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Le 4 facce dell’Apocalisse che minacciano lo Stato ebraico

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Le 4 facce dell’Apocalisse che minacciano lo Stato ebraico

Messaggioda mauri il 06/01/2009, 19:35

Hezbollah ha un grande consenso tra la popolazione libanese perchè ha aiutato e soccorso i civili durante la guerra e anche dopo
ora girano anche questi comunicati che trovo, se veri, una barbarie e istraele dovrebbe entrare nella comunità europea?
ora non sto più a chiedermi chi ha iniziato prima, e nemmeno più a giustificare istraele che lotta contro il terrorismo
ora israele si sta dimostrando uno stato criminale che spara indistintamente anche a bambini, donne, vecchi, medici e infermieri
in bosnia l'hanno chiamata pulizia etnica, a gaza sta avvenendo stessa cosa
ci credo che non vogliono osservatori stranieri, credo che il lavoretto continuerà fino al 20, data dell'insediamento di obama, sfruttano questi ultimi giorni del consenso americano, e chissà magari già che ci sono mandano 2 supposte anche all'amico khamenei
che bell'inizio 2009, mauri



comunicatostampa dell'ISM, testimoni internazionali a Gaza

Attivista italiano per i diritti umani denuncia: Israele attacca intenzionalmente personale medico

PER DIFFUSIONE IMMEDIATA

4 gennaio 2009

Attivisti dell'International Solidarity Movement hanno passato la notte scortando le ambulanze di Gaza. Lavoravano con il personale medico durante l'invasione di terra delle forze di occupazione israeliane nel nord della Striscia di Gaza.

"Oltre ai due medici uccisi dall'esercito israeliano il 31 dicembre, oggi altri cinque sono morti per fuoco israeliano. Uno è stato colpito da proiettili a Jabaliya, un altro a Al Sheikh Ejleen. Tre sono stati uccisi quando un missile ha centrato la loro ambulanza nei dintorni di Tal Hawye a Gaza City. I medici sono constantemente in contatto con la Croce Rossa per negoziare i loro movimenti con gli Israeliani, ma questi rifiutano sempre l'autorizzazione. "

Sharon Lock (Australia) - International Solidarity Movement

"Gli Israeliani hanno lanciato una bomba di fronte alla nostra ambulanza per impedirci di avvicinarci ai feriti: una madre, un padre e tre fratelli adolescenti. Uno dei fratelli tentava di coprirne un altro con un lenzuolo. Erano entrambi feriti orribilmente; potevo vedere i polmoni di uno di loro. Mentre aiutavo i dottori a spostarlo dalla barella mi sono ritrovato con la mano nel suo corpo."

Alberto Arce (Spagna) - International Solidarity Movement

"Mi hanno chiamata 30 minuti fa, su una linea telefonica disturbata, dicendo che Arafat è morto - ucciso mentre lavorava - sotto fuoco israeliano. Era uno dei medici di emergenza che ho incontrato due notti fa, pieno di compassione, emotivamente forte, e con un incrollabile senso dell'umorismo. Sono più rattristata per la sua morte di quanto possa esprimere"

Eva Bartlett (Canada) - International Solidarity Movement

"Israele pretende che non ci sia una crisi umanitaria solo perchè non ci considera umani."

Natalie Abu Shakra (Libano) - International Solidarity Movement

"Israele continua a violare le convenzioni internazionali attaccando personale medico. Stanno massacrando la gente di Gaza. Con un crescente numero di vittime civili, Israele deve assicurare che l'assistenza medica sia disponibile. Invece, stanno colpendo intenzionalmente le squadre di medici protette dalle Convenzioni di Ginevra. La comunità internazionale deve pronunciarsi sul disprezzo di Israele per il diritto internazionale. "

Vittorio Arrigoni (Italia) - International Solidarity Movement

"L'invasione di terra della scorsa notte ha portato alla chiusura di Beit Lahiya e Beit Hanoun. Siamo riusciti a entrare a Beit Hanoun per raccogliere i corpi di alcune vittime. Ora ci dirigiamo a Jabaliya per continuare a lavorare all'accompagnamento delle ambulanze. Non c'è alcun posto dove la gente di Gaza possa scappare, i civili non possono uscire e mettersi in sicurezza a causa dell'assedio. Questi prolungati attacchi a Gaza sono terrificanti e l'invasione di terra della scorsa notte da parte delle forze di occupazione israeliane ha portato a un numero altissimo di vittime civili"

