FreeRider ha scritto:[
Per quanto riguarda il risparmio energetico l'articolo per me contiene un errore di fondo, che potrebbe portarci a ritenere che risparmiare (consumare meno) non serve.
Non servirebbe perché comunque la produzione avverrebbe lo stesso coinvogliando il surplus per ripompare acqua nelle dighe (cosa che altri nazioni alpine fanno, ma usando l'energia nucleare).
Invece se avessimo, congiungendo tante misure, tra cui le lampadine, un risparmio (ipotizzo) del 10%, avremmo anche un minor consumo di fossili equivalente, ottenuto o chiudendo alcune centrali o riducendo la produzione di conseguenza. Perché l'artico è corretto e chiaro su questo punto. La produzione deve seguire la domanda e se la domanda cala o si fa calare la produzione o si usa il surplus per altre cose. Se la domanda cala ad esempio (del 10%) è possibile cambiare il mix produttivo lasciando inalterate le fonti energetiche rinnovabili (che intanto vanno ampliate) e riducendo progressivamente quelle che producono CO2.
Per quanto riguarda le dighe, avevo letto che per ripompare acqua negli invasi si usava l'energia che compriamo all'estero di notte (perché piu' economica e pulita della nostra).
Quella energia (che non è prodotta a partire da fossili, essendo o di tipo nucelare o idroelettrico) di giorno viene coinvogliata nelle normali utenze e di notte (tra le 22 e le sette di mattina) per i ripompaggi. Non si usa energia termolettrica (produttrice di CO2) per ripopmare acqua.
Per quanto riguarda il costo energetico per produrre le lampadine a risparmio l'articolo che hai gentilemente postato non entra nel merito ma occorre considerare anche la loro maggiore durata di esercizio. A sentire la pubblicità dovrebbero durare molto di piu' e quindi se la produzione inquinasse il doppio ma la durata fosse quadrupla avremmo comunque un risparmio globale.
Qui pero' non ho dati. Chi ne ha, li presenti pure.
Ciao,
FR
Un saluto a tutti, sono Amos, alias DiavoloRosso, autore dell'articolo in questione.
L'articolo è solo il primo capitolo dell'inchiesta (se così si può definire) sulle conseguenze della messa al bando delle lampade ad incandescenza, quindi non può essere altro che incompleto, e comunque non è un pamphlet contro le CFL.
Lungi da me lasciare pensare che risparmiare energia o non risparmiarla sia la stessa cosa, volevo evidenziare che non è vero che ad una minore richiesta di energia elettrica corrisponda immediatamente e in automatico una minor emissione di CO2, come lasciano invece pensare i "tifosi" delle CFL, l'errore di fondo sta alla base di questo ragionamento, non del mio.
Per quello che riguarda il discorso dei pompaggi durante i periodi di sovrapproduzione, è vero che in passato, durante le ore notturne si aumentava la quota di energia acquistata dall'estero proprio per effettuare pompaggi a costo inferiore, ma è anche vero che questa pratica è stata la causa principale del black-out del 28 settembre 2003.
Da quella data in avanti, l'importazione di energia dall'estero è praticamente costante durante le 24 ore, e comunque Terna utilizza le centrali di pompaggio solamente quando le centrali termoelettriche sono al minimo tecnico, e quando l'intero sistema di generazione è in sovrapproduzione.
Quindi mentre le centrali di pompaggio sono in funzione, a fronte di una minore richiesta, in automatico non può esserci nessuna riduzione dell'emissione di CO2.
Ritengo che l'errore di fondo si nasconda nella tua affermazione "Invece se avessimo, congiungendo tante misure, tra cui le lampadine, un risparmio (ipotizzo) del 10%, avremmo anche un minor consumo di fossili equivalente, ottenuto o chiudendo alcune centrali o riducendo la produzione di conseguenza."
Dipende dal tipo di carico su cui si va a risparmiare, se si cerca di risparmiare sui carichi serviti più o meno direttamente dal servizio di base, ad esempio sui ripetitori radiotelevisivi, allora quello che dici è verissimo, ma non su carichi di punta, o in fasce orarie di sovrapproduzione.
Se quello che dici fosse vero, già da anni sarebbe possibile spegnere alcune centrali, visto che durante la notte il sistema è costantemente in sovrapproduzione, non è possibile farlo perchè le centrali dovrebbero poi essere riaccese per soddisfare i maggiori carichi durante il giorno, ma non ci sarebbe il tempo tecnico utile.
Gli aspetti sulla produzione e durata di vita delle lampadine verranno trattati nei capitoli successivi.
Un saluto e arrivederci alla prossima puntata.