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Moro, "Br protette dai Servizi in via Fani"

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Moro, "Br protette dai Servizi in via Fani"

Messaggioda gi.bo. il 23/03/2014, 18:43

Omicidio Moro: 'Sulla Honda a via Fani due 007, dovevano proteggere le Br'
Enrico Rossi, ispettore di polizia in pensione, racconta all'ANSA la sua inchiesta su Via Fani
23 marzo, 15:34


"Tutto è partito da una lettera anonima scritta dall'uomo che era sul sellino posteriore dell'Honda in via Fani quando fu rapito Moro. Diede riscontri per arrivare all'altro. Dovevano proteggere le Br da ogni disturbo. Dipendevano dal colonnello del Sismi che era lì". Enrico Rossi, ispettore di polizia in pensione, racconta all'ANSA la sua inchiesta.

L'ispettore racconta che tutta l'inchiesta è nata da una lettera anonima inviata nell'ottobre 2009 a un quotidiano. Questo il testo: "Quando riceverete questa lettera, saranno trascorsi almeno sei mesi dalla mia morte come da mie disposizioni. Ho passato la vita nel rimorso di quanto ho fatto e di quanto non ho fatto e cioè raccontare la verità su certi fatti. Ora è tardi, il cancro mi sta divorando e non voglio che mio figlio sappia.
La mattina del 16 marzo ero su di una moto e operavo alle dipendenze del colonnello Guglielmi, con me alla guida della moto un altro uomo proveniente come me da Torino; il nostro compito era quello di proteggere le Br nella loro azione da disturbi di qualsiasi genere. Io non credo che voi giornalisti non sappiate come veramente andarono le cose ma nel caso fosse così, provate a parlare con chi guidava la moto, è possibile che voglia farlo, da allora non ci siamo più parlati, anche se ho avuto modo di incontralo ultimamente...". L'anonimo fornì anche concreti elementi per rintracciare il guidatore della Honda. "Tanto io posso dire, sta a voi decidere se saperne di più
".

Il quotidiano all'epoca passò alla questura la lettera per i dovuti riscontri.

A Rossi, che ha sempre lavorato nell'antiterrorismo, la lettera arriva sul tavolo nel febbraio 2011 "in modo casuale: non è protocollata e non sono stati fatti accertamenti, ma ci vuole poco a identificare il presunto guidatore della Honda di via Fani". Sarebbe lui l'uomo che secondo uno dei testimoni più accreditati di via Fani - l'ingegner Marini - assomigliava nella fisionomia del volto ad Eduardo De Filippo.

L'altro, il presunto autore della lettera, era dietro, con un sottocasco scuro sul volto, armato con una piccola mitraglietta. Sparò ad altezza d'uomo verso l'ingegner Marini che stava "entrando" con il suo motorino sulla scena dell'azione.

"Chiedo di andare avanti negli accertamenti - aggiunge Rossi -chiedo gli elenchi di Gladio, ufficiali e non, ma la "pratica" rimane ferma per diversi tempo. Alla fine opto per un semplice accertamento amministrativo: l'uomo ha due pistole regolarmente dichiarate.

Vado nella casa in cui vive con la moglie ma si è separato. Non vive più lì. Trovo una delle due pistole, una beretta, e alla fine, in cantina poggiata o vicino ad una copia cellofanata della edizione straordinaria de La Repubblica del 16 marzo con il titolo 'Moro rapito dalle Brigate Rosse', l'altra arma".
E' una Drulov cecoslovacca, una pistola da specialisti a canna molto lunga che può anche essere scambiata a vista da chi non se ne intende per una piccola mitragliatrice.

Rossi insiste: vuole interrogare l'uomo che ora vive in Toscana con un'altra donna ma non può farlo. "Chiedo di far periziare le due pistole ma ciò non accade".

Ci sono tensioni e alla fine l'ispettore, a 56 anni, lascia. Va in pensione, convinto che si sia persa "una grande occasione perché c'era un collegamento oggettivo che doveva essere scandagliato".

