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Riflessione sulla deflazione

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Riflessione sulla deflazione

Messaggioda franz il 29/06/2014, 15:20

+, 10, 1'000 o 100'0000 a cotanta curiosità è bene dare risposta.
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Domanda 1 di 6
Che cos’è la deflazione?

Un rallentamento dell’inflazione
Una diminuzione del livello generale dei prezzi
Un azzeramento dei tassi d’interesse

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Nulla da dire: la risposta giusta è la seconda. L'articolista ed il sottoscritto siamo d'accordo.

Domanda 2 di 6
Quali sono le conseguenze negative della deflazione?

Lo Stato va in default, ossia non è più in grado di restituire il suo debito pubblico ai creditori
L’economia non cresce in termini reali anche se si verifica un aumento generale dei prezzi
L’economia entra in una specie di “anoressia”: consumatori e aziende spendono sempre meno perché si aspettano ulteriori cali dei prezzi, creando in questo modo una spirale negativa

===
Ecco la prima domanda a cui Perry Mason si opporrebbe: domanda falsa e tendenziosa, risposte possibili non nello spettro adatto.
Vediamo gni singololo punto.
1) assolutamente no. Questo potrebbe (forse) accadere se alla deflazione si associasse un decremento del PIL (recessione). Sarebbe pero' solo uno shock di breve durata, perché i tassi si adeguerebbero. Esattamente come si adeguano quando in caso di inflazione il creditore chiede tassi piu' alti.
2) contraddittorio. Stiamo parlando di calo generalizzato dei prezzi e quindi il loro aumento generale è solo una trappola per chi risponde al questionario.
3) assolutamente no. Avete mai visto uno che non mangia la bistecca stasera perchè pensa che tra 5 mesi costerà l' 1,5% in meno?
Puo' valere solo per i beni durevoli e molto costosi ma alla fine malgrado i prezzi dei computer scendano costantemente da 20 anni, non si è mai visto uno stop al loro acquisto solo per aspettare prezzi ancora piu' piu' bassi. In realtà se alla deflazione è associata crescita, come avviene normalmente, il consumatore ha un vantaggio (risparmio) che consente altri aquisti. Infatti sale il suo potere d'acquisto, anche se il salario rimane fisso. Se invece non c'è crescita, il problema è la crescita, non la deflazione.
Ebbenene siamo arrivati alla fine e manca la domanda prestampata a cui uno potrebbe dare risposta. Ma perché? Perché è la domanda che è sbagliata. Perché mai la deflazione (un calo generalizzato dei prezzi) dovrebbe essere negativo? Per i consumatori se tutto costa meno è un enorme vantaggio. Ma anche se fosse vero che il consumatore si attende che prima o poi calerà anche il suo stipendio (cosa verosimile se la produttività non aumenta e/o lo Stato si prende in tasse e contrubuti ogni guadagno) allora viene meno anche l'alibi del differire i consumi. Se so che il mio stipendio calerà, prima compro e meglio è. Ora poiché tutto ha potenzialmente anche effetti negativi, la domanda (quarta) a cui avrei volentieri dato risposta é "Se accompagnata da stagnazione e calo del PIL in misura superiore al calo generalizzato dei prezzi, il potere di acquisto dei consumatori si riduce. Ma la domanda non c'è.

Domanda 3 di 6
Cosa accade al rapporto tra debito pubblico e Pil durante la deflazione?

Sale, perché in situazione di bassa crescita e con inflazione negativa il Pil nominale tende a contrarsi (e calano le entrate fiscali)
Scende, perché scendono i prezzi (e di conseguenza i tassi d’interesse)
Resta invariato: la deflazione ha effetto solo sui prezzi, non sulla dinamica del debito pubblico

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Tutto dipende da cosa succede al PIL. L'effetto "perry mason" impplica che si voglia fare intendere (da qui l'opposizione mia) che la deflazione implichi il calo del PIL e quindi un peggioramento del rapporto debit/PIL.
La risposta 1 è fuorviante: l'inflazione negativa non implica una bassa crescita. Se i prezzi scendono dello 0.5 ed il PIL aumenta dell0 0.5% (come vedremo sotto c'è un paese in cui accade) non c'è implicazione per il debito pubblico.
Chiaro che in casi di deflazione i politicoi devono, sottolineo, devono, darsi maggiormente da fare per ridurre il debito ... ma questo è un enorme vantaggio.
Domanda 4 di 6
Che cos’è la “sindrome giapponese” che rischia l’Europa?

