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Isis it is and terrorist

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Isis it is and terrorist

Messaggioda pianogrande il 22/08/2014, 14:09

Il concetto di "guerra per procura" mi sembra un ottimo spunto per capirci qualcosa di più.

I mandanti, insomma.

Questa procura viene accettata anche dalle religioni (niente di nuovo...) oltre che dai vari mercenari.

Viene subita dalle popolazioni inermi ed innocenti.

Con le religioni ed i mercenari non si può trattare per definizione.
C'è poco da trattare col dogmatismo (più o meno genuino) o con chi lo fa per soldi mentre il potere decisionale sta da tutt'altra parte.
I mercenari e i fanatici religiosi vanno combattuti e basta (bisogna pur difendersi).

Le trattative sono un elemento piuttosto complicato proprio perché i veri burrattinai ci tengono a stare ben nascosti e quando anche vengono scoperti continuano a negare.

Tutto questo è frutto di un livello della politica tra nazioni che è sempre più basso.
Direi meno intelligenza e più violenza.
Meno lungimiranza e più interessi immediati.

Ripeto un mio vecchio pensiero che perfino i ladri dovrebbero avere l'intelligenza di lasciare che il sistema vittime possa continuare a funzionare.
Se ti rubo il cibo fino a farti morire di fame, la prossima volta non troverò niente da rubare.

Questo sta succedendo a livello internazionale.
Si va verso la terra bruciata.
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Re: Isis it is and terrorist

Messaggioda Robyn il 22/08/2014, 14:56

Il m5s con Bersani no,con i terroristi sì valli a capire
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Isis it is and terrorist

Messaggioda flaviomob il 22/08/2014, 15:33

Chi ha interesse alla guerra? Chi vende armi: in primo luogo i paesi occidentali. Chi desidera destabilizzare alcuni regimi: di nuovo gli angloamericani in prima linea. Per vendere più armi e far durare più a lungo le guerre un buon espediente è quello di armare una parte e poi armare quella opposta: è andata così in Afghanistan, nelle guerre Iraq-Iran, nelle guerre del Golfo (oggi si scopre che il Kuwait "liberato" dà armi e finanziamenti a Isis). Andrà così anche in Siria: ora la guerra giusta non è più contro Assad ma... al suo fianco.

http://rampini.blogautore.repubblica.it ... tro-lisis/

Obama deve appoggiare Assad contro l’Isis?


L’uscita del capo di Stato maggiore generale Martin Dempsey ha del clamoroso. Per colpire efficacemente i jihadisti dell’Isis, dice l’alto ufficiale americano (la massima carica militare), non possiamo piu` limitarci a bombardare le loro postazioni in Iraq, dobbiamo andare a cercarli nelle loro basi in Siria. Ma questo significa, obiettivamente, mettersi dalla parte di Assad. Le milizie sunnite infatti sono i piu` forti avversari del regime siriano. Proprio quel regime che un anno fa Obama aveva pensato di bombardare per castigarlo dei massacri di civili compiuti con armi chimiche. Ma allora aveva ragione Putin? Il presidente russo aveva contribuito a dissuadere Obama proprio con quell’argomento che ora affiora nelle parole di Dempsey: i nemici di Assad sono piu` pericolosi di lui. Isis, nata da una costola di Al Qaeda, e` la formazione che punta al Grande Califfato, e che ha decapitato il giornalista americano Foley. Obama per il momento non si e` pronunciato, non e` detto che il presidente si decida ad avallare quei bombardamenti sulla Siria (ovvero: sul territorio siriano in mano ai ribelli jihadisti) che andrebbero ad aiutare Assad.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Isis it is and terrorist

Messaggioda trilogy il 22/08/2014, 16:15

pianogrande ha scritto:Il concetto di "guerra per procura" mi sembra un ottimo spunto per capirci qualcosa di più.
I mandanti, insomma....


Lo scontro bilaterale nell'area è principalmente tra Arabia Saudita e Quatar, che vogliono espandere la loro sfera di influenza politica economica e religiosa nell'area. Su questo scontro si sono inseriti tutti (Iraniani, Russi, Turchi, ecc.).

