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BRE.BE.MI. La prova che il pubblico è da evitare

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

BRE.BE.MI. La prova che il pubblico è da evitare

Messaggioda franz il 26/07/2014, 9:46

BRE.BE.MI. La prova che il pubblico è da evitare

Pubblicato il 25 luglio 2014 da Fabio Ronchi in Economia,

Abbiamo avuto a volte confronti sui Social Network o di persona nelle quali abbiamo sostenuto la tesi che lo Stato dovrebbe occuparsi direttamente solo di tre cose: Difesa, Sicurezza, Giustizia; il resto può essere demandato ai privati. Siamo in un Paese socialista dove la mentalità catto-comunista, a dispetto della caduta del Muro e delle vocazioni, tutt’ora, ahimè, è largamente prevalente e per questa ragione ci siamo spesso sentiti chiedere, magari con velato timore, da pavidi, come si faccia a costruire le strade con un modello come quello da noi propugnato.

Ebbene, una risposta possibile, l’abbiamo avuta per esempio ieri, in quanto è stata inaugurata la nuova autostrada che collega direttamente Brescia a Milano, tagliando fuori Bergamo e consentendo di accorciare di un terzo il tragitto (Km.61) oltre che ovviamente ridurre i tempi di percorrenza ed il traffico su quella direttiva. E’ una risposta, in quanto questo progetto, impostato nel ’96, 10 anni per scartoffie varie e 3 di attesa – siamo in Italia, dopotutto – oltre a 5 per la costruzione, questa autostrada è stata costruita con capitali privati. (Project Financing).

Il Ministro Maurizio Lupi ha commentato così la notizia sulla sua pagina pubblica FaceBook: “Oggi con Matteo Renzi, Martina e Roberto Maroni inaugurazione della BreBeMi: segnale di successo per tutto il Paese. Prima autostrada italiana realizzata totalmente in project financing con investimenti privati!!”

Il che è vero, però ora sta spuntando un “ma”, sempre perché siamo in Italia. Dobbiamo invero prima fare un quadro della situazione, prima di dare ragione di ciò. Il costo dell’operazione è stato finanziato dalle banche per 1,9 miliardi, mentre l’equity (ossia danaro messo dai soci dell’operazione). Il progetto originario prevedeva un costo totale di 800 milioni, quindi con un intervento delle banche molto più ridotto.

D’un lato, forse, i soci hanno fatto delle previsioni troppo ottimistiche, dall’altro in Italia la burocrazia e le Pubbliche istituzioni riescono a creare ritardi e forme di ricatti legalizzati e tutto ciò ha comportato che prima di partire siano trascorsi ben 13 anni ed i costi siano raddoppiati. La ragione per cui sono raddoppiati, sta anche nel fatto, come accennavamo prima, ai ricatti cui la società Bre.Be.Mi . è stata sottoposta dagli Enti Locali, oltre a modifiche richieste anche dal C.I.P.E. .

Infatti, ogni paesello attraversato da questa nuova autostrada ha preteso il suo tributo, magari sotto forma di opere, rallentando così il via ed aumentando in maniera spropositata i costi. La Bre.Be. Mi. non è l’unico caso: questo sistema di ricatto legalizzato è una delle ragioni per cui da noi l’Alta Velocità costa così tanto in più rispetto agli Paesi Europei.

Il risultato è quello che abbiamo detto, con in più gli oneri finanziari che valgono un 50% dell’opera e che portano il costo totale a 2,4 miliardi. Le banche ringraziano! Veniamo dunque al “ma” di cui sopra. Per le ragioni sopra elencate, ora i soci di Bre.Be.Mi. chiedono al Governo di allungare di 10 anni la concessione (precedentemente 19,5 anni) e di defiscalizzare per 497 milioni. Qui sta il “ma” poiché un’opera realizzata con capitali privati, per un atavico vizio diffuso, ricadrebbe nel pubblico. Quindi non sarebbe più un’opera realizzata interamente con capitali privati. Comprendiamo bene le ragioni della richiesta, ma codesti soci sapevano già dall’inizio, riteniamo, che avrebbero incontrato questo genere di difficoltà. Non ci pare giusto che ora bussino alla porta del Governo.

