disallineato ha scritto:Va meglio se non uso il termine assolutamente normale "giallo"?
Per prima cosa non è assolutamente normale. Poteva esserlo in un fumetto di Tex Willer, era normalissimo nei romanzi di Salgari, e cioè per la cultura nazional-popolare di 100-150 anni fa. Non certo per uno che nel 2014 si firma Professore.
disallineato ha scritto:A proposito: se qualcuno "osa" definire "continente nero" l'africa, lo etichetti come razzista?
O se qualcun altro oltraggiosamente definisce "occhi a mandorla" alcune popolazioni, diventa uno sporco discrimninatore razziale secondo il tuo modo di vedere?
E i bianchi che venivano definiti "visi pallidi" era un popolo calpestato nella propria dignità?
Anche qui siamo di fronte ad una visione fumettistica del mondo. Nessuno oggi chiama piu' l'africa "continente nero" (magari aggiungendo, "parapunzi punzi po"). A meno che non stia dando una chiave umoristica e leggermente denigratoria. Probabilmente non ci si rende conto di come sia cambiata la cultura nel mondo ed anche in Italia per cui etichetterei chi usa queste espressioni come uno che si sveglia dal coma dopo 50 anni oppure come un comico che si esprime a streotipi vetusti per strappare la risata o almeno il sorriso negli spettatori di bocca buona. Anche in questo caso le citate grezze espressioni stonano in bocca ad un Professore, soprattutto se ci tiene cosi' tanto a dichiarare di esserlo firmandosi come tale.
Quindi in sintesi la risposta è si': va assolutamente meglio per te e per la tua immagine se non usi quelle espressioni e va meglio anche perché non urtano lettori che grezzi non sono.
PS
Poi esistono le etnie con le sue diversità che portano ricchezza alla razza umana.
Anche qui, lo faccio notare al Professore, non a Luchetti: Poi esistono le etnie con le loro diversità ...
Non me ne volere, so che certi strafalcioni capitano, anche a me, ma faccio parte dell'associazione per la diffusione della lingua italiana sui forum ed il mio è un dovere d'ufficio. Se passasse qui un minore o un adulto poco scolarizzato e leggesse un errore, potrebbe rinforzare l'idea che si dice o si puo' dire cosi'. Meglio quindi rettificare e rimettere la lingua italiana sulla retta via.