Ewa Jasiewicz (Polonia/Inghilterr a) - Free Gaza Movement
Contattare:
Ewa Jasiewicz - Polonia/Inghilterra (Polacco, Inglese e Arabo) + 447749421576k
Altri attivisti per i diritti umani presenti ora a Gaza:
Alberto Arce - Spgna - (Spagnolo) - +972 59 8786094
Dr. Haider Eid - Sud Africa (Inglese e Arabo) - + 972 59 9441766
Sharon Lock - Australia (Inglese) - +972 59 8826513
Fida Qishta - Palestina (Inglese e Arabo) +972 599681669
Jenny Linnel - Inghilterra (Inglese) - +972 59 8765377
Natalie Abu Shakra - Libano (Inglese e Arabo) +972 59 8336 328

Vittorio Arrigoni - Italia (Italian) - +973 59 8378945

Eva Bartlett - Canada (Inglese) - +972 59 8836308

Per informazioni generali, contattare:

Adam Taylor - ISM media office a Ramallah - +972 598 503 948
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Re: Le 4 facce dell’Apocalisse che minacciano lo Stato ebraico

Messaggioda franz il 06/01/2009, 20:00

mauri ha scritto:
ora israele si sta dimostrando uno stato criminale che spara indistintamente anche a bambini, donne, vecchi, medici e infermieri

caro mauri, in un contesto in cui a gaza ci sono un milione e mezzo di persone e si stimano 20-30'000 miliziani di hamas, se l'esercito israeliano sparasse indistintamente avremmo che dei 600 morti solo 12 sarebbero casualmente dei miliziani di hamas. Il fatto che invece i miliziani siano piu' dell'80% dei morti dovrebbe bastare a farci capire da soli dove sta la propaganda e dove sta piu' probabilmente la verità, rispetto a quel: "indistintamente".

Il fatto, indiscutibile e incontrovertibile, che Hamas usi i centri abitati per nascondendere le armi dentro e sotto moschee, scuole, ospedali (una cosa categoricamente vietata dalle convenzioni di ginevra) e per sparare razzi dai tetti, dai cortili (anche dalle scuole) ed usare i palestinesi come scudi umani (i bambini vengono usati perché piu' leggeri) spiega come mai ci siano troppe vittimi civili.

Comunque per chi volesse gradire e non gli danno fastidio i razzi, si potrebbe organizzare un soggiorno di qualche settimana a Sderot. Come si puo' vedere nella TV locale, il posto non è molto tranquillo ma di questi tempi non è il caso di andare per il sottile. http://www.sderotmedia.com/bin/videos.c ... ch&id=1686
Ecco, li' si che si spara indistintamente. Non hanno mai colpito un solo militare.

Buon anno anche a te
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Re: Le 4 facce dell’Apocalisse che minacciano lo Stato ebraico

Messaggioda Paolo65 il 07/01/2009, 9:46

Hezbollah come Hamas è una organizzazione terrorista e come tale va trattata.

Gli israeliani hanno colpito duro in Libano ed oggi abbiamo una forza di pace, e ritengo che Hezbollah ci penserà 100 volte prima di ricominciare a fare la guerra contro Israele.

Vedremo se anche Hamas dopo questa incursione durissima di Israele riterrà di dover continuare con la politica dei razzi e del non riconoscimento.

Le 2 organizzazioni H ascoltano solo la voce della forza ed Israele si è stancato di dover sempre abbozzare.

E' la strada che sta percorrendo Abu Mazen quella giusta, ed è quella che potrebbe mettere in difficoltà Israele, il quale di fronte ad un ricinoscimento ed alla pace sarà costretto a fare concessioni difficili.

Paolo
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Israele ha deciso: tregua accettabile

Messaggioda franz il 07/01/2009, 18:38

Israele ha deciso: tregua accettabile
sulle garanzie del piano Usa-Egitto

di VINCENZO NIGRO

Israele ha deciso: tregua accettabile sulle garanzie del piano Usa-Egitto
SARANNO innanzitutto gli Usa, assieme agli egiziani, a controllare che dalla Philadelphi Road, dal valico di Rafah e dai tunnel scavati sottoterra, non entri più un'arma per Hamas a Gaza. E' questo il cuore dell'accordo che si sta scrivendo in queste ore e che potrebbe portare al cessate-il-fuoco fra il movimento integralista e Israele.

