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Una firma per fermare il "Patto del Nazareno"

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Una firma per fermare il "Patto del Nazareno"

Messaggioda Iafran il 26/07/2014, 9:23

Marco Travaglio denuncia come "piduismo strisciante" la proposta che si vorrebbe fare approvare alle Camere in tutta fretta (alla faccia dei "gufi", che ... disturbano i sogni ... di grandezza) ed invita ciascuno a far sentire il proprio disappunto (o disgusto).
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07 ... i/1071942/

Patto Renzi-Berlusconi: firmiamo per fermarli di Marco Travaglio

Senza eccedere in enfasi retorica, possiamo dire che quella di ieri è una giornata da segnare sul calendario. Dopo tre anni di pensiero unico, quello delle larghe intese, è risorta l’opposizione. Nel corteo di parlamentari di Sel, 5 Stelle, Lega e dissidenti del centrodestra ci sono anche persone che non ci piacciono. Ma la battaglia che hanno portato fin dentro il Quirinale è giusta, perché è l’Abc della democrazia: difendere il ruolo delle minoranze, cioè del Parlamento. Non è dallo stato di salute delle maggioranze, ma delle minoranze che si distinguono le democrazie dalle dittature e dai regimi autoritari.
Il Fatto, con la petizione che in una settimana ha raccolto oltre 160mila firme, segnala la minaccia prossima ventura del grumo autoritario che spurga dal combinato disposto Italicum-Senato-Quirinale-Csm. E paradossalmente chi l’ha architettata, mentre si sforza di smentirla, non fa che confermarla con le sue condotte quotidiane. Noi denunciamo la futura autocrazia dell’uomo solo al comando: e Renzi, mentre irride all’accusa di autoritarismo, già si comporta da uomo solo al comando minacciando i suoi dissidenti e quelli dei partiti alleati, trattando il Senato come il consiglio comunale di Firenze o di un paese limitrofo (l’orizzonte è quello).
Noi denunciamo i deragliamenti incostituzionali del presidente della Repubblica: e Napolitano, mentre monita contro chi evoca spettri autoritari, chiama “paralisi” l’opposizione democratica, le intima di ritirare gli emendamenti, interferisce nella sovranità del Parlamento proprio nel momento del voto di una legge (costituzionale!), manda pizzini al Csm per salvare il procuratore di Milano che garba a lui e per bloccare la nomina del procuratore di Palermo che non piace a lui, infine rifiuta di ricevere la più ampia delegazione di parlamentari mai vista in piazza del Quirinale.
Noi denunciamo il rischio di partiti sempre più personali comandati a bacchetta da un pugno di leader che si nomineranno senatori e deputati vieppiù servili: e già ora Renzi & B. tentano di spegnere ognidissenso interno minacciando chi non obbedisce di espellerlo o di non ricandidarlo. Noi denunciamo il piduismo strisciante di un modello di democrazia sempre più verticale e personalizzato, contro quello orizzontale e partecipato che ci lasciarono i Padri Costituenti: e il premier, mentre si fa una risata, irreggimenta la democrazia in base a un papello occulto detto “Patto del Nazareno” che conoscono in tre o quattro (Renzi, B., Letta Zio e Verdini) ma che subiamo tutti.
Noi denunciamo il futuro svuotamento del Parlamento, ridotto a cortile di casa del premier-padrone che potrà scegliersi anche un presidente della Repubblica di stretta obbedienza: e il capoccia del governo, con la complicità di quello dello Stato, pressa il presidente del Senato fino a indurlo al cedimento finale. Cioè alla gravissima decisione di ieri di contingentare il dibattito sulla riforma costituzionale in tempi da regolamento condominiale, con una “tagliola” (la scadenza ultima all’ 8 agosto) palesemente incostituzionale: “La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale” (articolo 72 della Costituzione). Chiunque si renda complice di questo scempio, magari dopo aver difeso per anni le ragioni dell’ostruzionismo quando stava all’opposizione, dovrà prima o poi vergognarsi e renderne conto davanti ai propri elettori. Tutto ciò accade in piena estate, mentre gli italiani sono distratti dalle ferie: come tutti gli altri i colpi di mano contro la democrazia e la legalità, dal decreto Biondi nel 1994 alla legge Cirami nel 2002, dal lodo Schifani nel 2004 all’indulto salva-Previti nel 2006, dal lodo Alfano nel 2008 allo scassinamento dell’articolo 138 nel 2013.
Il resto lo fanno la disinformazione della stampa di regime (di larghe intese) e la rassegnazione di una cittadinanza stremata dalla crisi e dalla malapolitica, che chiede soltanto di arrivare viva a fine mese e di non essere più disturbata. “Tanto sono tutti uguali”. Ieri il corteo di oppositori al Quirinale ha dimostrato plasticamente, dopo anni di “tutti uguali” (o quasi), che c’è anche un altro pensiero. E che persino nei partiti di potere sopravvivono alcuni uomini liberi. Finora l’opposizione era confinata nel recinto dei 5 Stelle e a volte di Sel, in ordine sparso e in un asfissiante isolamento anche mediatico. Ora, per fortuna, ci sono anche pezzi di Pd e di Forza Italia, com’è giusto che sia per una battaglia senza bandiere che non può essere né di destra né di sinistra, né di sistema né antisistema. È una battaglia di democrazia che riguarda tutti noi. In attesa di gridarlo in piazza, cominciamo a dirlo con una firma.
Iafran
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Re: Una firma per fermare il "Patto del Nazareno"