E’ la recessione dovuta allo scoppio della bolla immobiliare nipponica di fine anni Ottanta
E’ lo squilibrio della bilancia dei pagamenti dovuto a un peso eccessivo delle esportazioni
E’ il ventennio di stagnazione che ha colpito l’economia nipponica dall’inizio degli anni Novanta

===
cosa c'entra la deflazione con la stagnazione? Mistero. O forse è l'enesimo artificio per legare defazione a stagnazione. Perry Mason che dici? Ti opponi? In ogni caso l'economia giapponese va da 20 anni meglio di quella italiana (vedere https://www.google.com/publicdata/explo ... &ind=false ) e se da loro c'è deflazione, da noi per ora c'è inflazione. Datemi la deflazione giapponese, per favore! Se proprio volessimo ossevare la cause della stagnazione giapponese io guarderei la bilancia commerciale, la dinamica della popolazione (nascite ed aspettative di vita).
La domanda per me implica l'opposizione di Perry Mason perché implia che deflazione e stagniazione sino correlati. Il confronto giappone Italia dice che non è del tutto vero.

Domanda 5 di 6
Alcuni Paesi europei sono attualmente già in deflazione. Quali?

Cipro, Grecia, Portogallo, Irlanda, Romania e Spagna
Bulgaria, Cipro, Croazia, Grecia, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svizzera
Austria, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi

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il dato svizzero si riferisce al 2012 mentre il 2013 è comuque positivo (leggera inflazione). Bisogna anche vedere pero' la crescita del PIL ed è qui che la Svizzera ti ha "fregato". Il PIL Reale (che tiene conto dell'aumento o del calo dei prezzi) infatti sale mediamente dello 0.5 o dell'1% La Svizzera cresce, non è in depressione. Come potrebbe esserlo con questi dati: https://www.google.com/publicdata/explo ... &ind=false
Morale, non so gli altri paesi ma la Svizzera dimstra che anche in presenza di deflazione (calo generalizzato dei prezzi) ci puo' essere crescita. Il potere di acquisto quindi sale sia perché diminuiscono i prezzi (ed in CH sono altissimi e quindi nessuno si lamenta se calano) sia perché aumenta il PIL reale.

Domanda 6 di 6
Combattere la deflazione è molto difficile, come dimostra l’esperienza giapponese. Cosa possono provare a fare le Banche centrali?

Abbassare i tassi e immettere liquidità nel sistema
Alzare i tassi e drenare il denaro circolante nel sistema
Svalutare la moneta e ricapitalizzare il sistema bancario

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Per prima cosa la domanda è ingannevole.Perché mai dovremmo addirittura combattere la deflazione? Secondo me a livello medio bassi (2-3%) sia l'inflazione sia la deflazione sono assolutamente nornali, anche se per noi consumatori e creditori, la deflazione è meglio. Se andassimo sul 5-10-20% allora il problema cambia.
La risposta su cui concordo (Abbassare i tassi e immettere liquidità nel sistema (esatta)) pero' andrebbe bene solo se la domanda fosse stata circostanziata non tanto sull sola deflazione in sé ma rispetto ad un eventuiale e concomitante periodo di stagnazione del PIL come risultante della stagnazione delle produttività. In Italia la produttività langue da 15-20 anni ed abbiamo sempre avuto infazione (molto meno di prima, dopo che siamo riuscito ad agganciare l'Euro). L'italia è la dimostrazione che il calo del PIL e la stagnazione dell'economia (stasi della produttività) sono caso mai correlabili all'inflazione (che abbiamo), non alla deflazione 8che non abbiamo).
Se non ci fosse calo del PIL e stagnazione della produttività nessuno dovrebbe mettersi a "combattere" la deflazione, anzi cosi' come certi affermano che un certo livello di inflazione è fisiologico (qui nel forum ne discussi a lungo con chango, ricordate?) io penso che sia invece fisiologico un certo livello di deflazione, dovuto agli incrementi di produttività nei fattori produttivi. Perché mai dovrei combattere una cosa positiva? Solo per far piacere ai politici ed agli industriali che si indebitano? Piuttosto mi adopero per la crescita, tenendomi il calo dei prezzi, che non fa affatto male.

===
Morale, il sondaggio, cosi' come altri articoli, introduce tramite domande e risposte chiuse la teoria (falsa e indimostrabile) che la deflazione sia una cosa sempre negativa e che causi sganazione e tutti i mali del mondo.
In realtà a me pare piu' convincente ed equilibrata l'idea sostenuta su NFA che ci sia una deflazione positiva ed una meno positiva.
Peri consumatori la deflazione è positiva, cosi' come l'inflazione è negativa.
Tutto poi sta a vedere come la dinamica dei prezzi è sostenuta dagli aumenti di produzione e produttività.
Quando mancano il problema comunque non la la deflazione ma è la crescita.