Un accordo imposto ad Hamas, che però fermi l'offensiva di terra degli israeliani prima che gli stessi capi di Hamas possano finire nel mirino dell'Idf, l'esercito israeliano.

Questa mattina su Yediot Ahronot il corrispondente militare Alex Fishman scrive che la dirigenza militare israeliana è d'accordo con la sostanza della proposta a cui hanno lavorato soprattutto americani ed egiziani. "La formula studiata dagli americani è sofisticata, perché permette alle due parti di poter dire di aver raggiunto qualche obiettivo", scrive Fishman che è molto vicino al ministro della Difesa Ehud Barak.

Hamas fino a ieri chiedeva che il valico di Rafah venisse riaperto stabilmente, e che il controllo fosse affidato alla sua milizia. L'accordo prevede di non sbugiardare Hamas, ritenendo che in futuro la milizia potrebbe partecipare al controllo del valico, ma per il momento affida ad egiziani e americani il controllo della frontiera e chiederà il ritorno degli uomini della Anp. Gli americani inoltre affiancherebbero gli egiziani nella guerra al contrabbando di armi che, scaricate nei porti del Sudan, risalgono l'Egitto e arrivano a Gaza attraverso il Sinai. Per controllare poi che nulla attraversi il confine, i genieri dell'esercito americano potrebbero piazzare cariche esplosive sotterranee per demolire gli ultimi tunnel rimasti operativi e per prevenire lo scavo di nuovi tunnel. Verrebbe creata una vera e propria forza militare di interposizione per aiutare gli egiziani nel controllo della Philadelphi Road.

Il piano Usa, elaborato a quattro mani con gli egiziani, prevede anche che Hamas dia una qualche forma di risposta a Israele su Gilad Shalit, il soldato sequestrato e da più di due anni nelle mani da Hamas.

Vedremo nelle prossime ore quale sarà la fortuna di questo piano, ma una cosa è sicura: in Israele l'establishment politico e quello militare - soprattutto dopo la strage di civili della scuola Onu - hanno capito che il momento della tregua è arrivato, che ogni passo in più può portare la tragedia che all'improvviso farebbe pendere contro Israele le sorti politico-mediatiche della guerra.

Dal punto di vista militare Israele ha lanciato segnali chiari ad Hamas e al Medio Oriente: il movimento integralista riteneva che Israele non avrebbe osato attaccare obiettivi civili, università, uffici o moschee in cui si nascondevano armi o miliziani. A costo di sbagliare drammaticamente, Israele non ha riconosciuto santuari, e addirittura ha colpito moschee trasformate in depositi di armi senza che il mondo islamico insorgesse su questo punto.

Hamas, inoltre, credeva che dopo la sconfitta di fatto subita in Libano, Israele non osasse ancora una volta un'operazione di terra: l'invasione c'è stata, e a questo punto a meno di sorprese verrà interrotta per una scelta politico-diplomatica, non militare.

(7 gennaio 2009)
http://www.repubblica.it
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Re: Le 4 facce dell’Apocalisse che minacciano lo Stato ebraico

Messaggioda mauri il 07/01/2009, 20:25

può darsi franz ma qui scrivono che i civili sono la maggiorparte dei morti, donne e bimbi, se istraele aveva ragione ora è passata dalla parte del torto e questo è innegabile, il mossad è uno dei servizi più efficiente al mondo e se volevano colpire chirurgicamente lo potevano fare da anni e non l'hanno fatto, sono anni che hamas martella i civili istraeliani,
perchè ora scoppia la guerra? per quale motivo nascosto? se hamas ha 30mila soldati e se i morti fossero tutti di loro beh i risultati sarebbero ben miseri in una settimana di guerra, hamas ha l'appoggio della popolazione altrimenti non si spiegherebbe questo fallimento che non si aspettavano, se la guerra continuasse sarebbe un suicidio per i militari israeliani, stanare i palestinesi casa dopo casa costerebbe un alto prezzo di vittime e l'oponione pubblica israeliana non l'accetterebbe, quindi un cessate al fuoco serve anche a loro
ciao, mauri

ps
ma pensa te che un fazzoletto di deserto che non interessava a nessuno ed era di nessuno, menchemeno dei palestinesi, appena ci hanno messo un piede è diventato di vitale importanza scatenando il nazionalismo arabo e quello ebraico per 65 anni



I sanitari dell'organizzazione umanitaria Medici senza frontiere
raccontano la loro esperienza nelle zone inaccessibili alla stampa
"Così si muore senza soccorsi"
la testimonianza dei medici volontari

"Così si muore senza soccorsi" la testimonianza dei medici volontari

L'organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere opera nella striscia di Gaza con i suoi medici. Da oggi invieranno a repubblica.it la loro testimonianza su quel che accade nelle zone inaccessibili ai giornalisti stranieri.