C'è una intervista interessante e un po' enigmatica, oggi sul Corriere della Sera pag.5.
Il giornalista parla al telefono con il rappresentante dell'isis a Mosul:
domanda: L'Europa e in particolare L'Italia hanno promesso che invieranno armi ai curdi che ne pensi?
risposta: Lasciate pure che i curdi ricevano tutte le armi che vogliono. Non importa. Noi stiamo ricevendo ancora più armi e di migliore qualità da quegli stessi luoghi da cui partono per i curdi. Per noi non cambia nulla, non costituisce un problema. Restiamo molto più forti


Il nodo del conflitto è in Syria, non in Iraq, è quello l'incendio da spegnere, il paese da stabilizzare. Se non si affronta quel problema non si risolve nulla. Per quello si riparla di un possibile "recupero" di Assad. Il problema è che non c'è nessuna strategia politica sul tappeto. Continuiamo a pensare a soluzioni occidentali: elezioni, democrazia parlamentare mentre servirebbe la capacità di favorire l'emergere di soluzioni "democratiche" locali. L'Abu Dhabi è un po' un esempio, certo la ricchezza petrolifera aiuta.
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Re: Isis it is and terrorist

Messaggioda franz il 22/08/2014, 20:54

gi.bo. ha scritto:.. Nel senso che x parlare di questo argomento bisogna cercare di smanettare il web in lungo ed in largo e non prendere per oro colato tutto quello che i media occidentali ci dicono. Loro hanno dei fini ben precisi e seguono delle direttive.
Qui si deve informare il più possibile poiché è un'argomento da non prendere con troppa leggerezza e fare conclusioni affrettate.

Una volta c'era l'emoticon equivalente a "ribaltarsi dalle risate" ....

Ok, abbandoniamo per un attimo, tanto per vedere l'effetot che fa, i "media occidentali" ed informiamoci tramite le varie fonti alternative, quelle che i vari complottisti disseminano ed a cui i vari boccaloni abboccano. Su queste fonti (dietro cui ci sono i soliti complottisti professionisti stile 11/9) come Meyssan leggiamo che MCain avrebbe incontrato segretamente (ma pubblicano le fotio) i capi dei ribelli anti assad, tra cui il famigerato capo dell'ISIS.

Per me un giornalista complottista come Meyssan, che giustamente sbarca il lunario vendendo bufale (libri e DVD) su 11/9 e dintorni è già squalificato di suo. Poi se uno crede ai complotti, allora crede a tutto. Ma andiamo avanti.

Prendiamo una delle foto dell'articolo " ben documentato" di Meyssan. Quella in cui McCain è riunito con lo stato maggiore dell'esercito siriano libero. Una ricerca con google images mostra che la stessa identica foto è presente in tanti altri articoli (ben documentati anche loro?) ma con ben altre spiegazioni, tra cui alcune fantasiose indicano che il capo dell'isis (aka Al-Baghdadi, quello immortalato con il rolex) sarebbe in realtà un agente del Mossad, figlio di genitori ebrei. Insomma, di tutto e di piu' in ambito complottista, basta crederci.

Meyssan pero' dovrebbe pero' prima coordinarsi con gli altri complottisti perché nella dicitura afferma che MCain sta parlando con Ibrahim al-Badri (che avrebbe anche il nome di Abu Du’a) mentre altri siti dicono che sta parlando proprio con Al-Baghdadi che il realtà sarebbe Simon Elliot (oppure Elliot Shimon) agente segreto del Mossad. Alla fine scopriremo che milioni di islamici ed ebrei sono in realtà la stessa persona e basta prenderla per fermare le stragi.

Mi chiedo chi sia documentato meglio o chi le sta raccontando piu' grosse, per vendere di più.
Intanto scusate ma preferiesco i media occidentali.
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Re: Isis it is and terrorist

Messaggioda gi.bo. il 22/08/2014, 21:15

Come siamo manipolati e chi tira le fila delle guerre, dell’economia e del terrorismo?
Per capirci: Chi sono I mandanti?.
Questa mi sembra la domanda posta da Pianogrande e altri.
Puo’ sembrare fuori tema ma anche questa volta il collegamento esiste!.Eccome esiste!


Conoscete l'Istituto Tavistock?

Situato nell'omonima cittadina nella contea del Sussex in Inghilterra,
è considerato come il massimo centro mondiale
delle attività di controllo mentale e di ingegneria sociale
Il famoso giornalista investigativo e autore del bestseller Il Club Bilderberg Daniel Estulin, ci rivela l'esistenza di questo organismo creato per controllare il destino di tutto il pianeta e per cambiare la società contemporanea.
In questo libro rivoluzionario, Estulin svela l'origine e il modus operandi dell'Istituto, chi lo governa, quali sono i suoi obiettivi e come influenza noi tutti - le vere vittime ignare - durante la nostra vita quotidiana.
Siamo veramente tutti in pericolo?
Veniamo esposti ogni giorno agli oscuri meccanismi creati da un gruppo di psicologi, psichiatri e antropologi pagati dall'oligarchia internazionale che controlla il mondo per favorire i propri interessi.
Dalla musica alla contro-insorgenza, dalla droga alla televisione, ascolta i consigli di Daniel Estulin per capire come difenderti ogni giorno dall'Istituto Tavistock, combattere i suoi metodi ed essere finalmente libero da ogni controllo mentale.
Continua a leggere: http://www.macrolibrarsi.it/speciali/an ... stulin.php

