pianogrande ha scritto:Non mi sembra di "raccontare" niente di strano Franz.
Il mio scritto lo ritengo piuttosto interlocutorio e tendente ad esporre vari aspetti del problema (non esclusi i privilegi dei frontalieri di parte italiana).
Posso aggiungere che forse il governo svizzero avrebbe fatto meglio a fare un referendum <prima> di sottoscrivere certi accordi.
Mi pare che tu sia leggermente disinformato, ma non potrebbe essere diversamente vista la qualità dell'informazione italiana. Quei trattati furono sottoposti al referendum nel 2000 e passarono con il 67% di SI (2/3 dell'elettorato). In CH il referendum è obbligatorio per ogni modifica della costituzione e per ogni trattato internazionale. Non è facoltà del governo deciderlo, è scritto nella costituzione. Se oggi i cittadini hanno cambiato idea bisogna solo prenderne atto e riflettere.
pianogrande ha scritto:Da quello che mi risulta, per discorsi fatti con amici del Ticino, la loro più grossa preoccupazione è che salti il sistema sanitario e pensionistico.
Un momento davvero critico che (sempre forse) poteva essere gestito con maggiore prudenza e lungimiranza e non a colpi di mannaia come succede ora con il referendum (a cui il governo era contrario ma che è perfettamente legittimo).
Comunque, la globalizzazione si può fermare fino a un certo punto e la Svizzera può rimanere un'isola felice fino a un certo punto.
La sua integrazione col resto del mondo (in tempi più o meno lunghi) ci sarà comunque e non può essere indolore.
Non risulta a me. Le preoccupazioni maggiori in Ticino riguardano una popolazione totale di 341.652 abitanti, cresciuta in questi 3 anni per la fuga di tanti italiani dall'Italia, 91'332 sono stranieri (quindi il 26.73%) cresciuti del 15% in 10 anni a cui vanno aggiunti 60'000 frontalieri che ogni mattina entrano a lavorare, creando una pressione verso il basso sui salari ed intasando le strade. Capisco che questa realtà sia aliena per la mentalità italiana e quindi sia di difficile comprensione. L'italia non è certo confrontata (facendo numeri proporzionalmente uguali) con 15 milioni di stranieri e con 10 milioni che entrano ogni giorno per lavorare. Il bello è che se qualcuno in Italia si lamentasse, verrebbe tacciato di isolazionismo!
Ma non c'è rischio, in Italia caso mai avviene l'opposto: dall'Italia si scappa.
Poi sull'isola felice hai ragione. Ogni medaglia pero' ha il suo rovescio. In 10 anni l'economia svizzera (quella produttiva, non quella finanziaria) è cresciuta enormemente, portando tantissimo lavoro ma anche tutti i problemi che una massiccia immigrazione puo' comportare in un piccolo paese (diverso dall'immigrazione massiccia in australia, usa, argentina). Il paese si è diviso in due: una metà considera che i vantaggi superano gli svantaggi, l'altra metà è di parere opposto.
Per 19'516 voti ha prevalso la seconda.
Tutto qui.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)