Poche settimane dopo una "voce amica" gli fa sapere che l'uomo della moto è morto e che le pistole sono state distrutte. Rossi attende molti mesi- dall'agosto 2012 - prima di parlare, poi decide di farlo, "per il semplice rispetto che si deve ai morti".
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 74126.html
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Per i soliti "merli" quanto succedeva allora non era altro che la conseguenza degli opposti estremisti ma per coloro che di politica ne masticavano da anni tutto cio' non era altro che le manovre occulte del solito potere economico finanziario che non permetteva altre vie che non fossero le loro.

Ora tutti chiederanno commissioni per fare infdagini approfondite come se ,allora, non fossero al corrente di quello che succedeva.

Che dire?

Per ns. sfigatissima sfortuna, l'Italia, di "merli" ne sforna finchè ne vogliamo e in qualsiasi momento politico.
Basta farne richiesta e rendersene conto giornalmente.

Qualcuno ora si salvera' dicendo:io allora non c'ero e quindi mi posso mettere in disparte da queste critiche.

Troppo facile queste strada, carissimo. Ma se proprio vuoi tirarti fuori devi essere in grado di scoprire tutti gli altaretti nascosti. Anche quelli in cui tu militavi. Costi quel che costi.

...e intanto in questa storia a pagarne le spese con gli interessi alti e' stata sopratutto la sinistra .


hola, vamos amigos
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Re: Moro, "Br protette dai Servizi in via Fani"

Messaggioda Iafran il 24/03/2014, 10:28

E noi ci struggiamo a considerarci l'ombelico del mondo e a discutere di formule politiche senza rapportarci al pantano mafioso (dei poteri occulti, ma non troppo) in cui siamo immersi?
E riusciamo, pure, a biasimare che ci sia una trattativa Stato-mafia dando per scontato l'esistenza di una separazione netta fra le due "organizzazioni"!
Ci aspetta un bel futuro ... con questo passato e presente: lo stesso del naufrago in mezzo ai marosi.
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Re: Moro, "Br protette dai Servizi in via Fani"

Messaggioda gi.bo. il 24/03/2014, 14:47

Iafran ha scritto:E noi ci struggiamo a considerarci l'ombelico del mondo e a discutere di formule politiche senza rapportarci al pantano mafioso (dei poteri occulti, ma non troppo) in cui siamo immersi?
E riusciamo, pure, a biasimare che ci sia una trattativa Stato-mafia dando per scontato l'esistenza di una separazione netta fra le due "organizzazioni"!
Ci aspetta un bel futuro ... con questo passato e presente: lo stesso del naufrago in mezzo ai marosi.
La democrazia di Pericle ha funzionato per parecchi anni perche' uomo di grande eloquenze ma anche sopratutto di grande onesta che si dedicava soltanto al suo popolo.
Ora caro amico, in mancanza di queste doti come puo funzionare la democrazia se questa si basa esclusivamente su queste(doti)?

Siamo messi male e se vogliamo uscirne dobbiamo modificarci per primi noi stessi. Il ns. modo di concepire la politica e dal ns. contributo alla cosa pubblica.

Il potere economico/finanziario in un certo qual modo ci ha modificati fino al midollo e ci ha resi piccoli automi del potere senza che ce ne accorgiamo.

Siamo arrivati al declino politico e sociale e, quindi, bisognerebbe, dopo aver preso coscienza di come dovremmo essere noi, prendere i forconi(non alla manieri di quelli che abbiamo visto a bivaccare sulle rotatorie) e darci da fare per trovare nuove alternative a questo andazzo.

Non sara' facile questo e potremmo andare fin dall'inizio incontro a dei fallimenti e questo sara piu' che prevedibile ma non dovremo farmarci mai. Dovremo osare piu' di quello che stiamo facendo ora altrimenti sara' la fine e l'inizio di una implosione del sistema che poi saremmo ancora una volta costretti a pagarne noi le spese.

Quindi, cominciare ad osare da subito col voto sapendo che non basta essere onesti per fare politica. Ci vuole ben altro e sopratutto degli obiettivi e lunga scadenza e non il vivere giorno per giorno come ora.

Ma sara' possibile questo?

Ci sara' una maturazione politica che possa permettere un cambiamento del genere?

Chi sara' disposta ad andare in piazza a far valere i suoi diritti?

