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Non una parola, non un pensiero...

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda ranvit il 07/01/2009, 14:16

A questo ns esagitato amico si potrebbe consigliare di farsi un giro nella striscia di Gaza, semmai quando "puniscono" un gay o una donna o un ladro o un sostenitore di Al Fatah, etc, per verificare di persona sia quanto sono (de)nutriti i palestinesi che le magnifiche soluzioni sociali degli integralisti islamici.

Poi visto che si trova potrebbe anche farsi un giro in Israele per vedere all'opera la democrazia di stile occidentale, di questi terribili sionisti, e anche la loro capacità di trasformare un territorio desertico o quasi in un giardino fiorito (sono tra i principali esportatori di fiori e tecniche di coltivazione).

Se poi si trattiene potrebbe anche verificare di persona se ai valichi passano o no le merci alimentari e le medicine.

Sulla via del ritorno poi, potrebbe passare per i vari Paese arabi amici e fratelli del popolo palestinese dove verificherebbe in quale splendido ( e pacchiano) lusso vivono i "signori" capi di quei Paesi che non cacciano un euro per aiutare i palestinesi a mangiare e curarsi....semmai senza rifornirli di armi.

Etc etc

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda Stevin il 07/01/2009, 16:38

Paolo65 ha scritto:Avendo Sky per avere le immagini più cruente vado sulla TV Aljazira che di certo non è possibile tacciare di filosionismo o americanismo.

Ma il punto non sono le immagini più o meno crude o i morti che si stanno sommando alle migliaia di morti che ci sono già stati. Il punto è verificare con raziocinio come deve concludersi questa vicenda decennale tra israeliani e palestinesi.

I fatti dimostrano che l'unica strada è quella che sta percorrendo Abu Mazen nella Cisgiordania: il confronto a 360° dove ovviamente le 2 parti pagheranno un prezzo alla pace.

Anche il più ottuso ha capito che se Hamas continua nella politica dei razzi e ritiene che Israele non deve più esistere, lascia ad Israele la migliore delle armi,quella che è inutile trattare con chi ti vuole solo morto.

Ormai sono molte le persone ,anche in Italia, che hanno capito che le responsabilità sono anche dei palestinesi.

Anche tra i palestinesi, quelli della Cisgiordania, ormai c'è la certezza che fino a che Hamas sopravvive non ci potrà essere una soluzione politica alla questione.

Speriamo che anche questa ennesima crisi non sia inutile. Spero vivamente che Hamas venga ridotto a poca cosa e che anche nei palestinesi di Gaza emerga che solo la via politica è percorribile.

Una via quella che nel giro di pochi anni darebbe loro una patria riconosciuta ed una vita migliore dell'attuale.

Paolo


Palle anche queste.

Finirebbero anche loro a vivere in una discarica, presi a calci nel culo quotidianamente da parte dei soldati di Tsahal.

http://www.altrenotizie.org/alt/modules ... &sid=38401
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda incrociatore il 07/01/2009, 16:44

io trovo sinceramente sorprendente che in uno spazio nel quale siamo capaci di disquisire (giustamente) sull'opportunità di usare la parola "nano" perché discriminatoria ed offensiva di chi soffre di quella sindrome, poi, con disinvoltura si trovino parole giustificatorie che, di fatto, avvallano questo...
Immagine

Certo, ha ragione Paolo65... qui la questione non è tanto essere o no sensibili a immagini più o meno crude, la questione dovrebbe essere solo ed esclusivamente quella di capire se tutto ciò è un orrore che impone a tutti gli uomini di buona volontà, anche noi, di agire per trovare soluzione... Io non credo che con il "però gli altri" si troverà mai il modo di uscirne. Ieri Al Jazeera riferiva che di otto fratellini (eh sì... 'sti arabi fanno figli a gogo'... come si può fare a vederli simili a noi!!!) solo 1 si è salvato da un missile... andati anche il padre e la madre... l'apriamo presso i bookmakers londinesi la scommessa di che faccia avrà il prossimo kamikaze che si farà esplodere a Tel Aviv?

Poi ognuno è libero di pensare e dire ciò che vuole... la coscienza è, in buona sostanza, una dimensione personale.
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda Stevin il 07/01/2009, 17:01

ranvit ha scritto:A questo ns esagitato amico si potrebbe consigliare di farsi un giro nella striscia di Gaza, semmai quando "puniscono" un gay o una donna o un ladro o un sostenitore di Al Fatah, etc, per verificare di persona sia quanto sono (de)nutriti i palestinesi che le magnifiche soluzioni sociali degli integralisti islamici.

Poi visto che si trova potrebbe anche farsi un giro in Israele per vedere all'opera la democrazia di stile occidentale, di questi terribili sionisti, e anche la loro capacità di trasformare un territorio desertico o quasi in un giardino fiorito (sono tra i principali esportatori di fiori e tecniche di coltivazione).

Se poi si trattiene potrebbe anche verificare di persona se ai valichi passano o no le merci alimentari e le medicine.