Messaggioda Iafran il 27/07/2014, 7:21

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07 ... i/1072524/

Riforme: la democrazia sbrigativa di Renzi di Nando dalla Chiesa

C’è qualcosa di stregato in questa deriva che si porta via il paese. Condannato da anni alla schizofrenia che lo sta mandando a fondo: problemi immensi (o piccoli) che lo zavorrano ogni giorno, e un Parlamento che sfacciatamente discute sempre di altro, che eleva a questioni di vita o di morte, e dà scadenze, e lavora in agosto e sfida la Costituzione, su urgenze partorite solo dentro i palazzi della politica, si tratti delle leggi per Previti e Berlusconi, dell’indulto o di questa “riforma” del Senato. Una specie di maledizione. Che ricadrà su tutti, anche sui potenti di turno, come è sempre successo. La domanda regina è semplice: può un Parlamento eletto con una legge incostituzionale rifare la Costituzione a colpi di scimitarra? Un tempo qualunque parlamentare avrebbe risposto di no. Per ragioni intuitive, non c’era bisogno che avesse studiato. Glielo insegnava un’etica elementare. Oggi dicono di sì e lo stanno facendo in centinaia. E d’altra parte quella stessa legge (che si ostinano a chiamare la porcata Calderoli) l’hanno usata loro e la difendono loro. Classe politica ringiovanita e con tante più donne, ma figlia di una medesima cultura: il partito prima delle istituzioni, il leader prima del partito (saltando senza sosta da una corrente all’altra), la propria ricandidatura prima di tutto. Il resto è recita, un po’ dramma un po’ commedia. Circondato da silenzi che fanno male.
Velocità, si dice giustamente. Ma chiunque abbia avuto esperienza di Camera o Senato (e purtroppo il capo del governo non ne ha) sa perché i lavori parlamentari sono così lenti. Sa che non c’è bisogno di stracciare la Costituzione. Che in fondo basta, meno gloriosamente ma più seriamente, rifare i regolamenti delle Camere, magari stabilendo che sulle leggi giunte dall’altro ramo del Parlamento scatti il silenzio-assenso dopo tre mesi, così che nulla possa essere insabbiato o infilato nel mercimonio politico. Sa che occorre soprattutto intervenire sulla dannazione dei decreti attuativi, vera palude in cui tutto affonda o si snatura. O stabilire che certe materie vengano trattate solo dalle commissioni in sede deliberante. E poi, e anzi in primo luogo, sa che bisogna fare lavorare di più i parlamentari. Certo che si è lenti se si lavora due giorni e mezzo a settimana. Una cosa scandalosa, visto che con le liste bloccate non c’è nemmeno l’alibi dei rapporti da tenere con il celebre “collegio”.
Quale azienda, quale università, quale ospedale potrebbe realizzare i suoi programmi lavorando a mezzo tempo? E se lavorasse due giorni e mezzo, potrebbe mai scaricare la colpa dei propri ritardi sullo Statuto o sulla Carta dei princìpi? L’idea, poi, che si possa rifare o liquidare il Senato senza avere alle spalle una dottrina o un pensiero, senza che la discussione sia mai andata oltre le insegne luminose (il “Senato delle regioni”: e poi?), condanna a imitare la Lega del “federalismo”: parola magica che ha bloccato il dibattito politico italiano per ritrovarsi vent’anni dopo con i comuni strangolati dai governi centrali. Altro invece ha indubbiamente senso. Può essere una felice idea attribuire il voto di fiducia alla sola Camera, visti i precedenti. E potrebbe anche essere esplorata la proposta della senatrice a vita Elena Cattaneo: un “senato delle competenze”, una Camera “Alta” per superiore patrimonio collettivo di conoscenze scientifiche e professionali. Sarebbe un ottimo antidoto alla demagogia.