Questo e' il problema non solo ns. ma di tutto l'occidente ormai in mano alle lobby.

Ma come venirne fuori?

Una bambolina per premio a chi sa darmi la giusta risposta :roll:
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Re: Moro, "Br protette dai Servizi in via Fani"

Messaggioda Iafran il 24/03/2014, 15:22

gi.bo. ha scritto:Il potere economico/finanziario in un certo qual modo ci ha modificati fino al midollo e ci ha resi piccoli automi del potere senza che ce ne accorgiamo.

Siamo arrivati al declino politico e sociale e, quindi, bisognerebbe, dopo aver preso coscienza di come dovremmo essere noi, prendere i forconi(non alla manieri di quelli che abbiamo visto a bivaccare sulle rotatorie) e darci da fare per trovare nuove alternative a questo andazzo.

È quel che sollecita una giornalista alla fine di un suo articolo sulla questione ("p.s.: qualcuno di voi dirà, ma chissenefrega di una storia di mezzo secolo fa, non eravamo manco nati. Attenti, magari non lo sapete, ma quella di Moro è una ferita ancora aperta e c’è un filo che lega questa strage a quelle del 1992-93. Quasi fosse un’unica operazione, in due tempi, che ha sottratto ai cittadini italiani la possibilità di decidere sul proprio futuro")

