale a 30 miliardi

Messaggioda gabriele il 14/10/2014, 16:07

ranvit ha scritto:http://it.blastingnews.com/tasse/2014/05/bonus-irpef-2014-80-euro-a-chi-spetta-come-si-calcola-e-come-funziona-0097150.html


Art. 1

(Riduzione del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e assimilati)

1. In attesa dell'intervento normativo strutturale da attuare con
la legge di stabilita' per l'anno 2015 e mediante l'utilizzo della
dotazione del fondo di cui all'articolo 50, comma 6, al fine di
ridurre nell'immediato la pressione fiscale e contributiva sul lavoro
e nella prospettiva di una complessiva revisione del prelievo
finalizzata alla riduzione strutturale del cuneo fiscale, finanziata
con una riduzione e riqualificazione strutturale e selettiva della
spesa pubblica, all'articolo 13 del testo unico delle imposte sui
redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22
dicembre 1986, n. 917, dopo il comma 1 e' inserito il seguente:
"1-bis. Qualora l'imposta lorda determinata sui redditi di cui
agli articoli 49, con esclusione di quelli indicati nel comma 2,
lettera a), e 50, comma 1, lettere a), b), c), c-bis), d), h-bis) e
l), sia di importo superiore a quello della detrazione spettante ai
sensi del comma 1,e' riconosciuto un credito, che non concorre alla
formazione del reddito, di importo pari:
1) a 640 euro, se il reddito complessivo non e' superiore a
24.000 euro;
2) a 640 euro, se il reddito complessivo e' superiore a 24.000
euro ma non a 26.000 euro.
Il credito spetta per la parte
corrispondente al rapporto tra l'importo di 26.000 euro, diminuito
del reddito complessivo, e l'importo di 2.000 euro.".
2. Il credito di cui al comma precedente e' rapportato al periodo
di lavoro nell'anno.
3. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano per il solo
periodo d'imposta 2014.
4. Per l'anno 2014, i sostituti d'imposta di cui agli articoli 23 e
29 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n.
600, riconoscono il credito eventualmente spettante ai sensi
dell'articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917,
come modificato dal presente decreto, ripartendolo fra le
retribuzioni erogate successivamente alla data di entrata in vigore
del presente decreto, a partire dal primo periodo di paga utile. Il
credito di cui all'articolo 13, comma 1-bis, del testo unico delle
imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e' riconosciuto, in via
automatica, dai sostituti d'imposta di cui agli articoli 23 e 29 del
decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600.
5. Il credito di cui all'articolo 13, comma 1-bis, del testo unico
delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e' attribuito sugli emolumenti
corrisposti in ciascun periodo di paga rapportandolo al periodo
stesso. A tal fine, il sostituto d'imposta utilizza, fino a capienza,
l'ammontare complessivo delle ritenute disponibile in ciascun periodo
di paga e, per la differenza, i contributi previdenziali dovuti per
il medesimo periodo di paga, in relazione ai quali, limitatamente
all'applicazione del presente articolo, non si procede al versamento
della quota determinata ai sensi del presente articolo, ferme
restando le aliquote di computo delle prestazioni. L'importo del
credito riconosciuto e indicato nella certificazione unica dei
redditi di lavoro dipendente e assimilati (CUD).
6. L'INPS recupera i contributi di cui al comma 5 non versati dai
sostituti di imposta alle gestioni previdenziali rivalendosi sulle
ritenute da versare mensilmente all'Erario nella sua qualita' di
sostituto d'imposta.
7. In relazione alla effettiva modalita' di fruizione del credito
di cui ai precedenti commi, il Ministro dell'economia e delle finanze
e' autorizzato ad apportare, con propri decreti, le necessarie
variazioni di bilancio compensative, anche tra l'entrata e la spesa,
al fine di consentirne la corretta rappresentazione contabile.

----

Mi sbagliavo sulla cumulabilità di reddito. Ovvero non concorre alla formazione di reddito.

http://www.gazzettaufficiale.it/atto/se ... iorni=true
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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