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Euro -2

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Euro -2

Messaggioda flaviomob il 30/03/2014, 2:19

Il progetto europeo si può salvare solo se Francia e Germania abbandonano insieme l’euro


Il capo economista di Markit, Chris Williamson, a gennaio ha definito la Francia “il nuovo malato d’Europa“: con una crescita del Pil a zero, una disoccupazione crescente e una montagna di debito pubblico – per non menzionare le politiche di austerità contro-produttive in atto – è difficile sostenere il contrario. Dtata la profonda importanza della Francia per la stabilità politica ed economica dell’Europa, questo pone una minaccia diretta all’intero progetto europeo.
Con questa premessa JOÃO FERREIRA DO AMARAL, BRIGITTE GRANVILLE, HANS-OLAF HENKEL, JEAN JACQUES ROSA, ANTONI SOY e JEAN-PIERRE VESPERINI in un articolo pubblicato da The Project Syndicate sottolineano come gli sviluppi recenti confermano la diagnosi di Williamson: l’attività commerciale francese ha toccato un minimo a Dicembre, le imposizioni fiscali sono aumentate di 32 miliardi di euro lo scorso anno, mentre il deficit governativo è diminuito di un mero 8 milioni di euro, con il debito pubblico aumentato quindi dal 89% al 93% del Pil e la disoccupazione che è passata dal 9,5% al 10,5%. La conclusione più ovvia è che l’austerità non è la risposta corretta. E infatti, proseguono i diversi autori, la Francia deve abbandonare queste politiche, per il suo bene e per quello dell’Europa.

I problemi della Francia, come quelli di tutti gli altri paesi della zona euro in difficoltà, derivano dal fatto che il tasso di cambio dell’euro non è allineato con i fondamentali dei diversi paesi membri. Il risultato è che il tasso di cambio virtuale tra questi paesi e la Germania è estremamente sopravvalutato, in quanto i salari sono aumentati più velocemente e la produttività del lavoro più lentamente che in Germania. Dato che il tasso d’interesse nominale è fisso “per sempre” all’interno dell’euro, questi paesi hanno accumulato maggiori deficit rispetto alla Germania.

Inoltre, proseguono i diversi autori, i tassi di cambio di questi paesi sono sopravvalutati anche rispetto a paesi terzi come gli Stati Uniti e il Giappone, mentre la moneta della Germania è sottovalutata, perché il tasso di cambio dell’euro è determinato dalla bilancia dei pagamenti della zona euro che gli immensi surplus commerciali tedeschi distorce. In poche parole, il tasso di cambio dell’euro non riflette l’equilibrio tra la Germania, da un lato, e la Francia e tutti gli altri paesi meno competitivi della zona euro, dall’altro.

Le economie più deboli della zona euro sono ora di fronte a un dilemma: espandere in linea con i loro potenziali produttivi, ma incorrere in deficit esterni, o continuare con l’austerità, eliminando i deficit esterni attraverso la soppressione delle importazioni. Sotto la pressione della Germania, hanno finora perseguito la seconda opzione. L’attuale “austerità competitiva” è però irrazionale, soprattutto perché, minando la domanda interna, contraddice direttamente il principio fondante di un’unione monetaria, vale a dire che un mercato interno più grande dovrebbe agire in protezione degli schock di domanda esterni. Questo, rimarcano di diversi autori, sta causando sofferenze per tutti, compresa la Germania: dal 2007 al 2012, infatti, le esportazioni tedesche verso gli altri paesi della zona euro sono crollati del 9%, da 432 miliardi di euro a 393 miliardi di euro.

La politica monetaria comune che tutti sono costretti a seguire sta intensificando le pressioni deflattive nei paesi più deboli e quelle inflattive in Germania. Le popolazioni nelle economie stagnanti dell’euro zona stanno richiedendo sempre più che Berlino cambi le sue politiche, aumenti gli stipendi e attui misure volte a rilanciare consumi e scoraggiare i risparmi. Tutte misure che riscontrano una forte opposizione all’interno della Germania.

Per risolvere la crisi che inevitabilmente emergerà dall’attuale rigidità del sistema, sottolineano gli autori, alla fine la Germania sarà costretta a permettere una cancellazione dei debiti o tollerare un grande acquisto di bond da parte della Bce, che dovrebbe inondare di liquidità la zona euro. Entrambi gli esiti sarebbero contrari agli interessi e le preferenze della Germania, rendendo quest’approccio ingiusto così come l’austerità.