Secondo le stime ufficiali, il 50 per cento delle vittime registrate dall'inizio delle incursioni terrestri nella striscia di Gaza è costituito da donne e bambini. Allo stesso tempo, l'accesso ai feriti è stato gravemente ostacolato. I membri del team di MSF hanno perso molti familiari a causa dei bombardamenti, mentre altri hanno dovuto evacuare le proprie abitazioni. Un medico palestinese di MSF e Cecile Barbou, coordinatore medico di MSF nella striscia di Gaza, sono stati contattati telefonicamente.

Un medico palestinese di Msf: "Il 5 gennaio a Gaza, è stata colpita una Ong sanitaria locale. Vicino al quartiere in cui vivo sono state distrutte quattro ambulanze, hanno colpito quattro volte con un F16. Un'esplosione ha distrutto un edificio vicino a casa mia, nel quale hanno perso la vita 10 persone della stessa famiglia, soprattutto donne e bambini. Erano le 6.30 del mattino. Hanno appena colpito una serra per la coltivazione di verdure vicino a casa mia.

"Tutti sono completamente esausti. Io sono esausto perché ho una famiglia e ci svegliamo per le bombe, dormiamo sotto le bombe. E non sappiamo quando le bombe giungeranno".

"La maggior parte delle vittime sono civili, in gran parte sono bambini, e il numero continua a crescere. Esiste un grande problema per l'accesso e per evacuare i feriti e i morti dalle zone colpite, le ambulanze non riescono a raggiungere le zone da evacuare. Per questo la maggior parte delle vittime durante l'operazione di terra sono morte dopo avere subito gravi ferite e senza che nessuno potesse aiutarle o trarle in salvo e portarle in ospedale.

"L'altro giorno le ambulanze sono riuscite a evacuare i feriti del giorno prima, e molti sono feriti gravi. Magari erano stati feriti leggermente o moderatamente, ma a causa della perdita di sangue e la mancanza di accesso alle cure si trovano adesso in una situazione molto grave e critica.

"Per 10 giorni, l'ospedale di Shifa ha effettuato da solo 300 interventi chirurgici importanti - amputazioni, interventi vascolari e ortopedici. Penso che il personale medico sia completamente esausto, stanno facendo del loro meglio, lavorano 24 ore su 24, non vedono le proprie famiglie. Questo potrebbe essere un problema nei prossimi giorni. Tutti noi abbiamo dei limiti".

Cecile Barbou, coordinatore medico di Msf a Gaza: "Dall'inizio delle incursioni di terra, quattro membri del nostro staff sono stati colpiti direttamente. Una nostra collega era sotto la propria casa ed è stata in grado di uscire senza ferite, ma è stata molto fortunata. Un altro collega ha visto metà della sua famiglia morire davanti ai propri occhi e ha avuto enormi difficoltà a uscire e evacuare il resto della sua famiglia.

"La giovane figlia di un'altra collega è stata ferita a una spalla, è stata operata e ora sta bene, e la sorella di un altro collega è stata colpita all'addome e anche lei è stata operata e sta bene.

"Ma le cose sono davvero cambiate. Possiamo affermare che se il nostro staff era in una situazione più o meno sicura all'inizio, adesso si trova in una situazione molto, molto complicata".
Per contribuire al lavoro umanitario di Msf: www.msf.it
(7 gennaio 2009)
mauri
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Re: Le 4 facce dell’Apocalisse che minacciano lo Stato ebraico

Messaggioda franz il 07/01/2009, 22:43

mauri ha scritto:può darsi franz ma qui scrivono che i civili sono la maggiorparte dei morti, ..

Qui chi? Tutti i commentatori parlano di un 80% di morti tra le milizie e di un 20% massimo di civili.
Tieni presente che la stessa hamas ha ammesso di usare i civili come scudi umani, dicendo che questi ultimi sono lieti e contenti di martirizzarsi per sconfiggere il sionismo.
O almeno hamas lo dice. Io non credo che i cilivi palestinesi siano della stessa idea.
E se non fosse cosi' (se le proporzioni non fossero queste) credo che Hamas non sarebbe ridotto, come oggi pare, a ben piu' miti consigli, iniziando ad accettare quello che fino a ieri sdegnosamente rifiutavano.

