Renzi: pronto a guidare il PD

[Robyn]

Se il problema è quello della progressiva concentrazione di poteri cosa contraria allo spirito della democrazia parlamentare allora il problema non è separare leadership e primo ministro ma affiancare un vice alla leadership nella gestione del partito.Quindi le primarie eleggeranno la leadership che a sua volta sarà primo ministro e che delegherà diverse funzioni al suo vice nella gestione del partito che non sarà necessario eleggere con le primarie.In sintesi la leadership rimane ma sarà aiutata dal suo vice nel gestire il partito.Il partito deve essere un partito leggero che non occupa l'informazione,l'Inps,gli istituti di credito,per nulla ipertrofico o faraginoso per cui l'identificazione fra stato e partito non esiste.In passato più che identificazione fra stato e partito c'è stata l'identificazione fra partito e chiesa
oltre che con lo stato

[Robyn]

In realtà come dice Ilvo Diamanti la paura di identificare il partito con lo stato ha origini antiche ma non ha più ragione di esistere.La stessa coincidenza fra leadership e primo ministro serve ad evitare che la leadership perda il controllo del suo partito.L'identificazione del partito con lo stato con funzionari nella PA non esiste più altrimenti tutti discorsi fatti sulla meritocrazia non avrebbero senso.Il partito deve esser un partito leggero,agile sede della partecipazione e delle idee e non centro di potere e di clientele nella PA che poi rappresentano un danno incalcolabile per la democrazia
PS leggere primarie aperte per non chiudere il Pd di Ilvo Diamanti

[cardif]

Campagna di Renzi per la segreteria del PD.
http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... HREC1-11#1
1 - "Conoscere il prezzo di un litro di latte, usare i mezzi pubblici, fare la fila alla posta. Tre ottimi modi per costruire un programma di Governo." (Che vuol dire? Un programma è così facile da fare che lo si fa mentre si sta in fila?)
2 - "Se pensiamo solo a conservare quello che abbiamo, presto non avremo nemmeno quello. Crescere vuol dire creare, innovare, cambiare."
3 - "Il rispetto delle regole non ha niente a che vedere con la tortura cui sono sottoposti cittadini e aziende per ottenere un banale permesso. Spenderemo quel tempo ritrovato per far crescere l'Italia"
4 - "Paura degli extracomunitari, paura della recessione, paura di cambiare. Da oggi ci riprendiamo la fiducia, la voglia di fare, il futuro."
5 - "L'importante, si sa, è partecipare. Ma per cambiare l'Italia bisogna fare qualcosa di più: vincere" (Come dicono tutti. Ma cambiarla come?)
6 - "Da vent'anni la politica si occupa di una sola persona. Noi ci occuperemo di tutti gli altri"
7 - "La meritocrazia è l'unica medicina per la politica, per l'impresa, per la ricerca, per la pubblica amministrazione. Gli amici degli amici se ne faranno una ragione."
8 - "Non passeremo il tempo a recriminare su come potrebbero andare meglio le cose. Le cambieremo."

Sì lo so che da un bel po' di tempo a volte un politico non vince per le sue idee ma per gli slogan ideati da agenzie di comunicazione.

http://www.repubblica.it/index.html?refresh_ce
Adesso ha aperto un altro fronte di rottura col e nel PD di cui vuol essere Segretario (per poi essere proposto PdC)
Indulto, Zanonato: Renzi come Grillo. Il no del sindaco: "E' un clamoroso autogol"
A Mestre, nel dibattito di Repubblica delle Idee, il ministro dello Sviluppo economico - bersaniano - attacca il sindaco di Firenze per il suo no all'amnistia (video): "Fa propaganda". Bonino: "E' il nuovo che avanza? Meglio l'antico". Il tema spacca il Pd. Anche il premier aveva preso le distanze da Renzi.

[franz]

1 - "Conoscere il prezzo di un litro di latte, usare i mezzi pubblici, fare la fila alla posta. Tre ottimi modi per costruire un programma di Governo." (Che vuol dire? Un programma è così facile da fare che lo si fa mentre si sta in fila?)