Quello di cui la zona euro ha bisogno è una soluzione che non forzi nessun paese o gruppo di paesi ad avere sulle spalle il peso dell’aggiustamento. E questo significa una segmentazione controllata della zona euro. Contrariamente a quello che è il pensiero dominante in Europa, questo può essere fatto in un modo che potrà rinvigorire l’ideale del progetto europeo, piuttosto che i nazionalismi parrochiali del passato. La chiave è assicurare che questo provenga dal cuore economico e politico dell’Unione Euorpa. Specificatamente, la Germania, la maggiore potenza economica dell’Europa, e la Francia, progenitrice dell’unificazione europea, dovrebbero annunciare la loro uscita simultanea dall’euro e adottare le vecchie monete del passato.

Certamente dovranno prendere una serie di decisioni per proteggere e salvaguardare la stabilità del sistema bancario. Dovrebbero poi negoziare con la Bce e gli altri governi europei un piano per gestire i debiti denominati in euro. Infine, un periodo di incertezza monetaria sarebbe inevitabile, dato che le diverse economie europee dovranno procedere all’aggiustamento al nuovo quadro. Ma, concludono gli autori, sarebbe molto migliore che l’impasse politica e economica cui la zona euro è oggi intrappolata.

Questi temi verranno discussi nel dettaglio nella Conferenza del 12 aprile organizzata da Asimmetrie.org: “Un’Europa senza euro. Costi e benefici per famiglie e imprese nelle proposte di economisti e politici europei”. a cui parteciperanno tra gli altri Alberto Bagnai, Frits Bolkestein, Claudio Borghi Aquilini, Brigitte Granville, Hans-Olaf Henkel, Stefan Kawalec, Costas Lapavitsas, Peter Oppenheimer, Antoni Soy e Jean-Pierre Vesperini.

http://scenarieconomici.it/lappello-eco ... eme-leuro/


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Re: Euro -2

Messaggioda pianogrande il 31/03/2014, 22:28

Che differenza c'è tra una "segmentazione controllata" ed il ritorno alle monete nazionali?
I paesi ad economia debole (bassa produttività con tutte le sue cause tecnico/politico/clientelari, spesa pubblica fuori controllo, corruzione, fisco usato come corrispettivo del voto etc. etc.) sono paesi poveri.
Non diventano più ricchi cambiando moneta per fare le loro brave svalutazioni.
L'Euro è l'unica o l'ultima speranza per mettere questi paesi sotto pressione e portarli a combinare qualcosa di buono.
Se apparteniamo al novero dei paesi della riga due, cosa di cui sono fermamente convinto, stiamo solo aggiungendo un ulteriore requisito negativo alla lista che finiva con etc.
Questo requisito è quello di volerla raccontare, a tutti i costi, nel modo che ci conviene di più per non prenderci e nostre sacrosante colpe.
Se un italiano impiega quattro ore per unità di prodotto ed un tedesco ne impiega una, non è adottando l'ora da duecentoquaranta minuti che raggiungiamo la parità.
Quale è la differenza tra l'ora di 240 minuti e la lira a posto dell'Euro?
Ve lo dico io.
Nessuna.
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Re: Euro -2

Messaggioda franz il 01/04/2014, 7:27

pianogrande ha scritto:I paesi ad economia debole (bassa produttività con tutte le sue cause tecnico/politico/clientelari, spesa pubblica fuori controllo, corruzione, fisco usato come corrispettivo del voto etc. etc.) sono paesi poveri.
Non diventano più ricchi cambiando moneta per fare le loro brave svalutazioni.

Concordo pienamente! Invece la soluzione è, nei paesi cosiddetti poveri (mi va benissimo la tua sintesi che ho qua sopra grassettato) il contenimento della spesa ed un fisco piu' basso degli altri (i ricchi possono permettersi di avere un fisco anche medio alto, i poveri no). Questa è la strada, in presenza di una moneta unica e di un welfare almeno armonizzato, per diminuire le disparità, cosa avvenuta sia negli USA, sia in CH, sia recentemente in germania dopo la riunificazione.

