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Sveglia, sinistra, apri gli occhi!

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Sveglia, sinistra, apri gli occhi!

Messaggioda gi.bo. il 05/03/2014, 0:06

Il lato oscuro degli italiani

—Ermanno Rea, 3.3.2014 

Ormai è farsa con­ti­nua. Abbiamo pra­ti­ca­mente rag­giunto l’incerta linea di con­fine che separa, e per­ciò intrec­cia e con­fonde, com­me­dia e tra­ge­dia, riso e pianto, buo­nu­more e dispe­ra­zione. Tutta colpa di Renzi, Ber­lu­sconi, Grillo e di non so quanti altri attori del tea­trino politico-istituzionale nostrano? Pur­troppo no. Come viene detto nell’Amleto, c’è del mar­cio in Dani­marca, cioè in Ita­lia. Renzi, Ber­lu­sconi e Grillo fanno il loro mestiere di incan­ta­tori di ser­penti, ma che ne sarebbe di loro se noi non li votas­simo, se non ci rico­no­sces­simo nelle loro facce, se non li amas­simo appas­sio­na­ta­mente, soprat­tutto se li con­tra­stas­simo senza ambi­guità?
La domanda non è sol­tanto legit­tima, è vec­chia di almeno cin­que secoli, quanti ne sono tra­scorsi dal giorno in cui Etienne de La Boé­tie scrisse il suo Discorso sulla ser­vitù volon­ta­ria nel quale si chie­deva come mai – in nome di che cosa — folle ster­mi­nate di esseri umani pre­fe­ris­sero essere schiavi di un tiranno piut­to­sto che uomini liberi. E con­clu­deva affer­mando che forse la libertà non è altret­tanto con­ve­niente quanto la schia­vitù.

È una con­clu­sione oggi meno vera di ieri? Sap­piamo tutti che no, che le cose non sono affatto cam­biate. Soprat­tutto chez nous, dove l’attrazione per il cosid­detto «uomo forte», a furia di essere un’abitudine, è diven­tata una vocazione.

Secondo cal­coli gros­so­lani, i tre incan­ta­tori di ser­penti sopra citati rie­scono a rac­co­gliere il set­tan­ta­cin­que per cento dei voti espressi dagli ita­liani: così, senza che da parte loro venga offerto alcun serio pro­getto di futuro, venga pro­spet­tato un solo tra­guardo di rilievo vero­si­mile, uni­ca­mente in nome del loro pre­sunto appeal.

Chiedo a un amico: ma per­ché ti piace Renzi?
Risponde: per­ché è sim­pa­tico e ruspante, sa quel che vuole.

Obietto: lui forse sa quel che vuole, ma per­ché non lo rac­conta anche a noi?

Fac­cio la stessa domanda a una mili­tante di Forza Ita­lia: ma che ci trova, signora, di così coin­vol­gente in Sil­vio Ber­lu­sconi?
Rispo­sta: tutto! È un grande sta­ti­sta, non ruba per­ché è ricco ed è anche un bell’uomo!

A un mio gio­vane con­giunto, che vota per il Movi­mento 5 Stelle, rim­pro­vero siste­ma­ti­ca­mente (quanto inu­til­mente) la sua pas­sione per Grillo: pos­si­bile che non abbia in testa altra stra­te­gia che quella di trion­fare, lui da solo, su tutto e su tutti? Ma chi si crede d’essere il tuo comico con quella sua fac­cia spi­ri­tata e quei ric­cio­loni di nar­ciso sca­te­nato?
Replica: faremo a tutti un culo così.

Siamo al trionfo del deli­rio auto-celebrativo. Al disco­no­sci­mento di ogni alte­rità. Addio, logos. Altro che Etienne de La Boé­tie: oggi le cose vanno di gran lunga peg­gio di un tempo. Dap­per­tutto, temo. Ma in spe­cial modo qui da noi dove santa romana Chiesa ci ha espro­priato di ogni senso di respon­sa­bi­lità, degra­dan­doci a sud­diti da cit­ta­dini che era­vamo (mi è capi­tato di scri­vere un libro al riguardo, inti­to­lato La fab­brica dell’obbedienza, il lato oscuro e com­plice degli ita­liani).