Sulla via del ritorno poi, potrebbe passare per i vari Paese arabi amici e fratelli del popolo palestinese dove verificherebbe in quale splendido ( e pacchiano) lusso vivono i "signori" capi di quei Paesi che non cacciano un euro per aiutare i palestinesi a mangiare e curarsi....semmai senza rifornirli di armi.

Etc etc

Vittorio


Tu sei andato? Sei stato a Gaza?

Semmai devi avere un permesso più che speciale, visto che anche gli inviati ONU vengono cacciati in malo modo.

Però, ti posso dire che sono stato per tutto il 1997 in Libano del sud; sono stato a Qana sede di un bombardamento avvenuto l'anno prima (anche lì appena prima delle elezioni, guarda caso). Ho visto le tombe comuni dei morti.
Anche lì era stato bombardato un campo profughi con le bandiere ONU; erano morti anche 4 caschi blu. Si vedevano ancora gli schizzi di sangue su quello che rimaneva sui muri.
Quindi queste cose non avvengono per caso ma con cinico calcolo. Ho visto l'odio per Israele e ne ho capito il motivo.
Nel settembre 1997 una dozzina di soldati israeliani, giovanissimi, durante una loro incursione in Libano del sud sono stati bersagliati con armi automatiche da 30 mm e letteralmente fatti a pezzi; i pezzi sono poi stati recuperati in seguito ad accordi che hanno coinvolto se non sbaglio Siria e Giordania.

Pochi anni dopo sono stato in Israele, ho visto ragazzi e ragazze di vent'anni con divisa verde ed armi automatiche.
I soldati fatti a pezzi erano come loro.
Non mi sentivo di odiare loro, ma chi li ha obbligati a diventare cinici e spietati e ad essere odiati mortalmente.

E poi torno a dire: per rendere giustizia delle presunte violenze integraliste, è giustificato un immane massacro di donne e bambini? Che argomenti sono questi, se non pura disinformazione?
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda franz il 07/01/2009, 17:10

incrociatore ha scritto: ...qui la questione non è tanto essere o no sensibili a immagini più o meno crude, la questione dovrebbe essere solo ed esclusivamente quella di capire se tutto ciò è un orrore che impone a tutti gli uomini di buona volontà, anche noi, di agire per trovare soluzione...

No, quel "anche noi" per me è di troppo e insignificante. Non serve.
Quello che è importante è che lo capiscano loro.
Noi queste cose le abbiamo già capite 60 anni fa ed abbiamo smesso di condurre guerre che facevano milioni di morti (due guerre mondiali il secolo scorso).
E possiamo essere buoni maestri perch in passato abbiamo fatto di peggio.
Ora lo devono capire via via anche gli altri.

In Libano per esempio hanno capito che con la guerra hanno tuttto da perderci e che la pace è infinitamente meglio.
Tutto sommato lo hanno capito anche tutti i paesi arabi, che infatti hanno realizzato da tempo che è inutile fare la guerra ad Israele.
I piu' irriducibili hanno ripiegato sul finanziamento al terrorismo, arma che per ora pare ancora di una certa efficacia.
Compito nostro dovrebbe essere di aiutare i palestinesi in questo percorso teso alla pace.
Certo che se i nostri soldi vanno a finire localmente in educazione al martirio fin dall'infanzia, c'è poca speranza.

Ciao,
Franz
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda franz il 07/01/2009, 17:20

Stevin ha scritto:Pochi anni dopo sono stato in Israele, ho visto ragazzi e ragazze di vent'anni con divisa verde ed armi automatiche.
I soldati fatti a pezzi erano come loro.
Non mi sentivo di odiare loro, ma chi li ha obbligati a diventare cinici e spietati e ad essere odiati mortalmente.

Cioè se uno viene odiato la colpa è sua?
I problemi mentali e psichiatrici non sono di chi fa a pezzi ma di chi viene fatto a pezzi?

Non ti rendi conto che tu in questo modo giustifichi chi fa a pezzi qualcuno, esattamente come quelli che reagendo all'olocausto dicevano, "beh se ne hanno fatti fuoi sei milioni, qualche cosa dovevano pur avere fatto"?

Io vedendo (nei video e leggendo i testi) come vengono "educati" (con il lavaggio del cervello) i piccoli palestinesi nei campi profughi non mi meraviglio di nulla ma la colpa dell'odio non è in chi viene odiato (e si difende) ma in chi l'odio lo semina, per gestire il suo potere.
Ti rendi conto, spero, che se ci fosse la pace tra quei popoli, tanti signorotti della guerra, piccoli capetti tribali, sarebbero disoccupati? Oggi sfruttano Israele e semiano odio per continuare a gestire col terrore il loro potere.
Anche massacrando i rivali e fratelli di Fatah.

Ciao,
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda incrociatore il 07/01/2009, 17:40

franz ha scritto:No, quel "anche noi" per me è di troppo e insignificante. Non serve.
Quello che è importante è che lo capiscano loro.
Noi queste cose le abbiamo già capite 60 anni fa ed abbiamo smesso di condurre guerre che facevano milioni di morti (due guerre mondiali il secolo scorso).
E possiamo essere buoni maestri perch in passato abbiamo fatto di peggio.
Ora lo devono capire via via anche gli altri.
...

fatti bastare il "però gli altri"... allora... almeno fino a quando a esplodere continueranno ad essere i bar di Tel Aviv... se cominciassero a esplodere i bar di Lugano... forse cambieresti idea.