Tavistock

Il Tavistock Institute of Human Relations
Diversi autori espongono i panni sporchi del Tavistock Institute, ma la maggior parte di loro attinge da un’opera fondamentale per l’argomento, una delle 15 scritte dal Dr. John Coleman, che titola con il nome dello stesso istituto. Io faccio riferimento solo a quella, perché è l’indagine più sobria e approfondita.

Wellington House, Rothschild e Rockefeller
Diciamo subito che le attività dell’istituto iniziano a Londra, nel 1913, presso la Wellington House. Il tale Sir Edward Grey, ministro degli Esteri britannico dell’epoca, nomina come direttore Lord Northcliffe (il magnate della stampa più influente in Gran Bretagna).

La posizione di Lord Northcliffe è avallata da Lord Rothmere in nome della Corona britannica, e il suo lavoro è affiancato da quello di Lord Rothmere. Il personale operativo della Wellington House comprende: Arnold Toynbee (futuro direttore degli studi presso il Royal Institute of International Affairs) e gli americani Walter Lippmann ed Edward Bernays (nipote di Signund Freud).

Le finanze per la formazione dell’istituto provengono dalla corona britannica, inizialmente, e poi dalla famiglia Rothschild (con la quale è imparentato Lord Northcliffe per via di qualche matrimonio fra cugini o nipotini) e dai Rockefeller.

Cambierà nome in Tavistock institute nel 1921, dopo che sono assicurate rispettivamente il consolidamento del raggiro della banca centrale statunitense (Federal Reserve Bank) negli Stati Uniti d’America e le vittorie programmate delle nazioni vincitrici la prima guerra mondiale.
L’organizzazione viene spesso definita segreta, o segretissima, perché, come al solito, i giornalisti non ne parlano; questo non equivale a dire che qualcuno abbia cercato di celarne l’esistenza.

Cosa deve fare?
Deve raccontare frottole per convincere la popolazione inglese, e poi quella statunitense, ad andare in guerra contro la Germania. Non stiamo qui a spendere tempo sulle ragioni della guerra, ci porterebbe fuori tema; diciamo che, per qualche motivo, alcuni signori inglesi decidono di farla e, come abbiamo visto con Fromm, Hermann Göring e Pound, le popolazioni non hanno proprio nessuna voglia di andare incontro ai disagi della guerra.

Bisogna quindi convincerle, per i motivi che vedremo più sotto, a proposito della macchina di distruzione della guerra, che deve coinvolgere tutti gli elementi della società. Questa è la missione esplicita e formale che viene data ai ricercatori della Wellington House.

Scegliere fra due gabbie
Bernays nasce a Vienna il 22 novembre 1891. Suo zio Sigmund Freud, per luogo comune è detto da tutti il “padre della psicoanalisi” e Bernays e detto il “padre delle pubbliche relazioni”; ma, secondo Coleman, il vero padre delle cosiddette “pubbliche relazioni” è Willy Munzenberg.

Con la “fabbricazione del consenso”, Bernays individua con successo due fasi nel lavoro di lavaggio dei cervelli;
la prima fase consiste nel convincere i capi-gruppi di una certa ideologia (opinion making);

la seconda fase consiste nel far niente, nell’osservare come la naturale stupidità umana faccia il resto del lavoro per conto suo, propagando idee improprie che sono considerate da ciascuno le “sue opinioni” personali.

Le masse vengono irregimentate senza essere consapevoli di essere irregimentate.

Gli schiavi vengono comandati ed asserviti alla volontà dei fabbricatori di consenso, ma ognuno è convinto di fare ciò che giudica giusto e appropriato, secondo la propria coscienza, perché chi fabbrica il consenso fabbrica anche il dissenso.

La coscienza di ciascuno si forma sulla base di ciò che viene insegnato e indottrinato dal sistema; i fanciulli vengono catechizzati ma, una volta adulti, sono convinti che le opinioni dinamiche sulla quale basano le loro azioni e decisioni siano idee loro proprie.
La coscienza acquisita viene percepita come coscienza individuale “propria”.

