pianogrande ha scritto:Per me, non è il sovraffollamento ad essere la causa della disumanità del trattamento ma l'esatto contrario.
La disumanità è insita in tutta l'organizzazione che si occupa (in posizioni di potere e quindi di responsabilità) del mondo carcerario.
Diversamente da cardif, che sta volta non capisce e ritiene la tesi infondata, io credo di capire. E sono d'accordo (su quello che ho capito, of course).

L'Italia è terra di belli, radiosi, positivi ed aulici principi ... ma poi si organizza cosi' da schifo che fa esattamente il contrario di quello che predica.
In fondo se volessimo vedere le cose da una prospettiva aliena (com un ET che arriva da Sirio ed esamina le cose freddamente, senza essere coinvolto emotivamente) abbiamo una gigantesca macchina organizzativa (va beh, meglio disorganizzativa) con alcune centinaia di migliaia di dipendenti tra polizia, carabinieri e guardia di finanza, guardie carcerarie, magistrati, usceri, funzionari ministeriali, tutti intenti ovviamente a guadagnarsi lo stipendio (e sono miliardi, sommati) per infierire su 66'000 poveri cristi, di cui 1/3 in attesa di giudizio e 2/3 che forse depenalizzando un po' e facendo scontare le pene nei paesi di origine manco starebbero in carcere.
La disumanità (paradossalmente grottesca) sta qui al 99%. le condizioni di sovrafollamento sono solo la punta dell'iceberg, pur vera e da risolvere. Quelli stanno in carcere riempiendo spazi che ben altri dovrebbero occupare.
Ma è la macchina che non funziona, che è disumana, a maggior ragione visto che ufficilamente ci si affida tutti a splendidi princìpi.
Prendiamo solo le prescrizioni. 128'365 nel 2011. Ed i ritardi sono tali che oltre il 60% dei procedimenti di prescrizione sono emessi addirittura dal GIP per reati attibuibili a noti ed un altro 6.5% sempre dal GIP per reati attribuiti ad ignoti.
http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg ... =SST816650