Quanto ad aver capito, noi, che sia meglio la pace della guerra permettimi di esprimere seri dubbi... capisco che da "buoni italiani" la responsabilità è sempre "degli altri" (anche qui... sarà un caso?), ma almeno nel recente passato noi abbiamo partecipato ad una guerra... da italiani ci siamo avviluppati in macchiavellici e contorti escamotages, tra l'opzione politica e le prerogative costituzionali, per dire che noi c'eravamo, ma se c'eravamo sognavamo di non esserci e, se eravamo noi, dovevano chiederlo a qualcun altro... per chi ha un minimo di memoria, una interpretazione moderna del datato: "abbiamo bisogno di un po' di morti da mettere sulla bilancia delle trattative tra i vincitori".

Unica differenza è stata che centinaia di migliaia di italiani erano in piazza, a quel tempo, non per plaudire a un pazzo che ambiva a "spezzare le reni alla Grecia", ma per cercare di impedirlo... anche allora derisi, offesi, insultati dai più "realisti del Re". Ma quella guerra ha fatto e fa centinaia di migliaia di vittime... forse davvero milioni come qualcuno afferma. Dovette arrivare... ancora una volta... il buon Prodi per chiudere la questione, ma ciò non può certo cancellare anche le nostre responsabilità.
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda franz il 07/01/2009, 17:50

incrociatore ha scritto:fatti bastare il "però gli altri"... allora... almeno fino a quando a esplodere continueranno ad essere i bar di Tel Aviv... se cominciassero a esplodere i bar di Lugano... forse cambieresti idea.

Quanto ad aver capito, noi, che sia meglio la pace della guerra permettimi di esprimere seri dubbi... capisco che da "buoni italiani" la responsabilità è sempre "degli altri" (anche qui... sarà un caso?), ma ...

Con quel "noi" mi riferivo in generale all'Europa, anche se ci sono ancora luci ed ombre.
Poca cosa rispetto a cio' che avviene nel mondo e soprattuto nel medio oriente.
Quanto ai bar di Lugano, li' di guerre non ne fanno da secoli ma hai ragione, questo non esclude che qualche pazzo ci provi. Ma contro la pazzia siamo tutti disarmati, direi.

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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda incrociatore il 07/01/2009, 17:55

franz ha scritto:
Stevin ha scritto:Pochi anni dopo sono stato in Israele, ho visto ragazzi e ragazze di vent'anni con divisa verde ed armi automatiche.
I soldati fatti a pezzi erano come loro.
Non mi sentivo di odiare loro, ma chi li ha obbligati a diventare cinici e spietati e ad essere odiati mortalmente.

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Non ti rendi conto che tu in questo modo giustifichi chi fa a pezzi qualcuno, esattamente come quelli che reagendo all'olocausto dicevano, "beh se ne hanno fatti fuoi sei milioni, qualche cosa dovevano pur avere fatto"?

Io vedendo (nei video e leggendo i testi) come vengono "educati" (con il lavaggio del cervello) i piccoli palestinesi nei campi profughi non mi meraviglio di nulla ma la colpa dell'odio non è in chi viene odiato (e si difende) ma in chi l'odio lo semina, per gestire il suo potere.
Ti rendi conto, spero, che se ci fosse la pace tra quei popoli, tanti signorotti della guerra, piccoli capetti tribali, sarebbero disoccupati? Oggi sfruttano Israele e semiano odio per continuare a gestire col terrore il loro potere.
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Ciao,
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ho evidenziato due frasi che ritengo emblematiche...
nella prima mi pare evidente che ti riferisci agli israeliani... ma ti rendi conto che potrebbe essere letta esattamente al contrario (e con ragioni, quanto meno statistiche, di 1 a mille... se ci dobbiamo limitare al numero di morti)? non trovi che in questo paradosso c'è tutta l'assurdità dell'affermazione stessa e di quella sicurezza che vede responsabilità solo negli "altri" con la certezza assoluta di sapere, sempre, chi è aggressore e chi è aggredito?

nella seconda vedo un altro paradosso se oggi tanti signorotti della guerra (e concordo) "sfruttano Israele" è implicito che nella frase si ammetta che l'azione israeliana permetta di essere sfruttata in tal senso... e in ultima analisi è, quindi, sbagliata... e allora perché trovarvi giustificazioni?
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda incrociatore il 07/01/2009, 18:04

franz ha scritto:Con quel "noi" mi riferivo in generale all'Europa, anche se ci sono ancora luci ed ombre....

eh sì, se si parla di Europa altro che ombre... lasciamo pure perdere le avventure dei cugini "galletti" in Africa... limitiamoci pure solo ai sudditi di Sua Maestà... disatri e muscoli esibiti in mezzo mondo...

del resto anche i "casini" del medio oriente a chi devono essere imputati se non a coloro che pensavano (e, ahimé probabilmente ancora pensano) che i problemi del mondo possono essere risolti tracciando confini con il righello sulle carte geografiche?
:?
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