La sini­stra è scom­parsa.
A met­terla defi­ni­ti­va­mente fuori com­bat­ti­mento è stata la crisi eco­no­mica che ha fatto emer­gere in maniera ancora più cla­mo­rosa che in pas­sato la sua vacuità e ina­de­gua­tezza a rap­pre­sen­tare gli inte­ressi dei ceti col­piti, la sua voca­zione alla sud­di­tanza e al com­pro­messo. Lo spet­ta­colo stringe il cuore. Tanto più che, men­tre nelle piazze tele­vi­sive trionfa una ple­tora di unti dal Signore (se Renzi è il figlio, Grillo è lo spi­rito santo), la sini­stra non rie­sce a into­nare nep­pure un mea culpa, a ela­bo­rare nean­che uno strac­cio di rifles­sione auto­cri­tica. Come se nes­suno fosse respon­sa­bile di niente, tutto fosse avve­nuto per sen­tenza cele­ste e ormai non ci restasse che piangere.

A guar­darsi intorno, si direbbe che il fascino per­verso del cata­stro­fi­smo ci abbia presi tutti al lac­cio: la pio­vra finan­zia­ria, l’Europa dei forti, i nuovi schia­vi­sti della mon­dia­liz­za­zione pro­dut­tiva sem­brano aver eretto, tutti assieme, un muro impos­si­bile da oltrepassare.

Ho par­te­ci­pato alcune sere fa a una riu­nione di per­sone aventi alle spalle un ono­re­vole pas­sato di lotte demo­cra­ti­che, insomma di forte impe­gno poli­tico. Non ho sen­tito echeg­giare una sola parola di tipo pro­po­si­tivo, e ancor meno rela­tiva agli errori com­messi, ai com­por­ta­menti sba­gliati, alle debo­lezze anche di tipo etico mostrate, si badi, non sol­tanto da que­sta o da quella orga­niz­za­zione poli­tica ma dai sin­goli, da tutti noi. Avrei voluto pren­dere la parola ma non ho osato, inti­mi­dito a mia volta dalla cupa atmo­sfera gene­rale deter­mi­na­tasi, credo, in forza del pre­va­lente sen­tire pes­si­mi­stico dei pre­senti.

Siamo tutti vera­mente pri­gio­nieri di una situa­zione irri­me­dia­bile? Que­sto avrei voluto dire. Ma non sol­tanto que­sto. Avrei voluto par­lare dei nostri errori, del fatto che la sini­stra, come un pugile suo­nato, ormai non è più in grado di tute­lare nep­pure il pro­prio patri­mo­nio lin­gui­stico, come sta a dimo­strare la spre­giu­di­cata appro­pria­zione della parola «auste­rità» da parte di una destra euro­pea tanto cana­glia quanto truf­fal­dina, che se ne è ser­vita per con­fe­rire una par­venza di ono­ra­bi­lità ai pro­pri dik­tat eco­no­mici. E tutto que­sto senza che da parte degli eco­no­mi­sti demo­cra­tici si levasse un solo grido di pro­te­sta, una sola accusa di «furto ideologico».

Le parole, lo sap­piamo tutti, sono impor­tanti, scal­fi­scono le nostre coscienze. Soprat­tutto quando ven­gono osses­si­va­mente rei­te­rate come fanno i gior­nali ogni mat­tina con que­sto lemma abu­sivo, come fa la tele­vi­sione, come fanno i poli­tici, i cit­ta­dini e come fac­ciamo incon­sa­pe­vol­mente noi stessi attri­buendo in tal modo, senza rite­gno, quarti di nobiltà a poli­ti­che che meri­te­reb­bero ben altre defi­ni­zioni.