Non penso che intenda dire che se i politici conoscessero di piu i problemi dei cittadini, di quelli che faticano ad arrivare a fine mese, di quelli che combattono ogni giorno contro le pastoie burocratiche (e perdono), di quelli che tentano di fare impresa in Italia, sarebbero piu' agevolati a concepire un programma di governo atto a risollevare il paese.
Il che non è garanzia che renzi sia in grado di farlo, ovviamente. Pero' molto di quello che dce mi fa capire che si sta avvicinando.
Si nota poi che chi oggi occupa le cadreghe di partito al Pd come al PdL è molto piu' interessato a questioni di potere interno, oppure interessi di bottega anche di rilevanti proporzioni economiche, come salvare il salvabile nelle fondazioni bancarie, salvare gli azionisti di alitalia, salvare i burocrati di partito messi in ogni dove tra regioni e province, nella società partecipate ai comuni, nelle società controllate come le poste tutte le SPA detenute in toto o in parte dal governo, .. e compagnia cantante.

[Robyn]

Stiamo facendo le primarie del csx non stiamo facendo le elezioni mi sembra illogico imitare Grillo che in ogni caso è bene non imitare.Quando ci saranno le elezioni si conquisteranno voti dall'altra parte non populisticamente ed inoltre non sarebbe logico perdere da parte di Matteo Renzi la gran parte del PD che ha conquistato.In merito al Presidente della Repubblica non ha poteri speciali come in Francia siamo una repubblica parlamentare però nei momenti di crisi intensa del paese sia dal punto di vista parlamentare che dal punto di vista delle difficoltà del sistema istituzionale può assumere una funzione egemone fra i poteri proprio per la funzione di garanzia che la costituzione gli assegna indirizzando la democrazia verso uno sbocco,e superata la crisi torna alla sua fisiologica funzione.In merito ad amnstia ed indulto anche i cinque stelle possono portare il loro contributo positivo

[cardif]

Non penso che intenda dire che se i politici conoscessero di piu i problemi dei cittadini, di quelli che faticano ad arrivare a fine mese, di quelli che combattono ogni giorno contro le pastoie burocratiche (e perdono), di quelli che tentano di fare impresa in Italia, sarebbero piu' agevolati a concepire un programma di governo atto a risollevare il paese.

(Ma in 'non' iniziale non è di troppo? )
D'accordo: è chiaro che il senso del messaggio è che a governare è meglio che ci vada chi conosce i problemi della gente.
Però personalmente penso che non è necessario conoscere il costo di un litro di latte o l'anno della scoperta dell'America o aver fatto il sindaco di una media città per avere una visione sul futuro del proprio Paese, sulla fattibilità delle riforme necessarie per migliorare le condizioni di vita dei cittadini, ecc ecc.
Se così fosse non si spiegherebbero tanti grandi politici o addirittura statisti che non facevano la fila alle poste, perché andava qualcuno al loro posto mentre loro studiavano per capire cosa era necessario per ridurla, quella fila; allegoricamente parlando (cioè: scrivendo).
Sul tema della allocazione dei 'decotti e/o trombati' nel sottobosco degli Enti inutili sono perfettamente d'accordo: il sottobosco va bruciato laddove è solo una greppia per costoro.
Stasera da Fazio c'era Brunetta. Ha detto che non si rottamano le persone e non si asfalta l'avversario. Come mi ha fatto male dover ammettere che erano cose che aveva già scritto qua. Perfino a Brunetta devo dare ragione.... (mi si sono attorcigliate le budella... )
Anche questi sono slogan: che effetto hanno? Contribuiscono alla Grande Vittoria del Nuovo PD che Renzi vuole?

[pianogrande]

Nelle condizioni di corpo essiccato sotto sale in cui si trova il PD, è difficilissimo se non impossibile un cambio deciso di leadership senza che il partito vada in crisi (o si spacchi).
Bisogna accettare il rischio altrimenti non cambierà mai niente e invece di un partito in crisi ci dovremo tenere un corpo essiccato sotto sale.
Sai che differenza!