Invece il dramma è che questi paesi dal fisco esoso temono la concorrenza fiscale come il diavolo con l'acqua santa e vorrebbero per tutta l'europa un fisco unico che la trasformerebbe in una prigione da cui sarebbe quasi impossibile scappare.
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Re: Euro -2

Messaggioda Robyn il 01/04/2014, 14:04

L'euro non è il problema,il problema è che quelli che sono contro l'euro sono gli stessi che dopo il cambio lira/euro hanno fatto le speculazioni sui prezzi danneggiando la domanda.Se un caffe costava 1000 lire e se 1 euro vale 2000 lire,come faceva a costare un caffe 1 euro anziche 50 centesimi?Quelli che hanno fatto le speculazioni dovrebbero riportare i prezzi a livelli minimi compatibili con il cambio lira,euro.Inoltre non avere contrastato la speculazione sui prezzi ha danneggiato la domanda e impoverito il nostro paese.Infine bisognerebbe introdurre la moneta di carta per 50 cent,1 euro e 2 euro perche se fosse stato così si sarebbe dato più peso alla carta moneta
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Re: Euro -2

Messaggioda flaviomob il 02/04/2014, 14:51

Insomma, se fossimo bravissimi, l'euro andrebbe benissimo.
Ah ma noi non siamo quelli bravi...


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Re: Euro -2

Messaggioda franz il 02/04/2014, 18:18

flaviomob ha scritto:Insomma, se fossimo bravissimi, l'euro andrebbe benissimo.
Ah ma noi non siamo quelli bravi...

Già, mi ricorda un vecchio Carosello. "Per i bambini buoni, la Dolce Eucessina". E per i bambini cattivi? .... spingere.
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Re: Euro -2

Messaggioda mauri il 02/04/2014, 18:23

i bravi fanno così
renzi dopo gli 80 euro che farà?
ciao mauri

http://www.corriere.it/esteri/14_aprile ... fa42.shtml
Germania, Governo introduce
il salario minimo: 8,50 euro all’ora
La legge sarà avviata nel 2015, ma si applicherà a tutte le categorie di lavoratori a partire dal 2017
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Re: Euro -2

Messaggioda pianogrande il 02/04/2014, 20:52

flaviomob ha scritto:Insomma, se fossimo bravissimi, l'euro andrebbe benissimo.
Ah ma noi non siamo quelli bravi...

Se fossimo bravisimi staremmo benissimo (Euro o non Euro).
Siccome facciamo ....... lo facciamo Euro o non Euro.
L'Euro può essere solo uno stimolo a fare meno ...... e costituisce, comunque e finché dura, una certa salvaguardia del potere d'acquisto.
Ricordiamoci che, con la lira, i pensionati diventavano sempre più poveri mano a mano che aumentava l'anzianità.
Quando inventarono il termine "pensioni d'annata" l'Euro non c'era.
Un altro termine è diventato obsoleto con l'Euro: fiscal drag.
Ci vogliamo mettere anche svalutazione competitiva? (1)

(1) Significa fregare i creditori, compresi dipendenti e pensionati.

Lunga vita all'Euro!
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Re: Euro -2

Messaggioda franz il 02/04/2014, 22:30

pianogrande ha scritto:Un altro termine è diventato obsoleto con l'Euro: fiscal drag.

Ok, rispetto a quando la cosiddetta inflazione viaggiava attorno al 10,15,20% la situazione del fiscal drag è migliorata parecchio ma non è che oggi con il 3% di inflazione sia del tutto sparito. In 10 anni è sempre un 30%.
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Re: Euro -2

Messaggioda flaviomob il 04/04/2014, 22:17

Se noi fossimo bravi, ridurremmo il debito e non avremmo problemi nell'euro senza dover stampare nuova moneta.

Ma abbiamo troppa corruzione e una spesa locale fuori controllo:

Le spese fuori controllo di regioni, comuni e provincie in 20 anni 600 miliardi in più
A TANTO AMMONTEREBBE IL RISPARMIO ACCUMULATO DAL 1990 AL 2012 SE GLI ENTI TERRITORIALI AVESSERO AVUTO LO STESSO TASSO DI CRESCITA, SU PERSONALE E ACQUISTO DI BENI E SERVIZI, DELLO STATO CENTRALE. NESSUN OBBLIGO DI UTILIZZARE LA CONSIP

http://www.repubblica.it/economia/affar ... -75776299/

E poi si lamentano dello stato centrale e vogliono la secessione?


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