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Diritti umani, informazione e comunicazione

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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda Iafran il 26/07/2014, 8:54

flaviomob ha scritto:Non è possibile essere equidistanti o neutrali, nel vergognoso orrore che sta avendo luogo a Gaza.
È una guerra di occupazione e sterminio contro un popolo senza risorse, confinato in un territorio esiguo, senza acqua; dove ospitali, ambulanze e bambini sono considerati bersagli e presunti terroristi. Difficile da capire ed impossibile da giustificare. Così come vergognoso è il comportamento della comunità internazionale occidentale che sta permettendo questo genocidio.

Penso che il popolo palestinese "si faccia forte" (suo malgrado) delle sue sofferenze presso la comunità internazionale per raggiungere l'obiettivo delle persone più fanatiche ed integraliste: la completa distruzione fisica di un'altra comunità.
Il bisogno di una vita normale ed i tentativi di pace fra i popoli che vivono in quella regione, purtroppo, devono fare i conti con la voglia di vendetta e di rivalsa di quegli uomini che non riescono ad avere un'affermazione nella società civile o mete personali nella loro vita.
Le sofferenze, gli strazi personali e familiari mi addolorano ma come si fa a lasciare che gli altri tramino per darti il colpo mortale?
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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 26/07/2014, 10:53

I torti sono da entrambe le parti, ma è evidente che stragi di civili come quelle compiute negli ultimi anni a Gaza da parte di Israele fomentano ulteriormente gli estremismi. E' ovvio che i palestinesi abbiano rivendicazioni, dato che sono stati privati della terra e dell'acqua, oltre che a Gaza della possibilità di spostarsi liberamente e di avere un libero commercio. Invece da Israele arrivano bombardamenti su ospedali, scuole, ambulanze.

https://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.net/ ... fe40e0e609


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda franz il 26/07/2014, 13:50

A proposito di acqua, c'è un progetto di un grande dissalatore costruito a gaza dalle ONG, ma Hamas si oppone, perché l'acqua secondo loro la deve fornire israele. I soldi localmente ci sono. Basterebbe costuire meno razzi e tunnel. Ma Hamas ha altri progetti.
10 km di tunnel in meno ed un dissalatore in piu'.

http://lexdc.blogspot.ch/2012/09/il-dis ... -gaza.html
http://www.ansa.it/ansamed/it/notizie/s ... 04697.html
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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 26/07/2014, 16:04

Dove sarebbe scritto che Hamas si oppone?

E quanto vale per Israele e l'occidente il commercio di armi utilizzate per bombardare Gaza? Vuoi vedere che sotto sotto c'è il business..?


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 26/07/2014, 16:13

I volontari svedesi Fred Ekblad e Charlie Andreasson (ISM - Gaza's Ark - Freedom Flotilla Coalition) hanno potuto lasciare l'ospedale di Beit Hanoun, rimasto sotto tiro per tutto il pomeriggio di ieri fino a notte inoltrata, prima da parte degli F-16, poi dei carriarmati e dei cecchini israeliani.
Purtroppo durante l'attacco all'ospedale e ai mezzi di soccorso un medico, Hamid Buraei, è rimasto ucciso e altri membri dello staff sono rimasti feriti.

Immagine

https://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.net/ ... 8ab598ee59


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 26/07/2014, 16:23

Gideon Levy è un giornalista israeliano. Scrive per il quotidiano Ha’aretz.
L’indifferenza di Israele

25 luglio 2014


Il totale, aggiornato al 23 luglio, è di 155 bambini. La mattina ne sono morti altri tre. Dieci bambini al giorno, in media. Secondo le Nazioni Unite il numero supera quello delle vittime tra i combattenti di Hamas. L’Al Mezan center for human rights ha pubblicato una lista con i nomi di 132 bambini uccisi, mentre il quotidiano britannico The Telegraph ha pubblicato un “grafico della morte” con i nomi dei bambini, la data di morte e la loro età. La tabella comprende neonati, bambini e ragazzini. Ogni bambino e il nome che gli avevano dato i genitori. Bitul, quattro anni; Suhila, tre anni; Bissan, sei mesi; Siraj, quattro anni; Nur, due anni. Sono i nomi dei bambini della famiglia Abu Jama, nella quale sono morte 25 persone.

Il grafico non mente. L’operazione Margine protettivo è in realtà la replica dell’operazione Piombo fuso e la supererà in termini di orrore e morte. Il grafico non è stato diffuso in Israele, e nessuno si preoccuperà di farlo. Non c’è posto per questa conta, siamo in guerra. La colpa dei morti palestinesi è di Hamas. I piloti dell’aviazione israeliana non volevano uccidere i bambini.

In ogni caso non c’è nulla da temere: se mai qualcuno dovesse pubblicare il grafico scatenerebbe soltanto l’indifferenza di un’opinione pubblica indottrinata. Forse addirittura la gioia, per quanto sia difficile da credere. “Anche Hitler è stato un bambino” si legge su un muro vicino all’ingresso di Netivot.