Scusate la lunghezza e forse qualche errore di stumpa che non ho individuato.
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Re: Riflessione sulla deflazione

Messaggioda flaviomob il 29/06/2014, 17:25

Siamo soddisfatti :lol:


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Re: Riflessione sulla deflazione

Messaggioda trilogy il 30/06/2014, 15:40

L'inflazione a giugno rallenta ancora: la crescita annua dei prezzi si ferma allo 0,3% dallo 0,5% di maggio. Lo rileva dell'Istat nella stima provvisoria sottolineando che è il livello più basso da quasi 5 anni (ottobre 2009). Su base mensile l'indice è in crescita dello 0,1%.

Secondo i ricercatori dell'istituto ''il calo dell'inflazione è in primo luogo imputabile all'accentuarsi della diminuzione dei prezzi degli alimentari non lavorati''. L'aumento mensile dei prezzi è invece dovuto principalmente ai rialzi dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,7%), su cui incidono fattori di natura stagionale. L'inflazione acquisita per il 2014 è stabile allo 0,3%.

I prezzi degli alimentari diminuiscono a giugno dello 0,6% segnando il livello più basso da settembre 1997. Lo rileva l'Istat nelle stime provvisorie. Proprio alla diminuzione dei prezzi di questa categoria di prodotti è imputabile, secondo i tecnici dell'istituto, il calo dell'inflazione.

Prezzi carrello spesa, calo maggiore da 17 anni - I prezzi del cosiddetto 'carrello della spesa' a giugno calano dello 0,5% rispetto al 2013, è il risultato più basso da quasi 17 anni (settembre 1997). Lo rileva l'Istat nelle stime provvisorie. Rispetto al mese precedente prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona restano invece stabili .

http://www.ansa.it/sito/notizie/economi ... 9f10a.html
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Re: Riflessione sulla deflazione

Messaggioda flaviomob il 01/07/2014, 16:03

Rimane da capire se la deflazione vada considerata come fenomeno a sé stante, scollegato dal contesto macroeconomico circostante (come sostiene Franz), oppure costituisca un indicatore strettamente correlato con altre dinamiche (riduzione dei prezzi accompagnata da riduzione dei redditi e/o del potere d'acquisto reale, sfiducia, recessione, etc).


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Re: Riflessione sulla deflazione

Messaggioda franz il 01/07/2014, 16:52

Sì, rimangono da capire varie cose ma intanto, per capire, io hon ho affatto sostenuto che il fenomeno della deflazione sia "fenomeno a sé stante, scollegato dal contesto macroeconomico circostante". Dico infatti che puo' essere collegabile a costanti e generalizzati aumenti di produttività (una cosa positiva) cosi' come anche, in certi momenti di crisi, da calo della domanda. È il caso che osserviamo in Italia da diversi anni. Prima cala lînflazione (il suo tasso di crescita) e prima o poi arrivremo anche ad un calo generalizzato dei prezzi. Ma esso è (sarà, non ci siamo ancora) causato dalla crisi e non viceversa.
Quello che mi interessa capire è se c'è relazione con la massa monetaria (una relazione massa-monetaria-inflazione-svalutazione esiste) e conla rivalutazione del valore della moneta.
naturalmente una risposta alle domande la possono dare gi economisti.
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Re: Riflessione sulla deflazione

Messaggioda Robyn il 01/07/2014, 18:13

La deflazione c'è quando non si riesce a vendere.Quando non si riesce a vendere si riducono i prezzi per vendere.La diminuzione dei prezzi non è legata in questo caso all'aumento dei beni e dei servizi presenti nel mercato,non è legato all'aumento della pluralità dell'offerta dei beni e dei servizi
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Re: Riflessione sulla deflazione

Messaggioda trilogy il 02/07/2014, 11:10

franz ha scritto:...Quello che mi interessa capire è se c'è relazione con la massa monetaria (una relazione massa-monetaria-inflazione-svalutazione esiste) e conla rivalutazione del valore della moneta....


La crisi degli ultimi anni in particolare in Europa è stata caratterizzata da due aspetti:
politica monetaria espansiva, politica di bilancio (fiscale) restrittiva. Le due leve espansiva la prima recessiva la seconda si sono in pratica annullate a vicenda. Con un effetto nel complesso recessivo a macchia di leopardo.
Quello che ha influito negativamente nell' economia nel suo complesso è stata la caduta della velocità di circolazione della moneta. In pratica la liquidità immessa dalla banca centrale rientrava nella banca cntrale stessa sotto forma di depositi bancari. Un fenomeno difficile da combattere, oggi si parla dell'introduzione di "tassi negativi sui depositi".
Quindi: la liquidità c'è ma non si vede, i tassi reali per le famiglie e le imprese sono altissimi anche oltre il 20% annuo, gl'investimenti languono, la politica fiscale deprime la domanda, l'occupazione in queste condizioni non può risalire, e di conseguenza i prezzi sono fermi.