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03 ... mo/924054/

Caso Moro: via Fani, quello che già sapevamo di Rita Di Giovacchino

Sono passati quasi 36 anni dal 16 marzo 1978 e finalmente arriva la testimonianza, post mortem, di uno degli agenti del Sismi presenti in via Fani. Non per proteggere la vita di Moro (quelli sono stati uccisi), ma le Brigate rosse che, come già sapevamo, non erano in grado di gestire un’operazione militare di tale livello e pertanto andavano aiutate, anzi “protette da disturbi di qualsiasi genere”. L’obiettivo? Eliminare dalla scena politica il leader Dc favorevole al compromesso storico, ovvero al coinvolgimento del Pci a livello di governo. C’era la “guerra fredda” e l’Italia non si poteva permettere un simile strappo. Per una strana coincidenza la rivelazione arriva nei giorni in cui il film di Veltroni su Berlinguer ci fa sapere che, nonostante la linea della “fermezza” proclamata dal più amato dei segretari comunisti, il Pci cominciò a morire durante il sequestro Moro. In realtà cominciò a morire anche la Dc ma ci vollero altre 5 stragi, quelle degli anni Novanta, perché uscisse di scena.
La verità è affidata a una lettera anonima, ingrediente d’obbligo in ogni spy story, di cui si occupò senza venirne a capo un ex ispettore dell’antiterrorismo, Enrico Rossi, 56 anni, che seguendo i sassolini indicati nella missiva era quasi arrivato alla soluzione del giallo quando una mano (superiore) lo ha bloccato. L’indagine è durata un anno, dal 2011 al 2012, poi l’ex ispettore è stato costretto a fermarsi e ha chiesto di essere collocato anticipatamente in pensione. Nel frattempo era riuscito a identificare i due agenti a bordo sulla misteriosa moto Honda, che entrò in azione all’incrocio tra via Fani e via Stresa: seduto sul sellino posteriore era l’autore della lettera anonima, nel frattempo morto di cancro, aveva il volto coperto dal casco e sparò una raffica di mitra contro l’ingegnere Marini, che intralciava la scena del delitto. Alla guida c’era invece un giovane dal volto scavato che assomigliava in modo impressionante a Eduardo De Filippo.
L’ispettore Rossi fece a tempo a scoprire che il secondo agente del Sismi era separato dalla moglie, ma nel frattempo era prematuramente deceduto, perquisì la cantina, trovò due pistole, una Beretta e una Drulov cecoslovacca, chiese che le armi fossero periziate e cercò di rintracciare gli elenchi degli appartenenti a Gladio nel 1978. Ma gli fu impedito e le armi furono distrutte, lui capì che era meglio uscire di scena non senza informare la procura di Roma per dovere di ufficio. Tanto in 40 anni non aveva scoperto niente.
C’è un passaggio significativo nella lettera che ha sollecitato il mio amor proprio: “Non credo che voi giornalisti non sappiate come andarono le cose”, scrive l’anonimo divorato dal cancro e dai rimorsi. Ha ragione, qualcosa abbiamo scoperto nel corso degli anni nonostante il giornalismo investigativo in Italia non aiuti a fare carriera. Ad esempio già sapevamo che il colonnello del Sismi Camillo Guglielmi, diretto superiore degli agenti sulla Honda, anche lui deceduto (ma è un’epidemia!), non era un passante in via Fani, come ha cercato di far credere a Santiapichi, presidente del primo processo Moro. Guglielmi addestrava truppe di sbarco e assalto a Capo Marrargiu, la base militare Nato vicina ad Alghero, dove venivano istruiti anche i capi scorta di alte personalità. In via Fani Guglielmi era nell’esercizio delle sue funzioni, dirigeva un’operazione militare. E pensare che siamo stati accusati di dietrologia, quando ci eravamo limitati a sospettare che era lì per prelevare le borse di Moro!
Molto probabilmente, ma è soltanto un’ipotesi, il colonnello Guglielmi e il maresciallo Oreste Leonardi, caposcorta di Aldo Moro, si conoscevano. La sottoscritta, in un libro di qualche anno fa, sosteneva che il nodo di molti misteri di via Fani andava cercato proprio nel rapporto gerarchico tra Guglielmi e Leonardi. Se cliccate su Internet scoprirete che mi viene attribuita la tesi, cui non credo fino a prova contraria, che Moro sia stato rapito nella chiesa di Santa Chiara dove era andato a messa prima di recarsi in Parlamento per varare il governo sostenuto dal Pci. Penso però che nella chiesa di Santa Chiara qualcosa di importante sia accaduto: bisognava convincere il caposcorta a imboccare via Fani, dove erano in attesa brigatisti e altri ancora, dove erano state tagliate le ruote del Fiorino per impedire al fioraio di aprire il chiosco, dove tutto era stato predisposto.
Leonardi sceglieva all’ultimo momento la strada da fare, senza comunicarlo a nessuno per motivi di sicurezza, e via Fani era soltanto uno dei tre possibili percorsi. La logica conclusione è che sia stato il colonnello Guglielmi a trarlo in inganno, magari adducendo motivi di sicurezza, era l’unico che poteva impartirgli ordini. A proposito chi ha ucciso Leonardo, Zizzi e tutti gli altri? Le Brigate rosse? No, sembra si trattasse di uno ‘ndranghetista, tal Gustino De Vuono, il legionario “De”, come scriveva Mino Pecorelli, uno che sparava come un dio e che, al centro della scena con un giubbetto azzurro e una mitraglietta Scorpio, ha esploso 84 proiettili. Gli unici che hanno colpito gli agenti, ma per averne conferma dobbiamo aspettare la prossima lettera anonima.
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Re: Moro, "Br protette dai Servizi in via Fani"

Messaggioda franz il 24/03/2014, 18:59

secondo me non c'è nulla di nuovo sotto il Sole.
Già ai tempi si diceva delle BR come utili idioti al servizio di un certo potere di conservazione.
Erano analisi politiche oggettive, allora. Mancavano le prove.
Oggi arrivano indizi e prove ma cosa cambia?
Si scopre solo che la sinistra rivoluzionaria e romantica era di fatto al servizio di gladio e dei poteri antidemocratici della destra piu' fascista e dei servizi deviati. Le cose erano cosi' mischiate che c'era continuità operativa.
Oggi le cose sono molto diverse?
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Re: Moro, "Br protette dai Servizi in via Fani"

Messaggioda pianogrande il 24/03/2014, 19:07

I "poteri occulti" non sono, sicuramente, solo complottismo o dietrologia (anche quelli esistono ma non è tutto lì).
Il problema della democrazia non è solo chi sta a palazzo Chigi o il sistema elettorale.
Possiamo stare sicuri che esistano, oltre alla politica ufficiale, anche sistemi di potere ai quali il mitico controllo democratico non fa neanche il solletico.
La democrazia esiste solo per la parte ufficiale.
Per il resto non esiste.
Il resto fa veramente paura.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Moro, "Br protette dai Servizi in via Fani"

Messaggioda Iafran il 24/03/2014, 21:08

franz ha scritto:Si scopre solo che la sinistra rivoluzionaria e romantica era di fatto al servizio di gladio e dei poteri antidemocratici della destra piu' fascista e dei servizi deviati. Le cose erano cosi' mischiate che c'era continuità operativa.
Oggi le cose sono molto diverse?