Sul sito internet “Walla!” si trovano una serie di commenti in risposta a un articolo sulla morte di quattro bambini sulla spiaggia di Gaza. Shani Moyal: “Non me ne frega niente della morte dei bambini arabi. Peccato che non siano stati di più. Ben fatto”. Stav Sabah: “Queste sono immagini bellissime. Mi rendono felice. Non smetterei mai di guardarle”. Sharon Avishi: “Solo quattro? Peccato. Speravamo fossero di più”. Daniela Turgeman: “Ottimo. Dobbiamo uccidere tutti i bambini”. Chaya Hatnovich: “Non esiste un’immagine più bella di quella che mostra i bambini arabi morti”. Orna Peretz: “Perché soltanto quattro?” Rachel Cohen: “Non chiedo la morte dei bambini di Gaza. Chiedo che bruciate vivi tutti gli arabi”. Tami Mashan: “Devono morire più bambini possibile”.

Dai nomi e dalle foto si capisce che tutti i commenti sono stati scritti da donne. Fanno la spesa nei negozi sotto casa vostra. Frequentano lo stesso cinema che frequentate voi, vanno in vacanza dove andate voi. Sono israeliane. Nessuno pensa di licenziarle, come invece fanno con gli arabi e i simpatizzanti di sinistra. Nessuno le condanna. Nessuno le attacca o le minaccia. Sono normali, almeno secondo la legge israeliana, la stessa che considera la compassione un tradimento e la bestialità un’espressione di patriottismo.

Ma perché incolpare le donne e i loro commenti? Ascoltate le parole dei generali, dei politici e degli analisti. Dicono le stesse cose, usano solo toni un po’ meno aggressivi.

Parole così perfide non si sentono in nessun altro paese del mondo, ma neanche le dichiarazioni più estreme rendono giustizia all’atmosfera che si respira in questo momento. Sono pochi gli israeliani che pensano ai 155 bambini morti e li considerano per quello che sono: bambini. Non vogliono immaginarli. Non vogliono pensare al loro destino, alla loro triste vita e alla loro morte.

I soldati israeliani combattono e muoiono a Gaza, e la gente ha paura per loro. È umano e naturale. I razzi, intanto, continuano a cadere. Ma accanto alla paura emerge una completa assenza di compassione per le vittime dell’altro schieramento. Anche per i bambini, che muoiono a decine e segneranno un nuovo record di vergogna persino in una storia vergognosa come quella israeliana.

Le immagini che arrivano da Gaza dovrebbero sconvolgere tutti gli israeliani. Forse anche gli abitanti di Gaza festeggerebbero la morte dei bambini israeliani, ma non possiamo saperlo perché per fortuna non è accaduto. Se assistessimo a una reazione di questo tipo saremmo giustamente disgustati. Ma intanto continuiamo a ignorare il massacro dei bambini palestinesi, giorno dopo giorno. O addirittura lo celebriamo. Dopo tutto, “anche Hitler è stato un bambino”.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

http://www.internazionale.it/opinioni/g ... i-israele/


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda franz il 26/07/2014, 16:42

flaviomob ha scritto:Dove sarebbe scritto che Hamas si oppone?

E quanto vale per Israele e l'occidente il commercio di armi utilizzate per bombardare Gaza? Vuoi vedere che sotto sotto c'è il business..?

C'è sempre un business, questo è certo. Dove c'è domanda, c'è offerta.
In quegli articoli non sta scritto che Hamas si oppone. Quello l'ho letto in altri post, scritti dalle ONG coinvolte, ma come al solito poi quando cerco di ritrovare l'infomazione letta giorni fa, difficile ritrovarla.

Per quanto riguarda i bombardamenti di scuole, ospedali etc ci sono indagini in corso, perché Israele ed Hamas si rimpallano le responsabilità e non sarebbe la prima volta che hamas sbaglia mira (ed Israele pure) che appositamente nei conflitti si colpiscono i propri per motivi di propaganda. Da quanto leggo da varie fonti indipendneti e non schierate il bombardamento della scuola, usata come rifugio da 1600 persone non è chiaramente attribuito a Israele. Diversi indizi, tra cui segni dei colpi, che indicano il tipo di proiettili, escudono sia l'artiglieria pesante israeliana sia i razzi di Hamas. Potrebbero essere colpi di mortaio, in possesso ad entrambi i fronti. C'è un'inchiesta in corso.
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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 28/07/2014, 17:59



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Omofobia istituzionalizzata a Verona

Messaggioda flaviomob il 29/07/2014, 15:18

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07 ... a/1075170/

Verona, ‘proscrizione’ contro gli insegnanti che parlano di gay a scuola
di Alex Corlazzoli | 29 luglio 2014


Segnalate i maestri che parlano in classe di omosessualità. A lanciare le liste di proscrizione contro gli insegnanti che si permettono di promuovere progetti di educazione all’affettività e alla sessualità riconoscendo i diritti dei gay, è il Comune di Verona capitanato dal sindaco Flavio Tosi. A proporre la mozione, approvata con 17 voti a favore e 12 contrari, è stato il consigliere comunale Alberto Zelger che ha chiesto interventi immediati nelle scuole di competenza comunale. Un provvedimento che, per il fatto che è stato approvato da un consiglio comunale, riporta l’Italia indietro nel tempo.