Il vero fatto è che l’Italia (il patto del Nazareno è cosa diversa) non ha bisogno di queste riforme pirotecniche. Ha bisogno di un politico-chirurgo. Che con cento piccoli interventi legislativi inseriti scientificamente nel suo immenso apparato di norme la metta in grado di funzionare: dal fisco alla pubblica amministrazione. Aggiungere una parola, togliere una parola. Ascoltando, studiando. Chi è stato in Parlamento sa il valore di un inciso o di una omissione, per esempio (guarda un po’…) l’esclusione delle imprese di movimento terra dai controlli antimafia. Sopprimere il controllo di una Camera dopo lo svarione preso con la responsabilità civile dei magistrati (“rimedieremo in Senato”, si è detto subito…), esprime l’idea non di una democrazia veloce, ma di una democrazia sbrigativa, la stessa che sta dietro la scelta di abolire i segretari comunali. Una camera di infallibili, soprattutto con liste inzeppate di cortigiani di corrente o amicizie personali, non è all’orizzonte. Meglio tutelarsi. Per rimediare alle distrazioni, all’incultura o alle assenze nei due giorni e mezzo di lavoro.
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Re: Una firma per fermare il "Patto del Nazareno"

Messaggioda Robyn il 27/07/2014, 12:03

Serve la linea mediana e bisogna ritirare gli emendamenti"duma,duma elettiva,duma rappresentativa"
Deputati a 618,senatori a 190 +73 delegati del parlamento europeo.Senato puramente proporzionale anche con
elezione di secondo grado riservando anche al senato i temi eticamente sensibili
Elezione componenti csm e corte costituzionale in seduta comune parlamento
Firme referendum a 750 000,firme e per legge popolare a 200 000
Italicum con sbarramento a piccoli partiti al 4%+preferenze riservando in alcuni
collegi plurinominali la scelta del primo della lista ai partiti
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Re: Una firma per fermare il "Patto del Nazareno"

Messaggioda Iafran il 27/07/2014, 17:59

Robyn ha scritto:Serve la linea mediana e bisogna ritirare gli emendamenti"duma,duma elettiva,duma rappresentativa"
Deputati a 618,senatori a 190 +73 ... ... ... ... con sbarramento a piccoli partiti al 4%+preferenze riservando in alcuni collegi plurinominali la scelta del primo della lista ai partiti

Questo che asserisci, Robyn, è ciò che si dà a sapere e che a te sta bene (tanto che lo ripeti in ogni occasione), altri, invece, lo reputano come un attentato alla democrazia, dandone chiara spiegazione.
Qui si informano e si sollecitano i democratici a dire la loro per difendersi e scardinare quello che molti percepiscono come un "gioco ordito da malcelati approfittatori della democrazia".
Tu, se vuoi reputarti uno che non ci sta a questo gioco puoi firmare, altrimenti, ti poni nel calderone dei sostenitori del "gioco", che sono fra i cittadini una rappresentanza reale molto risicata (nonostante lo sbandierato 40,8% del tuo PdC).
Poi, cerca di attenerti al tema proposto perché quello che scrivi, a volte, c'entra "come i cavoli a merenda" (e non ci sarebbe bisogno di ricordartelo così spesso).