Wilson, Roosevelt, Clinton, Bush padre e figlio, sono condizionati a coinvolgere gli Stati Uniti in tutte le guerre più disastrose del mondo, con metodi simili a quelli di Bernays, e gli interessi personali delle loro famiglie nella guerra, sono soltanto un ottimo incentivo per la loro docile collaborazione ai veri padroni del petrolio e della moneta.

Bisogna quindi convincerle, per i motivi che vedremo più sotto, a proposito della macchina di distruzione della guerra, che deve coinvolgere tutti gli elementi della società. Questa è la missione esplicita e formale che viene data ai ricercatori della Wellington House.

http://www.cssbi.net/index.php/signorag ... tavistock/
Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo(Giordano Bruno)
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Re: Isis it is and terrorist

Messaggioda pianogrande il 22/08/2014, 22:16

Sarà ma io sono convinto di pensare con la mia testa e nessuno me lo toglie (dalla testa).

Il vero pericolo che rende le popolazioni manipolabili è l'ignoranza.

Più ne sappiamo, più ragioniamo, più discutiamo e meno siamo ignoranti.

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Re: Isis it is and terrorist

Messaggioda gi.bo. il 22/08/2014, 22:42

pianogrande ha scritto:Sarà ma io sono convinto di pensare con la mia testa e nessuno me lo toglie (dalla testa).

Il vero pericolo che rende le popolazioni manipolabili è l'ignoranza.

Più ne sappiamo, più ragioniamo, più discutiamo e meno siamo ignoranti.

Il resto sono "bubbole" non "estive" ma quattro stagioni.

Come o sempre detto mai prendere per oro colato quello che dicono i media.

Certo, chi va contro a questi poteri forti, e fa queste dichiarazioni(peraltro mai smentite)ti fa riflettere e....a pensar male certe volte ci si azzecca.

L'ho postato perchè meritava di essere letto e con il web hai anche questa possibilità di confronto e quindi di maggior approfondimento.

Pero', e qui ci sta bene questo mio pero', una cosa deve essere ben chiara a tutti: La manipolazione dei ns,cervelli viene fatta da parecchi decenni e su questo non ci piove.

E chi potrebbe farlo questo se non coloro che hanno interessi da preservare?
E chi potrebbero essere costoro?

Con questi punti interrogativi ho già detto tutto!


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Re: Isis it is and terrorist

Messaggioda gi.bo. il 22/08/2014, 23:29

Qui comanda il Jihad: dove combattono e dove si addestrano
Quali sono le aree in mano agli islamici e chi sono i loro leader. Clicca sulle zone arancioni per leggere le schede


ESCLUSIVO: I terroristi della porta accanto di Paolo Biondani

Immagine


http://speciali.espresso.repubblica.it/ ... index.html

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Re: Isis it is and terrorist

Messaggioda trilogy il 23/08/2014, 11:51

franz ha scritto: Ok, abbandoniamo per un attimo, tanto per vedere l'effetto che fa, i "media occidentali" ed informiamoci tramite le varie fonti alternative, quelle che i vari complottisti disseminano ed a cui i vari boccaloni abboccano. Su queste fonti (dietro cui ci sono i soliti complottisti professionisti stile 11/9) come Meyssan leggiamo che MCain avrebbe incontrato segretamente (ma pubblicano le fotio) i capi dei ribelli anti assad, tra cui il famigerato capo dell'ISIS.
Per me un giornalista complottista come Meyssan, che giustamente sbarca il lunario vendendo bufale (libri e DVD) su 11/9 e dintorni è già squalificato di suo. Poi se uno crede ai complotti, allora crede a tutto. Ma andiamo avanti...


Penso che il problema non siano i "complottisti". Siamo nella fase di disfacimento dell'antico assetto creato con la dissoluzione dell'impero ottomano, questo lo riconoscono analisti e studiosi seri. Come occidente abbiamo affondato i vecchi regimi autoritari laici (Iraq, Syria, Libia, Egitto). Questo ha aperto lo spazio all'emergere delle forse islamiche che vincono le elezioni come in Egitto, e quindi bisogna appoggiare i militari per ritornare alla situazione precedente; oppure cercano di prendere il potere scontrandosi militarmente tra fazioni sciite e sunnite. Dietro ci sono i vari Stati arabi ed occidentali che sostengono l'uno o l'altro per trarne vantaggio a cose finite. L'Iraq è in fase di disfacimento, i Curdi una quando disporranno di un esercito adeguato dichiareranno l'indipendenza, sciiti e sunniti proseguiranno la guerra civile fino ad un nuovo assetto.
vedi anche: http://www.repubblica.it/esteri/2014/08 ... ef=HRER2-1
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