da Robyn il 27/12/2013, 12:34
La riforma del lavoro ha previsto un periodo massimo di prova massimo di un'anno identificabile in un contratto a termine non reiterabile dove non si specifica la causale e al cui interno è possibile inizialmente inserire un patto di prova durante il quale entrambe le parti possono recedere,un'alleggerimento della flessibilità in uscita,in cui rimane la reintegrazione ma che nella pratica avviene solo per le discriminazioni,contratti atipici della legge Biagi percentualmente "chiusi" per evitare il dilagare della precarietà.I contratti atipici della legge Biagi vanno standardizzati e muniti di tutte le tutele del lavoro subordinato.La riforma però necessita di completamenti come la formazione per il reinserimento durante i periodi di inattività un maggior efficentamento dei CPI,introdurre il merito nel reddito eliminando gli scatti di anzianità,regole semplificate e traducibili in inglese,il reddito minimo garantito,un minimo di flessibilità funzionale,riduzione del cuneo fiscale,detassazioni Irpef.In merito ai contratti a termine utilizzati serve un bonus per spingere all'assunzione a tempo indeterminato.La riforma in sintesi ha i suoi effetti nel tempo,la cosa migliore da fare sono investimenti e stimolo della domanda interna.L'Oil"organizzazione internazionale del lavoro"respinge un periodo di prova lungo perchè il lavoratore ha diritto ad un periodo di prova di ragionevole durata
Locke la democrazia è fatta di molte persone