Fai a meno di ricorrere alle offese (per posta privata) perché tu ed io siamo solo singoli cittadini ... che se sostengono discussioni aperte e sincere ... si arricchiscono!
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Re: Una firma per fermare il "Patto del Nazareno"

Messaggioda Robyn il 28/07/2014, 9:40

A me pare che a te non ho scritto niente in posta privata e se l'ho scritto a qualcun'altro non era un'offesa
Attenersi a quello che si scrive?il csx non è il partito di Grillo dove bisogna attenersi a quello che si scrive oppure dove si viene epurati se si và in tv o se si contraddice Grillo in ogni caso parliamo di libertà di espressione,di libertà personale che è inviolabile.Le epurazioni fatte da Grillo sono una cosa estremamente grave a partire da Federica Salsi e di altri parlamentari
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Re: Una firma per fermare il "Patto del Nazareno"

Messaggioda Iafran il 07/08/2014, 7:06

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08 ... i/1083476/

Caso Schettino “docente” alla Sapienza. Lui si difende: “Iniziativa per esperti”

"Non era una lectio magistralis nell'ateneo, ma un intervento riservato". Infuria comunque la polemica perché si trattava di un evento legato all'università. Il ministro Giannini: "Sconcertante". Il rettore Frati deferisce Vincenzo Mastronardi, il docente che ha invitato l'ex comandante. Il prof però minaccia querele e dice: "Era una mia iniziativa collaterale e non un master, spiegherò tutto". Intanto, la procura di Grosseto acquisisce tutta la documentazione.

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Si parla sempre di "meritocrazia", ma i "gufi" hanno sempre da dire qualcosa (si appellano finanche ai procedimenti giudiziari in corso o alle sentenze emesse dalla Magistratura) anche quando si consultano gli "esperti" del settore. :o
"È giunta l'ora di bandire gli uccelli del malaugurio" ... tuonano nel Paese di Pulcinella.
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Re: Una firma per fermare il "Patto del Nazareno"