Forse non tutti coloro che leggeranno questa notizia avranno la pazienza di leggere la mozione proposta da Zelger ma vale la pena riportare qui alcune delle dichiarazioni riportate nel dispositivo comunale a sostegno delle richieste fatte, badando bene ai sostantivi e ai verbi usati. Il Comune di Verona ha approvato una mozione che invita il sindaco e la giunta a “vigilare affinché, nelle scuole di competenza comunale, venga data un’adeguata informazione preventiva ai genitori sul contenuto dei progetti di educazione all’affettività e alla sessualità, come pure sugli spettacoli e sugli eventi ludici, che vengono proposti ai loro figli”. Fin qui si potrebbe discutere: tutti i progetti dovrebbero essere concordati con le famiglie. Il problema è che con l’approvazione di questa mozione è stato “delegato al Coordinamento famigliServizi Educativi l’onere della raccolta delle segnalazioni dei genitori e degli insegnanti sui progetti di educazione all’affettività e alla sessualità, come pure sugli spettacoli e sul materiale didattico, che risultino in contrasto con i loro principi morali e religiosi”.

I principi morali e religiosi di chi? Di tutte le famiglie di una scuola o di Zelger? Del Comune o di tutte le mamme e i papà? E come si verificano tali principi?

Inoltre sarà predisposto “uno strumento di raccolta delle segnalazioni di cui sopra con apposito spazio sul portale del Comune ed eventualmente anche attraverso un numero verde istituito dal Comune o da qualche altro ente o associazione, che se ne assumesse l’onere”. Ma non basta: “Al Comune spetterà comunque il compito di darne adeguata pubblicità”.

Insomma, se una maestra si permetterà di leggere ai bambini la favola del “Piccolo uovo” illustrata da Altan potrebbe rischiare di essere segnalata da qualche mamma o persino da qualche bigotta collega pronta a comporre il numero verde: “Pronto, è l’ufficio segnalazioni contro i principi morali e religiosi? Vi volevo avvisare che stamattina il maestro Alex ha letto una fiaba che parlava di famiglie diverse da quella naturale”.

E dall’altra parte della cornetta: “Signora mi dia nome e cognome provvederemo a dare pubblicità di quanto accaduto”.

Eh sì, perché secondo Zelger, che nella mozione cita l’articolo 29 e 30 della Costituzione, il 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, “da qualche tempo la famiglia naturale sta subendo un’aggressione culturale senza precedenti che vorrebbe equipararla alle unioni di persone dello stesso sesso, riconoscendo loro il diritto all’adozione e alla “produzione” di bambini con l’utero in affitto. Questa aggressione culturale arriva persino a minacciare i giornalisti, a condizionare gli insegnanti nel loro ruolo educativo, a indottrinare i bambini con spettacoli e opuscoli tendenziosi, a impedire convegni sui temi famigliari, a proporre la galera per chi dichiara di preferire l’unione tra un uomo e una donna e, in prospettiva, ad insegnare giochi erotici ai bambini per rimuovere ogni loro futura avversità ai rapporti sessuali di ogni tipo”.

Le espressioni di Zelger (che sul suo profilo Facebook cita brani evangelici e iniziative contro “la lobby gay”) denotano ancora una volta la necessità di un dialogo in Italia su questi temi. La distanza di vedute tra chi si schiera a favore dell’adozione delle coppie gay e il giusto riconoscimento dei loro diritti e chi, come Zelger è contrario persino ai progetti educativi che riconoscano una realtà che fa parte della nostra società, crea estremismi sterili, destinati a uno scontro che non potrà certo far bene alla società civile italiana. E se, un consiglio comunale approva una mozione del genere, il Ministero della Pubblica Istruzione non può certo chiudere gli occhi.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07 ... a/1075170/


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda franz il 31/07/2014, 10:25

Omofobia, la mappa dell'odio in Europa
E l'Italia è il Paese che discrimina di più

Un sondaggio dell'Unione Europea condanna senza appello il nostro Paese, relegato in fondo a tutte le classifiche quando si parla di libertà sessuale a scuola, sul posto di lavoro o al momento di accedere ai servizi. Anche a causa di una classe politica tra le più arretrate in materia. I nostri grafici per indagare il problema nei suoi vari aspetti

Dettagli nell'articolo: http://espresso.repubblica.it/inchieste ... u-1.174696
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