pianogrande ha scritto:La politica sarebbe una cosa seria.
Perfino l'Italia dovrebbe esserlo.
franz ha scritto:Già, ma è chiaro che se non lo è (seria) succedono le cose che succedono, dalla terra dei fuochi al tanko fatto con un trattore, stile A-team
Allora il problema è serio: non sono i cittadini (veneti, calabresi, campani, umbri, abruzzesi, siciliani, toscani, emiliani, sardi, piemontesi, lombardi, marchigiani, pugliesi, laziali, lucani, friulani, emiliani, romagnoli, liguri) che pagano duramente l'allegra gestione (immancabilmente fallimentare) della cosa pubblica, ma coloro che (disgustati) vorrebbero fare vera politica in Italia
a doversi imporre sugli organizzatori dei millantatori che si sono radicati nelle aule parlamentari nazionali e regionali solo per incassare nell'immediato e per "maturare" privilegi e vitalizi futuri ...
"Non si può continuare così". Vero, ma se uno dei pochi partiti politici organizzati territorialmente (il PD) scende a patti con il capo di una banda di avventurieri ... se il PdR riceve, in veste ufficiale, un condannato interdetto da pubblici uffici, come si può pensare che qualcosa possa cambiare?
Qualcuno si mette in discussione o è disposto a rinunciare a privilegi immeritati o a non rientrare dalla finestra se viene fatto uscire dalla porta principale? Qualcuno rinuncia a chiedere appoggi elettorali alle varie cupole attivissime in Italia, o a fare azioni di sottopotere o ad elargire favori per voto di scambio?
Il successo elettorale del M5S di un anno fa e adesso questo nuovo caso dei "serenissimi veneti insoddisfatti" non dovrebbero scuotere la nostra non-beneamata "classe politica" per indurla a comportarsi diversamente?
PS - Quella dei "serenissimi veneti insoddisfatti" non è una questione di autonomia territoriale ma di difesa dall'immoralità, dall'ingiustizia, dalle angherie di una "classe politica" molesta agli interessi del popolo.