Robyn ha scritto:Caro Stefano quella di cui parli è la produttività cioè ogni lavoratore fatto salvo il minimo vitale percepisce un reddito in base alla sua produttività.Adesso a partire dai primi anni 90 le politiche di contenimento del costo del lavoro non hanno ridotto il cuneo fiscale ma il reddito attraverso il mancato adeguamento all'inflazione e i lavoratori hanno perso in reddito determinando una situazione secondo il quale il lavoratore è pagato meno della produttività che ha,portando anche ad una depressione della domanda interna e della creazione di lavoro.Allora agire sull'Irpef ha l'effetto di restituire questa perdita.Successivamente il reddito come è normale che sia si sviluppa con la produttività,con premi individuali e legati all'utile aziendale.La produttività si sviluppa soprattutto con gli investimenti, con la ricerca e l'innovazione.In merito alle misure sociali per rilanciare la nostra economia già si è cominciato ad agire con l'edilizia sociale infatti una cosa è pagare 700 euro altra è 200 euro recuperando in reddito.Fatte queste cose bisogna impegnarsi per ridurre il cuneo fiscale al 33% reperendo risorse da più parti come ad esempio la lotta al lavoro sommerso o altre entrate a bilancio invariato agendo sulla spesa improduttiva,sulla spesa parassitaria astag-carogianninoadessomeliprendoepoivediamo
Ho come l'impressione di avere parlato a un sordo.
Ci riprovo per l'ultima volta.
Le tasse sono recessive per definizione perché contraggono i consumi ma senza di esse il fabbisogno non viene soddisfatto e lo Stato non funziona,e uno Stato che non funziona è una situazione ancora più recessiva....quindi le tasse sono necessarie e punto.
A questo punto occorre scegliere quali tasse......
si deve considerare che le tasse progressive oltre ad essere l'unica scelta moralmente ed eticamente adatta ad una democrazia, deprimono i consumi molto meno di quelle non progressive,proprio perché hanno un peso discriminato sulla capacità dei "portafogli".
Le tasse sul lavoro poi sono addirittura mortali per una economia e non sarebbero nemmeno mai dovute essere immaginate,e sono un retaggio feudale che incredibilmente sopravvive anacronisticamente ancora oggi.
Quindi l'unica scelta che concilia le necessità di uno Stato,gli obbiettivi sociali di una democrazia e le buone sorti di una economia,sono quelle progressive sulle persone fisiche.
Cioè,in Italia,l'IRPEF.
Ora dato che la coperta che copre il debito pubblico è corta,allora abbattere l'IRPEF significa per definizione alzare le altre.
Oppure che è diminuito il debito,ma anche in questo caso la scelta di abbattere l'IRPEF è sbagliata perlomeno finchè esistono altre tasse molto più perniciose che è più conveniente eliminare,come quelle sul lavoro e quelle non progressive.
Tutti gli altri discorsi che hai fatto tu,a prescindere dalla loro fondatezza o meno,stanno su un piano differente da questo.
Non rispondono nel merito alla mia contestazione circa il metodo renzi,che fa il regalino nelle tasche "non proprio quelle più giuste" e col metodo più sbagliato e sollevando parecchi dubbi anche sulle reali motivazioni (elettorali) che lo hanno spinto a tale scelta.
Ma vertono solo vagamente sulla opportunità,ovvia e che non nega nessuno,di rilasciare un po' di ossigeno in giro e che quindi renzi ha fatto bene....
Quando io invece come spiegato sopra contesto non il fine ultimo (sempre che sia quello invece che una bieca mossa elettorale) ma il metodo !!!!
E io giuro non sono ancora riuscito a capire se quel punto primario da me più volte ribattuto lo hai letto,lo hai capito e se lo contesti o meno.