Non siamo ancora in deflazione che è un calo generalizzato dei prezzi, perchè le aspettative degli mprenditori e dei consumatori non si sono consolidate in questa direzione, se questo accadesse vivremmo un periodo di calo generalizzato della domanda, degli investimenti, un aumento ulteriore della disoccupazione che alimenterà un ulteriore calo dei prezzi e un peggioramento del rapporto debito/PIL perchè i costi dell'apparato statale italiano, sono incomprimibili. La spending review è una bufala.
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Re: Riflessione sulla deflazione

Messaggioda franz il 02/07/2014, 12:09

annullate solo per la media dei polli di trilussa, direi. In pratica per alcuni paesi, che hanno interpretato in un certo modo la cosa, facendo notevoli riforme (penso alla svezia, alla germania con agenda 2010, alla svizzera, mi pare all'olanda) i risultati sono positivi. Questi paesi ora galoppano ed esportano (euro o non euro, dato che svezia e svizzera sono fuori, olanda e germania sono dentro).
In difficiltà sono quei paesi che avrebbero dovuto fare le riforme ma non le hanno ancora fatte.
Un esempio? Italia.
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Re: Riflessione sulla deflazione

Messaggioda trilogy il 02/07/2014, 14:14

franz ha scritto:annullate solo per la media dei polli di trilussa, direi. In pratica per alcuni paesi, che hanno interpretato in un certo modo la cosa, facendo notevoli riforme (penso alla svezia, alla germania con agenda 2010, alla svizzera, mi pare all'olanda) i risultati sono positivi. Questi paesi ora galoppano ed esportano (euro o non euro, dato che svezia e svizzera sono fuori, olanda e germania sono dentro).
In difficiltà sono quei paesi che avrebbero dovuto fare le riforme ma non le hanno ancora fatte.
Un esempio? Italia.


Ma in Italia a parte gli annunci, riforme vere non si sono mai state, è tutta fuffa. L'aggiustamento, che in realtà non c'è mai stato, è tutto affidato alla politica fiscale, ai ritardi di pagamento, tutto questo ha devastato l'economia produttiva, salvaguardando la burocrazia parassitaria. Se non c'era Draghi che gli salvava il fondoschiena, allora si che vedevi un maxi default con deflazione conclamata, altro che Monti e compagnia....

Tanto per fare un esempio:


[..]A quanto risulta dalle denunce ricevute dalla Commissione, la pubblica amministrazione italiana pagherebbe alle imprese le somme dovute per beni e servizi in media dopo 170 giorni, che diventano ben 210 nel caso di lavori pubblici.molto più tardi rispetto ai termini di pagamento imposti dalla direttiva (30 giorni o, in circostanze eccezionali, 60 giorni). L’Italia è all’ultimo posto nella classifica europea della tempestività dei pagamenti alle imprese. In aggiunta, secondo la Commissione,alcuni enti pubblici italiani applicherebbero interessi legali di mora inferiori a quelli imposti dalla direttiva. Nel settore dei lavori pubblici sarebbe infine diffusa la prassi di posticipare l’emissione delle relazioni sullo stato di avanzamento dei lavori, così da ritardare i pagamenti. Il problema dei ritardi nei pagamenti risulta di particolare gravità per le piccole e medie imprese e per gli artigiani, ossatura del nostro tessuto produttivo. Lo stesso è poi amplificato dalla lentezza e inefficienza del sistema giudiziario che rende la tutela del creditore alquanto aleatoria.[..]

articolo completo: http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=2710
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Re: Riflessione sulla deflazione

Messaggioda franz il 02/07/2014, 17:27

trilogy ha scritto:Ma in Italia a parte gli annunci, riforme vere non si sono mai state, è tutta fuffa.

Ma è appunto questo il problema. Non lamentiamoci del rigore europeo o delle strette varie. Abbiamo sempre giocato al rienviare e procrastinare (Berlusconi, Tremnonti, Letta) salvo Monti che ha dovuto fare tutto infretta e furia, con tutti i problemi ovvi di chi è costretto ad agire in piene emergenza perché deve fare in poche settimane cio' che altro non hanno fatto in 20 anni. Ora vedremo Renzi cosa fa, appena ha finito di giocare con cose inutili che nessuno a chiesto come il Senato non elettivo.
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