Ciao,
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Re: Le 4 facce dell’Apocalisse che minacciano lo Stato ebraico

Messaggioda franz il 13/01/2009, 11:56

Tre telecamere entrano in funzione al passaggio dei camion nelle ore della "tregua umanitaria"
Gaza, webcam al valico 24 ore su 24
così l'esercito documenta gli aiuti
di MARCO PASQUA

E' UNO dei principali punti di accesso alla Striscia di Gaza. Da alcuni giorni, il valico di Kerem Shalom, nella zona meridionale del territorio palestinese, è il primo ad essere monitorato, 24 ore su 24, da tre webcam, fatte installare su disposizione del ministero della Difesa israeliano.

Guarda la webcam http://www.mod.gov.il/pages/general/Maa ... Shalom.asp

L'obiettivo, da parte del governo di Israele, è quello di documentare, anche agli occhi della comunità internazionale, l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia. Le telecamere, che sono state attivate e vengono gestite dall'Idf (l'esercito di Difesa d'Israele), trasmetteranno immagini ogni qualvolta dei camion, con cibo e medicinali, si trovino a transitarvi: per adesso, dunque, ciò avverrà durante le tre ore giornaliere di tregua umanitaria concesse dagli israeliani.

Secondo quanto riferito da Peter Lerner, portavoce militare della Cogat (l'unità del ministero della Difesa israeliano che si occupa di coordinare le attività governative con e nei Territori), le telecamere vogliono "offrire ai camion che trasportano gli aiuti la rilevanza mediatica che, ad oggi, non hanno ancora avuto da parte degli organi di stampa internazionali. Vogliamo far sì che il mondo possa vedere che gli aiuti stanno arrivando". Nei giorni scorsi, lo stesso Lerner aveva sottolineato che non era stato respinto nessun tir contenente cibo, sangue e medicine.

Le webcam, che mostrano i mezzi in entrata e in uscita, potrebbero anche diventare un documento nel caso di eventuali combattimenti: "Nell'ipotesi in cui ci dovessero essere degli scontri, durante il transito dei camion, le immagini continueranno ad essere regolarmente trasmesse. Ovviamente a patto che queste non vengano danneggiate".

Collegandosi al sito del ministero della Difesa, in ebraico, si vedono due piccole schermate: adesso si visualizza solo una strada senza mezzi, dal momento che i camion sono autorizzati a passare solo nei momenti di tregua. Negli ultimi giorni, Israele ha concesso una tregua umanitaria di tre ore (dalle 13 alle 16 locali - dalle 12 alle 15 in Italia) per permettere agli aiuti di raggiungere la popolazione palestinese
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Re: Le 4 facce dell’Apocalisse che minacciano lo Stato ebraico

Messaggioda franz il 13/01/2009, 12:01

10:12 Hamas contro presenza forze internazionali
La netta opposizione all'invio di forze internazionali nella striscia di Gaza è stata ribadita oggi da Ismail Radwan, uno dei dirigenti locali di Hamas. In un comunicato Radwan ribadisce che l'unico scopo di tali forze sarebbe di proteggere gli interessi di Israele. Di conseguenza Hamas le vedrebbe alla stregua di una "potenza occupante" e dunque ostili. La possibilità della dislocazione di forze internazionali sulla frontiera fra Egitto e Gaza è stata avanzata da più parti, per garantire a Israele che in futuro non sia più possibile per Hamas contrabbandare armi dal Sinai


A mio avviso invece la presenza di forze internazionali, come nel Libano, sarebbe la soluzione migliore.
In Libano funziona. Funzionerebbe anche a Gaza ed in Palestina.

Hamas come sempre è contro le soluzioni che ostacolano il suo progetto (distruggere Israele) ma in fondo è solo un pedina dell'Iran e quindi se Obama riuscirà ad avere un dialogo con l'Iran, Hamas sarà messa da parte e per il popolo palestinese potrà tornare a splendere il sole.