Le parole devono cor­ri­spon­dere esat­ta­mente alle cose: guai se ciò non accade. Mi ven­gono a mente alcuni straor­di­nari versi di Juan Ramon Jime­nez: Intel­li­genza, dammi/ il nome esatto delle cose!/ … che la mia parola sia/ la cosa stessa…

Per noi infatti era «la cosa stessa», soprat­tutto se ci si rife­ri­sce al con­te­nuto etico della parola «auste­rità», che da sem­pre si con­trap­pone a «dis­so­lu­tezza» e «cor­ru­zione» ed è meta­fora di costumi irre­pren­si­bili. Appar­te­neva insomma al nostro voca­bo­la­rio (chi più di noi può amare e pra­ti­care l’austerità?): abbiamo lasciato senza colpo ferire che diven­tasse l’altrui foglia di fico. Anzi peg­gio: che diven­tasse la nostra parola «nemica», la ban­diera da abbat­tere.
Sve­glia, sini­stra, apri gli occhi!

http://ilmanifesto.it/berlusconi-grillo ... -italiani/
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Re: Sveglia, sinistra, apri gli occhi!

Messaggioda Iafran il 05/03/2014, 10:46

gi.bo. ha scritto:La domanda non è sol­tanto legit­tima, è vec­chia di almeno cin­que secoli, quanti ne sono tra­scorsi dal giorno in cui Etienne de La Boé­tie scrisse il suo Discorso sulla ser­vitù volon­ta­ria nel quale si chie­deva come mai – in nome di che cosa — folle ster­mi­nate di esseri umani pre­fe­ris­sero essere schiavi di un tiranno piut­to­sto che uomini liberi. E con­clu­deva affer­mando che forse la libertà non è altret­tanto con­ve­niente quanto la schia­vitù.

È una con­clu­sione oggi meno vera di ieri? Sap­piamo tutti che no, che le cose non sono affatto cam­biate.

In un sistema democratico, però, il popolo c'è ... da dover rappresentare.
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Re: Sveglia, sinistra, apri gli occhi!

Messaggioda flaviomob il 05/03/2014, 15:34

Renzi, Berlusconi, Grillo. C'è qualcosa di sinistra in questi tre personaggi? No.
Sono rappresentativi, hanno ottenuto consensi di massa? Sì.
La risposta è tutta qui.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Sveglia, sinistra, apri gli occhi!

Messaggioda mariok il 05/03/2014, 17:51

Presentazione della lista AltraEuropa per Tsipras a Pomeriggio sky.

Si parla di nuova politica, nuova Europa, ma le facce (quelle italiane) sono sempre le stesse. Paolo Cento (chi si rivede!), Guido Viale e Paolo Ferrero, con le stesse filippiche anti-europee, sempre le stesse da vent'anni.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Sveglia, sinistra, apri gli occhi!

Messaggioda gi.bo. il 05/03/2014, 18:52

Se qualcuno pensa ancora che il rinnovamento della politica possa passare con le rottamazioni, questo,si sbaglia di grosso. Sono gli obiettivi e un nuovo modo di interpretare la politica che possono cambiare.
Cmq restando in tema della Lsita Tsipras questi sono i primi firmatarei.