Come ha giustamente sottolineato il Presidente della Società Bre.Be.Mi., almeno da quanto risulta e ci pare logico, questa autostrada è “tangente free”, libera da tangenti. Il che dovrebbe far riflettere, facendo un paragone con Expo e Mose. A nostro avviso è la prova che lo Stato deve fare da arbitro e garante – ricordiamo che furono scoperti rifiuti tossici utilizzati come fondo per l’autostrada -ma stare lontano dai soldi e, cosa non avvenuta in questo caso, spianare la strada a simili iniziative eliminando preventivamente gli intoppi burocratici. Quindi no allo Stato giocatore.

La collettività risparmierebbe un sacco di soldi, avremmo più opere che sarebbero funzionali, in quanto i privati non investono in ciò che non è redditizio e ci risparmieremmo polemiche e vergogne a causa di scandali che ci fanno mettere all’indice all’estero.

Perché cose che ci paiono così elementari, sono, ci pare, così difficili da comprendere?

Fabio Ronchi

http://www.lacritica.org/econo/bre-be-m ... a-evitare/
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Re: BRE.BE.MI. La prova che il pubblico è da evitare

Messaggioda flaviomob il 26/07/2014, 10:43

Mi stupirebbe il presidente di una società che sostenesse il contrario, cioè che l'azienda che rappresenta NON E' tangente free... :lol:

Intanto il traffico e lo smaltimento illegale di rifiuti tossici ci sono stati, ma è vero che BreBeMi è stata parte lesa in questo processo. In ogni caso, non si può mai dire se ci saranno altre indagini, aspettiamo un pò a dire "va tutto bene Madama la Marchesa".

Va detto invece che il project financing è alla base di tante altre grandi opere finite fra mazzette, corruzione e infiltrazioni mafiose.

Ricordiamoci anche che quest'opera è un "doppione" di un'autostrada che da Milano a Bergamo era già stata allargata a quattro corsie. Ricordiamoci anche che i pendolari che viaggiano da Brescia / Bergamo verso Milano hanno quotidianamente a che fare con treni soppressi o con ritardi consistenti, stazioni minori prive di biglietterie (anche automatiche extraregionali), vetture fatiscenti e vetuste. Incentiviamo il trasporto privato, nel 2014?


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Re: BRE.BE.MI. La prova che il pubblico è da evitare

Messaggioda pianogrande il 26/07/2014, 11:46

Lo stato non deve fare l'imprenditore ma non può non fare politica.
Fare politica, in questo caso e mi associo a Flaviomob dovrebbe significare incazzarsi un po' se tra poco cominceranno a passare nel nostro bagno con le autostrade (magari mentre lo stiamo usando).
Dovrebbe significare dire un basta deciso all'invadenza del trasporto su gomma che fa guadagnare tanto gli imprenditori privati e fa spendere tanto i comuni cittadini.
Fare qualcosa per farlo funzionare questo trasporto pubblico che tira solo verso il trasporto di élite perché lì si guadagna di più.
Invece di fare la BreBeMi, santuario della privatissima speculazione e tomba dei treni pendolari che non funzioneranno mai se no farebbero concorrenza a chi ha investito, si doveva rendere umanamente praticabile il trasporto su rotaia.
In questo caso, lo stato, andando a suonare pifferi e tamburi a questa inaugurazione dell'ennesimo sopruso contro i pendolari (obbligati ad andare in macchina se no altri "investitori" ci rimettono), ha semplicemente e miserevolmente abdicato alla sua funzione che è quella di essere lo stato di tutti.
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Re: BRE.BE.MI. La prova che il pubblico è da evitare

Messaggioda franz il 26/07/2014, 13:43

pianogrande ha scritto:Dovrebbe significare dire un basta deciso all'invadenza del trasporto su gomma che fa guadagnare tanto gli imprenditori privati e fa spendere tanto i comuni cittadini.