Messaggioda Iafran il 12/08/2014, 7:23

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08 ... e/1086601/

Riforma del Senato: la Costituzione e le bugie di Amalia Signorelli

Hanno superato il primo passaggio in Parlamento i primi due articoli nuovi della Costituzione italiana. Che ci obbligano subito a prendere atto di una sgradevole verità: la Terza Repubblica, la nuova giovane agile efficiente veloce repubblica che sta nascendo è fondata sulle bugie. Queste bugie non bisogna dimenticarle: condizioneranno la nostra vita nei mesi e anni futuri.
Prima bugia. Alcuni mesi fa Matteo Renzi proclamava che si alleava con Berlusconi non per governare insieme, ma per fare insieme le regole. Richiesta di un commento nel corso di una puntata di Ballarò, dichiarai che questa del premier mi sembrava la battuta più spiritosa della stagione. Scegliersi come interlocutore per fare le regole, un signore che le ha sempre evase e violate e ha esortato gli altri a violarle; che, quando le ha fatte lui, invece di fare regole valide per tutti, le ha fattead personam, cioè su misura per sé; un signore che una sentenza passata attraverso tre gradi di giudizio definisce inoppugnabilmente un violatore di regole dannoso per la convivenza civile…be’, non potevo e non volevo crederci, pensavo davvero che non potesse essere altro che una battuta. Fui assalita da alcuni zelanti e supponenti giovani esegeti del pensiero del Capo, che mi spiegarono che – pensate un po’ – le leggi costituzionali vanno fatte con il consenso più ampio possibile, facendo partecipare tutti. Figuriamoci se poteva restar fuori il leader del terzo partito italiano! Alla fine sono rimasti fuori il secondo e il quarto partito italiano, più alcune forze minori e alcuni dissidenti della maggioranza. A tutti costoro, tra ghigliottine e canguri è stato negato il diritto di discutere, in base al principio, ripetutamente dichiarato, che il governo ascolta tutti e poi fa come aveva già deciso prima di ascoltare chicchessia. Ricapitolando: la bugia è “le leggi costituzionali le faremo con la partecipazione di tutti”; la verità (che non si deve dire) era già quattro mesi fa “le riforme costituzionali le facciamo con Berlusconi; tutti gli altri saranno esclusi e se ne faranno una ragione”.
Seconda bugia. Si afferma che il bicameralismo all’italiana rallenta il processo legislativo. Non è vero, siamo nella media europea, dicono gli esperti sui giornali. E d’altra parte se siamo così lenti, come abbiamo fatto in mezzo secolo ad accumulare qualche centinaio di migliaia di leggi, mentre i paesi europei con cui ci confrontiamo ne hanno prodotte sì e no qualche migliaio? Non ho mai trovato una risposta del premier o di qualche altro rappresentante del governo a questa domanda. Eppure, la risposta è semplice: incompetenza e particolarismo clientelare dei rappresentanti del popolo, più inclini a legiferare in nome del proprio collegio elettorale che in nome del popolo italiano e a utilizzare il processo legislativo come una palestra per veti incrociati tra le forze politiche e all’interno di ciascuna forza politica. Dunque non andrebbe cambiato il Senato, ma coloro che vi siedono.
Terza bugia. “Ce lo chiede il popolo italiano”. Anche qui siamo ai limiti del grottesco. Qualcuno dei miei gentili lettori si ricorda gli scioperi generali per ottenere la riforma del Senato, i sit-in e le marce di massa per avere il senato delle autonomie, le raccolte di firme per ottenere l’innalzamento del numero delle firme necessarie per richiedere un referendum o per proporre una legge di iniziativa popolare? Ancora pochi giorni fa, nel bel mezzo della discussione (o di quel po’ di discussione che è stato possibile fare) al Senato, solo il 3% del popolo italiano riteneva che la riforma del Senato fosse un problema prioritario. La verità allora non è “ce lo chiede il popolo italiano”, ma “ce lo chiede il 3% del popolo italiano”. E’ un po’ diverso, non vi pare?
(...) Vorrei sottolineare che, contrariamente alle convinzioni del ministro Boschi e alle sue approssimative citazioni da Amintore Fanfani, i politici hanno sempre detto bugie. Fa parte del mestiere. Quello che c’è di nuovo in questo governo, è l’improntitudine con cui vengono sbandierate come verità le cose più evidentemente false e come certezze le assurdità più inverosimili. E la dabbenaggine o, più spesso, l’indifferenza, la sfiducia, il cinismo con cui il popolo le ingoia. E la rapidità con cui gli uni dimenticano di averle dette e gli altri di averle ingoiate.
A inaugurare la nuova agile giovane efficiente veloce Terza Repubblica abbiamo avuto la lezione ex- cathedra del chiarissimo prof. ex-comandante Schettino, alla Università La Sapienza di Roma. Tema: la gestione del panico. Appunto: Berlusconi a fare le regole per tutti, Schettino a spiegarci come si gestisce il panico… Chi è il prossimo o la prossima? Non importa, noi italiani digeriamo tutto.
Con l’estero la cosa è un po’ più complicata: nel mio piccolo ho ricevuto due telefonate dall’Inghilterra e una dalla Francia di amici che chiedevano se la storia di Schettino era vera. Gli ho spiegato che sì, l’Italia ha cambiato verso. E’ colpa mia se non riesco a farmene una ragione.
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