Se non si andasse troppo dietro le sigle che si ostentano pubblicamente e si cercasse di individuare i componenti di quelle che agiscono (e continueranno ad agire) nell'ombra, le cose sarebbero sempre ben diverse e rappresenterebbero la realtà per quella che è, perché chiunque potrebbe nascondersi dietro il termine della "sinistra rivoluzionaria e romantica" (e bluffare), mentre coloro che hanno creato "gladio" e che spaziano fra la "destra più fascista ed i servizi deviati", purtroppo, saranno sempre veri e, quel che è peggio, operativi.
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Re: Moro, "Br protette dai Servizi in via Fani"

Messaggioda pianogrande il 25/03/2014, 0:12

Quelli che prendono in mano il mitra o la pistola e sparano alla gente sono assassini.
Perché regalare loro una etichetta politica?
Sono loro ad invocarla quando si dichiarano "prigionieri politici".

Gli assassini sono assassini.
Anche chiamarli di destra o di sinistra significa fare loro un gradito regalo.

I traditori sono traditori.
E questo riguarda chi agisce mancando al giuramento prestato entrando in una funzione istituzionale
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Moro, "Br protette dai Servizi in via Fani"

Messaggioda gi.bo. il 25/03/2014, 0:34

franz ha scritto:secondo me non c'è nulla di nuovo sotto il sole.....
...Si scopre solo che la sinistra rivoluzionaria e romantica era di fatto al servizio di gladio e dei poteri antidemocratici della destra piu' fascista e dei servizi deviati. Le cose erano cosi' mischiate che c'era continuità operativa.
Oggi le cose sono molto diverse?
Troppo facile questa analisi in cui viene identificata una certa sinistra rivoluzionaria e romantica.

Sono i poteri forti e tutti coloro che avevano bisogno di destabilizzare uno stato che hanno creato tutto questo e addossando a costoro questi termini hanno in un certo qual modo voluto dare un colpo a tutta la sinistra ed il risultato come era prevedibili si è cominciato a vedere anni e anni dopo con la nascita del berlusconismo e di chi in un certo modo giustifica queste politiche che non hanno niente a che fare con la sinistra anche se questi vorrebbero vestirsi di questo temine.
Polli c'è ne sono sempre alla ciotola di questi allevatori.

Quindi, analisi frettolose possono alimentare una disaffezione verso la ricerca della verità e in questo momento non ne abbiamo proprio bisogno.

Se ora qualche venditore di speranze vuole veramente venirne a capo si metta subito al lavoro una volta per sempre senza fare molte analisi da sottobanco per paura di favorire tizio o caio. La verità non deve mai avere padroni. La verità e' sempre una sola.

Hasta la vista
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Re: Moro, "Br protette dai Servizi in via Fani"

Messaggioda Stefano'62 il 25/03/2014, 3:25

pianogrande ha scritto:I "poteri occulti" non sono, sicuramente, solo complottismo o dietrologia (anche quelli esistono ma non è tutto lì).
Il problema della democrazia non è solo chi sta a palazzo Chigi o il sistema elettorale.
Possiamo stare sicuri che esistano, oltre alla politica ufficiale, anche sistemi di potere ai quali il mitico controllo democratico non fa neanche il solletico.
La democrazia esiste solo per la parte ufficiale.
Per il resto non esiste.
Il resto fa veramente paura.


pianogrande ha scritto:Quelli che prendono in mano il mitra o la pistola e sparano alla gente sono assassini.
Perché regalare loro una etichetta politica?
Sono loro ad invocarla quando si dichiarano "prigionieri politici".

Gli assassini sono assassini.
Anche chiamarli di destra o di sinistra significa fare loro un gradito regalo.

I traditori sono traditori.
E questo riguarda chi agisce mancando al giuramento prestato entrando in una funzione istituzionale

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