Ma perché, scusa? In ottica keinesiana (la tua spesa è il mio reddito) e macroeconomica, cosa ci importa come i singoli spendono? Ogni cittadino è libero di capire da solo se preferisce 2 ore in treno spedendo poco e leggendo il giornale (ammesso che lo si possa fare in piendi) oppure mezz'ora in macchina, spendendo molto di pù ma avendo poi piu' tempo per la famiglia ed il tempo libero. Poi se il trasporto su gomma fa guadagnare tanto agli imprneditori, farà guadagnare tanto anche a chi costruisce gomme, veicoli, strade. Sto parlando di operai e di tecnici, non so se mi spiego.
Pianogrande, mi stupisci!
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Re: BRE.BE.MI. La prova che il pubblico è da evitare

Messaggioda flaviomob il 26/07/2014, 16:07

Inquinando l'intera Pianura padana e congestionando il traffico milanese, più il problema di dove parcheggiare. E la dipendenza dai combustibili fossili. Che guadagno!


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Re: BRE.BE.MI. La prova che il pubblico è da evitare

Messaggioda franz il 26/07/2014, 16:37

flaviomob ha scritto:Inquinando l'intera Pianura padana e congestionando il traffico milanese, più il problema di dove parcheggiare. E la dipendenza dai combustibili fossili. Che guadagno!

Veramente visto come si produce l'energia elettrica in Italia (quella usata dai treni) la dipendenza dai combustibili fossili rimane. :(
È prioprio costruendo nuove strade e parcheggi esterni (uso spesso lampugnano) che si de-congestiona il traffico.

Nuove ferrovie? E che si facciano! Chi l'ha detto che deve per forza costruirle lo Stato?
Se convienisse e non fosse complesso dal punto di vista burocratico (per ostacoli artificilai) i privati le costruirebbero.
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Re: BRE.BE.MI. La prova che il pubblico è da evitare

Messaggioda pianogrande il 26/07/2014, 23:27

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:Dovrebbe significare dire un basta deciso all'invadenza del trasporto su gomma che fa guadagnare tanto gli imprenditori privati e fa spendere tanto i comuni cittadini.

Ma perché, scusa? In ottica keinesiana (la tua spesa è il mio reddito) e macroeconomica, cosa ci importa come i singoli spendono? Ogni cittadino è libero di capire da solo se preferisce 2 ore in treno spedendo poco e leggendo il giornale (ammesso che lo si possa fare in piendi) oppure mezz'ora in macchina, spendendo molto di pù ma avendo poi piu' tempo per la famiglia ed il tempo libero. Poi se il trasporto su gomma fa guadagnare tanto agli imprneditori, farà guadagnare tanto anche a chi costruisce gomme, veicoli, strade. Sto parlando di operai e di tecnici, non so se mi spiego.
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Scegliere tra due ore e mezz'ora.
Anche tu ni stupisci Franz.
Come se le due ore fossero una legge naturale inviolabile.

Più c'è differenza di qualità ed efficienza tra il trasporto pubblico/collettivo e quello privato/individuale più lo stato è imbelle o, peggio, corrotto.
Più c'è differenza di qualità ed efficienza tra un trasporto meno inquinante e meno invasivo ed uno inquinante, invasivo e costosissimo, più lo stato non si capisce cosa ci stia a fare.
Potremmo farci governare direttamente dagli imprenditori privati... come è già così... ma nooo!
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Re: BRE.BE.MI. La prova che il pubblico è da evitare

Messaggioda pianogrande il 26/07/2014, 23:37

franz ha scritto:
flaviomob ha scritto:Inquinando l'intera Pianura padana e congestionando il traffico milanese, più il problema di dove parcheggiare. E la dipendenza dai combustibili fossili. Che guadagno!

Veramente visto come si produce l'energia elettrica in Italia (quella usata dai treni) la dipendenza dai combustibili fossili rimane. :(
È prioprio costruendo nuove strade e parcheggi esterni (uso spesso lampugnano) che si de-congestiona il traffico.

Nuove ferrovie? E che si facciano! Chi l'ha detto che deve per forza costruirle lo Stato?
Se convienisse e non fosse complesso dal punto di vista burocratico (per ostacoli artificilai) i privati le costruirebbero.

Non vorrai paragonare l'inquinamento da motorizzazione civile a quello da centrale termica.
Il secondo può essere sottoposto a controlli e trattamenti ben più efficaci dei milioni di marmitte che vagano per le strade.
Se questo non viene fatto, ecco un altro punto debole del nostro stato debolissimo.

Il privato fa quello che conviene a lui.
Lo stato fa (dovrebbe fare) quello che conviene ai cittadini (e i cittadini pagano per questo - quelli che pagano).