[franz]

(Ma in 'non' iniziale non è di troppo? )
...
Se così fosse non si spiegherebbero tanti grandi politici o addirittura statisti che non facevano la fila alle poste, perché andava qualcuno al loro posto mentre loro studiavano per capire cosa era necessario per ridurla, quella fila; allegoricamente parlando (cioè: scrivendo).

In effetti il non era buttato li all'inizio, poi la frase ha preso una piega diversa.
Ora non so a chi ti riferisca quando parli di "tanti grandi politici o addirittura statisti che non facevano la fila alle poste" perché io che sono all'estero da 25 anni e passa sono abituato ad incontrare politici e ministri sull'autobus, alla posta, al supermercato (e magari si scambiano 4 convenevoli mentre si pesano le zucchine) ed anche agli eco-centri in cui si portano i rifiuti riciclabili, che stanno diventanto insospettabili centri di aggregazione (quando ci vado incontro mezzo paese).
E' assolutamente normale trovare in svezia ministri in coda alla cassa al supermercato cosi' come ministri sull'autobus in svizzera e germania. O trovare la signora Merkel all'oktoberfest. Forse ti riferisci a statisti italiani. Eventualmente quelli federali in usa (che ci vanno cauti dopo quello che successe a Kennedy) o quelli sovietici, che saggiamente non mettevano il naso fuori dal Kremlino.

Ma tornando al tema io ritengo che ci sia una certa differenza tra il politico vicino ai cittadini ed ai suoi probemi (ed un sindaco deve esserlo, cosi' come ogni carica monocratica elettiva) ed un politico "funzionario di partito" tutto intento a problemi di potere tra correnti, a pararsi il deretano perché vogliono fargli le scarpe, a stilare documenti politici che rappresentano con le parole l'equilibrio tra correnti e sensibilità interne, struzzatine d'occhio a possibili alleati, arrampicate sui vetri sulla legge elettorale. O anche intento alla gestione di affari privati suoi e dei compagni di casta.
Il tutto decisamente lontano dai problemi concreti dei cittadini.
Il problema dell'Italia è che i secondi abbondano. E mi riferisco ai due poli principali.
C'è poi una nuova classe dirigente che è nata con la riforma dell'elezione diretta dei sindaci da una ventina di anni ma che è ancora compressa e limitata dalla casta dei funzionari di partito e degli affaristi in politica.

[cardif]

Ora non so a chi ti riferisca ...

Certo, le abitudini sono diverse. Però non credo che il solo fatto che Angela Merkel vada all'oktoberfest le abbia fatto acquisire le valutazioni che pone alla base delle sue scelte.
Non mi riferivo a qualche politico in particolare, ma direi che non ci vedo Kennedy o Moro o Sarkozy in fila alle poste.
Secondo me le conoscenze si possono acquisire anche con lo studio. Einstein non ha viaggiato alla velocità della luce per dire che E=mc^2 (esempio limite).
La mia esperienza sui sindaci mi dice altre cose. Hanno un potere maggiore, ma per le leggi. E della pressione delle casta politica se ne fregano. Sono vittime, spesso, della casta dei funzionari della PA, questo sì.

[franz]

Einstein non ha viaggiato alla velocità della luce per dire che E=mc^2 (esempio limite).

Nel campo della fisica e della matematica hai ragione, sono campi speculaivi.
Ma per le scienze in genere (soprattutto per quelle sociali) si tratta di raccogliere dati sul campo, non di speculare e filosofeggiare.
Per fare un esempio diverso dal tuo, Darwin viaggiò 5 anni sulla Beagle ( http://it.wikipedia.org/wiki/Secondo_vi ... HMS_Beagle ) per raccogliere i dati per la teoria dell'evoluzione.

In politica l'esperienza credo sia prioritaria rispetto alla teoria, che pur non deve mancare.