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Solo quando è coinvolto Israele

Messaggioda franz il 14/01/2009, 11:42

Riflessioni dell'ex ministro israeliano Ben-Ami sul curioso comportamento della cosiddetta “opinione internazionale”

Solo quando è coinvolto Israele
Quando praticamente ogni nazione – dalla Repubblica Ceca alla Turchia alla Francia – chiede di essere coinvolta con Israele e con le questioni di questa regione, sorge la domanda: come mai il mondo si interessa così tanto a Israele? La locuzione “opinione internazionale” rimbalza tra politici, stampa e commentatori, ma il cittadino medio norvegese o canadese sono davvero tanto interessati agli eventi che hanno luogo a Gaza o a Sderot?
“Forse non interessano il singolo cittadino, ma sicuramente interessano le elite di quelle nazioni, gli intellettuali metropolitani: la stampa, gli autori, gli accademici”, risponde il professor Shlomo Ben-Ami, già ministro degli esteri nel governo Barak (2000-2001). “Il che non si deve tanto all’orrore che una persona normale prova di fronte alle scene di morte in televisione – spiega Ben-Ami – quanto al fatto che c’è Israele coinvolto nella faccenda.

Ho chiesto molte volte ai palestinesi se pensano davvero che il mondo sia tanto interessato alla loro sorte. Dopotutto, quando degli arabi uccidono altri arabi, fossero anche palestinesi, la cosa non suscita nemmeno una minima parte di queste proteste mondiali. Se fossero gli egiziani o i giordani ad attaccarli, forse che si vedrebbe una tale levata di scudi?”.
In effetti, senza risalire ai tempi del “settembre nero” 1970 in Giordania, anche in anni recentissimi l’attacco dell’esercito libanese al campo palestinese di Nahr al Bared nel Libano settentrionale (estate 2007, più di 400 morti), o il massacro di palestinesi ad opera di altri palestinesi durante il sanguinoso golpe di Hamas nella stessa striscia di Gaza nel giugno 2007 sono stati a mala pena notati dall’opinione pubblica mondiale.

“Solo quando sono coinvolti degli ebrei – continua Ben-Ami – si scatena una grande passione pubblica, e questo perché evidentemente esiste una radicata sindrome globale riguardo agli ebrei”. Secondo l’ex ministro del processo di pace, non si tratta di antisemitismo in se stesso, quanto piuttosto di un fenomeno legato alla relazione pluri-secolare fra ebrei e resto del mondo. “Quando il mondo vede che siamo implicati in un conflitto che (come tutti i conflitti) coinvolge anche degli innocenti, si scatena un meccanismo del tipo: vedete, lo fanno anche loro. Il desiderio del mondo di alleggerire il proprio senso di colpa (per i secoli di maltrattamenti degli ebrei, culminati come sappiamo) è così forte che lo spinge continuamente a trarre conclusioni pericolose”, prendendo per buone ogni notizia anti-israeliana senza controllare. “Come mai – si domanda Ben-Ami – si fa ricorso così rapidamente a parole come ‘genocidio’?”. E risponde: “Perché c’è la voglia di pareggiare i conti”.

Ben-Ami ricorda ad esempio il caso del Premio Nobel Jose Saragamo che, parlando da Ramallah, equiparò ad Auschwitz l’Operazione Scudo Difensivo contro l’ondata di attentati suicidi che colpiva le città israeliane, e si chiede: “Come può parlare in questi termini una qualunque persona col lume della ragione? Nella crisi di Sri Lanka sono state uccise circa 70.000 persone, più dei morti causati da tutte le guerre d’Israele messe insieme. Eppure il mondo sa a mala pena che c’è una crisi in Sri Lanka. Quella che ne emerge è una dose notevole di cinismo e di ipocrisia double-speak”.
Conclude Ben-Ami: “E’ importante capire che questo nostro conflitto vedrà sempre coinvolti altri attori: non sarà mai semplicemente ‘noi contro i palestinesi’ o contro gli arabi. Questa non è una guerra normale, qui c’è sempre anche una guerra per l’opinione pubblica”.

(Da: YnetNews, 11.01.09)
Ultima modifica di franz il 14/01/2009, 13:10, modificato 1 volta in totale.
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Re: Le 4 facce dell’Apocalisse che minacciano lo Stato ebraico

Messaggioda ranvit il 14/01/2009, 12:30

Sacrosante queste parole. Ma valgono soprattutto per il resto del mondo.

Nel caso degli italiani invece c'è anche una componente strettamente politica, legata al velleitarismo infantile e terzomondista di tanta parte della sinistra. Causa di tante disgrazie del centrosinistra italiano che, combinato in un gioco perverso con la mediocrità del ceto politico nostrano, ha consentito ad un tycoon televisivo di fondare in tre mesi un grande partito del centrodestra e dominare la scena politica italiana da 15 anni a questa parte.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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