Mario Ago­sti­nelli, Andreina Albano, Gae­tano Azza­riti, Giu­liana Bel­trame, Alberto Bur­gio, Loris Cam­petti, Luca Casa­rini, Franco Chiarello,Giovanni Car­ro­sio, Furio Colombo, Gildo Claps, Emma­nuele Curti, Gior­gio Dal Fiume, Marco D’Eramo, Tom­maso Di Fran­ce­sco, Monica Di Sisto, Andrea Di Ste­fano, Gianni Fer­rara, Carlo Frec­cero, Fran­ce­sco Gari­baldo, Dome­nico Gat­tuso, Alfonso Gianni, Ales­san­dro Gilioli, Paul Gin­sborg, Fabio Grossi, Leo Gul­lotta, Monica Lan­franco, Teresa Mascio­pinto, Katia Mastan­tuono, Vale­rio Mastran­drea, Anto­nio Maz­zeo, San­dro Medici, Tomaso Mon­ta­nari, Roberto Musac­chio, Maso Nota­rianni, Gio­vanni Orlan­dini, Moni Ova­dia, Gio­vanni Palom­ba­rini, Gior­gio Parisi, Angela Pascucci, Anto­nello Patti, Ful­vio Perini, Tonino Perna, Paolo Pie­tran­geli, Nico­letta Pirotta, Felice Roberto Piz­zuti, Gabriele Polo, Gianni Rinal­dini, Tiziano Rinal­dini, Umberto Roma­gnoli, Ric­cardo Rossi, Eddi Sal­zano, Anto­nia Sani, Andrea Segre, Patri­zia Sen­ti­nelli, Ste­fano Sylos Labini, Anna Simone, Mas­simo Torelli, Giolì Vidigni.

Per quanto riguarda le candidature, allego il link sotto
http://listatsipras.eu/candidati.html
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Re: Sveglia, sinistra, apri gli occhi!

Messaggioda Iafran il 05/03/2014, 20:09

gi.bo. ha scritto:Per quanto riguarda le candidature, allego il link sotto
http://listatsipras.eu/candidati.html

Bene, molto bene: il Collegio Sud vede prima candidata Barbara Spinelli. Sarò ben lieto di votarla!
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Re: Sveglia, sinistra, apri gli occhi!

Messaggioda mauri il 05/03/2014, 20:34

Iafran ha scritto:Bene, molto bene: il Collegio Sud vede prima candidata Barbara Spinelli. Sarò ben lieto di votarla!


io no, voterò andrea zanoni
http://www.andreazanoni.it/
http://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Zanoni
si è fatto un mazzo così nel parlamento europeo guadagnadosi lo stipendio che gli abbiamo dato, uno dei rari esempi di parlamentare italiano onnipresente anche nel suo territorio

renzi non è simpatico anzi, comunque è rappresentato da un partito e non è il padrone del partito come gli altri due, un partito che ancora è in bilico e non sa dove andare, dice giusto cacciari ancora non esiste, renzi forse riuscirà a dargli una forma? forse ma non sarà di sinistra, se ancora vale oggi sinistra e destra credo si stia perdendo il significato o meglio la contingenza in cui viviamo necessita una soluzione che non sia di sx o dx, un'altra strada
io credo che gibo abbia ragione in parte, si siamo schiavi contenti, ma le persone si stanno ribellando perchè non più tanto contenti perchè la crisi morde e si incolpano gli altri per la propria codardaggine
ciao mauri
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Re: Sveglia, sinistra, apri gli occhi!

Messaggioda matthelm il 05/03/2014, 21:12

[quote="gi.bo."]Se qualcuno pensa ancora che il rinnovamento della politica possa passare con le rottamazioni, questo,si sbaglia di grosso. Sono gli obiettivi e un nuovo modo di interpretare la politica che possono cambiare.
Cmq restando in tema della Lsita Tsipras questi sono i primi firmatarei.