Se la vita della collettività fosse regolata da quello che "conviene" al singolo, non ci sarebbe bisogno dello stato.
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Re: BRE.BE.MI. La prova che il pubblico è da evitare

Messaggioda franz il 27/07/2014, 9:57

pianogrande ha scritto:Non vorrai paragonare l'inquinamento da motorizzazione civile a quello da centrale termica.

In effetti non ho idea di come fare un simile paragone, sul piano oggettivo e numerico. Volevo solo significare che se l'energia elettrica fosse prodotta in modo pulito avremmo una netta differenza, mentre oggi si deve spaccare il cappello in 4 per trovarla.

Comunque oggi con le marmitte catalitiche e la benzina verde, l'inquinamento è diminuito, segno che si possono prendere misure anche per diminuire l'impatto della mobilità privata. Inoltre crescono i veicoli ibridi. Credo che il problema piu' grosso - da risolvere prima - sia quello della mobilità su gomma delle merci.
pianogrande ha scritto:Il privato fa quello che conviene a lui.
Lo stato fa (dovrebbe fare) quello che conviene ai cittadini (e i cittadini pagano per questo - quelli che pagano).

Se la vita della collettività fosse regolata da quello che "conviene" al singolo, non ci sarebbe bisogno dello stato.

Il privato (lo sei anche tu) fa quello che gli conviene in funzione:
a) del sui vincolo i bilancio (quanto costa la vettura, assicurazione, bollo, manutenzione, benzina)
b) del costo opportunità (il tempo libero eventualmente a disposizione usando un mezzo pubblico o uno privato)

Ora se la maggioranza dei cittadini sceglie l'auto per entrambe le funzioni a) e b) non vedo perché nello stato qualcuno dovrebbe pensare che la convenienza dei cittadini è diversa. D'accordo che c'è sempre qualcuno che pensa di essere piu' intelligente della maggioranza dei cittadini ma non esageriamo.

Lo stato puo' intervenire agendo sulla fiscalità (per esempio sul prezzo della benzina) o agevolando mezzi di trasposto ecologici (per esempio non facendo pagare il bollo alle vetture elettriche o la metà alle ibride) ma uno stato democratico non puo' secondo me imporre divieti da regime autoritario.

Qui comunque si stava parlando di una via di comunicazione costruita integralmente dai privati, pure a basso costo (e tangenti free) e non comprendo cosa c'entri arrivare alla discussione sui massimi sistemi su cio' che conviene ai cittadini. Per me cosa conviene ai cittadini lo decidono i cittadini sulla base di quello che ho elencato (a e b) e se ci sono esternalità negative (per esempio il costo dell'inquinamento) allora ne si tenga conto nel prezzo della benzina, con una tassa sulla CO2 direttamente alla pompa. In questo modo ogni utilizzatore fa e rifa i suoi calcoli. Deve pero' essere una tassa rimborsata in qualche modo ai cittadini (si preleva agli automobilisti e la si rende a tutti) perché altrimenti verrebbe traslata nel costo delle merci e dei servizi, quindi verrebbe pagata due volte.

L'idea di non costruire una strada come se questo impedisse l'inquinamento sarebbe veramente grottesca.
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Re: BRE.BE.MI. La prova che il pubblico è da evitare

Messaggioda pianogrande il 27/07/2014, 17:48

Più che un dibattito, mi sembra una commedia degli equivoci.

Certo che quello che conviene al privato lo decide il privato.
L'equivoco sta nel fatto che le alternative disponibili non sono eterne ed immutabili e inossidabili e a quello ci deve pensare la politica (anche quando all'imprenditore privato non conviene ma conviene alla collettività).


Se lo stato lascia che le alternative di trasporto siano un treno piccolo e puzzolente che impiega quindici giorni e un'auto che impiega due ore (ma costosa, inquinante ed invasiva) il povero cittadino cosa deve scegliere?

Già la parola "scelta" suona di presa in giro.

Ripeto: lo stato cosa ci sta a fare se il cittadino è sottoposto a queste angherie e lo stato stesso va a festeggiare coi vincitori che non sono i cittadini ma quelli che ci guadagnano e non gli interessa altro?

A cosa serve lo stato?
A fare le inaugurazioni?
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