da Robyn il 22/12/2013, 17:06
L'articolo 18 non è una fissazione ideologica.Dall'art 18 è nata tutta la legislazione del lavoro,ma oggi quella legislazione necessita di semplificazioni e cambiamenti,come ad esempio introdurre il merito e togliere gli scatti di anzianità,semplificare la giungla delle norme spesso indecifrabili,il cuneo fiscale troppo alto "che porta a ricorrere alle formule atipiche che costano meno e ad eludere le tutele",ammortizzatori sociali,reddito minimo garantito,formazione,un minimo di flessibilità funzionale cioè la contrattazione decentrata.Invece l'art 18 cambia la sua fisionomia può tutelare interessi che possono essere legittimi.Per esempio il magistrato può fare la reintegrazione per le cause disciplinari ed economiche ma non è obbligato,perchè può ritenere che anche quando il dipendente ha ragione non ci siano più le condizioni per restare in quell'azienda.Questo porta il magistrato a preferire quasi sempre l'indennizzo.Per quando riguarda la prova dal momento che c'è una maggiore flessibilità in uscita questa può essere realizzata con contratti a termine sei mesi+ sei mesi e poi assunzione.Infatti ha poco senso una prova lunga se si cambierà lavoro 6 o 7 volte nella vita.La prova lunga sembra più alludere ad un contratto inestinguibile nel tempo,inflessibile.Ma poi chi si impegnerebbe in una prova di tre anni per avere un contratto a tempo indeterminato di altri tre anni?Per quando riguarda i contratti atipici c'è il part time,il contratto a termine quello parasubordinato riservato a pochi lavoratori e altre formule poco utilizzate.Per quel che riguarda il sindacato la sua debolezza è dovuta alla sua frammentazione,per cui un processo unitario che richiede tempo può essere uno strumento più utile ai lavoratori.Bisogna certo introdurre una legge sulla rappresentanza sindacale,una legge antimobbing,riformare il sindacato in quelle liturgie dove è necessario
Locke la democrazia è fatta di molte persone