Mario Ago­sti­nelli, Andreina Albano, Gae­tano Azza­riti, Giu­liana Bel­trame, Alberto Bur­gio, Loris Cam­petti, Luca Casa­rini, Franco Chiarello,Giovanni Car­ro­sio, Furio Colombo, Gildo Claps, Emma­nuele Curti, Gior­gio Dal Fiume, Marco D’Eramo, Tom­maso Di Fran­ce­sco, Monica Di Sisto, Andrea Di Ste­fano, Gianni Fer­rara, Carlo Frec­cero, Fran­ce­sco Gari­baldo, Dome­nico Gat­tuso, Alfonso Gianni, Ales­san­dro Gilioli, Paul Gin­sborg, Fabio Grossi, Leo Gul­lotta, Monica Lan­franco, Teresa Mascio­pinto, Katia Mastan­tuono, Vale­rio Mastran­drea, Anto­nio Maz­zeo, San­dro Medici, Tomaso Mon­ta­nari, Roberto Musac­chio, Maso Nota­rianni, Gio­vanni Orlan­dini, Moni Ova­dia, Gio­vanni Palom­ba­rini, Gior­gio Parisi, Angela Pascucci, Anto­nello Patti, Ful­vio Perini, Tonino Perna, Paolo Pie­tran­geli, Nico­letta Pirotta, Felice Roberto Piz­zuti, Gabriele Polo, Gianni Rinal­dini, Tiziano Rinal­dini, Umberto Roma­gnoli, Ric­cardo Rossi, Eddi Sal­zano, Anto­nia Sani, Andrea Segre, Patri­zia Sen­ti­nelli, Ste­fano Sylos Labini, Anna Simone, Mas­simo Torelli, Giolì Vidigni.


Grazie per la "sinistra-sinistra list", ora ho le idee più chiare e so esattamente chi non voterò mai: loro!
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Sveglia, sinistra, apri gli occhi!

Messaggioda Iafran il 05/03/2014, 21:43

C'è la sinistra perché c'è la destra o, per caso, è nata prima la sinistra?
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Re: Sveglia, sinistra, apri gli occhi!

Messaggioda gi.bo. il 06/03/2014, 0:11

Iafran ha scritto:C'è la sinistra perché c'è la destra o, per caso, è nata prima la sinistra?
Questi due termini nascono all’indomani della Rivoluzione Francese, quando nelle prime riunioni del parlamento a sinistra prendevano posto gli esponenti della corrente più rivoluzionaria e a destra invece si sedevano i componenti dei partiti filo monarchici. Al centro trovavano collocazione invece coloro che con spregio venivano definiti i membri della “palude”, in quanto la loro posizione circa le linee da seguire all’indomani della Rivoluzione erano ancora mutevoli e poco chiare.

Il concetto di Destra e Sinistra e' stato ampiamente trattato da N.Bobbio:

GLI FU CHIESTO: Quindi possiamo dire che non è corretto parlare di tramonto delle ideologie, ma soltanto di crisi di determinate ideologie, e che non si può fare la politica senza avere dei grandi ideali.

Non si può assolutamente. Soprattutto i partiti di sinistra si distinguono di solito dai partiti di destra e dai partiti conservatori proprio perché vogliono trasformare la società. I conservatori sono quelli che vogliono conservare quello che c'è: i partiti di sinistra vogliono trasformare.
Per trasformare bisogna farlo in base a principi, in base a degli ideali che giustifichino la trasformazione: bisogna giustificare la trasformazione.
La differenza fra il conservatore e il riformatore è che il conservatore non ha bisogno di giustificare la conservazione, invece colui che vuole riformare la società deve giustificare, deve giustificare perché la vuole; e non può giustificarlo se non ricorrendo a dei grandi principi: e questo è Giustizia e Libertà


Se per Bobbio questi concetti di Destra e Sinistra sono da considerarsi piu' attuali che mai e dei quali difficilmente potremmo levarceli di dosso, per viceversa Giddens li ritiene ormai superati.
Proprio da queste sue considerazioni nascera' la linea della terza via adottata dal PD.
Una via che peraltro non ha dato frutti: Basta vedere in Inghilterra e in germania. Qualcosa meno in Spagna.

Giddens, ha inoltre un difetto di fondo: induce a credere che, nel mondo di oggi, ci sia bisogno di meno politica di quello di una volta, ossia di meno ideologia, meno partiti, meno governo, come se tutto dipendesse dall’essere disponibili o contrari al cambiamento, inteso come generale progresso dell’umanità.

Grande errore a mio parere.

Quindi,se questi termini verranno messi nel cassetto del dimenticatoio, sicuramente i loro concetti rimarranno ancora nel tempo fino a che non saranno eliminate tutte le cause per i quali sono nati. Alla faccia del sig. Giddens
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